-"Tutto ok,Sher?"- l'espressione che incornicia il viso di John è rilassata ma il movimento frenetico delle sue mani tradisce ogni tipo di serenità.

-"Certamente"- Sherlock riesce ad evitare che il nervosismo che lo sta attanagliando non contamini la sua abituale rigidità.

"Anyway,ho un nuovo caso per te - dice John sbattendo energicamente le pagine del giornale arrotolato sulla scrivania di mogano scuro dell'amico- consideralo il mio regalo di Natale in anticipo"

Gli occhi gelidi del detective scrutano il pezzo di carta là dove le dita affusolate si muovono,descrivendo semicerchi sulla superficie precedentemente evidenziata dall'amico: "Assassinio al Globe Theatre,l'identità della vittima resta ignota".

Le pupille iniziano a spostarsi in modo eccessivamente rapido ma ordinato da una parte all'altra della stanza,quasi come fossero state attivate da un febbrile ma tuttavia costante meccanismo.

Afferra il cappotto e si precipita a capofitto fuori dal soggiorno,seguito dall'amico,e poi fuori dall'appartamento sbattendo la porta davanti alla faccia indignata di Mrs Hudson che come al solito era intenta nel borbottare come i giovani d'oggi non sanno godersi l'attimo con tranquillità.

Arrivati a Scotland Yard davanti a loro c'è ad aspettarli Lestrade,un uomo robusto ma dal cervello ottuso con una tazza di caffè in mano che,a detta di Sherlock,era così scroccone che sicuramente se lo sarebbe fatto pagare da Molly.Lo avrebbe visto più a suo agio nel vendere volantini travestito da hotdog.

-"Il lavoro di ispettore consiste nello scroccare caffè?Allora devo dire che è il mestiere adatto per te."- non lo dice ad alta voce,ma nemmeno cerca di nascondere le parole appena dette.

Per un breve attimo gli occhi accesi e svegli di lui incontrano quelli ottusi e indignati del commissario,poi il detective lo supera disinteressatamente sibilando perentoriamente un:

-"Portami nel luogo del delitto."-

Lestrade conduce John e Sherlock tra i corridoi scarsamente illuminati dei camerini fino al palcoscenico,dove la vittima ha attuato la sua ultima scena.

-"Della sua identità non sappiamo nulla,così come del motivo per cui è vestito in un modo così ridicolo.Insomma,righe gialle e viola?Il rosa si sarebbe abbinato molto meglio,se non fosse stato un assassino ad ucciderlo,allora lo avrebbe fatto il cattivo gusto."-

Il commissario si interrompe,notando gli sguardi interrogativi e sconvolti dei due interlocutori e evita di incrociare i loro occhi,pentendosi immediatamente delle sue parole.

Mentre John ispeziona le pareti circostanti al palco,Sherlock è chino sul corpo della vittima alla ricerca del più piccolo dettaglio.Il volto è deturpato,i lineamenti interrotti e stravolti hanno reso il viso irriconoscibile.Indossa un abito a righe gialle e viola,da giullare di corte con scarpe della medesima fantasia e un cappello a cinque punte.Non è l'abbigliamento quanto le ferite sulla mano e gli oggetti vicino a lui ad incuriosire il detective.Accanto al corpo esanime,posizionato in mezzo alla scena,vi è un discreto mucchio di monete di argento,uguali a quella che possiede lui.

Nota delle scottature sulle mani,non molto simili a quelle provocate da un fornello quanto vere e proprie lacerazioni della pelle,un calore quasi infernale da aver dilaniato stratti di carne.

Gli occhi ghiaccio si spalancarono per un'istante come colti da un'improvvisa e illuminante rivelazione.

-"Allora,scoperto qualcosa?"-il tono impaziente di Lestrade scivola indifferente sulla pelle del detective che risponde con tono disinteressato e falsamente annoiato:

-"Nulla,probabilmente sarà stato ucciso da uno shock anafilattico,probabilmente allergico a qualche oggetto di scena."-

-"Così come tu alle persone..."- John scivola con passo silenzioso,quasi impercettibile da dietro l'amico rivolgendogli un sorriso sghembo.

Sherlock posa il suo sguardo sull'amico,con l'intenzione di fulminarlo per la battuta senza però riuscirci veramente.Come poteva essere irritato da John per più di cinque secondi?Come poteva fingere di esserlo con lui,con il suo John?

Per un lungo istante resta immerso nei suoi pensieri,quasi scordatosi di mantenere alzata quella maschera di indifferenza e disinteresse per rendere la sua ultima affermazione meno improbabile.

Si alza,scrolla il cappotto dalla polvere e a passo lento si dirige ad Hyde Park.

Qualcuno potrebbe essergli utile.

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Ehi gente!

Finalmente ecco sfornato il secondo capitolo!

I hope you enjoy it,nella mia testa ora la trama da seguire è più chiara che mai...

vi assicuro che ci saranno delle sorprese.

Se vi è piaciuto il capitolo e volete il terzo,se vi va,stellinate e recensite,consigli e critiche costruttive sono per me fonte d'ispirazione.

See you soon babies.

-Sanny

PS: La storia è ambientata a Londra ma visto che non la conosco bene quanto mi piacerebbe,vi invito a considerare alcuni luoghi frutto della mia immaginazione o semplicemente con un nome diverso :)