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Autore: haroldellobello    06/08/2015    0 recensioni
É sempre stata condizionata dalla paura di disturbare. Quella di essere di troppo, era un'ansia che la accompagnava giorno e notte, soprattutto la notte. Preferiva perdere le persone convincendole che non le importava più di tanto, piuttosto che riversare loro addosso il suo carattere assurdo e decisamente impegnativo. Non era orgoglio, era un'insicurezza cronica.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Estate. La stagione del sole, della felicità, del divertimento, delle giornate passate al mare, in montagna, con gli amici, con i parenti. Ovunque e da nessuna parte, con tutti e con nessuno. Una stagione a volte strana e a volte fin troppo normale, abitudinaria, ormai poco originale. Lo è diventata con gli anni, con il futuro, con la tecnologia che ha sovrastato le cose migliori della vita, i principi, i fatti importanti, i sentimenti... ma a lei, infondo, l'estate non era mai piaciuta. Forse è complicata, strana, ma a lei il sole non piace, il caldo, la felicità... quello stato d'animo positivo, che ti gonfia di ottimismo e ti fa brillare gli occhi. Cos'è per lei tutto questo? Tutto, niente. Non può esprimere il suo pensiero, non l'ha mai provata questa sensazione contorta, ma semplice. Nella sua vita si è limitata a provare una leggera contentezza e a sfornare sorrisi tirati e sghembi per fare contenti gli altri, e ne è consapevole. Soprattutto ora, che inizia la stagione del sole, la scuola è finita, e si ritrova a camminare per le strade di Miami, la città per eccellenza del mare e delle giornate passate in spiaggia con gli amici. Ma che ne sa lei di queste cose? Che c'entra lei in tutto questo? Lei non ha mai avuto un gruppo con cui passare le sue giornate, solo un paio di amiche fidate, a cui non importava del suo aspetto fisico, della sua diversità. La consapevolezza di queste cose la prende ora, quando continua a camminare sui marciapiedi adiacenti alla spiaggia, di sera, scrutando compagnie di persone fare dei falò, al contrario suo, che fa un passo fino ad arrivare alla sabbia e si lascia cadere contro il muro, facendo scivolare la schiena contro quella superficie fredda che divide il mare dalla città, la semplicità dalla tecnologia, la libertà da una società maligna. Sospira leggermente, socchiudendo gli occhi, mentre porta una mano fino al suo orecchio, sfilandosi la cuffietta che fino a qualche minuto prima riproduceva i Fall Out Boy a tutto volume. Ora però vuole concentrarsi sul mare, ed ogni volta che si concentra su quello pensa a suo padre, la sua morte. È abituata a ricordarlo, ma si sente in colpa, si sente in colpa per non avergli mai fatto capire quanto gli volesse bene quanto fosse importante. Quando perdi qualcuno, capisci il suo vero valore. Forse dovrebbe perdersi. Forse così capirebbe che anche lei ha un valore, una certa importanza, conta per qualcuno. Fino ad ora la sua vita l'ha passata nell'ombra e... "Hai una sigaretta?" La mora apre di scatto gli occhi, risvegliandosi di colpo dai suoi pensieri, sbatte più volte le palpebre, concentrandosi sul ragazzo che ora ha davanti. Pelle olivastra, occhi miele, proprio come i suoi, e capelli castani, proprio come i suoi, strano. Neanche lui probabilmente è di queste parti. Effettivamente non l'aveva mai visto in giro prima... "allora?" Trattiene una piccola risata nei confronti di sé stessa, non riesce a non perdersi nei pensieri per più di 2 minuti, massimo. La risposta tanto attesa arriva con uno scuotimento del capo, il fumo non l'ha mai attirata più di tanto. "Non sei di molte parole, vero?" Questa volta il ragazzo parla con tono dolce, diverso dagli altri che avrebbero dato sicuramente voce ai loro pensieri derisori. "No." La ragazza risponde con voce flebile, schiudendo le labbra quando il ragazzo scivola a sua volta accanto a lei. Il moro volta il viso verso di lei, sorridendole caldamente. Ha un sorriso bellissimo, ce ne sono davvero pochi così in giro. Perché sta perdendo del tempo con lei? "Io sono Zayn Malik." Lei ricambia quasi stranita il suo sorriso, levandosi anche l'altra cuffietta dalle orecchie. "Emily, Emily Hood." "Bel nome Emily Hood." Si lascia scappare una risata tra l'imbarazzato e il sincero, mentre non riesce a staccare lo sguardo dai suoi occhi. Un colore così semplice, il marrone, immerso in tutte quelle tonalità chiare, messo in risalto da colori tendenti al giallo, è divenuto così... spettacolare, magnifico, starebbe lì ad ammirare quelle iridi paradisiache per ore. E se gli occhi sono lo specchio dell'anima quel ragazzo è sicuramente un angelo. Prende un respiro profondo cercando di non ricadere nelle sue riflessioni, soprattutto in quelle da ragazzina innamorata a prima vista, e tenta di dare vita ad una conversazione normal... "É stato bello conoscerti, ma devo proprio andare. Ci si vede in giro, patita degli All Time Low!" Un'altra risata scappa dalle sue labbra, domandandosi come potesse saperlo, ma la risposta è proprio sotto il suo naso, letteralmente. Ha una t-shirt forse tre taglie più grande con stampato in arancione il nome della band, non è difficile da notare. Segue il ragazzo con lo sguardo, fino a quando può, ovvero fino a quando sale in moto con una ragazza. Come si fa a stare in moto in costume? Le ragazze della zona sono tutte così, sbavano dietro ad ogni essere vivente di sesso maschile che gli si presenti davanti, oche, insopportabili oche... ma hey! Aggrotta le sopracciglia ai suoi pensieri. Di solito non si ritrova mai ad insultare delle persone che non siano sé stessa, neppure mentalmente. Che sia gelosa? Impossibile, lo ha appena conosciuto e non è di sicuro il suo ragazzo, quindi non avrebbe un apparente senso. Forse è meglio che torni a casa, si è fatto abbastanza tardi e la sua magliettona non la riscalda più dalla temperatura che da mite sta scemando fino a diventare gelida. Si allunga sulla sabbia, fino a riprendere il proprio cellulare e ripulirlo dai granelli, ma accanto ritrova un accendino. Evidentemente Zayn era più sbadato di lei, o l'aveva fatto apposta, fatto sta che si alza dalla sabbia con in mano l'oggetto di metallo e il cellulare, e ricomincia a camminare in direzione di casa sua, a passo svelto e molleggiato, ma manca qualcosa... le cuffiette!
   
 
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