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Autore: EllynPhilips    06/08/2015    1 recensioni
PER IL MOMENTO SOSPESA Sky ha 19 anni, vive da sola e lavora in un bar con la sua migliore amica Ronnie. Sky ha sempre creduto nel colpo di fulmine, anche se fino a questo momento non ha ancora trovato l amore. Quando meno se lo aspetta, LUI compare nella sua vita, suscitando in lei interesse e attrazione. Per la prima volta in vita sua Sky non sa come comportarsi con il ragazzo, non facendo che arrossire ogni volta che posa gli occhi su di lui.
Come affronterà Sky questa situazione? Cosa accadrà tra i due ragazzi? Leggete la storia e lo scoprirete!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Quindi mi stai dicendo che Vincent l'ha fatto di proposito? - domanda Ronnie, sporgendosi sul balcone per ascoltare meglio.
- Si. E non era nemmeno dispiaciuto! - esclamo.
- Che stronzo...- commenta - Mi piace. -
La picchio con uno strofinaccio ridendo con lei. - Però qualcosa di buono l'ha fatto. E' grazie a lui se ho avuto l'opportunità di chiarire con Jamie. -
- In effetti... -
- Perchè non mi hai mai detto il suo nome? - chiedo curiosa.
Quando ho cercato di farglielo dire indirettamente, non l'ha mai detto, mentre il nome di Vincent usciva ogni secondo.
- Perchè così sarebbe stato meno importante. -
- Cioè? -
- Sky, lo so come sei fatta. Sei la mia migliore amica. Ho notato fin da subito che quel ragazzo ti aveva colpita. Eri diffidente, silenziosa e un po scorbutica, cosa mai successa. Devo anche dirti come evitavi i suoi occhi? Di solito non ti fai problemi a guardare la gente in faccia, mentre con lui non riuscivi nemmeno a parlarci. -
Ero colpita. Avevo pensato che non si fosse accorta di niente, mentre in realtà mi ha osservato bene... e mi conosce meglio di quanto io pensi. Ma ancora non capisco cosa centri il suo nome con tutto questo, infatti glielo chiedo.
- Ma è ovvio. Scommetto che ogni giorno ti domandavi quale fosse il suo nome e se io lo sapessi. Se te lo avessi detto io, ti avrei tolto un peso, ma non sarebbe stato niente di speciale. O vuoi dirmi che sentire il suo nome pronunciato dalle sue labbra è stato indifferente per te? - mi chiede guardandomi negli occhi.
Sorrido. Non posso darle torto.
L'attesa ne è valsa la pena.
- Ro, devo ammettere che sei sempre un passo avanti. -
- Dubitavi? -
- Avete finito con le vostre chiacchere da donne? - interviene Lorenzo.
- Lore, pensavo che ormai ci avessi fatto l'abitudine. - gli dice Ro.
Smetto di ascoltare i loro battibecchi (cosa all'ordine del giorno) quando il telefono suona. Vado a recuperarlo sul retro. Il numero non è segnato in rubrica, e, prima di rispondere esito qualche secondo.
Poi faccio scorrere il dito sullo schermo, e mi porto il cellulare all'orecchio.
- Si? - domando.
- Ehi, sono io, Jamie. -
Spalanco la bocca. Non mi aspettavo una sua chiamata così presto. Di solito i ragazzi aspettano diversi giorni, se non una settimana, per farci i preziosi.
- Sky? Tutto bene? - faccio un gesto a Ro, chiedendole si stare zitta.
- Ciao - sono fiera di com'è uscita la mia voce. Più sicura di quanto non sia io dentro di me.
- Ciao. - ripete.
Sono felice che in questo momento non possa vedermi. Sono sicura di aver stampato in faccia un sorriso da ebete.
- Come stai? - domando per rompere il silenzio.
- Rispetto a dieci minuti fa, molto più sollevato. Temevo non mi rispondessi. -
- Non correrai mai il pericolo. - dico ridendo.
- Menomale. E tu? Tutto bene? -
- Ora che mi hai chiamata si. -
ammetto. Lui è stato carino e sincero a dirlo, non posso non ripagarlo con la stessa moneta.
- Mi stavo chiedendo se ti andasse ancora di.. -
- Si. - rispondo prima che finisca la frase. - Mi piacerebbe molto. -
- Bene.- sento il suo sospiro dall'altro capo del telefono.
Temeva davvero che avrei rifiutato l'invito? Non aspettavo altro dal giorno in cui l'ho visto.
- Però, - dico - esco con te solo se mi prometti che se arrivo tardi o non posso venire per un imprevisto tuo fratello non mi fa arrotare da un cambion! -
- Non arriverebbe mai a tanto.. Al massimo una piccola macchina. -
- Ehi! - esclamo, fingendomi offesa.
- ...Un motorino? - tenta.
- Jamie! - dico ridendo.
- Stò scherzando! - lo sento esclamare dall'altro capo del telefono.
- Ti conviene. -
- Allora? -
- Mi prometti che non mi accadrà nulla? -
- Ti proteggerò io. -
- Devo fidarmi? -
- Hai la mia parola. -
- Ok, affare fatto. -


Mi guardo allo specchio, ancora indecisa sul vestito da indossare per l'appuntamento con Jamie. E' tutto il pomeriggio che rovisto tra i vestiti e ancora non ne ho trovato uno adatto.
- Se almeno sapessi dove andiamo. - dico a Ronnie, seduta sul letto alle mie spalle - potrei regolarmi meglio sul vestito da indossare! Se fossi troppo elegante? Se non lo fossi abbastanza? Se non lo fossi abbastanza penserebbe che non prendo sul serio la nostra uscita, se invece lo sono troppo crederà che la prenda troppo sul serio. - sbuffo, guardando il vestito nero che indosso.
Ancora non mi sembra adatto.
- Tesoro non ti ho mai vista tanto preoccupata per un appuntamento. Di solito non ci metti niente a trovare un vestito. Non ti crei mai il dubbio di essere troppo, o troppo poco elegante. Ti vesti come vuoi.-
- Si ma è diverso. - dico semplicemente. - Non so perchè mi fa agitare così...ma voglio davvero essere perfetta. -
E il vestito che indosso non lo è di certo. Troppo semplice, troppo corto, non abbastanza carino.
- Sky... E' solo un vestito. - puntualizza Ro come se fosse ovvio.
- Non è mai SOLO un vestito. -
Ma so che ha ragione. E' solo un vestito. E' solo un appuntamento.
- E questo non va bene. Lo sento. -
- Allora chiediglielo, no? Basta che tu gli scriva un messaggi. -
- Non vorrei disturbarlo... -
Ronnie alza gli occhi al cielo, afferrando il mio telefono.
- O lo fai tu, - dice sbloccando lo schermo - o lo faccio io. -
- Okok. Lo faccio io. -
Afferro il mio samsung e inizio a digitare lentamente sulla tastiera.
"Mi daresti un idea su dove andremo stasera? Non vorrei indossare qualcosa di inappropriato. Elegante o casual? Sky." - Appena inviato. Magari non risponderà nemm.. -
Non faccio in tempo a finire la frase che la suoneria del telefono mi informa che mi è appena arrivato un messaggio.
La mia amica alza un sopracciglio Visto?
"Mmm...elegante ma non troppo. Jamie"
- Allora? - salta Ronnie. - Che ha detto? -
- Elegante ma non troppo. Che vorrebbe dire?! - esclamo confusa. - O è elegante, o non lo è. -
- Secondo me ti porterà in un ristorante. -
- Elegante ma non troppo ... - ripeto pensando a cosa mettere.
All'improvviso mi viene un lampo di genio e corro nell'armadio.
- Che ne dici di questo? - sorrido mostrando a Ronnie la mia scelta.
Lei annuisce. - Mi sembra perfetto. -

Puntuale come un orologio, alle 20 Jamie mi passa a prendere. Mando un messaggio a Ronnie, andata via qualche ora prima, ringraziandola per l'aiuto e promettendole di raccontarle com'è andata la serata. Poi, facendo un respiro profondo, chiudo la porta e scendo in strada.
Jamie è appoggiato alla sua moto nera, bello da far male. Mi accoglie con un magnifico sorriso.
- Ehi. -
- Ehi. -
I suoi occhi mi guardano da capo a piedi. Normalmente questa cosa mi avrebbe infastidita, ma non c'è malizia nel suo sguardo. So che sta osservando i miei vestiti.
- Vedo che alla fine hai trovato i vestiti perfetti. -
- Non ci ho messo più di tanto. - dico alzando le spalle, per non fargli credere di essere stata tutto il pomeriggio a provare abiti su abiti.
Sorriso e si avvicina a me.
- Questo è per te. - dice porgendomi un casco nero, come la sua moto.
- Grazie. -
Tiro indietro i capelli e me lo infilo. Sto per agganciarlo, ma sentendomi osservata alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi azzurri, che mi destabilizzano per un momento. Poi lui si avvicina, posando le mani sulle mie.
Accenna un sorriso. - Faccio io. - E mi aggancia il casco.
Prima di salire dietro di lui faccio un respiro cercando di calmare i battiti del mio cuore.
- Mi raccomando, non farmi cadere. - dico ridendo. - Allora reggiti forte. -
Non me lo faccio ripetere due volte, e mentre il vento mi sferza il viso, gli passo le braccia intorno alla vita, e mi stringo a lui, pensando che meglio di così non potrebbe andare.
   
 
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