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Autore: TheDoctor1002    07/08/2015    15 recensioni
Artemis conosce il mare. Lo ha solcato in lungo e in largo quando era in marina, vi ha disseminato terrore una volta cacciata e ancora oggi, dietro l'ombra del suo capitano, continua a conoscerlo.
Il suo nome è andato perduto molti anni fa: ora è solo la Senza-Faccia. Senza identità e senza peccati, per gli altri pirati è incomprensibile come sia diventata il secondo in comando degli Heart Pirates o cosa la spinga a viaggiare con loro. Solo Law conosce le sue ragioni, lui e quella ciurma che affettuosamente la chiama Mama Rose.
Ma nemmeno la luce del presente più sereno può cancellare le ombre di ciò che è stato.
Il Tempo torna sempre, inesorabile, a presentare il conto.
"Raccoglierete tutto il sangue che avete seminato."
//
Nota: trasponendola avevo dimenticato un capitolo, quindi ho riportato la storia al capitolo 10 per integrarlo. Scusate per il disguido çuç
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corazòn, Donquijote Doflamingo, Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Pirati Heart
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1: Buone Maniere


Il bar sul viale principale del grove 45 era affollatissimo.
Come sempre, d'altronde.
Non che loro fossero lì per un cocktail, ma certamente un posto a sedere avrebbe offerto una copertura migliore.
Nascosto dall'incessante viavai di pirati e comuni turisti, Kidd rivolse uno sguardo sospettoso alla figura mascherata che, da qualche tempo a quella parte, era diventata il fulcro delle ricerche di Killer e Heat, compito che non si era rivelato affatto facile.
Era stranamente composta, rispetto agli altri presenti.
Sembrava impegnata in una conversazione con quello che chiamavano il Mago e, per qualche strana ragione, dava una sensazione di alieno, di estraneo, come se quello non fosse il suo posto.
"E quella maschera? È quella di cui parlano? La Senza-faccia che sta con il Chirurgo?"
"O è lei o una con la stessa maschera" commentò Heat, squadrandola allo stesso modo del suo capitano "ma nessuno sarebbe folle abbastanza da voler prendere il suo posto.
Ad ogni modo, mi sorprende non poco il fatto che sia sola.
Non trovi curioso che non ci sia nessuno della sua ciurma a farle da scorta?"
Eustass la osservava, non le toglieva gli occhi di dosso un istante.
Prestava attenzione ai movimenti leggeri delle sue mani mentre gesticolava appena o rimescolava con la cannuccia il ghiaccio del suo drink.
La maschera rigida era appena sollevata e mostrava le labbra, talvolta contratte in un sorriso rilassato, altre volte impegnate a tessere parole capaci di incatenare l'attenzione di chiunque, o almeno così si diceva in giro.
"Quanto vale la sua testa?" Chiese Kidd con freddezza.
"Duecentocinquanta milioni, stando ai manifesti più recenti.
Ho sentito voci strane su di lei. La sua fedina penale, rispetto alle altre supernove, è praticamente in bianco: si dice che il suo capitano non le permetta di combattere.
Tuttavia, mi ricordo di aver sentito che tempo fa le venne attribuita la responsabilità di tre omicidi avvenuti in un arco temporale minore di dodici ore e in punti diametralmente opposti della Grand Line, ma il governo non ha mai dubitato che fossero opera sua."
"Moltiplicazione del corpo?"
"Non si sa per certo." Intervenne Killer "C'è chi dice che i suoi poteri abbiano a che fare con la ruggine, altri giurano di averla vista mentre con un leggero tocco faceva sparire persone. Sono solo voci, ma cose simili fanno pensare che abbia venduto l'anima per ottenere poteri che nessun Fruttato potrebbe contenere tutti insieme. Tra tutte quelle che ho sentito, sarebbe la spiegazione più logica."
In quel momento, lei lasciò il suo posto, congedandosi da Hawkins e dirigendosi verso il crocchio di pirati sul ciglio opposto del viale.
Quando lo sguardo di lei incrociò quello del Capitano attraverso la maschera, lui le rivolse un'occhiata minacciosa, spavalda, ma che non sembrò turbarla.
"È piuttosto scortese pianificare l'omicidio di qualcuno in maniera così poco discreta, Eustass" sorrise lei.
"Signorina Senza-faccia. Un onore essere degnati della tua presenza.
Dov'è il tuo capitano? Rintanato come un topo spaventato nel suo sottomarino?"
"Per quanto riguarda il capitano Trafalgar, mi raggiungerà a breve e, se davvero fremete tanto per uno scontro, dubito si tirerà indietro. A meno che, ovvio, non vi consideri avversari noiosi. È davvero un bambino, sotto questo punto di vista."
"E tu che dici, invece?" Replicò Kidd, facendo scorrere la punta delle dita lungo l'ovale del viso di lei "Anche la tua testa vale un bel gruzzolo."
Una risata argentina incurvò le labbra della giovane in un sorriso "Mi dispiace deluderti, ma per ordini del mio capitano, non mi è concesso combattere senza il suo esplicito consenso."
"E io che speravo in un combattimento come si deve. Scommetto che è davvero un guastafeste, questo Trafalgar Law di cui tanto parlano. Peccato, sembra che io debba accontentarmi di toglierti di mezzo."
Lei scrollò le spalle e sparì da sotto i loro occhi allibiti in un battito di ciglia, dissolvendosi in faville arancioni come fosse stata fatta di fuoco.
"Che cazzo di scherzo... ?"
"Non è uno scherzo" Interruppe Artemis, comparendo appoggiata ad un muro alle loro spalle "ma sappi che non mi prenderai mai, a meno che io non voglia essere catturata. Ora, se non vi dispiace, ho un appuntamento al grove numero uno e non vorrei fare tardi per l'asta. Ci rivedremo presto, Eustass-chan."
Un altro sorriso comparve sul volto della giovane che, dopo aver lanciato un bacio ai suoi interlocutori, calò la maschera sul viso e si incamminò verso la casa d'aste, sparendo tra la folla. L'ultima traccia di lei era lo scintillio dei suoi capelli fini e neri che si mescolava a decine e decine di altre teste, rimanendo impresso a fuoco nella mente di Kidd.


"Sei in ritardo" commentò Law, vedendo avvicinarsi la donna con il suo Jolly Roger a coprirle il volto.
"Ho avuto da fare." rispose lei, ricambiando i cenni di saluto del resto della ciurma e sollevando la maschera abbastanza da scoprire appena gli occhi "Avete già parlato con il rivestitore?"
"Torniamo da lì, dice che ci prenderà una settimana. Hai qualche informazione importante su questo posto?"
Artemis sembrò fare mente locale, sedendosi tra i banchi della casa d'aste e dando la schiena al palco, così che anche Bepo, Shachi e Penguin potessero sentire.
"Ho incontrato quasi tutte le altre Nuove Leve, ma nessuna mi sembra particolarmente degna di nota. Nessuna tranne Kidd, a dire il vero. Lui ha intenzione di ucciderci più di quanto non vogliano farlo tutti gli altri."
"Parlare di qualcuno che non è presente è davvero sgarbato" la interruppe una voce familiare alle sue spalle "Credevo lo sapessi, signorina Senza-faccia."
Sulla cima della gradinata, in disparte, affiancato da pochi suoi prescelti e avvolto nella sua inconfondibile pelliccia rossa, stava Eustass Captain Kidd.
Sorrideva ferino alla ciurma ricomposta e sembrava ignorare chiunque, tranne due individui: il Chirurgo della Morte e la Senza-faccia.
L'espressione tranquilla di Law non accennò a mutare, sennonché l'angolo delle sue labbra sembrò puntare un po' di più verso l'alto.
"Eustass-ya" esordì "Hai forse problemi con il mio primo ufficiale?"
"Oh, nessuno" rispose sarcastico "Salvo il fatto che questa ragazzina ha avuto l'ardire di provare a mettermi in ridicolo. Nessuno ha mai avuto la fortuna di sopravvivere una volta commesso un errore simile e lei non sarà da meno."
"Te lo ripeto, Eustass-chan, non mi è concesso combattere." Rispose lei, annoiata "Se vuoi davvero sfidarmi, devi chiedere che mi venga revocato il divieto di partecipare ai combattimenti."
"Permesso negato." Intervenne Law.
"Ecco, visto? Non puoi."
"Credi che mi interessi qualcosa delle tue stupide regole?" ringhiò lui in risposta "Non ho bisogno di nessun tipo di permesso per staccarti la testa dal collo, nè da te nè dal tuo capitano. "
"Suona quasi ironico. Tu, con il tuo proverbiale odio verso le istituzioni, che in pratica consegni loro il mio cadavere come un bravo cane da riporto. Il tutto completamente gratis, visto che non daranno nessun premio di taglia ad una canaglia come te."
Una fiamma sembrò accendersi negli occhi di Kidd e una certa elettricità percorse i membri della sua ciurma, i quali presero a scambiarsi occhiate rapide come fulmini.
"Prova a ripeterlo, Senza-faccia." la sfidò, il volto distorto in una maschera di rabbia.
"Cane-da-riporto." scandì lei, rispondendo con un sorrisetto malizioso alle provocazioni del rosso.
Bepo borbottò preoccupato, mentre Shachi e Penguin sghignazzavano sotto i baffi.
"Che farai ora, Eustass-chan? Hai intenzione di strapparmi la testa qui, macchiando di sangue tutta questa costosa moquette?"
La ragazza intercettò velocemente lo sguardo di Law, sottoponendogli un'unica richiesta "Andiamo, capitano, lasciami fare: stanno pianificando il mio assassinio già da prima, al grove 45. Non vorrai rovinare i loro piani per uno stupido cavillo, no?"
Un breve cenno del capo fu tutto ciò di cui lei aveva bisogno: scomparve ancora da sotto i loro occhi, comparendo appoggiata ad una delle colonne nell'ampio ingresso.
"Che aspetti, Eustass-chan?" lo chiamò "Se ci metteremo troppo l'asta comincerà senza di te, non vorrai perdertela"
Colui che chiamavano "il Capitano" attraversò la navata come una furia, scacciando con gesti carichi di rabbia i suoi sottoposti e facendosi largo fino al grande spazio antistante la casa d'aste.
Artemis, dal canto suo, continuava a sorridere divertita dalle reazioni di lui, abile a sfiorare le giuste corde come una brava musicista e ricevendo in risposta l'esatto suono che aveva pianificato.
"Seguitela." ordinò Trafalgar sottovoce "Tenetela d'occhio e, se dovesse succederle qualcosa, ditele che glielo avevo detto e portatela qui."
Shachi annuì in risposta e lasciò la sala, subito imitato da Penguin e Bepo.
Quando i tre raggiunsero il cortile, il combattimento non era ancora iniziato.
Artemis e Kidd sembravano semplicemente impegnati in una gara di sguardi, finché lei non iniziò ad avvicinarsi, sfiorando col palmo i capelli rasati sul lato sinistro della sua testa con aria sicura.
Quando fu vicina abbastanza caricò un pugno, ma questo quasi rimbalzò quando andò ad impattare contro il petto possente del pirata.
"È tutto qui quello che sai fare, Senza-faccia?" La beffeggiò "Non servirà neanche usare i poteri, con te."
Estrasse la pistola che portava vicina al cuore, puntandola verso di lei con un mezzo sorriso. Penguin strinse i pugni lungo i fianchi mentre Shachi gli posava una mano sulla spalla per trattenerlo.
"Vuoi spararmi?" Chiese lei quasi incredula "E io che credevo che, avendoti mostrato il mio asso nella manica, sarei partita svantaggiata. Avanti, Eustass-chan, premi il grilletto: aspetto la tua mossa."
Non si fece ripetere l'invito: si sentì solo il rumore sordo di tre spari.
Echeggiarono uno dietro l'altro, divorando con la loro energia la distanza tra i due pirati.
Bepo si coprì gli occhi, mentre Shachi e ora anche Penguin sorridevano, una sottile venatura d'orgoglio a increspare le loro labbra.
Perfino Trafalgar uscì dalla casa d'aste per vedere, mentre gli ospiti che già avevano preso posto iniziavano a parlottare tra loro.
Quando il rumore smise di annebbiare i suoi sensi, Kidd la vide ancora davanti a sé, con la maschera gialla calata sul volto e la posa più sfacciata che potesse assumere.
Sulla sua pelle non c'era neppure l'ombra di un graffio: non poteva averla mancata, non da quella ridicola distanza.
"Esisto al di fuori del tempo, dolcezza" spiegò lei "i tuoi proiettili non mi fanno neppure il solletico."
Spiccò un balzo e in un istante fu alle spalle di Kidd.
"Third Time Shock!"
Prima ancora che il pirata avesse il tempo di reagire, lo stinco di lei andò ad impattare contro la sua nuca, facendolo piombare al suolo.
Lo stupore si dipinse sul viso di Eustass in maniera sempre più nitida e, lentamente, si voltò verso la donna, tenendo il dorso della mano premuto contro la narice destra per fermare l'emorragia.
"Dannata strega, come hai fatto?" imprecò.
"È il mio potere. Il calcio di poco fa è la sovrapposizione di tre linee temporali. L'impatto è tre volte un colpo normale. Anche solo il fatto che parli ancora dimostra che solo i migliori arrivano fin qui. Inoltre, nel caso dovesse interessarti, il pugno che ti ho scagliato all'inizio era per calibrarti. Dovevo vedere che peso avessi sulle linee temporali che ho usato in modo da non rovinare completamente il continuum spazio-temporale per una rissa. Dopotutto, non ne sarebbe neppure valsa la pena. Peccato, speravo saresti stato più interessante."
Con alcuni rapidi gesti delle mani, fece comparire davanti ai suoi occhi un diagramma fatto di fili di luce arancione, studiandolo con attenzione per qualche istante.
"Qualche problema?" Chiese Law, unendosi alla discussione.
"Ho perso davvero troppo tempo" borbottò lei in risposta "devo arrivare ad Impel Down tassativamente entro una settimana."
"Impel Down? Partirai ancora?"
"Quell'idiota si farà ammazzare prima ancora di vedere Dressrosa in cartolina, se lo lascio solo." sospirò, sollevando la maschera per stampare un bacio sulle fronti di tutti i membri della sua ciurma "Non aspettatemi alzati, non preoccupatevi e state lontani dai marines, intesi?"
Questi risposero con un mugugno alle attenzioni di lei, tuttavia nessuno si tirò indietro e nessuno sembrò intenzionato ad ignorare quelle raccomandazioni.
"Aspetta!" Ruggì Eustass, provando a rialzarsi "Dove credi di scappare? Non ho ancora finito con te!"
"Non hai neppure mai iniziato" puntualizzò lei "e io devo far sì che la guerra che sta per scoppiare abbia il minor numero di vittime possibili. Non ho tempo per giocare."
"Prenderò la tua dannata testa, Senza-faccia, dovessi morire per farlo!"
Un tintinnio metallico iniziò a diffondersi nell'aria, dapprima leggero come il suono di monetine che cadono da un portafogli, poi sempre più intenso, fino a diventare un lamentoso e profondo cigolio cupo.
"Attenta!" Chiamò un suo compagno, mettendosi in mezzo tra lei e il pirata.
"Stai indietro, Bepo!"
Le dita esili della Senza-faccia si strinsero sull'enorme pugno meccanico che stava per piombare addosso ai due.
La sola nocca dell'indice era grande quanto il palmo della sua mano, eppure Artemis non sembrava nemmeno sforzarsi.
"Non si colpisce un avversario alle spalle, Eustass-chan" sorrise lei.
Una luce arancione si diffuse dalle sue dita, tessendo una rete di fili simili a quelli che componevano il diagramma e avviluppando l'intero arto metallico di Kidd, ancora più sorpreso dalle abilità della donna mascherata.
"Time deadlock!"
Con uno stridio agghiacciante, simile ad un grido, le piastre che componevano l'avambraccio collassarono su loro stesse, frantumandosi in un'esplosione di polvere ramata.
"Era di questo che parlava Killer" realizzò il Capitano, mentre sottili fiocchi di ruggine piovevano sui capelli della sua avversaria.
Lei gli si avvicinò, sollevando la maschera e mostrandogli completamente il suo volto.
C'era l'orgoglio della vittoria, nei tratti morbidi del suo viso, la fierezza di una regina nel taglio stretto degli occhi.
Sorrideva, la signorina de la Rose, guardando il suo avversario sconfitto e, per la prima volta in vita sua, Kidd fu costretto a distogliere lo sguardo.
Era bella, dopotutto.
Sotto quella maschera si nascondeva una vera donna, non solo una formidabile macchina da guerra.
Era come se per, ogni istante che i suoi occhi incontravano la figura davanti a lui, questa si incidesse nelle sue palpebre, saldando nei suoi ricordi le forme esili, l'antracite dello sguardo di lei, il mezzo sorriso che le attraversava il volto, perfino un dettaglio stupido come il cerotto che nascondeva il suo zigomo sinistro.
"Davvero prenderai la mia testa, Eustass-chan?" Chiese in un sussurro, sfiorando l'orecchio del pirata con le labbra, inebriandolo del profumo della sua pelle "Converrà che tu inizi ad allenarti subito, se vuoi riuscirci: io non starò certo con le mani in mano ad aspettarti."
Artemis si allontanò divertita dal rossore sulle guance di Kidd, il quale cercava, con scarsi risultati, di sembrare infuriato.
"Forse godrai ancora della compagnia della mia ciurma, ma le nostre strade si dividono qui. Ci rivediamo nel Nuovo Mondo. Sempre che entrambi sopravviveremo abbastanza a lungo."
Con un ultimo cenno di saluto, Artemis si separò dalla sua ciurma e sparì su due piedi in una nube di scintillii color fiamma, improvvisamente com'era arrivata.


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Ed eccomi, alla fine ci ho provato.
Tutta colpa del mio fantabolante, meraviglioso beta Aven90 che sta avendo una pazienza degna di personaggi biblici e mi sta assecondando in questa follia. 
Non penso di avere molto altro da aggiungere se non che spero che il finale questa long veda la luce.
E che, possibilmente, questa luce non sia un treno. 
Alla prossima!

 

   
 
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