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Autore: Heart    07/08/2015    1 recensioni
Juuri e Yuuki sono due gemelle, sono partire da Londra e adesso si trovano in Giappone. Il loro viaggio inaspettato le porterà nuove verità e misteri da svelare, ma sopratutto chi sono realmente i due ragazzi in cui li hanno ospitati? Amori celati nell'oscurità si apriranno alla luce, e pericoli inesistenti si sveleranno. Chissà cosa succederà realmente in questa fuga.
Spero che vi piaccia.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Kuran, Juuri Kuran, Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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7

“Un bivio tra due mondi”

 

 

La notte stava giungendo in fretta, Yuuki si apprestava a rincasare in più velocemente possibile. Le lezioni della signora Kaede erano durati più del previsto. Era stanca sia fisicamente e mentalmente. Comunque si sentiva soddisfatta, stava imparando molte cose, tra cui a sviluppare i suoi poteri latenti; credeva che non fosse un caso che tutto si stava svolgendo in quella maniera. Forse il destino stava per girare nel verso giusto.

Sospirò e vide di lontananza la villa, ma prima che giunse a destinazione incontrò un auto. La macchina si stava dirigendo proprio dove lei stava andando, si fermò un attimo prima per fissarla. Era un auto costosa, dove un uomo vestito con una uniforme scese e poi aprì la portiera anteriore, scese un uomo con i capelli biondi, alcune rughe gli incorniciava il viso, ma sembrava che la sua vita fosse illimitata.

Yuuki accorta che era rimasta ferma per un tempo indeterminato si apprestò a raggiungere il portone principale, non si fermò a salutare nessuno, si recò direttamente in camera sua. Si tolse i vestiti umidi dalla neve e si buttò sotto la doccia calda. Era stanca, ma era curiosa. Si sentiva agitata, chissà come stava sua sorella. Con la sola forza del pensiero si concentrò sull'immagine della gemella e la sua mente proiettò ella sul letto che riposava, sembra irrequieta e con fare dolce e spirituale le accarezzò la testa con cure materne, l'avrebbe protetta ad ogni costo. Ritornò nel suo corpo, con la consapevolezza che quel viaggio le aveva tolto parecchie energie, infatti si accorse che dal naso le fuorusciva del sangue. Uscita dalla doccia, le girava la testa, si sentiva una trottola umana. Aveva bisogno di nutrirsi e poi riposare, ai libri avrebbe pensata il giorno dopo, infine le lezione si sarebbero svolte nel pomeriggio.

Si apprestò a vestirsi con qualcosa di comodo per poi uscire dalla camera, era molto silenzioso, non sentiva nessun rumore. Con passi silenziosi si avviò verso la cucina, oltre il lungo corridoio dal lato opposto c'erano delle cameriere con dei vassoi. Appoggiati su essi, c'erano dei boccali contenente del liquido rosso, sicuramente era del vino. I due cugini avevano una società di ciò che aveva capito, per lo più delle volte erano impegnati. Continuò la sua camminata e quando giunse a destinazione aprì il frigo, come immaginava sua sorella le aveva preparato qualche panino, ne prese uno e poi un altro ancora, quella esperienza le era costato davvero tanto. Bevve qualche bicchiere d'acqua per poi sentirsi pesante, qualcosa la stava osservando. Tutto di un tratto apparve da chissà dove un ragazzo. Era slanciato e virile. Aveva due occhi azzurri che brillavano di una strana luce, i capelli biondi come il grano o meglio il sole. Si avvicinò a lei, con un passo elegante e snob.

-Chi sei? Una delle ragazze che vive qua?-Chiese, mentre la osservava dalla testa ai piedi.

-Chi sei tu?- Domandò lei.

-Oh, lo sai che non si fa una domanda sopra un'altra? Comunque sono un gentiluomo e mi presenterò. Sono Hanabusa Aidou.- Annunciò, prendendo la mano di Yuuki.

-Yuuki. Comunque con me non attacca, puoi fare la faccia da gentleman, ma ti ho capito-, ritirando la mano e guardandolo negli occhi.

-Ah si? E dimmi piccola umana, che cosa sarei?-Disse lui.

-Uno squilibrato che importuna una ragazza, non mi fai né caldo né freddo.- Puntualizzò piccata.

-Brutta mocciosa, porta un poco di rispetto a persone più grande di te!-Affermò freddo Hanabusa.

-Il rispetto lo da a chi me lo porta!-

-Io...io.-

-Hanabusa che cosa stai facendo?-Disse una voce autoritaria, comparve una nuova figura e Yuuki lo riconobbe, era quell'uomo. Osservò il ragazzo a malo modo.

-Mi dispiace padre, ho perso tempo con questa ragazzina- sentenziò il ragazzo, abbassando il capo come rispetto per la figura paterna.

-Ci stanno aspettando, non perdere tempo!-

I due si dileguarono in fretta, senza però che il biondino le lanciasse un occhiata assassina.

 

Il sonno non voleva venire. Yuuki si era distesa da oramai un'ora. Maledetto ragazzo! Sbuffò e si alzò a sedere, guardò in giro per poi afferrare un libro dalla sua borsa.

Lo sfogliò. La professoressa aveva eseguito diversi incantesimi quel giorno, tra erbe e pozioni, la stanza si era riempita di fumo. A uno alla volta avevano tentato di far uscire il loro potere, Yuuki ci era riuscita, infatti tutti gli occhi la stavano guardando. Dalla sua mano era apparsa una strana pallina di luce, Kaede l'aveva chiamata essenza dell'anima. Era il potere che ognuno di noi possedeva, alcuni esseri non sapevano nemmeno della loro esistenza, si sviluppava nel periodo infantile, quando l'immaginazione era più fervida. Poi pian piano svaniva, lasciando l'essere crescere, solo pochi se la tenevano stretta, avendo avuto la dimostrazione che fosse reale e non frutto di un sogno di un bambino.

Yuuki la prima volta che se ne era accorta aveva sette anni. Era una giornata come tutte le altre, stava giocando nell'immenso giardino di famiglia quando una farfalla dai colori arcobaleno le aveva passata davanti gli occhi. Juuri era accanto a lei, ma non l'aveva vista, si era apprestata a rintracciarla e dopo tanto cercare l'aveva trovava su un fiore. Il suo tocco fu una esperienza magnifica, sentiva il corpo pieno di calore e quando la ritoccò le sue ali erano mutate di un nuovo colore. Lo aveva raccontato alla sua gemella, a sua madre, ma niente, loro credevano che fosse frutto della sua fantasia, quanto si sbagliavano.

Alla fine aveva imparato a non raccontare più a nessuno, il suo potere cresceva con lei, si sentiva diversa, speciale.

Ritornò al presente e si accorse con stupore che si trovava in una posizione strana, aveva le mani alzate verso l'alto e il pollice e l'indice che si toccavano a formare una goccia. Solo un attimo e si immerse in una conversazione che non apparteneva a quel mondo, c'erano delle voci distinti, lontane, il suo spirito si era di nuovo distaccato dal suo corpo. Vagava inconsapevolmente tra lo spazio. Yuuki ne fu spaventata all'inizio, ma poi prese coraggio e continuò quel viaggio. Si trovava in un corridoio stretto ma ben illuminato da diverse candele, defluì e arrivò di fronte a una grande porta. Lo trapassò e si trovò circondata da un sacco di gente ben vestita, seduti su tavolo rettangolare, dove alla punta si sedevano due ombre. Sentiva il loro potere come tutti gli altri, ma quei due era forti. Si sentiva vacillare, perdere le forze. Solo un attimo che si accorse che accanto al capotavola c'era Haruka e infine Kaname.

Quest'ultimo era annoiato, seguiva la discussione con pigrizia. Le vicende che si erano susseguite stavano diventando intollerabili, quegli strani tizi stavano destabilizzando il loro equilibro, si dovevano fermare. All'improvviso i suoi occhi si aprirono e con stupore si accorse che c'era una nuova presenza, qualcuno li stava spiando. Mise all'erta i sensi per individuarla e ci riuscì.

Si alzò di scattò facendo interrompere la discussione.

Non perse tempo e si diresse verso lo spirito. Yuuki stava già correndo, sentiva tutto lontano, il respiro era irregolare. Non poteva essere, non loro. Giunse in camera, ma nemmeno il tempo che un onda di potere la investì facendola perdere i sensi.

 

 

 

 

Quando si risvegliò il sole era alto. Sentiva le ossa intorpiditi e la testa che le scoppiava. Si mise in piedi e cadde per terra. Ricollegò il tutto della sera prima, come era possibile? Non esistevano. Non perse tempo, si vestì con movimenti goffi e raggiunse la porta. In quel momento qualcuno stava bussando alla sua porta, si trovò di fronte sua sorella.

-Yuuki.- Disse la ragazza più grande.

-Buongiorno Juuri, scusa ma non ho tempo , devo andare a lezione.- Affermò agitata.

-Eh no! Adesso io e te parliamo!- Accusò Juuri, stanca dei comportamenti della gemella.

-Ti ho detto che non posso, sono in ritardo.- Aggiunse lei determinata.

-Dimmi almeno che lezioni frequenti, te ne stai tutto il giorno sopra quei libri e non li vuoi toccati.- L'ammonì.

-Smettila di fare la mamma, non lo sei. Non ho bisogno di te, ho sempre fatto tutto da sola, e adesso se mi permetti ho una faccenda più importante.- le disse quelle parole fredde, senza sapere che l'avevano ferita.

Juuri lasciò la sorella andare via, si rannicchiò al suolo e pianse. Da quando tutto era diventato difficile? La sentiva distante, fredda. Forse …

-Juuri, tesoro che hai?- Dal nulla apparve Haruka, sentiva la sua sofferenza, la prese tra le braccia.

-Andrà tutto bene, dalle tempo.-Juuri si chiedeva come ogni volta sapeva cosa le succedeva. Quando si sentiva triste c'era lui e l'abbracciava, si sentiva una bimba piccola, ma forse era meglio così. Aveva bruciato tutte le tappe per crescere in fretta e proteggere la sua sorellina, era un suo dovere e poi doveva mantenere una promessa. Chiuse gli occhi e sprofondò suol petto del ragazzo che non la lasciò andare.

Da quando Juuri era entrata nella sua lunga vita si sentiva nuovo, le ferite si era rigenerate. La paura di una vita di solitudine era scomparsa, forse aveva trovato la sua ancora di salvezza.

 

 

 

 

 

 

Yuuki correva, la neve non le permetteva di fare molto. Giunse all'università, nei dintorni della sua classe non c'era praticamente nessuno. Quando entrò trovò la professoressa che sistemava delle carte. La richiamò e la donna la guardò.

-Le lezioni saranno alle quattro.- L'apostrofò.

-Professoressa posso domandarle una cosa?-Chiese titubante.

La donna annui e la fece avvicinare.

-E' possibile sentire le cose anche da una distanza lontana?-Domandò.

La donna la fissò a lungo per poi rispondere.

-Ti è successo qualcosa?- Domandò curiosa.

Lo aveva intuito che quella ragazza aveva un potere diverso dagli altri, glielo diceva la sua lunga esperienza, lei era diversa. Il suo potere era più evidente.

-Ieri sera mi è successo un episodio alquanto strano, ero a conoscenza di visualizzare nella mente alcuni spostamenti di alcune persone,ma ieri. Il mio spirito è uscito dal mio corpo, mi sentivo un poco frastornata, ma ho potuto scoprire parecchio nella casa in cui vivo. Ci sono degli strani esseri.- parlò assorta nei pensieri.

-Una tecnica molto difficile da sviluppare e da controllare, da come me la racconti presumo che non hai avuto problemi ad amplificarla. Sei una ragazza molto dotata, questo implica che puoi fare ancora tanto, credo questo libro ti potrà aiutare, se avrai domande ti darò una risposta. Sei la seconda che mette in pratica queste tecniche.- disse.

-Chi sarebbe l'altro?-

-Ichiruu. Lui amplificato le sue conoscenze ed è a un livello alto, tra poco giungerà alla mia destinazione. Se continui così, ti permetterò di essere la mia aiutante. Adesso vai, bambina mia. E stai attenta l'oscurità è più vicino di quanto pensi.- aggiunse per poi farmi uscire, mancavano ancora tre ore alla lezione.

Decisa a sapere di più e si diresse verso la biblioteca, conteneva molte leggende e istruzioni.

Con decisione acchiappò diversi volumi per poi iniziarli a sfogliare, parlavano di come nasceva le varie scienze. Chiuse gli occhi per un attimo e proprio in quella frazione di secondi si addormentò.

La sua mente sembrava offuscata da diverse immagini, forse era dovuto al libro che stava leggendo. Cercò di di fare mente vuota e ci riuscì per un momento. Solo un momento, infatti la sua mente si materializzò su un episodio. Vedeva sua sorella, Juuri, tra le braccia di Haruka. I due sembravano in sincronia perfetta, due anime che si stavano riunendo in una sola. Un'altra immagine le proiettò il ragazzo che stringeva i pugni e lo dibatteva sul pavimento, sembrava che soffrisse molto. Un'altra ancora le fece vedere lui, affiancò la sorella, a carponi su di lei. Lei dormiva. Il suo viso si avvicinò al collo di Juuri, non capiva che cosa stava facendo, un solo attimo che due lunghe zanne uscirono dalla bocca. Yuuki si allarmò. Haruka procedeva come se fosse ipnotizzato. Era un mostro, un vampiro e sua sorella era in pericolo.

“Nooo!” urlò con tutta la voce e il suo potere defluì dal suo corpo. Un solo attimo che tutto si spense.

Il suo corpo cadde al suolo.

 

  
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