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Autore: bisy    07/08/2015    1 recensioni
Ai matrimoni si provano sempre svariate sensazioni, ma quelle più intense sono in assoluto quelle degli sposi. In questa storia lunga ed impegnativa ho cercato di ripercorrere gli stati d'animo dei personaggi, mettendomi nei panni dell'inquieto Lucas, dell'emozionata Clarissa e del geloso Ben, il migliore amico dello sposo. Spero vi piaccia il botto finale, dopotutto "fireworks" significa fuochi d'artificio
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ci siamo.
Tra pochi minuti diventerò la signora Woodstone.
Tutti saranno presenti: amici, parenti, sconosciuti; tutti pronti a festeggiare gli sposi e a divertirsi.
Solo io non sarò presente alla cerimonia, perchè io sarò la cerimonia. Ogni sguardo sarà attratto dal bianco del vestito, dal mio viso raggiante coperto dal velo vaporoso e poi, ... i fiori.
Terrò un bouquet in mano, rose bianche e piccoli iris, sembrerà una cascata di ghiaccio profumato dai riflessi azzurri evanescenti. Sono felice, adoro i colori dell'inverno. Sono avvolta da una pace tranquilla e mi lascio distrarre da tutto pur di non pensare al mio ingresso trionfale, al coronamento del mio grande sogno: noi. Dovrò vincere la mia timidezza, le mie insicurezze e farmi avanti, sono certa di potercela fare. Basta dire: -Si, lo voglio.-, che ci vuole. Sono serena. E terribilmente in ansia.
E se lui non venisse? E se inciampassi? E se il vestito non mi sembrasse bello come tre settimane fa? Gli specchi degli atelier sono stregati, sì, deve essere così. Lì tutto sembra magico, incantato. Ma ora è vero. E' tutto pronto, manco soltanto io. La mia pelle è sfiorata dalla freschezza della seta leggera, i capelli sono voluminosi ed in ordine e racchiudono il velo come fosse il guscio di una magnifica conchiglia: io sono la perla scintillante al suo interno, me lo sento. Ho deciso di essere semplice, come tutti i giorni, con un trucco leggero ed una pettinatura non troppo elaborata.
Ciò che renderà speciale questo giorno saranno solo i nostri sentimenti, il nostro affiatamento, l'unione dei nostri due amori che diverranno uno solo. Chissà se faremo dei figli, se ci costruiremo una famiglia. Una cosa è certa: saremo felici, insieme.
Lui è il ragazzo più dolce e buono del mondo e tutti questi anni passati insieme mi hanno resa sempre più sicura di amarlo come non ho mai amato nessuno.
E' l'uomo per me e voglio passare tutta la vita al suo fianco.

-Clarissa, tesoro, è giunto il tuo momento! La macchina è qui davanti, lascia che ti aiuti con lo strascico.
-D'accordo, mamma.
-Stai bene? Hai un faccino così mesto... qualcosa ti preoccupa?
-Oh, no! Vorrei solo vedere Lucas, darei qualsiasi cosa per poterlo abbracciare e scappare insieme. 
-Ti capisco, anch'io il giorno del mio matrimonio desideravo che la celebrazione in chiesa passasse in fretta... il prete era così lento... ma tutto mi sembrava surreale, mi sentivo splendida, una principessa delle favole. Anche tu sei splendida, farai un figurone con quell'abito.
-Grazie, mamma. Ti voglio bene.
-Non farmi commuovere! Su, coraggio, sali in macchina. Sei un'incanto.

***

-Hey, Lucas! Nottataccia? Sembri un panda ubriaco con quelle occhiaie, non hai una bella cera, vecchio mio...
-Lasciami in pace, Ben. Non sono in vena di starti a sentire. Devo andare al mio matrimonio.
-Di questo passo arriverai in tempo per il buffet a fine serata, vuoi muoverti con quella cravatta orribile o no?
-Arrivo, arrivo... scocciatore. E poi questa cravatta mi è costata un occhio della testa, è la mia preferita.
-Dai, Luc, che qui facciamo notte! Non far aspettare la sposa!
-Beh, potremmo sempre modernizzare le solite tradizioni. T'immagini che noia, per un prete, fare sempre lo stesso discorso tutte le volte! Sarebbe un bel colpo di scena invertire i ruoli...
-Sì, certo, e invece delle fedi vi scambiate delle coroncine di fiori e montate su un furgoncino Volksvagen verde con un simbolo della pace enorme sul cofano.
-E vissero per sempre hippie e contenti. Sai che non è una cattiva idea?
-Vedi di sbrigarti con quelle scarpe. Sei andato al circo ultimamente?
-No.. perchè? Cosa c'entra?
-Pensavo te le avesse prestate un pagliaccio. Andiamo, zombie. Non sai quanto ti invidio...
-Che intendi, Ben? Non è che ti sei intenerito? Sei geloso perchè sposo la donna più bella del mondo? 
-Un po' sì, ma non fraintendere... invidio la vostra felicità, non la tua futura mogliettina!
-Vedrai che un giorno troverai anche tu il grande amore, te lo auguro con tutto il cuore.
-Ma bravo, hai fatto pure la rima! Senti, poeta da quattro soldi, io sono uno scapolo e sono fiero di esserlo. Sono libero come un uccellino felice e spensierato.
-Un asino, ecco cosa sei. Immaginati che emozione: il sole irradia la facciata e la luce si scompone in mille colori riflettendosi nel rosone. E poi, lei: un'angelo che si staglia contro quel fulgore scarlatto, camminando lentamente verso l'altare e muovendo un passo per volta verso di te, che sei imbambolato da quella visione celestiale. Poi ti si mette di fronte, con i grandi occhi resi lucidi da lacrime di gioia, innamorata pazzamente di te e tu, completamente perso nella sua bellezza, che ammiri quel viso così conosciuto, così familiare... eppure così etereo, diverso! E poi... il vestito soffice come una nuvola che le cade sui fianchi come una seconda pelle... Dimmi, tu che faresti?
-Ah, io glielo toglierei subito e la riempirei di baci su tutto il corpo, davanti a tutti. Se è l'amore quello che cercano, da me troveranno anche la passione sfrenata! E poi, la chiesa, con tutte quelle candele, la luce soffusa e il silenzio... ispira proprio a...
-Sì, sì, d'accordo. Sei il solito insensibile, hai rovinato un momento perfetto con le tue volgarità.
-Se non vuoi annoiare tutta quella gente seduta su quelle panche scomode dovrai pur dare un po' di spettacolo, no?
-Non ne sono convinto. Io sono pronto, possiamo andare. Spero solo di essere presentabile.
-Non preoccuparti, sembri un bradipo spelacchiato, tutti punteranno gli occhi su di te, puoi starne certo.
-Grazie, Ben. Di tutto cuore. Sei l'amico migliore che si possa avere, dico davvero. Mi sarebbe piaciuto che tu avessi accettato di farci da testimone.
-E tu sei lo scemo più brutto sulla faccia della terra, ma ti sei visto con questo ciuffo ridicolo? Metterò un telo sul sedile, non voglio che mi imbratti la macchina con il gel. Ma quanti chili ne hai messo? Comunque, testimonierò meglio dalle panche i vostri sbaciucchiamenti mielosi, certo non da dietro di voi. Da lì poi sentirei troppo il tanfo di tutta l'acqua di Colonia che ti sei innaffiato addosso.

***

La giornata stava per coricarsi, si poteva guardare il sole negli occhi senza rimanerne abbagliati e l'aria era mossa da una brezza piacevole che scompigliava i capelli di Lucas, al contempo felice e pensieroso. La sposa non si fece attendere a lungo: il velo aleggiava leggero e svelava delle guance arrossate e umide di pianto, il vestito color senape valorizzava le sue forme delicate e la tinta olivastra della carnagione, drappeggiato all'estremità ed ornato da un semplice fiocco sulla schiena. Nessuno si sarebbe stupito se avesse spiccato il volo.
Tutto si susseguì rapidamente, lasciando agli sposi la sensazione di avere solo sognato il momento delle promesse, recitate caldamente e con un tono di sentita commozione che fece singhiozzare molti presenti, tra cui il giovane Ben, in prima fila. Fu il primo ad applaudire dopo il -Sì- e fu l'ultimo a lasciare il piccolo eremo di campagna in cima alla verde collina.
Finalmente sposi.
Vennero accolti all'uscita da una pioggia di riso e poco dopo anche il cielo vi si unì. Tra mille flash e sorrisi risaltavano gli occhi brillanti di loro.
Lucas cercò lo sguardo dell'amico e trovò immediatamente i suoi dolci occhi castani, resi più grandi dall'euforia e da tutte quelle emozioni. Subito dopo ci fu il lancio del bouquet, e venne spinto in disparte da un gruppo di signore impazzite, intente ad appropriarsene ad ogni costo.
Un fotografo fece mettere in posa gli sposini in cima alla gradinata, contro la facciata coperta di rampicanti verdi. Stava per scattare la foto, quando si udì un grande botto in lontananza.
-I fuochi d'artificio!-, gridarono tutti all'unisono. Si precipitarono giù per la stradina in discesa e lasciarono soli marito e moglie, che si scambiarono un lungo bacio dolce e intenso.
Non trovarono il corpo senza vita di Ben che a notte inoltrata, immerso in un lago di sangue e con la pistola ancora tiepida nella mano sinistra. Nell'altra teneva un foglietto spiegazzato su cui aveva scritto qualcosa con la sua bella calligrafia ondulata ed elegante.
Eravate uno schianto”.

   
 
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