Non aveva bisogno di nessuno.
O almeno così credeva.
Fino a poco tempo prima, era convinta che la razza umana fosse un qualcosa di orribile e magnifico allo stesso tempo.
Diversamente dalle altre specie, l’umano ha una propria coscienza che gli permette di prendere delle decisioni fuori dai canoni della società. Le emozioni sono più visibili, e la consapevolezza di ciò che è reale lo incatena al suolo, permettendogli di vedere con occhi diversi i propri desideri.
È in grado di assumere sembianze diverse dalle naturali, di inventare, di esprimere le proprie opinioni.
E tutto questo era un bene, effettivamente.
Ma, come in tutto, c’era l’altra faccia della medaglia.
L’uomo sapeva essere crudele, spietato, senza scrupoli.
Falso.
Ed era questo che la disgustava.
Non voleva far parte di quella massa, non voleva stare in mezzo a quella gente.
Si chiuse in sé stessa, e per un po’ stette bene.
La solitudine le faceva compagnia.
Poteva esprimersi al meglio senza essere giudicata.
Stare da sola la faceva stare bene.
Solo, qualche volta sentiva una strana sensazione, ma in breve tempo imparò a ignorarla.
Passarono i mesi.
Quella sensazione si faceva fastidiosa, così si decise ad analizzarla e risolvere il problema il più in fretta possibile.
Avrebbe preferito non farlo.
Era difficile ammetterlo anche a sé stessa, ma si sentiva sola.
Sentiva la necessità di esprimersi con qualcuno di reale, di essere abbracciata, forse.
O anche solo di un sorriso.
Aveva sbagliato, in effetti.
Chi era lei, per giudicare l’intera specie umana?
Niente, un individuo di quest’ultima.
Anche lei ne faceva parte, in fondo.
Anche lei era orribile e magnifica allo stesso tempo.
Anche lei era un’umana.
Ebbene, dopo un tempo indefinito, ritorno con questo coso.
(si vede che non sapevo cosa fare dopo che mi hanno preso il telefono?)
Spero vi piaccia c:
Sarei felice se esprimeste il vostro parere, che sia positivo o negativo ^^
-Niath