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Autore: Skrill rider    07/08/2015    6 recensioni
Primo libro di una serie, in cui si vedrà Hiccup e i suoi amici in una delle più grandi avventure della storia dell'isola di Berk. In questo primo libro Hiccup e i suoi amici hanno ancora quindici anni, e la Morte rossa è stata sconfitta solo da qualche mese. Durante un normale addestramento, incontreranno una persona speciale, che rimarrà con loro e li aiuterà a sventare le trame malvage di un nuovo nemico, tanto astuto quanto crudele. Tra combattimenti, viaggi, intrighi e minacce i nostri eroi si ritroveranno a dover ostacolare la distruzione non solo di Berk, ma probabilmente di tutto il mondo, e durante la storia scopriranno verità nascoste, nuove isole, strane creature...
E come finirà? Ci sarà un lieto fine? E se sarà così, il finale sarà davvero felice, o ci saranno dei veli di tristezza?
Non vi resta che leggere e seguire i cavalieri di Berk nelle loro più grandi avventure, narrate in queste cronache.
Buona lettura e buona avventura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Berk'
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Fulmine stava sempre peggio. Ormai riusciva solo a starsene lì sdraiato, respirando affannosamente.
-Non riesco a capire.- continuava a borbottare Arkius tra sé e sé –ho ispezionato da capo a coda Fulmine, ma non ho trovato nessuna zecca.-
Eppure lo skrill stava davvero male, sembrava quasi che il suo bel colore viola e nero metallizzato fosse sbiadito verso il rosa.
Arkius prese il muso del drago tra le mani e con voce rotta gli disse:-Coraggio bello! Non puoi lasciarmi così! E soprattutto non puoi diventare rosa!- il drago emise una risata draghesca, ma molto flebile.
-Arkius- provò a dire Gambedipesce –non capiamo cos’abbia. Magari ha contratto una malattia sconosciuta!-
-Oppure- cambiò discorso Testabruta –potrebbe essere che il tuo drago in realtà è una draga, ed è incinta!-
La guardarono tutti, straniti, ma lei parve soddisfatta della sua ipotesi.
-Però potrebbe avere ragione.- disse Astrid –in fondo anche con Muscolone ci era capitata una cosa simile.-
-No, è impossibile.- rispose Arkius –Fulmine è un maschio.-
-Beh ma come fai ad esserne sicuro?- chiese Hiccup.
-Perché Fulmine è troppo grosso per essere una femmina, e poi, se volete la prova scientifica, ve la posso mostrare, ma non è un bello spettacolo…-
-Ok hai reso l’idea!- lo bloccò Moccicoso.
Ma allora rimaneva il problema: che cosa aveva Fulmine?
-Ragazzi- disse a un certo momento Arkius –io non vi voglio rallentare. Andate avanti senza di me, mi occuperò io di Fulmine.-
-No!- tagliò corto Hic –non andremo da nessuna parte senza di te. Siamo una squadra e siamo amici, quindi agiremo insieme.-
Improvvisamente ad Arkius si illuminò il volto, come se avesse avuto un idea.
-Ho trovato!- esclamò –So cosa sta succedendo a Fulmine! Come ho fatto a non pensarci?-
Si avvicinò al drago e gli toccò la pancia. Poi, con l’altra mano gli toccò la lingua.
-Oh! Abbiamo poco tempo! Svelti! Accendete un fuoco, andate a prendere dell’acqua!- gridò agli amici, che eseguirono senza obbiettare.
Dopo poco tempo fu tutto pronto. E fulmine iniziò a fare dei versi come se dovesse vomitare.
I ragazzi erano preoccupati, tranne Arkius, che continuava ad accarezzare dolcemente il suo drago, ripetendo:-Coraggio bello. Ce la puoi fare.-
Passarono i minuti e i gemelli, per ingannare il tempo si erano messi a giocare alle rime, tra i sospiri annoiati dei loro amici.
-C’era una volta un drago che si chiamava Fulmine- disse Tufo.
-Che tutti pensavan la sua vita fosse giunta al culmine- completò Bruta
-Vomitava e tossicchiava spargendo puzza di pesce.-
-Che è quello che dallo stomaco dei draghi esce!-
E scoppiavano a ridere. Gli altri non sapevano più cosa pensare di quei due, a parte che erano un disastro con le rime.  
Alla fine Arkius gridò:- Ci siamo!-
Fulmine aveva iniziato a tossicchiare sempre più forte, finchè con un orribile suono di stomaco rivoltato vomitò…un piccolo skrill!
 Era nero, e identico a Fulmine. Ma non era finita, ecco che il drago ne vomitò un altro, di color blu elettrico, che raggiunse il fratellino e iniziò a giocarci!
I cavalieri dei draghi fissavano increduli Arkius con in braccio i piccoli, mentre Fulmine si alzava di nuovo in piedi, riprendendo colore.
-Sono due maschietti!- annunciò il ragazzo.
Hiccup e gli altri si fecero avanti per osservarli. Erano proprio carini, grossi più o meno come una gallina. Chi l’avrebbe detto che un giorno sarebbero diventati delle macchine mortali come il loro padre.
Hiccup chiese all’amico:- Ma non era mica un maschio, Fulmine?-
-Sì, infatti- confermò Arkius –ma quando gli skrill depongono le uova, i maschi le ingoiano fino alla schiusa, per proteggerle. E percepiscono che è l’ora della schiusa perché gli viene un forte bruciore di stomaco. Provaci te ad avere delle uova di drago che ti esplodono nella pancia!-
Quindi quella che sembrava essere una tragedia si trasformò in un momento felice. I piccoli skrill erano davvero vivaci, e non si stancavano mai di giocare.
Li chiamarono Tuono, quello nero, e Scintilla, quello blu.
Quando si fece buio e i cuccioli si addormentarono, fecero ritorno all’isola di Arkius.
Stoick all’inizio non la prese molto bene, perché la prima missione di ricognizione era andata a vuoto, ma ascoltando il racconto dei ragazzi si rilassò, ordinando gli però di ripartire l’indomani.
I ragazzi andarono a dormire sereni, quella notte. E fu un bene. Perché presto avrebbero dovuto affrontare una situazione veramente difficile.
La mattina seguente partirono, come era stato stabilito. In poco tempo, grazie alla velocità dei loro draghi, giunsero a Berk.
L’atmosfera era silenziosa, ma i ragazzi sapevano che c’era da stare all’erta, infatti l’enorme stendardo era ancora lì al villaggio.
Atterrarono sulla spiaggia di una baia nascosta, e si misero a spiare i movimenti delle guardie. Non videro trappole particolari.
-Ehi ragazzi! Guardate che abbiamo trovato!- Gridò Testabruta.
-Shh!- le risposero tutti.
Lei fece finta di chiudersi le labbra e a gesti li invitò ad avvicinarsi.
Lei e il fratello avevano trovato un tunnel grande abbastanza per una persona, coperto da dei cespugli.
-Noi non l’abbiamo mai visto questo tunnel.- affermò Testaditufo –e noi li conosciamo tutti.-
Dopo una breve riflessione decisero che valeva la pena di ispezionarlo, così accesero delle torce e vi si avventurarono.
Camminarono per tanto tempo, senza vedere o sentire niente, a parte l’umidità che aumentava.
Improvvisamente successero tre cose: Hiccup, che era il primo della fila, inciampò. Si aprì un varco sotto di loro. Tutti quanti finirono in una fossa.
Furono subito accerchiati dai soldati di Harald, che li presero e li immobilizzarono. L’ultima cosa che Hiccup vide furono i suoi amici privi di sensi e un omone avvicinarglisi minacciosamente.
E poi il buio.
 
ANGOLO AUTORE
 
Buone notizie gente! Anche oggi mi sono dato da fare e ho buttato giù questo capitolo. Non potevo lasciare la vita di Fulmine in sospeso per una settimana, giusto?
Beh approfitto per salutarvi, perché domani finalmente parto e per dirvi che fortunatamente ancora per sabato e domenica avrò la connessione disponibile! Quindi potrei pubblicare ancora per due giorni ahahah!
Ringrazio ancora chi mi recensisce sempre! Siete le mie roccie! Un bacio!
Ciao!
Skrill rider
 
   
 
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