Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: fedetojen    07/08/2015    3 recensioni
"E' facile sentirsi pieni di speranza in una bella giornata come oggi, ma davanti a noi ci saranno anche giorni bui. Giorni in cui ci sentiremo soli, è allora che serve la speranza. Non importa quanto in fondo sarà seppellita, o quanto perduti vi sentirete, dovete promettermi che mai rinuncerete alla speranza. Mantenete la vita, dobbiamo essere più forti delle nostre sofferenze. L'augurio che vi faccio è di diventare voi stessi speranza. La gente ha bisogno di questo e anche se falliamo non c'è modo migliore di vivere. Guardando oggi intorno a noi, tutte le persone qui che ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo, so che apparentemente ci stiamo dicendo addio ma porteremo un pezzo di tutti in ogni cosa che faremo in futuro. Per ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo davvero."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E se davvero Spider-Man esistesse?


3. Trova la forza
 

Susan, aspettò Peter mentre girava per il salone a guardare le foto di Zia May, di suo marito e quelle del piccolo Peter.

“Andiamo?” disse Peter facendo spaventare Susan, che voltandosi fece cadere una foto ma Peter la prese senza problemi.

“Ei! Non distruggermi casa, mi basta Zia May” disse sorridendole sarcastico, voltandosi poi verso Zia May che lo guardava divertita.

Questa scena fece scaturire la risata cristallina e contagiosa di Susan.
Peter si voltò a guardarla mentre si sbellicava dalle risate.
 

“Non ridere. La tua risata non è permessa” disse Peter mentre camminava insieme a Gwen, che rise di tutta risposta.
“Non farlo” disse ancora verso di lei, sorridendo.
“E cosa dovrei fare?” chiese divertita Gwen, osservando Peter.
“Ridi in modo disgustoso” disse proponendo una soluzione. Gwen rise, facendo finta di essere una specie di strega cattiva.
“Non va bene, è ancora adorabile!” disse Peter verso Gwen, che continuò a ridere.
 


Perché mi ricordi tanto lei? Mi sembra quasi di averla al mio fianco, pensò Peter guardando Susan.

“Ci vediamo, Zia May” disse Susan uscendo dalla porta. Peter la seguì, guardando prima Zia May che sorrise salutandoli. Susan respirò a pieni polmoni guardando il cielo e pensando a Spider-Man.

“Chissà quando ci rivedremo” disse Susan speranzosa, mentre iniziò ad incamminarsi.

“Come prego?” chiese Peter avvicinandosi a lei, portandosi gli occhiali da vista su per il naso, mettendo poi le mani nelle tasche della giacca verde militare.

“Spider-Man” disse sorridendo Susan, rivolgendo per un attimo lo sguardo a Peter.

“E’ molto popolare tra le ragazze” disse divertito Peter, sorridendo.

“E ci credo!” disse ridendo Susan, cacciandosi le mani nelle tasche fredde della giacca.

“Sembra molto…sofferente, però” disse Susan, con tono preoccupato.

“Forse deve essere per colpa di quella ragazza….come si chiamava…ah sì, Gwen” continuò Susan.

Un colpo al cuore venne a Peter, quando sentì quel nome uscire dalle labbra di Susan, rimanendo così zitto e con sguardo basso mentre camminavano.
Ma qualcosa, un sensore fece alzare lo sguardo a Peter, che prese per il braccio Susan spingendola contro di lui.

“Vuoi per caso morire?” chiese duro Peter, salvando Susan da una macchina.

“N-no” disse imbarazzata Susan staccandosi da Peter, che la guardò con sguardo adirato. Qualcosa turbò Susan, come un senso di debolezza, paura e forse anche terrore. Peter si accorse del suo cambiamento, tanto da guardarla preoccupato e fare qualche passo avvicinandosi a lei.

“Tutto bene…?” chiese Peter avvicinando la mano al suo braccio, ma Susan si scostò e con un cenno del capo si voltò e aumentò il passo quasi correndo via da Peter.

Appena Susan rimase da sola, si strinse nella sua giacca, piangendo: aveva sfiorato la morte per ben due volte in un solo giorno…poteva andare peggio?
La prima volta salvata da Spider-Man, la seconda da Peter….un Peter Parker all’apparenza timido e distaccato.

I singhiozzi aumentarono, mentre ripensava a quanto la vita sia frivola, a come ha sempre vissuto forse con troppa leggerezza, senza pensare mai seriamente a cosa volesse fare o diventare.

Peter invece, rimasto solo, corse per seguirla usando i tetti dei palazzi per non perderla di vista.
Ma qualcosa, o meglio qualcuno fece catturare l’attenzione a Peter.

“Ei, bellezza” disse qualcuno dietro a Susan, che si asciugò velocemente le lacrime dal volto e si voltò.

Tre uomini, evidentemente ubriachi, si stavano avvicinando a lei.
Susan aveva seguito un percorso di auto-difesa, ma perché in quel momento nella sua mente c’era il vuoto più totale?
Perché aveva dimenticato come difendersi?

Uno degli uomini prese Susan dal collo della giacca avvicinandola al collo.
Susan, con gli occhi pieni di lacrime, spostò il volto altrove, cercando di scacciare la puzza di alcool che proveniva dall’uomo che la teneva in pugno.

Quando però Susan credeva che in quell’istante sarebbe successo qualcosa di davvero brutto, un rumore fece aprire gli occhi di Susan: vide dietro l’uomo davanti a lei, i due uomini essere buttati altrove e intrappolati in una ragnatela, vedendo poi la sagoma di Spider-Man avvicinarsi lentamente a loro.

Subito l’uomo che teneva il colletto della giacca di Susan, finì sul muro, mentre Spider-Man era a qualche passo da lei.

“Ti piace proprio cacciarti nei guai, vero Susan?” chiese divertito la figura davanti a lei.

Il tono di Spider-Man cambiò quando vide delle lacrime scendere dagli occhi di Susan.
Si avvicinò a lei asciugandole il volto.
Appena Susan vide indietreggiare Spider-Man, parlò.

“Fermo” disse subito, avvicinandosi poi a lui.

“Fammi fare una cosa” disse portando le mani sotto al suo collo. Subito però le sue mani furono bloccate da quelle del ragazzo.

“Non toglierò la maschera…voglio solo vedere le tue labbra” disse Susan, sorridendo.

“Posso chiudere gli occhi se vuoi” disse poi, visto che non rispondeva.

Con un cenno del capo, finalmente annuì.
Allora Susan chiuse gli occhi, mentre Spider-Man alzò la maschera, fece passare così le dita della ragazza sulle sue labbra.
Susan al tocco con esse, sorrise, così fece anche Spider-Man che però abbassando la mano di lei, posò le sue labbra su quelle di Susan, che sorpresa dal gesto, aprì subito gli occhi.

Non lo respinse, accettò quel dolce bacio, e appena chiuse gli occhi quella sensazione bellissima sparì, così come Spider-Man.

Peter si fiondò sul tetto del palazzo, e vide Susan voltarsi e rigirarsi cercandolo.
Perché l’aveva fatto?
Cosa aveva spinto Peter a baciare Susan?

Peter lo sapeva bene, quegli occhi gli ricordavano troppo Gwen.
Spider-Man se ne andò ritornando nei panni di Peter Parker.

“Peter!” urlò vedendolo spuntare dal vicolo.

“Tutto bene?” disse correndo verso di lei. Rimase sorpreso quando Susan lo abbracciò così forte da fargli quasi credere che fosse un sogno.

“Ho avuto tanta paura!” disse Susan, abbassando il capo, nascondendo il viso nel petto di Peter, che in quel momento era il suo nascondiglio.

Peter sorrise, abbassando il capo.
Strinse a sé Susan, come avrebbe fatto per Gwen, accarezzando i suoi capelli castani.
Rimasero così per alcuni minuti che sembravano non finire mai.

Peter capì una cosa: doveva lasciare il passato e trovare la forza per andare avanti.



ANGOLO SCRITTRICE: Salve genteee :D spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto :) aspetto sempre vostre recensioni per sapere cosa ne pensate e se la storia sta andando come vorreste voi o meglio! Alla prossima!

Peter Parker

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