Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: lasognatricenerd    08/08/2015    0 recensioni
#‎AU‬. James Carstairs + William Herondale. Scuola superior di Londra, 19 settembre. Au scritta insieme a BlueMagic_96
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Guarda dove metti i piedi!” Stavo camminando per la mia strada, in cerca del corridoio che mi era stato indicato in segreteria, quando un ragazzo piuttosto corpulento urtò la mia spalla facendomi barcollare. Avrei potuto ribattere che era stato lui a venirmi addosso, non di certo io, ma decisi di starmene zitto e fare finta di nulla così liquidai lui e i suoi due amici con un gesto del capo e continuai per la mia strada anche se dopo neanche due passi veni nuovamente bloccato.

“Ehi, ma sei nuovo? Ragazzi, abbiamo un novellino!” i tre ragazzi si avvicinarono e mi bloccarono la strada sorridendomi con fare amichevole ed interessato, come che non avessi capito quali fossero le loro vere intenzioni.
“E’ il tuo primo giorno?” La voce del ragazzo che mi aveva urtato, quello con i capelli neri laccati e gli occhi castani, diventava sempre più fastidiosa ad ogni parola.
“Sì, sono arrivato oggi e sono già in ritardo, per cui se non vi dispiace…” dissi cercando di farmi largo tra i tre, senza riuscirci.
“Sì, ci dispiace. Ti accompagniamo noi alla tua classe!” disse l’altro ragazzo, quello più basso con i capelli biondicci e chiari problemi di acne. “Grazie, ma penso di riuscire a trovarla benissimo da solo.”

Il mio secondo tentativo di uscire da quella infelice situazione andò in fumo quando il ragazzo moro mi strinse il braccio e mi diede uno spintone contro il muro del corridoio: “Ehi, è così che ringrazi qualcuno che si offre di darti una mano?! Forse è il caso che mettiamo in chiaro come funzionano le cose in questa scuola, che dici?!” disse con una risata di trionfo, prontamente imitata dagli altri due.

“Temo di aver capito benissimo come funzionano le cose! Potreste cortesemente togliermi le mani di dosso e lasciarmi andare, ora?” I tre si guardarono con complicità, cosa che no mi piacque affatto. Ci risiamo. Non era così che avevo immaginato il mio primo giorno di scuola in Inghilterra, ma avrei dovuto aspettarmelo: quale preda migliore di un nuovo arrivato dall’aria pacifica e solitaria per un gruppo di liceali invasati? “Facciamo così, se ci darai il portafoglio e la merenda ti lasceremo andare!” Il portafoglio e la merenda. Sul serio? Se non mi fossi trovato in quelle circostanze probabilmente mi sarei messo a ridere: insomma, quelle erano cose che si chiedevano alle elementari! Mi sarei aspettato qualcosa più del tipo ‘se ci farai i compiti per il resto dell’anno potremmo anche decidere di lasciarti in pace’. Alzai gli occhi al cielo, stufo di quella messinscena, e con un ‘permesso’ sibilato tra i denti mi feci largo tra i tre ragazzi, lasciandoli per un attimo stupiti. Neanche due secondi dopo, però, mi ritrovai con la schiena attaccata al muro e un forte dolore al polso, che nel frattempo era stretto intorno alle dita del più grande, mentre l’altro gli dava manforte e il terzo mi strappava lo zaino dalle spalle.

“Non ho niente, potete cercare quanto vi pare!”

“Forse non sono stato chiaro! Voglio il tuo portafoglio, ora.” ripetè il moro. Il biondo mi diede un calcio nel polpaccio, facendomi stringere i denti dal dolore. Mio malgrado la situazione si stava mettendo male: ci ero già passato più di una volta e sapevo bene come funzionavano certe cose, per cui sapevo anche che in circostanze del genere c’era poco da fare. Se non fossi stato solo, forse … ma non conoscevo nessuno e la maggior parte dei ragazzi probabilmente non si sarebbe inimicato tre tipi del genere per un perfetto sconosciuto. Proprio quando gli spintoni cominciavano a farsi un po’ troppo violenti una voce fin troppo familiare mi fece spalancare gli occhi dallo stupore: “Ragazzi, non vedete che non ha soldi?”

Will. Non potevo crederci: William Herondale, il mio migliore amico, il ragazzo che da sempre avevo considerato come un fratello e che avevo sperato con tutto me stesso di rincontrare, era proprio di fronte ai miei occhi. Proprio come me, non era più un bambino: i capelli neri e ricci gli ricadevano scomposti sulla fronte, mettendo in risalto gli occhi azzurri e luminosi, mentre le spalle si erano allargate e un filo di barba quasi impercettibile gli decorava il mento e la mascella. Lo guardai ma non feci in tempo a sorridergli che lui distolse lo sguardo e disse che ‘non valeva la pena perdere tempo con uno come me’, suscitando l’ilarità generale degli altri tre che con riluttanza mi lasciarono andare. Li vidi sorridersi e scambiarsi pacche sulle spalle come si fa tra amici, ma la cosa che più di tutte mi spezzò il cuore fu vedere Will, il mio Will, voltarmi le spalle senza nemmeno battere ciglio. Rimasi in piedi, appoggiato al muro per riprendere fiato, mentre li guardavo allontanarsi e scomparire in fondo al corridoio: cosa era successo in quei cinque anni di assenza?

Ripensai al bambino dal volto angelico che abitava di fianco a casa mia, con cui avevo trascorso i migliori momenti della mia vita e che avevo cominciato a conoscere meglio di me stesso. Ripensai a quando ero stato costretto a lasciarlo da solo a causa del peggioramento del mio asma, per il quale mi ero dovuto trasferire in un luogo più adatto alle mie condizioni. Quel bambino non era più il ragazzo che avevo visto poco prima: qualcosa lo aveva cambiato, lo aveva portato a fare le amicizie sbagliate, forse, oppure … Troppi pensieri affollarono la mia mente impedendomi di ragionare lucidamente: dovevo capire quale fosse la situazione, come dovevo comportarmi con lui, cosa eravamo diventati … ma dovevo chiarire queste cose con lui. Mi chinai per recuperare i fogli che erano scivolati fuori dal mio zaino e, dopo aver rimesso tutto a posto, mi feci forza e avanzai lungo il corridoio in cerca dell’aula di scienze, chiedendomi se mai io e Will saremmo potuti tornare ad essere quello che eravamo prima che partissi.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: lasognatricenerd