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Autore: NekoKya    08/08/2015    2 recensioni
Una realtà diversa dalle altre, un sogno dettato dallo stress e dal peso delle responsabilità che porterà a un finale altrettanto diverso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga | Coppie: Kiba/Hinata
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nota importante: Questa è un opera di fantasia, in quanto tale non è stata scritta per offendere nessuno, è solo un idea che mi è venuta per caso.
Chi è amante della nuova famiglia Uzumaki sa perfettamente che ciò che scrivo non è reale, ergo non è che se io scrivo una cosa allora pretendo di aver ragione e di sapere che ciò che scrivo è così anche nell’opera originale… insomma rideteci su :) perché alla fine non cambia affatto il finale, che a me piaccia o meno, che io scriva una cosa o meno.
La trama è un po’ complicata e l’inizio non è assolutamente come sembra, la fine deluciderà tutto, grazie dell’attenzione.




Una dolce realtà





Sto lavando le ciotole sporche di riso della cena consumata poche ore prima, l’acqua scorre lenta e calda sulle mie mani rovinate dai lavori domestici. Sospiro e mi porto un braccio sulla fronte, scostando la frangia scura, sono un po’ accaldata per via del periodo estivo.
Poso le ciotole nel lavandino e asciugo le mani nel grembiule bianco che porto in vita.
Mi giro, osservando la grande cucina perfettamente pulita e così poco familiare. Mi sento persa, come se non appartenessi a questa casa, nonostante riconosca che si tratti della mia.
Un bambino di dodici anni è seduto a tavola, gli occhi azzurri persi nel vuoto e una mano tra i capelli biondi sbarazzini. Mi avvicino sorridendo gentilmente –Boruto, perché non vai a dormire? Domani devi alzarti presto per proseguire l’allenamento con Konohamaru-sensei e gli altri- osservo premurosa accarezzandogli una guancia coperta da due piccoli graffi.
Sbuffa e si ritrae velocemente –Mamma che noia, sono solo le dieci!- sbotta mettendo il broncio.
Non perdo il sorriso e annuisco piano –Lo so, ma sai che Konohamaru ci tiene che arrivi puntuale- ritento. Mi fissa per un attimo, palesemente combattuto tra il rispondermi male o l’ignorarmi.
-Boruto Uzumaki- pronuncio il cognome con un incertezza tale da confondermi –Lo dico per il tuo bene, lo sai- gli poso una mano sulla spalla, che stavolta non scosta, e finalmente scorgo un piccolo sorriso.
-Volevo aspettare papà- osserva mentre il suo sguardo si fa cupo.
Anche la mia espressione muta ma cerco di non darlo a vedere –Sono sicura che papà vorrebbe tanto riuscire ad essere più presente- cerco di rassicurarlo –Vedrai che presto tornerà a casa prima e passerà del tempo con noi-
Sospira e non ricambia il mio finto sguardo di speranza.
-Boruto… non lo fa apposta, lo sai- insisto prendendogli il viso fra le mani –Lui ti vuole tanto bene- continuo mentre il suo sguardo resta impassibile.
Non posso fare più di così.
-Io ti voglio bene- concludo abbracciandolo, prendendolo un po’ alla sprovvista.
-Ok…- mormora ricambiando timidamente.
Vorrei tanto poter fare qualcosa, ma tutto ciò è così strano… tutto questo è irreale.
-Però…- mi scosto –Papà vorrebbe anche che tu obbedissi e andassi a letto presto- replico.
-D’accordo ma posso stare ancora una mezzora? Vorrei finire di consultare un manuale che mi ha prestato Mitsuki- spiega facendo un’espressione di supplica che mi fa subito convincere.
-Bene, affare fatto- mi scosto e slaccio il grembiule, mentre sento il suo bisbiglio di vittoria.
Finisco di sistemare le stoviglie e vado nel salotto, i volti degli Hokage fuori dalla finestra si scorgono appena, illuminati dalla poca luce lunare. Riconosco quella di mio marito e mi sfugge un sorriso. Mi siedo su una poltrona e accendo una piccola luce mentre riprendo a cucire una sciarpa rossiccia per il prossimo inverno. La quiete che invade la stanza mi fa rabbrividire, nonostante non sia sola è come se non ci fosse nessuno in giro e questo mi spaventa.
Le ore passano veloci e sono arrivata a un buon punto del mio lavoro, poso la sciarpa quasi finita sul tavolino e spengo la luce, dirigendomi nuovamente in cucina.
Noto la figura dormiente di Boruto, la testolina bionda sprofonda nel libro aperto sul tavolo. Osservo l’orologio e scuoto piano la testa, è quasi l’una di notte… dovevo immaginare che non mi avrebbe dato ascolto, non lo fa mai infondo.
Lo prendo in braccio e lo porto in camera sua, togliendogli la divisa e sistemandolo nel piccolo letto sfatto. Un po’ di luce filtra dalla finestra della stanza illuminandogli il viso che ricorda quasi del tutto suo padre… non c’è molto di me in lui.
Gli poso un bacio sulla fronte e chiudo la porta alle mie spalle.
Il silenzio torna a farmi compagnia, come un ombra che mi segue ovunque. Una sensazione di stanchezza m’invade e decido di coricarmi, ovviamente da sola perché mio marito sarà ancora nel suo ufficio a trattare chissà quali pratiche importanti.
Mi sistemo per la notte e faccio un giro della casa per controllare di aver spento tutte le luci. Improvvisamente la porta si apre e la figura di Naruto mi fa sussultare, cogliendomi alla sprovvista.
-Naruto-kun- sorrido radiosa correndo verso di lui.
-Ciao Hinata, che fai ancora in piedi?- chiede sorpreso sistemando il mantello da Hokage su un appendi abiti.
-Non riesco ad andare a letto presto- spiego avvicinandomi per dargli un bacio.
Sorride comprensivo e posa le labbra sulla mia guancia, lasciandomi un po’ delusa.
-Sarai stanco- osservo premurosa mentre lo seguo fino in cucina, dove prende un bicchiere d’acqua.
-Sì, sono esausto… il lavoro non finisce mai’ttebayo- beve tutto d’un fiato e si dirige a passo svelto verso la camera da letto.
-B-Beh capisco, infondo ora sei l’Hokage- mormoro timidamente mentre l’osservo cambiarsi.
-Già, ancora stento a crederci- commenta felice.
-Era ovvio!- esclamo –Nessuno se lo meritava quanto te- mi sorride.
-Ti ringrazio, sei sempre troppo buona- mi accarezza la testa per poi uscire dalla stanza.
L’afferro per un braccio –Aspetta- il mio viso si tinge di rosso ma cerco di sostenere il suo sguardo spento, stanco e segnato da delle occhiaie profonde che mi preoccupano –Non vuoi andare a dormire?- chiedo dolcemente accarezzandogli una guancia.
Posa una mano sulla mia e scuote piano la testa –Non riuscirei a dormire nonostante il mio stato- commenta.
-Potremmo…- sento le gambe molli e quella sensazione di svenimento che mi ha abbandonata da anni torna a farsi pressante –Potremmo… sai… fare qualcosa insieme- faccio un cenno veloce verso il letto –E magari… ti aiuterà a prendere sonno- distolgo lo sguardo, ormai rossa come un pomodoro.
Da quanto non glielo chiedevo?
Da quanto non facciamo l’amore?
Troppo.
Inarca un sopracciglio e si mette a ridere –Hinata… non- si scosta –Non possiamo lo sai…- fa un cenno alla stanza accanto –Sei davvero divertente sai? Grazie per la proposta comunque- mi da un’altra carezza veloce, scompigliandomi i capelli e facendomi rimanere pietrificata.
Resto a fissare la porta dove prima sostava e quasi non riesco a crederci.
Ennesimo rifiuto, ennesima risata… ennesima delusione.
Ma stavolta sarà diverso! Non può sempre finire così…
-Na…- esco dalla camera e urto qualcuno facendolo cadere a terra.
-Boruto?- chiedo preoccupata osservando la piccola figura sul pavimento che si alza piano.
Una bambina minuta ed esile mi fissa confusa, gli occhi azzurro cielo, i capelli neri lisci e scompigliati e due graffi sulle guance.
-Himawari…- sussurro incredula, come se la consapevolezza di avere una figlia mi fosse arrivata solo in questo momento.
La mia testa inizia a vorticare e i miei pensieri a vacillare… è così strana questa sensazione…
-Mamma, perché non sei venuta a darmi il bacio della buona notte?- chiede imbronciata facendomi sentire in colpa.
-Io… scusami- mi abbasso verso di lei e l’abbraccio forte –Non volevo-
Tutto questo attrito che sento dentro… non sarà il peso di questa situazione così irreale?
-Mamma…- sussurra scostandosi –Tu mi vuoi bene?- chiede fissandomi seria.
Sbatto più volte gli occhi, confusa –Certo amore- rispondo sorridendole.
La sua espressione si fa triste -Perché allora fingi di sorridere?- mormora.
-Io non…- provo a ribattere.
-Mamma perché insisti nell’aspettare papà fino a tardi?- Boruto l’affianca, l’espressione di compassione sul suo volto è rivolta a me, e mi fa stare male.
-Perché siamo una famiglia- sbotto portando le mani davanti al petto –Siamo una famiglia…- lo ripeto più a me stessa che a loro.
-Hinata lo sai che ti amo, ma non possiamo sempre stare insieme’ttebayo- Naruto è dietro di loro, un sorriso finto dipinto in volto, totalmente diverso da quello che rivolgeva agli altri molti anni fa.
Li osservo con attenzione, concentrandomi su di lui… lui così diverso… così irreale.
-Tu non sei il vero Naruto!- esclamo additandolo.
Mi fissa stranito e si mette a ridere –Ma che dici? Suvvia Hinata non devi fare certe scenate davanti ai tuoi figli- commenta.
-Mamma apri gli occhi!- dice Himawari afferrandomi per la vita.
La fisso spaventata –Come?-
-Avanti!- stringe con forza le piccole mani sulla mia pelle, facendomi quasi male -Aprili!-
-Himawari lasciami andare- sussurro debolmente.
-Mamma!- insiste scuotendomi violentemente.
-Himawari lasciami!- quasi urlo afferrandola per le spalle.
Continua incessante… mettendoci più forza.
-HIMAWARI!- urlo con tutto il fiato che ho in gola.
-Mamma svegliati!-
Spalanco gli occhi chiari mentre sento il corpo caldo e la fronte grondante di sudore.
-Mamma!- guardo sconvolta la piccola Aiko stretta alla mia vita che mi chiama con le lacrime agli occhi.
Il viso diafano spaventato coperto dai lisci capelli neri che le ricadono sulla schiena, gli occhi violacei semi bianchi mi fissano insistenti.
-Aiko…- sussurro piano accarezzandole una guancia coperta da un triangolo rosso fuoco.
-Chi è Himawari?- chiede mettendo il broncio.
Mi metto a sedere nel grande letto matrimoniale e l’abbraccio forte –Nessuno amore, ho fatto un sogno… strano- spiego accarezzandole i capelli lisci come seta.
-Io non sono Himawari- ribatte ricambiando l’abbraccio.
-Lo so- commento scostandomi di poco e dandole un bacio sulla fronte –Tu sei la mia bellissima Aiko- le metto le mani fra i capelli e le sollevo piano –La mia principessina del byakugan-
Sorride dolcemente –Sì! Come la mia mamma!- esclama dandomi un sonoro bacio sulla guancia.
-Scusa se ti ho spaventata- sospiro portandomi una mano sulla fronte –Sono un po’ stressata per via delle riunioni che tengo con tuo nonno…-
Annuisce –Il nonno mi ha detto che dopo di te anch’io diventerò capoclan!- esclama.
Rimango un po’ spiazzata ma sorrido –Davvero il nonno te lo ha detto?-
Mio padre è rimasto molto deluso dalla mia scelta di sposare Kiba, questo ha portato a una nuova distanza tra di noi, nonostante mi stia impegnando duramente per prendere il suo posto… quindi mi stupisce che con Aiko sia più… gentile.
-Sì, mi ha detto di impegnarmi e imparare le tecniche del clan Hyuga, non quelle di papà- spiega tranquillamente sotto la mia espressione basita.
-Tuo nonno è molto particolare- commento trattenendo un sospiro.
Un semi grugnito ci fa sussultare seguito da uno sbadiglio –Che stanno combinando le mie donne?- chiedi osservandoci curioso.
-La mamma stava facendo un brutto sogno- spiega –E tu non ti sei svegliato perché sei il solito dormiglione- ti prende una guancia e la tira con forza sotto le tue proteste.
-Scusami- commenti affiancandomi –Non è colpa mia se ho il sonno pesante- ti passi una mano tra i capelli castani più sbarazzini del solito.
Sorrido e ti do un bacio sulla guancia facendoti leggermente arrossire –Non fa niente, lo so-
Mi dai un bacio a fior di labbra e porti un braccio intorno alle mie spalle –L’importante è che sia solo un sogno, giusto?-
Annuisco.
-Anch’io voglio i bacini- borbotta iniziando a giocherellare con le piccole dita, mentre gonfia le guance arrossate per la nostra dimostrazione d’affetto.
-Certamente!- l’afferri per i fianchi e la posi sulle tue gambe iniziando a sbaciucchiarle la guancia, sotto le sue proteste miste a risate –Papà non intendevo dire questo! Mi fai il solletico- porta le mani sulla tua fronte cercando di spingerti via.
Mi metto a ridere di gusto.
Improvvisamente la testa di Akamaru si posa sulle mie gambe facendomi sussultare.
-Oh ma guarda chi si è svegliato- commento accarezzandolo.
-Anche Simba vuole le coccole!- esclama Aiko che nel frattempo si è ritrovata con la tua faccia sulla pancia scoperta, in un tentativo di farle le pernacchie anche li, mentre un piedino sosta sulla tua guancia.
Subito un cagnolino nero e alquanto rumoroso invade il letto iniziando ad abbaiare.
-Ci mancava il piccolo casinista- osservi lasciandola andare.
Akamaru balza sul letto facendolo traballare pericolosamente e si sistema ai piedi di esso.
-Possiamo dormire con voi?- chiede mentre prende in braccio il suo cane, accarezzandolo.
Sospiri sapendo che farà un caldo bestiale ma infondo non puoi dire di no a tua figlia.
-D’accordo, vieni qui- ti stendi e mi avvicini a te, cingendomi la vita mentre Aiko si sistema in mezzo a noi e lascia andare Simba che si accoccola vicino ad Akamaru.
Posa una mano sul mio ventre e la testa sulla tua spalla mentre le accarezzo i capelli e ci diamo la buona notte chiudendo insieme gli occhi stanchi.
L’Hinata Uzumaki che ho sognato stanotte non mi porta ad avere rimorsi, sono certa che in un’altra realtà sarà felice con Naruto-kun, ma io in questa ho scelto un altro finale.
Questa è una dolce realtà che non ho intenzione di abbandonare.
Mai.





Note dell’autrice

Spero che ai fan della KibaHina questa breve storiella sia piaciuta, annuncio che quando avrò terminato una o due delle mie fanfction ne inizierò una nuova con questa famiglia, la protagonista sarà Aiko e spero tanto di strapparvi un sorriso perché mi piacerebbe fare una specie di “Inuzuka family” un po’ comica e un po’ dolce :3
Grazie a chi ha letto, magari recensito e apprezzato.
Un bacione e alla prossima!
NekoKya :3 :*
  
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