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Autore: Victor Faretina    08/08/2015    1 recensioni
Tokyo, giorni nostri. La Iris Academy, una nuova prestigiosa accademia di belle arti, ha aperto le iscrizioni per il nuovo anno scolastico, ed Halison Koizumi, una ragazza che è stata appena bocciata al primo anno di superiori, decide di abbandonare gli studi tradizionali e dedicarsi alla sua vera passione e alle sue vere capacità: il disegno. Nonostante la disapprovazione della madre, Halison supera il test brillantemente e comincia così i suoi corsi: scoprirà presto però che l'accademia é in realtà una copertura per un'associazione segreta il cui scopo é reclutare giovani creativi in grado di riuscire a controllare un grande potere sovrannaturale, il potere della Creazione, che può essere usato solo da chi ha una forte volontà e immaginazione. Ed é necessario trovare questi combattenti creativi poichè un'altra associazione corrotta dal potere opposto, quello della Distruzione, sta cercando di distruggere tutto ciò che è stato creato dall'uomo poichè ignobile e imperfetto, per ricostruire un nuovo ordine mondiale. Halison, nonostante qualche incertezza accetta, e le viene conferita la Creation Pencil, una particolare matita che le permetterà di trasformarsi in Pink Star. Ma che cosa la attenderà davvero? Da dove provengono queste due misteriose forze? Cosa c'è stato all'origine di tutto ciò?
Genere: Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Per visionare artworks e schede personaggi della storia:
http://nijinokokoro-iridescentheart.tumblr.com/

P   R   E   M   E   S   S   A

Caro lettore. Prima di lasciarti immergere in questo racconto vorrei fornirti alcune informazioni su chi sta scrivendo, come è nato tutto ciò e che cosa rappresenta questo manga.
Le idee di questa storia nacquero fra i banchi di scuola nel 2008, ero alla seconda superiore di una scuola a indirizzo grafico pubblicitario, e avevo appena conosciuto la mia tutt'ora migliore amica Francesca. Avevamo entrambi le stesse passioni e le stesse ambizioni, e passavamo molto tempo a disegnare manga e a inventare storie di nostri futuri fumetti, tra cui proprio questo. Lo abbiamo preso e lasciato varie volte, come succede spesso, e oggi ho maturato l'intenzione e la determinazione di prendere le cose con serietà e portarlo a termine, anche se sarà faticoso e servirà molto tempo.
 
Iridescent HeART. Perché?
 
Per me un cuore, un'anima, l'essenza di una persona, ha mille colori e sfumature diverse. É iridescente. E in questo manga, sparsi in vari personaggi, troverete frammenti di colori appartenenti a me, a Francesca, e ad altre persone che ho incontrato nel mio cammino, che mi hanno ispirato, che mi hanno fatto pensare, che hanno lasciato un segno, nel bene o nel male. I protagonisti di questa storia frequentano un'accademia di belle arti, e l'arte e la creatività avranno un ruolo importante, come avrà un ruolo molto importante anche la moda e il linguaggio dei vestiti, a cui ho prestato la massima attenzione essendo anche fashion designer.
 
Quali sono i messaggi che voglio trasmettere con questa opera?
 
La libertà di espressione sarà uno dei temi portanti, una denuncia alla società di oggi che sebbene si sia modernizzata rispetto ad alcuni decenni fa, è ancora incatenata a regole e stereotipi. Verrà descritta la bellezza di poter esprimere liberamente i propri gusti, i propri sentimenti e i propri atteggiamenti. Il viaggio che ognuno di noi compie verso la conoscenza di sé stessi, capire chi siamo e raccontarlo liberamente a chi ci sta attorno, senza paure o censure, senza mentire su sé stessi e mostrandosi per come si è veramente.
Ciò porta a un altro tema portante, che è l'identità di genere. Oggi si stanno riconoscendo poco a poco le varie situazioni in cui una persona può ritrovarsi a vivere: c'è chi è uomo in un corpo di donna, c'è chi è donna in un corpo di uomo, c'è chi si sente sia uomo sia donna, c'è chi non vuole riconoscersi in nessuno dei due, e molto altro. Vorrei contribuire a sdoganare una visione ancora troppo binaria attraverso la quale le persone guardano il mondo, negare l'esistenza di ruoli già prestabiliti dal proprio sesso e descrivere, anche qui, la bellezza di essere in sereno contatto con la propria sessualità e identità.
Infine l'ultimo ma non meno importante argomento affrontato nella storia si intreccia direttamente con tutto questo, ed è il rispetto verso il prossimo. Non giudicare in base alle apparenze, e imparare ad aprirsi e ad accettare cose che magari per noi sembrano strane, ma che non ci danno il diritto di deriderle o danneggiarle, sfociando in situazioni di bullismo e di violenza. Imparare a non averne paura e a renderci conto di quanto le nostre azioni a volte possano ferire. Il tutto unito a una storia di genere maho shojo, dunque adornata di magia, combattimenti, intrighi e colori!
 
Lo stile di racconto non è quello di un vero romanzo: non ci saranno lunghe descrizioni su ciò che prova o pensa un personaggio, sarà descritto lo stretto necessario per far capire che cosa succede, come se si stessero descrivendo le pagine di un manga nel mentre che si visionano. Ho scritto così la storia, immaginandomi le tavole e descrivendo le situazioni. Non potevo scrivere un vero romanzo, altrimenti sarebbe stato troppo complicato e soprattutto troppo lungo!
Detto ciò vi lascio al manga, grazie per aver prestato attenzione a questa premessa e buona lettura!
 
~  V i c t o r
 
 
 
 
 
 
 V O L U M E   N ° 1  

 
Capitolo 0: La Iris Academy
Mappa riassuntiva (SPOILER)
• Halison si reca all'accademia e fa l'esame di ammissione
• fa amicizia con Sarah
• rischia la vita in un insolito incidente
• scopre di esser stata ammessa all'accademia

 
«Quando andrò via di qui non mi rivedrai mai più! Hai chiuso con me!»
Gridò Halison, mentre sbatteva dietro di sé la porta di casa.
Non la sopporto!
Scese in strada, nella calda mattina di una giornata di fine Agosto. Si avviò verso la stazione di Meguro per prendere la metropolitana, e si fermò davanti a un grande cartellone pubblicitario vicino all'entrata.
Vi era rappresentata una grande matita stilizzata al centro, su uno sfondo grafico dal design moderno. In alto appariva una grande scritta, e in basso erano riportate delle informazioni.
 
IRIS Academy — Open Day: 22 Luglio — Lasciateci prendere cura del vostro talento — Aperte le iscrizioni per effettuare l'esame di ammissione all'anno accademico 2015-2016, per corsi di: arti visive, fashion design, media design, letteratura e sceneggiatura, musica. Ultima sessione d'esame 25 Agosto. É possibile trovare il modulo d’iscrizione da compilare e inviare su www.irisacademy.co.jp
 
Prese un respiro profondo.
«Ci siamo… Oggi si terranno i test. Posso farcela, ci devo provare!»
Riprese a camminare, passò i tornelli e scese le scale per raggiungere il binario, dove si fermò ad attendere il treno.
-Il mio nome è Halison Koizumi. Tutto ebbe inizio il giorno in cui decisi di sostenere l'esame di ammissione alla Iris Academy. Allora non conoscevo ancora le mie amiche, né avevo idea di che cosa stesse succedendo nel mondo, nascosto agli occhi di tutti. E nemmeno avevo idea di quanto le esperienze che avrei vissuto di lì a poco, avrebbero cambiato la mia vita e il mio carattere... Per sempre.-
Le porte del treno appena giunto in stazione si aprirono, così salì e prese posto, mentre la voce all'altoparlante annunciava il nome della stazione. Il treno partì.
-Ho quindici anni. Quest'anno sono stata bocciata a scuola… Nonostante mi sia impegnata, i miei sforzi sono stati inutili. E' stato molto frustrante. Vorrei poter andare in un posto dove ad essere giudicate siano le mie vere capacità. Mi iscriverò a un'accademia di belle arti perché amo disegnare: sento che questa è la mia strada.-
Il paesaggio scorreva e variava nel finestrino dietro Halison, mentre il treno proseguiva verso ovest.
-La persona con cui stavo litigando prima era mia madre… Io e lei è come se provenissimo da pianeti diversi. Mio padre è scomparso quando io avevo cinque anni. No, non è morto, credo. Un giorno scomparve senza lasciare alcuna traccia di sé. Chissà dove sarà adesso… Ma cerco di non pensarci troppo spesso.-
Scese alla stazione di Shimbashi e cambiò binario per prendere il treno diretto a Odaiba, che passò proprio in quel momento: fece una corsa e riuscì a salire all'ultimo secondo.
I raggi del sole giovane facevano brillare le acque del grande fiume sopra il quale passava la monorotaia. Halison, in piedi, guardò fuori la magnifica stella luminosa per qualche istante e si sentì riempire di energia.
-Mi piace vestire in modo creativo, sono contro l'omologazione. É bello raccontare qualcosa di sé stessi al mondo che ci circonda, invece di nasconderci o di lasciare che altri parlino al posto nostro. Il mio sogno? Far diventare un lavoro ciò che amo di più fare, e compiere qualcosa per cui valga la pena essere ricordata un giorno.-
Accanto a Halison, due anziane signore stavano parlando fra di loro.
«Hai letto le ultime notizie? Stanotte c'è stato un grave incidente in un cantiere per la costruzione di un nuovo grattacielo. A quanto pare è crollato completamente!»
«Davvero? Mi sembra strano, chissà cosa c'è sotto. La scorsa settimana invece dei vandali hanno fatto dei grossi danni in un museo… Non c'è più sicurezza in questi tempi! »
Arrivata a destinazione Halison scese, ed uscì dalla stazione. L'accademia si trovava lì vicino: c'era un grande cancello aperto, verso il quale si stavano dirigendo atri ragazzi e ragazze.
Il campus era diviso in nove edifici, tutti di un colore diverso. Al centro vi sorgeva un piccolo parco verde, dove alcuni studenti erano sdraiati a prendere il sole.
«Caspita, sono proprio bene organizzati qui!»
Prese un foglio dalla borsa, dove vi era scritto il luogo in cui si sarebbe svolto l'esame.
Devo raggiungere l'aula magna, nell'edificio Platino… Oh, bene, è qui vicino!
Il palazzo era poco distante dal verde rettangolo di terra vicino al quale si trovava Halison, così lo raggiunse subito.
Entrò nell'edificio, e si sedette sulle scale che portavano al primo piano. Guardò l'orologio: mancava ancora mezz'ora all'inizio dell'esame.
Attenderò qui.
Qualche istante dopo arrivò anche un altro ragazzo, longilineo e dai lunghi capelli castani. Un’aura di classe e raffinatezza lo accompagnavano.
«Ciao.»
La salutò il ragazzo.
«..Oh, ehm, ciao..!»
Si appoggiò con la schiena alla parete, dall’altra parte dell’atrio.
Che posa… Che classe! Sembra un modello.
Poco a poco arrivarono altre persone, ragazzi e ragazze di ogni genere, che probabilmente come Halison avrebbero dovuto fare il test. L'atrio si riempì in fretta, e si creò un crescente brusio di voci, alcuni ragazzi stavano iniziando a conoscersi e a fare le prime amicizie. Halison ascoltava la musica con le cuffie.
Vorrei alzarmi e parlare con qualcuno… Ma probabilmente apparirei solo egocentrica, si chiederebbero che cosa voglia io da loro. E poi hanno già degli amici.
Mentre pensava questo, una ragazza dai capelli rossi comparì di fronte a lei. Aveva più o meno la sua stessa età ed aveva un po’ di fiatone, probabilmente era appena arrivata di corsa. Indossava degli stivali scuri alti fin sopra le ginocchia, degli shorts di jeans e una t-shirt bianca oversize con dei tagli che lasciavano intravedere lembi di pelle. Al collo portava un lungo rosario e un collarino borchiato.
«Ciao! Scusa, è qui che si tengono gli esami di ammissione?»
Chiese un po’ preoccupata.
Halison rispose con un cenno.
«Oh, dunque non sono ancora iniziati… Oh god, sono stremata! Ho sbagliato fermata e sono scesa alla stazione dopo, così ho corso fin qui… Credevo di fare tardi!»
Disse, buttandosi a sedere sui gradini vicino a Halison.
«Ci vuole talento per riuscire a correre coi tacchi! Come hai fatto?»
Disse scherzosamente Halison, indicando i suoi stivali.
«Ahah, non potevo affrontare un evento importante come questo senza averli con me! Potrei andarci in capo al mondo! Comunque piacere, io mi chiamo Sarah.»
Rispose la ragazza, strizzando l'occhio.
«Piacere, io sono Halison!»
«Halison? Ma non mi dire, anche tu sei inglese come me?»
Chiese Sarah emozionata.
«No, sono nata qui a Tokyo ma mia madre è americana. Tu invece arrivi dal Regno Unito?»
«Sure! Direttamente da Londra, sono arrivata ieri. A quale corso vorresti iscriverti? Io fashion design.»
«Davvero? Ma guarda, pure io! Mi piace disegnare vestiti, vorrei diventare stilista.»
«Anche a me piace molto disegnare. Dai, se ce la facciamo, saremo compagne di corso!»
Il dialogo fra Halison e Sarah fu interrotto da una signora che era appena giunta alle spalle delle due ragazze. Era sulla trentina, aveva dei capelli castano chiaro raccolti in uno chignon un po’ demodé, ed aveva un tailleur molto particolare.
«Hop hop, in piedi! Si inizia!»
Halison e Sarah si alzarono subito, e si girarono verso la donna.
«Potete entrare e occupare posto, gli esami stanno per cominciare. Prego, accomodatevi.»
Disse, rivolgendosi ai presenti.
La donna si voltò ed entrò nell'aula magna, seguita da tutti.
«Halison, mettiamoci qui!»
Disse Sarah, prendendo i primi due posti che riuscirono a raggiungere vicino all'entrata. La sala era molto grande, c'erano numerosi banchi disposti in diverse file con in fondo una cattedra, dove prese posto la signora. Quasi tutti i posti furono occupati: c'era molta gente a concorrere per l'iscrizione.
«Buon giorno a tutti! Benvenuti alla Iris Academy. Io sono la professoressa Furamya, e sarei la vostra insegnante di storia dell'arte. Come state? Siete pronti? L'esame non sarà molto difficile, se credete nelle vostre capacità potrete farcela, state tranquilli. Per favore, venite alla cattedra e prendete il foglio su cui troverete le informazioni per il vostro esame. I fogli, come il tema dell'esame, sono diversi e divisi secondo il corso cui volete iscrivervi. Buon lavoro!»
Halison e Sarah eseguirono le varie direttive, e presero il test. Erano tre pagine di domande su nozioni generali di moda, com’è nata, com’è suddivisa, che visione si ha di essa. Alla fine si richiedeva di fare il disegno di un abito a piacere, che rappresentasse al meglio la propria creatività.
Si comincia!
Servirono sei ore a Halison per fare tutto, e nel mentre che lavorava continuò a parlare ogni tanto con Sarah, le due ragazze si trovavano bene insieme.
Ricontrollò il test ancora una volta, scrutò con criticità il proprio disegno, dopodiché si alzò e consegnò tutto all'insegnante.
«Grazie, ti faremo sapere stasera stessa l'esito del test. Buona giornata!»
Halison tornò al tavolo dove era seduta Sarah per salutarla.
«Anch’io ho finito! Vado a consegnare il test, così usciamo insieme!»
Sarah si alzò e andò a consegnare anche lei il suo compito.
«Ehi Sarah, sai che qui vicino c'è un grande centro commerciale? Se non ci sei mai stata e sei libera potremmo andarci, la giornata è ancora lunga!»
Propose Halison.
«Really? Sono libera, ho proprio voglia di vedere un paio di negozi e visitare l'isola!»
Le due ragazze uscirono dalla Iris Academy, e si incamminarono verso il centro commerciale.
«Sarah, tu sei qui da sola a Tokyo?»
«Beh, i miei genitori sono rimasti a Londra. Però ho preso un appartamento in condivisione, perciò non sono proprio sola.»
«Wow, dunque sei già una ragazza indipendente! Che bello, vorrei anch'io vivere la mia vita come voglio...»
«Ci sono pro e contro! Non è così semplice come sembra. Io sono qui da poco, ma già sento la mancanza dei miei genitori.»
«Ah, io difficilmente sentirei la mancanza di mia madre… Noi litighiamo continuamente!»
Disse sbuffando Halison.
Nel mentre che parlavano giunsero al centro commerciale. Era un grande edificio su cui svettava l'insegna "Venus Fort", con attorno dei graziosi giardinetti e l'altissima ruota panoramica di Tokyo, la Daikanransha.
«Eccoci arrivate! Entriamo, dentro è ancora più bello!»
«Ooh, che grande!»
Halison e Sarah entrarono nei grandi magazzini. Sarah rimase stupita: era come essere finiti letteralmente in un altro posto. Era stata ricostruita minuziosamente l'ambientazione di una tipica cittadina italiana, vi era un atrio con una fontana reinventato come se fosse una piazza, e i corridoi erano strade in marmo con ai lati i negozi, in un'architettura Risorgimentale. Il soffitto era azzurro come il cielo, e l'illuminazione diffusa dava l'idea di essere all'aperto.
«Ma è stupendo!»
Esclamò Sarah.
«Questo posto è molto particolare, direi unico al mondo! Vieni, andiamo a vedere i negozi!»
Halison e Sarah passarono tutto il pomeriggio a girare assieme, a provarsi qualche vestito,  e poi andarono anche alla sala giochi. Il sole era appena tramontato quando scesero dalla ruota panoramica su cui erano salite per concludere la visita al grande complesso commerciale e ludico.
«Certo che in questa città non manca lo svago! That's crazy!»
«Sono contenta che ti sia piaciuto!»
Mentre sostavano sulla strada, un gruppo di ragazzi piuttosto chiassosi passarono lì vicino.
«Ehi belle, chi state aspettando vestite così? Ahah!»
Fece uno del gruppo.
«Aspettiamo tua mamma!»
Rispose sprezzante Sarah, mentre quei loschi tipi si allontanavano sghignazzando.
«Ehi, certo che sei una tipa tosta..! Non hai temuto per un attimo la possibilità che quelli potessero arrabbiarsi e farci del male?»
Chiese stupita e ammirata Halison.
«Tesoro, nel tempo libero io faccio boxe! Dovevano solo provarci!»
«Davvero? Non l'avrei mai detto!»
Fece Halison, ancora più stupita.
«Sono contenta di aver fatto la tua conoscenza oggi. Speriamo dunque di rivederci all'inizio dei corsi!»
Disse Sarah, sorridendo.
«Sono felice anch'io di averti conosciuta, ho passato una bella giornata. Allora… Arrivederci!»
Disse Halison, e le due ragazze si divisero.
Raggiunse la stazione della metropolitana lì vicino, e si sedette ad aspettare il treno.
Che giornata..! Ho sostenuto un esame, girato per il centro commerciale, e fatto amicizia. Quella Sarah è piuttosto in gamba!
Il cellulare di Halison squillò, così lo prese per vedere chi era. "Mamma".
Suo malgrado, rispose.
«Pronto..?»
«Ma allora, dove sei? Perché non hai risposto alle altre chiamate? Sappi che quando torno a casa facciamo i conti!»
 
Nel frattempo, non molto lontano da lì, un gruppo di individui vestiti di nero si erano riuniti vicino al Rainbow Bridge che collegava Odaiba alla terraferma.
«Aleksey, tutto è pronto per entrare in azione. Trovandoci così vicini alla scuola è probabile che qualcuno dei Bliss Makers possa interferire col piano, procediamo comunque?»
Chiese uno del gruppo, rivolgendosi a un ragazzo seduto sulla riva.
«Procedete. Non possiamo lasciarla vivere, potrebbe diventare una minaccia per noi. Dobbiamo sbarazzarcene finché c’é facile farlo.»
«Allora eseguiamo l'ordine.»
Tre reclute presero in mano degli insoliti fucili, li puntarono verso la monorotaia che attraversava il fiume e fecero fuoco proprio nel momento in cui videro passare un treno. Una strana energia dal sinistro bagliore iridescente scaturì dalle armi e colpì la monorotaia, che saltò in aria in un'esplosione, dividendo il ponte e facendo cadere il treno nel vuoto.
 
«Te l’ho già detto mamma, avevo il cellulare in silenzioso. Ora sto ritornando a casa»
Disse Halison al telefono, mentre si reggeva ai sostegni del treno semivuoto.
«No, non ho comprato nulla, ho soltanto guardato i negozi!»
Trovandosi in testa al treno a conduzione automatica, Halison poteva vedere le rotaie di fronte a sé.
E infatti impallidì di colpo quando vide un tratto di esse saltare in aria  davanti ai suoi occhi assieme a un’improvvisa esplosione.
«Waaaah!»
«Che cosa succede? Halison?!»
Si afferrò a un palo più forte che poté, nel mentre che il treno s’incurvava verso il basso e cadeva nel fiume.
Chiuse gli occhi.
Dunque… Adesso finirà tutto. Morirò così.
Rimase così per qualche momento. Poi, non sentendo arrivare nessun impatto, si fece coraggio e riaprì lentamente gli occhi.
Ma cosa..?!
Guardò fuori, e notò che il veicolo stava galleggiando a pelo d’acqua su una piattaforma luminescente dal colore arancione. Stava delicatamente trasportando il treno verso la sponda poco più avanti.
«Ma non è possibile!»
Il treno si posò sulla riva, e la piattaforma svanì. Fuori, per un attimo, Halison vide balenare la sagoma di una figura, anch’essa fatta della stessa luce arancione.
«Ehi, aspetta!»
Si voltò verso le poche altre persone che erano poco più indietro nel treno, le quali avevano appena forzato le porte per uscire.
«Presto, andiamo via tutti!»
Halison li seguì. Erano tutti abbastanza sotto shock.
«Per un attimo ho temuto davvero di morire! Per fortuna il treno non è affondato subito ed ha galleggiato fino a riva, è un miracolo!»
Fece un uomo.
«Sì, ma che cos’era quella luce? E qui fuori poco fa c’era qualcuno, che probabilmente c’entra con tutto ciò!»
«Ragazzina, non so di cosa tu stia parlando! Probabilmente sei molto scossa…»
«Mi state dicendo che voi non avete visto nulla?!»
Le persone scossero la testa.
«Dobbiamo chiamare i vigili del fuoco!»
Halison abbandonò il gruppo e risalì la riva verso la strada e il centrocittà.
Nessuno ha notato nulla, e nessuno probabilmente mi crederebbe mai… Non servirebbe a nulla parlarne alle autorità. Meglio tornare a casa e non pensarci troppo, anche se è stato terribile.
 
Tornata a casa in taxi, Halison stava cercando di tranquillizzarsi a letto. Erano ormai le 9 quando sentì la porta dell’ingresso aprirsi.
«Sono a casa!»
Fece la madre appena rientrata dal lavoro.
«Devi smetterla di trovare metodi sempre più fantasiosi per potermi mettere giù il telefono!»
Halison sospirò.
In quel momento, il suo cellulare suonò.
«Pronto?»
«Buonasera, sono della Iris Academy. Parlo con Koizumi Halison?»
«Sì, sono io..!»
Saranno i risultati dell’esame! Che ansia!
«Volevamo dirle che ha superato il test d’ingresso, il suo risultato è 30/30. Complimenti! Le invieremo via mail le informazioni sulla data di inizio corso e per il pagamento dell’iscrizione.»
«Oh, grazie! Magnifico!»
«Abbiamo sentito che c’è stato un incidente poco fa sul ponte qui vicino… Lei… Sta bene?»
Venne colta di sorpresa da quella domanda.
«Ehm… Sì, per fortuna non ero su quel treno.»
«…Oh, capisco! Meno male. Alcune persone che hanno fatto l’esame oggi sono rimaste fino al tardo pomeriggio, dunque volevamo accertarci che tutti stessero bene. Buona serata!»
La chiamata terminò lì.
Halison rimase un po’ pensierosa per qualche istante, ma poi fece un salto ed esultò.
«Ce l’ho fatta!!! Sono stata ammessa! Evviva!»
Si affacciò alla finestra a contemplare le luci della città e il cielo notturno.
Un nuovo capitolo della mia vita ha inizio! Mi dedicherò alle mie passioni, conoscerò un sacco di nuove persone e chissà quante altre cose farò! Non vedo l’ora di iniziare, sono certa che sarà una bella esperienza!
 
Alla Iris Academy, la professoressa Furamya bussò all’ufficio del direttore.
«Signor Inoue..? Mi hanno detto che la ragazza sta bene, è rimasta illesa e probabilmente non ci sono stati altri attacchi.»
Annunciò.
«Bene…»
Rispose il direttore, seduto di schiena. Si voltò di un quarto, e i suoi capelli ramati pettinati all’indietro si accesero alla fioca luce proveniente dalla porta.
«Dobbiamo fare più attenzione però. È ancora nel mirino dei nostri nemici, e i loro obiettivi sono sempre più vicini alla scuola.»
«Non si preoccupi, presto avrà anche lei i mezzi per contrastarli e si unirà alla battaglia.»
Si congedò ed uscì dalla stanza.
Lì vicino a lei c’era una ragazza alta dai lunghi capelli castani.
«Prima un museo, poi un palazzo, e adesso il Rainbow Bridge. Forse dovremmo iniziare i corsi in anticipo, stiamo subendo troppi duri colpi.»
Disse la professoressa.
«Io e Safaia ce la mettiamo tutta, ma non è semplice captare dove e quando ci sarà il prossimo attacco…»
«Lo so Natsu, non è colpa vostra. E’ come se sapessero sempre in anticipo il momento in cui abbassiamo la guardia.»
Disse alla ragazza.
Lì vicino, in un angolo, c’era anche un ragazzino dall’aria minuta e con la pelle bianca come il latte. Indossava un curioso completo ottocentesco dai colori pastello, e i suoi lineamenti delicati erano offuscati da un sentimento di preoccupazione.
«Dobbiamo fare più attenzione… Altrimenti per il mondo, come lo conosciamo noi, sarà la fine!»
 
- Fine capitolo 0 -




prossimo capitolo

 
Capitolo 1: Pink Power!
Mappa riassuntiva (SPOILER)
• cominciano i corsi. Halison scopre il mondo accademico, e assieme a Sarah fa la conoscenza di Natsu e Hikaru.
• a fine giornata la professoressa Furamiya le svela il segreto della scuola e le dona la Creation Pencil
• mentre torna a casa si scontra per la prima volta contro i Blackdoom, e per la prima volta si tra
   
 
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