Era passata meno di una settimana da quando Yuu aveva fatto ritorno nel
mondo degli umani e aveva giurato di dedicare la sua vita allo sterminio dei
vampiri.
Una settimana in cui aveva ansiosamente aspettato aggiornamenti sul suo futuro da
Guren, il quale si era limitato ad incitarlo a mantenere la calma ed essere
paziente.
“Prima di ogni cosa, devi ancora rispondere ad alcune nostre domande – ma
finché continuerai pisciarti sotto per gli incubi e a scoppiare a piangere ogni
qualvolta ti venga chiesto di nominare la città dei vampiri, non potrai esserci
di molto aiuto”
Yuu voleva essere forte, ci stava provando sul serio – gli incubi però,
così come i ricordi, avevano sempre la meglio su di lui e non poteva fare altro
che piangere al pensiero di essersi salvato lasciandosi tutta la sua famiglia
alle spalle, Mika in particolare.
Ogni volta che aveva un incubo sulla morte del migliore amico, si svegliava
madido di sudore nel divano in cui Guren lo lasciava momentaneamente dormire,
accompagnato da un forte senso di nausea.
Solitamente l’uomo ignorava le sue crisi notturne, anche perché, a meno che Yuu
non andasse a svegliarlo – cosa che si rifiutava categoricamente di fare – era
troppo impegnato a dormirsela sonoramente.
Una notte, però, Yuu si trovò realmente chinato nel bagno a vomitare e non poté
fare altro che chiamare tra i singhiozzi il nome di Guren, il quale, una volta
svegliatosi e accertatosi che il ragazzino si fosse calmato, lo aiutò a
ripulirsi e lasciò anche che lo abbracciasse, come quando qualche giorno prima era sbucato
fuori dalla caverna.
“Tu e il tuo bisogno d’affetto fareste meglio a trovarvi una ragazza al più
presto”, lo sfottè, ma in quel momento Yuu era troppo stanco e bisognoso di conforto per
rispondere – sì limitò quindi a stringere la presa intorno al collo dell’uomo, il
quale lo sollevò con poca fatica e lo riportò a dormire.
Una volta adagiato sul divano, Yuu avvertì delle labbra posarsi
velocemente sulla sua tempia, che sparirono subito insieme ai passi di Guren
che si allontanavano verso la camera da letto.
“Ah, e comunque, domani inizi il tuo addestramento ed avrai bisogno di essere reattivo,
quindi cerca di dormire. A nessun mostro piace aspettare i comodi degli altri”