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Autore: MaryS5    09/08/2015    0 recensioni
La vita, dopo la sconfitta della spirale è calma e tranquilla, secondo Dante forse lo è un po’ troppo.
Vive come sempre nella sua vecchia casa, ma che succederebbe se un giorno qualunque la sua vita cambiasse drasticamente?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dante Vale, Nuovo personaggio, Sophie Casterwill, Un po' tutti, Zhalia Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina, aprendo le palpebre, mi ritrovai un faccione sorridente, vicinissimo alla faccia.
<< Zio!!>> fece Lily tutta emozionata cominciando a saltare sul letto.
<< dai!! Altri cinque minuti!!>> borbottai. << ma io ho fame!!>> mi informò.
<< va bene! Va bene!! Adesso mi alzo!!>> << siiii!!!>> urlò continuando a saltare.

Dopo aver fatto colazione e aver sistemato la casa, uscimmo per una breve passeggiata.
Mentre camminavamo, riflettevo sulla sera precedente. Perché Zhalia non aveva risposto?
Senza rendermene conto la mano della bambina scivolò dalla mia presa.
Me ne accorsi soltanto quando udii delle urla stridule.

<< ciao piccola!!! Che ci fate qui?>>.
Sophie teneva in braccio Lily, che la stringeva contenta.
<< hey Sophie! Dove vai? Oggi non hai lezioni, vero?>> le chiesi grattandomi velocemente la testa.
<< no, sto andando in biblioteca, ho un po’ di tempo quindi …. E voi? A fare compere?>>
<< no, facevamo un piccolo giretto.>> << volete venire con me?>> chiese la ragazza.
<< Siii!!>> urlò la bambina.
<< Dante?>> domandò rivolgendosi a me. << beh, se Lily è d’accordo …>>
<< Evviva!!! >> esultò la piccola.

Ci dirigemmo velocemente alla biblioteca della fondazione e mentre Sophie coinvolgeva Lily in libri per bambini, io mi misi da parte per cercare di contattare ancora Zhalia.
Indovinate, nessuna risposta.
Visto che si era fatto tardi, la ragazza ci invitò a mangiare da lei, dove Le Blanche ci accolse calorosamente.
Stranamente notai ancora lo stesso comportamento diffidente di Lily verso i due uomini che abitavano in quella casa, forse era perché non li conosceva.

<< dove sono Lok e Cherit?>> chiesi curioso, una volta a tavola, mentre guardavo divertito Lily che cercava di ingoiare una polpetta sana.
La ragazza arrossì un po’ << beh, Lok sta lavorando. Adesso è impegnato in un piccolo bar, ma penso che si licenzierà presto, non guadagna molto ed è un lavoro faticoso. Sta cercando qualcos’altro. Cherit dovrebbe essere con lui, così lo aiuta a non farsi licenziare prima del previsto.>> disse lasciandosi sfuggire una piccola risata.

<< dopo anfiamo a frovarlo fio?>> chiese lily con una polpetta, decisamente troppo grande in bocca.
Io annuii sorridendo.

Come promesso, una volta andati via, andammo a trovare Lok che, vista la sua confusione e il sudore che aveva sulla fronte, non sembrava se la stesse passando bene.
Fortunatamente c’era Cherit, nascosto dietro il bancone, che lo aiutava come poteva. Per via della confusione e delle occhiatacce del proprietario, tornammo a casa.

L’ora di andare a letto arrivò in un lampo e Lily, stanca com’era, non se lo fece ripetere due volte.

Mentre spengevo la tv per raggiungerla, squillò il telefono.
Cercai di afferrarlo velocemente, per non fare svegliare la bambina, ma con i miei modi maldestri stavo per farlo cadere a terra.
Non guardai il display, accettando la chiamata senza pensarci.

<< Dante?>> domandò una voce flebile dall’altra parte.
<< Zhalia!! Finalmente!! Ho provato a chiamarti tutto il giorno!!! Ma dov’eri?!! Come stai?! Va tutto bene?>>, << scusami, ho visto le chiamate solo adesso, è successo qualcosa?>>
<< no, voi, va tutto bene?>> chiesi riferendomi a lei e suo marito.
<< certo! Certo … come sta Lily?>> mi domandò con la voce un po’ traballante.
<< benissimo! Ci siamo divertiti molto in questi giorni, è una bambina dolcissima!>> << sono felice … >> disse, con una voce che non sembrava confermare le sue parole.
<< ascolta Dante, ormai penso che tra, si … tra due giorni sarò di ritorno.>> mi comunicò.
<< ah, è una bellissima notizia.>> dissi cercando di nascondere, con poco successo, la mia delusione. << Lily sta dormendo?>> mi disse cambiando discorso.
<< si.>> dissi con un tono freddo. << bene … … oh, scusa ma ora devo andare, ciao!>> prima che la donna potesse riattaccare udii dei forti rumori, forse qualcosa che si rompeva.

Pensai che non fosse successo niente, ma una tremenda sensazione mi assalì.
Comunque la ignorai, pensando al falso allarme del giorno prima.
Ripensando a ciò che mi aveva detto Zhalia, quella notte dormii abbracciato alla piccola.

L’indomani ricevetti il solito buongiorno affettuoso.
Cercai di starle accanto tutto il giorno, provando a imprimermi il suo viso nella mente.
Mi sentivo male al solo pensiero di non poterla vedere più, mi sarebbe mancata tantissimo.
Anche la notte successiva dormii con lei, permettendole di dormire nel mio letto e lei non ne poté essere più felice.

Quella mattina, mentre mangiavamo entrambi latte e cereali, seduti sulla penisola della cucina, mi decisi, di malumore, a parlarle.
<< Hey Lily! >> non sapevo da dove iniziare. << si? vuoi altri cereali?>> provò ad indovinare. << no. Sai che la mamma verrà domani?>> le dissi tutto d’un fiato prendendola alla sprovvista.
Lei mi guardò un attimo, per poi sputare tutto il latte che aveva in bocca sulla mia camicia.
<< che schifo Lily!!>> dissi fingendo di rimproverarla, ma lei sembrò non avermi minimamente sentito.
<< m- mamma … d- domani … AAAHHHHHHH!!!!!!>> cominciò a saltare e correre per tutta la casa urlando cose senza senso, mentre io la guardavo sorridente.

Non le avevo detto niente prima di allora perché cercavo di convincere persino me stesso che non stesse realmente succedendo, ma adesso la sentivo più lontana di prima.
Dopo aver rimesso tutto in ordine, per l’ennesima volta ed essermi cambiato la camicia.
Decidemmo di passare la giornata fuori, provando a non pensare al giorno fatidico, ma nessuno dei due ci riuscì.
Lily era veramente impaziente, mentre io speravo che quel giorno non passasse mai e, ogni volta che guardavo l’orologio, trasalivo.

Quella sera, la bambina, andò a dormire molto presto, mangiando poco o niente. Nemmeno io riuscì a godermi l’invitante omelette che avevo preparato.
Mentre la piccola dormiva, ne approfittai per prepararle la valigia, così non avrei dovuto farlo la mattina seguente.
Non riuscii a trattenere qualche lacrima, mentre mettevo via quei vestitini che, tante volte, io e Lily avevamo scelto la mattina. Mentre uscivo dalla stanza la vidi dormire stringendo la foto di Zhalia.

In fondo era maglio così, lei era sua madre.
Il sole sorse prima di quanto io desiderassi.
Non riuscivo più a dormire,così andai in cucina per preparare qualcosa.

Vidi arrivare Lily, sorridente come non mai, con il vestito verde che aveva indossato il giorno in cui la conobbi.
Nel tempo che aveva trascorso con me le avevo insegnato a vestirsi da sola e, anche se aveva bisogno di un po’ di tempo, riusciva a farlo piuttosto bene. Prima di farla accomodare le sistemai il vestito, le scarpe e i capelli spelacchiati.
<< avanti prova a mangiare qualcosa!>> la invogliai << non ho fame!>> mi disse nervosa. << almeno bevi il succo di frutta!>> << ok>>, non era molto convinta, ma ascoltò ciò che le avevo detto, mangiando anche qualche biscotto. Io, al contrario, non riuscii a mettere nulla in bocca.

Avevo un estenuante senso di nausea, dovuto probabilmente al terribile nervosismo.
Quando finii di sistemare le camere, andai in salotto, dove c’era Lily che aspettava pazientemente l’arrivo della madre seduta, in modo composto, nel divano.
<< vuoi uscire?>> le chiesi cercando di smorzare il clima di tensione che si era creato nella casa.
Lei mi fece segno di no con la testa, così mi misi accanto a lei, ad aspettare rassegnato.

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<< mmhh.. cagnolino!!>> dissi io, << no! Hai già detto “cane”>>
<< oh! Accidenti!! Ok! Ok .. mmhh.. carciofo!!>> << bleh!!>> fece lei con una faccia disgustata.
Pensò un attimo alla mia parola. << formica! >>
<< mhh… si sta facendo sempre più difficile.
Perché scegli sempre parole che finiscono con “ ca”?! mhh … ca .. cartone!! No, aspetta questo l’hai già detto tu! Mhh .. cavall ..>> fui interrotto dal campanello.
Sobbalzai e guardai Lily, che ricambiava il mio sguardo con un’espressione eccitatissima. << mamma>> sussurrò.
  
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