Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ray46    09/08/2015    6 recensioni
[Kristanna; accenni di Helsa]
Primo episodio della serie "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco"
Dopo il famoso incidente da piccola con i poteri di Elsa, anche Anna scopre di possedere un dono: la capacità di creare e di manipolare il fuoco. Anna però, priva dei suoi ricordi a causa della magia dei troll, cresce nella convinzione di essere l'unica con tali poteri, fino a quando, il giorno dell'incoronazione, non scopre la verità.
Questa sarà in sostanza una rivisitazione del celeberrimo film di Frozen e fungerà da introduzione per le altre incredibili avventure che coinvolgeranno Anna, Elsa e tutti i loro amici. Spero di avervi un po' incuriosito e se la risposta e sì, allora vi auguro buona lettura :D
Attenzione: la serie non avrà niente a che fare con l'omonimo libro, da questo ho solo tratto il titolo
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO SETTIMO

Orgoglio e dubbi






Anna aveva appena terminato il suo lungo soliloquio.

Non sapeva nemmeno lei il perché, ma aveva deciso di aprirsi completamente al montanaro, raccontandogli, oltre i reali avvenimenti delle ultime ore, un sommario di tutta la sua vita... dalla scoperta del potere infuocato fino al giorno dell’incoronazione. Kristoff aveva ascoltato con molta attenzione le parole della rossa, senza mai interromperla per porgerle delle domande.
I due ragazzi erano entrambi seduti vicino la parete rocciosa dove si era schiantato in precedenza il montanaro, la lanterna posta perfettamente in mezzo a illuminare tenuemente i loro volti. Anna osservava intimorita il biondo, in attesa della fatidica reazione a tali rivelazioni. Fra poco avrebbe scoperto se era davvero un ragazzo di larghe vedute come lei sperava, o se invece aveva una mente ristretta proprio come il duca di Weselton.
Kristoff, tuttavia, non si scompose, ma continuò a ricambiare con profonda serietà lo sguardo della ragazza. Dopo una manciata di secondi, la principessa non resistette più alla tensione e prese l’iniziativa.
«C-cosa ne pensi?» gli chiese, sussurrando appena le parole.
Il montanaro, in risposta, si sdraiò con le braccia incrociate sul fianco di Sven, il quale si trovava tranquillamente accucciato dietro il migliore amico, e le rivolse un espressione priva di qualsiasi emozione.
«Fammi capire... mi stai dicendo che sei stata tu a distruggere la mia slitta?»
Come previsto, la domanda lasciò di sasso la ragazza.
«Come prego?» rispose quasi inorridita «Io ti racconto la storia della mia vita, svelandoti il mio più prezioso segreto, e tu mi domandi se ho distrutto la tua slitta!?»
«Proprio così» aggiunse laconico «sei stata tu a incendiare il pattino?»
«Si!» gli rispose stizzita «ma si è trattato di un incidente! La fretta mi ha giocato un brutto scherzo e mi è sfuggita una scintilla che ha appiccato l'incendio. Ti ricordo, però, che in quel frangente ti ho comunque salvato la vita, quindi, anziché lamentarti, dovresti ringraziarmi per essere intervenuta!»
Anna incrociò anche lei le braccia al petto osservando con gran severità il montanaro. Da lui non si sarebbe mai aspettato un tale menefreghismo, cosa che l’aveva offesa non poco.
Tuttavia, non poteva immaginare che il suo atteggiamento fosse dettato più dall’orgoglio che dal disinteresse. Kristoff, infatti, era rimasto piacevolmente colpito dalle capacità della principessa, le quali l’avevano resa ai suoi occhi ancora più affascinante di quanto già non fosse, e di certo non l’aveva giudicata un mostro come la ragazza all’inizio temeva. Al contrario, riteneva il suo potere un dono veramente magnifico... ma venire a scoprire che gli aveva salvato non una, ma ben due volte la vita, aveva risvegliato in lui l’orgoglio maschile, spingendolo a chiudersi emotivamente nei suoi confronti.
«Primo, non mi stavo affatto lamentando, piuttosto ti stavo chiedendo una conferma; secondo, non era necessario che intervenissi, dato che avevo la situazione sotto controllo»
Anna sbuffò sonoramente.
“Oltre ad essere menefreghista, è anche un perfetto ingrato!” pensò, ancora più irritata.
«Bene! Anche con l’orso avevi la situazione sotto controllo?» ribatté con una domanda retorica, mentre tamburellava nervosamente un indice sulla spalla.
«Se tu non avessi insistito per entrare nella grotta, non saremmo mai incappati in quell’orso!»
«Ma cosa dici! Se non fossimo entrati qua dentro, a quest’ora saremmo ancora là fuori a gironzolare senza meta!!»
«Sempre meglio che darti ascolto e andare rischiare la pelle in posti chiaramente pericolosi!»
Con quest’ultima esclamazione da parte del montanaro, la rossa raggiunse il limite di sopportazione. Si alzò quindi dal suo posto in preda alla collera e, allontanatasi i il più possibile da lui, andò a distendersi sulla parete rocciosa opposta a quella del ragazzo.
Per un paio di minuti, nella grotta calò il silenzio più totale.
Entrambi i litiganti, infatti, non sembravano più disposti a riaprire un dialogo con l’altro... o almeno finché il montanaro non iniziò a sentirsi veramente in colpa per come si era comportato. Pensò allora di chiedere consiglio all’amica renna, ma Sven stavolta non poté rivelarsi di alcun aiuto, essendo sprofondato nel mondo dei sogni già da un bel pezzo. Kristoff, tuttavia, non si demoralizzò e, prendendo il coraggio a due mani, si avvicinò lentamente alla rossa, la quale era girata di spalle nel tentativo di prendere sonno e sbollire così la rabbia.
«Che cosa vuoi?» gli domandò gelida Anna, senza voltarsi a guardare il destinatario delle parole.
«Ehm... potresti...» le chiese titubante il ragazzo, riferendosi alla piccola catasta di legno che si era portato dietro e che aveva appena depositato per terra a pochi passi da lei. Anna non disse niente e, girandosi di scatto, lanciò una fiammata verso la legna, per poi ritornare come se niente fosse alla posizione di prima. Il focolare illuminò di colpo l’antro della caverna, annichilendo la tenue luce emanata dalla lanterna del montanaro.
«Grazie...» mormorò Kristoff, sedendosi accanto alla principessa, la quale fece finta di non averlo sentito.
«Senti...» iniziò, dopo aver emesso un lungo sospiro «...ti chiedo scusa per come mi sono comportato poco fa. A volte mi faccio accecare dall’orgoglio... e non mi rendo proprio conto dell’enormi fesserie che dico  dopo. In verità, se prima non fossi intervenuta con i tuoi poteri, avrei perso sicuramente la vita... e di questo ti sono veramente riconoscente»
Dopo una decina di secondi in cui calò nuovamente il silenzio, Anna si voltò ad osservare il viso dispiaciuto del biondo. Lei era sempre stata una ragazza molto allegra e solare, e di natura non riusciva a tenere rancore verso nessuno, per cui decise di mettere da parte la rabbia e di accettare le scuse del montanaro.
«Sei perdonato» gli disse mentre gli regalava un dolce sorriso, il quale venne immediatamente ricambiato da Kristoff. Quest’ultimo, tuttavia, non aveva ancora compreso dal discorso di prima una cosa molto importante, e, tornando con il volto serio ma comprensivo, non esitò a porre il quesito alla rossa.
«Perché me l’hai tenuto nascosto?»
Anna, a quel punto, abbassò il viso sconsolata, proprio come aveva fatto in presenza di Hans la sera prima sopra la balconata.
«Io... avevo paura»
«Paura di cosa?» le chiese sinceramente.
«Di come avresti reagito. Temevo che, scoperta la verità, mi avresti considerata un mostro, un essere contro natura... qualcuno da cui stare alla larga» gli occhi di Anna si inumidirono «la gente ha sempre timore di ciò che non comprende...»
La rossa ritornò con la mente a tutti gli anni in cui dovette nascondere i suoi poteri al resto del castello. Avrebbe tanto voluto dire la verità ad Elsa e a suo padre, ma la regina glielo aveva sempre proibito, soprattutto per tenere all’oscuro il secondo... e solo adesso comprendeva appieno il perché. Col tempo era riuscita a farsene una ragione, ma, a discapito di quanto pensava, il suo cuore non aveva mai smesso di soffrire.
Vedendo il dolore della ragazza, Kristoff le strinse la mano, facendola sussultare.
«Anna... per caso ritieni che i tuoi poteri ti rendano un mostro?»
«No, certo che no...» gli rispose in un filo di voce, quasi in automatico.
«Allora non hai motivo di temere il giudizio altrui» affermò con fermezza il montanaro «l’importante, infatti, è ciò che pensi di te stessa. Nel mondo ci sarà sempre qualcuno pronto a darti appellativi che non meriti, chi per paura chi per invidia, ma questo non ti deve scoraggiare. Sono le nostre azioni a decretare chi siamo, non ciò che pensano le altre persone di noi»
«Lo pensi sul serio?» gli domandò la principessa, guardandolo intensamente con gli occhi ancora un po' umidi.
«Mai stato più serio! E ti dirò di più: a mio parere non dovresti più nasconderti. Il tuo potere è un dono meraviglioso, Anna, in grado di fare un mondo di bene, e, se te lo dice un umile tagliatore di ghiaccio, stai pur certa che anche il popolo ti accetterà tranquillamente per quello che sei»
Le parole rincuoranti di Kristoff colpirono nel profondo la ragazza. Per la prima volta dopo tanti anni, stava realmente mettendo in dubbio la fondatezza delle proprie paure... e di questo gliene fu molto grata.
Anna si asciugò le lacrime e, non trovando le parole adatte per ringraziarlo, si limitò a poggiare la mano libera sulla sua spalla sinistra, regalandogli al contempo il più sincero dei sorrisi. Kristoff ricambiò dolcemente l’espressione della rossa, ma, non appena la mano entrò a contatto con la spalla, una fortissima fitta di dolore lo costrinse a ritrarsi.
«Che cos’hai?» gli domandò Anna allarmata
«N-non è niente, tranquilla»
«Non è vero, fammi vedere!»
Anna scrutò con attenzione il maglione del montanaro e intravide tra le pieghe dei grossi strappi che prima non aveva notato. Senza chiedergli il permesso, gli sollevò la manica fin sopra la spalla, e scoprì con orrore tre profonde ferite diagonali da cui sgorgava molto sangue.
«Kristoff, ma tu sei ferito! Perché non me l’hai detto prima?!»
«Non lo sapevo neanch’io. Ho sentito soltanto adesso il dolore*»
Anna si ricordò di come il montanaro avesse cercato di proteggerla frapponendosi tra lei e il grosso mammifero, e non poté non dispiacersene. Se avesse agito prima, di certo non si sarebbe ferito così gravemente.
«Stai perdendo molto sangue, rischi di morire!»
Kristoff si rese subito conto che aveva ragione: i tagli erano molto profondi, e le bende di cui disponevano non erano in grado di bloccare una tale fuoriuscita di sangue. Insomma, la sua condizione era veramente precaria.
Anna, tuttavia, aveva già in mente una possibile soluzione.
«Potrei fermare l’emorragie ustionando le ferite, ma-»  
«Fallo» le disse subito il montanaro, ormai fiducioso nelle capacità della rossa.
«Ne sei sicuro? Sentirai molto dolore...» gli rispose mortificata.
«Non preoccuparti per me. Sarò in grado di sopportarlo» le sorrise Kristoff, mentre si stringeva le ferite nel tentativo di tamponarle.
La principessa annuì, e spostò il robusto braccio del ragazzo in modo da distenderlo completamente. Poggiò due dita sulla prima ferita e concentrò in esse il suo potere infuocato, al fine di portare l’estremità alla temperatura ideale. La pelle del montanaro iniziò a bruciare, provocandogli dei grugniti strozzati che allarmarono non poco la ragazza.
«V-vai avanti»
Anna non se lo fece ripetere due volte e proseguì rapidamente nell’operazione, sperando di finire il prima possibile. Dopo un paio di minuti, le ferite erano state richiuse e da esse non fuoriusciva più alcuna goccia di sangue. Kristoff, ancora dolorante, tentò quindi di risistemarsi la manica del maglione di lana, ma la ragazza lo fermò.
«Aspetta... questo lenirà il dolore»
Prima che potesse chiederle cos’avesse in mente, Anna poggiò il palmo della mano sopra le tre ferite ustionate e rilasciò una flebile ondata di calore. Essa si diffuse per tutta la lunghezza dell’arto, distendendo i muscoli irrigiditi e alleviando istantaneamente il dolore che provava il montanaro. Kristoff osservò stupito il prodigio per poi chiudere gli occhi e rilassarsi, beandosi del magnifico tepore lenitivo di cui la rossa gli faceva dono.
«Come stai?» gli domandò Anna, dopo aver terminato la cura.
«Molto meglio, grazie. Mi hai salvato di nuovo la vita» affermò riconoscente
«Non c'è due senza tre, non ti pare?» gli rispose con un’altro sorriso.
Kristoff, a quel punto, incatenò il suo sguardo a quello della ragazza, perdendosi tra suoi bellissimi occhi color rubino.
“Mio dio, quanto è bella”
Subito sentì crescere dentro di sé il fortissimo desiderio di baciare le sue rosee labbra, desiderio che, però, dovette soffocare non appena si ricordò di uno scomodo particolare.   
“Lei è già fidanzata”
«Adesso dovremmo riposare» le disse, mentre distoglieva con delusione lo sguardo «Domani ci aspetta una dura giornata di cammino»
Anna non comprese la reazione del biondo. Naturalmente lei lo considerava solo un amico, e non poteva sapere dei sentimenti che stava provando durante quel semplice scambio di sguardi. Fu tentata di chiedergli cosa non andava, ma alla fine decise di far finta di niente e di assecondare la sua richiesta.
I due ragazzi ritornarono nel punto dove dormiva Sven e si coricarono sopra il fianco della renna. La stanchezza accumulata durante la giornata e il pelo soffice dell’animale conciliarono immediatamente il sonno, spingendoli a sbadigliare nello stesso istante.
«Buonanotte Anna» le augurò il montanaro mentre ridacchiava per la coincidenza degli sbadigli.
«Buonanotte Kristofer» gli rispose allora la rossa, provocandolo scherzosamente.
Le braccia di Morfeo avvolsero rapidamente la ragazza, trasportandola nel mondo dei sogni, mentre Kristoff la raggiunse poco dopo, approfittando del lasso di tempo per osservare un ultima volta il viso angelico e sorridente della principessa


*Lo shock per una ferita improvvisa a volte può bloccare il dolore per diversi minuti.


ANGOLO AUTORE: Salve a tutti :) oggi sono fiero di me stesso per aver aggiornato a tempo di record: solo due settimane rispetto alle tre degli aggiornamenti passati^^ (Lettore anonimo: veramente quasi tutti aggiornano ogni settimana -.- Io: lo so, ma potevi anche evitare di ricordarmelo T.T).
Il capitolo è più corto del solito e per certi versi può essere definito di transizione, ma lo ritengo comunque importante perché si comprende meglio cosa provano Kristoff e Anna l’uno per l’altra. Il montanaro è praticamente ancora più cotto di prima, ma non può far niente perché Anna è già fidanzata, mentre quest’ultima gli vuole bene ma lo considera solo un caro amico (mi spiace ma, come ho già detto in passato, non posso discostarmi troppo dal film u.u). Il capitolo, tuttavia, è ad alta concertazione di fluff, quindi lo possiamo considerare a tutti gli effetti un capitolo Kristanna :).  Anna all’inizio si è offesa (stavolta non per finta) per come ha reagito Kristoff, ma poi il montanaro ha messo l’orgoglio da parte e si è fatto perdonare. Inoltre è riuscito a mettere in dubbio le paure di Anna, cosa che in futuro si rivelerà determinante (piccola spoilerata ;)). Il dolore per le profonde ferite alla spalla, invece, l'ha percepito solo dopo diversi minuti per via dello shock provocato dalla zampata dell’orso (vi assicuro che è una cosa normale, a volte capita), ma per fortuna ci ha pensato di nuovo Anna a salvare la situazione con i suoi poteri ;).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e in caso fatemi sapere che ne pensate con un commentino^^, ciaooooo :)
   
 
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