Serie TV > Rizzoli & Isles
Segui la storia  |       
Autore: homuraxmadoka    09/08/2015    0 recensioni
Mentre Rizzoli & Isles stanno lavorando ad un caso, una vicenda del passato della detective torna a turbare la sua vita. Tra azione, battute e conflitti interiori sui loro reciproci sentimenti, Jane e Maura dovranno fare i conti con un nuovo personaggio, che si rivelerà essere un vero e proprio mostro. E la posta in gioco stavolta è altissima. Riusciranno le nostre eroine ad uscirne incolumi ancora una volta?
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Buongiorno Jane! - salutò cordialmente Korsak appena la vide entrare in commissariato. Il suo volto era imbronciato ed i movimenti stizzosi: - Ti sembra forse un buongiorno? - disse infatti, indicando in maniera plateale l’orologio sul polso. - E’ presto, lo so! - replicò Korsak. - Ma cosa salta in mente al capo? Che cos’è questa storia della convocazione di un’assemblea straordinaria? Di prima mattina poi!?! - si lamentò la detective, sistemandosi alla meglio i capelli con una mano. - Novità in vista per quanto riguarda il personale… Ma non fatene parola con nessuno, per ora! - bisbigliò Frost sbucando all’improvviso dall'ufficio ed aggiungendosi al duo. - E non poteva aspettare che fossimo tutti freschi, arzilli e riposati per darci questa notizia? - sbuffò Jane. In effetti Sean Cavanaugh, tenente capo del commissariato di polizia di Boston, aveva convocato tutto il personale del distretto nella sala conferenze, al fine di presentare ufficialmente due nuovi professionisti, che da quel giorno avrebbero fatto parte dell’organico. I tre presero posto in una posizione un po’ più defilata, con la segreta speranza di poter sgattaiolare via quanto prima, ed una volta seduti poterono intravedere le due new entry; erano ai lati di Cavanaugh: uno dei due era un bell’ uomo in giacca e cravatta, alto, e fisicamente ben piazzato; l’altro invece, un ragazzo di non più di una trentina d’anni smunto e stempiato, con un paio di occhialoni spessissimi ed un camice bianco indosso, che sembrava di due taglie più grandi rispetto alla sua. Jane, Korsak e Frost si guardarono negli occhi e non poterono fare a meno di ridere dell’aspetto buffissimo del loro nuovo collega. - Meno male che a noi tocca l’altro! - disse Jane sorridendo, sollevata al pensiero che il nuovo collega di Isles, non fosse propriamente un campione di fascino, quindi non avrebbe costituito nessun potenziale rivale per lei. Frost, accorgendosi solo allora dell’assenza dell’anatomopatologa chiese: - La dottoressa Isles dov’è? - - Non ho avuto tempo di passare da lei, ma penso che stesse ancora riposando. Ieri sera non si sentiva molto bene… - rispose la mora, incerta se provare a chiamare l’amica al cellulare, per evitare che qualcuno potesse accorgersi della sua assenza, o coprirla con una bugia. - Riposo… Com’è dolce il suono ha questa parola… Avremmo dovuto essere anche noi ancora a letto… - constatò Frost sbadigliando. - Mi domando come si fa a convocare un’assemblea alle 7.00 del mattino? - rincarò la dose Jane, ancora incredula di essere stata buttata giù dal letto per un motivo così futile. In quel momento però, un poliziotto si voltò verso di loro e li invitò a fare silenzio, quindi poterono udire le parole del tenente: - Ultimamente l’incremento del tasso di criminalità in città ha procurato un notevole surplus di lavoro a questa sede operativa. In quest’ottica, si è deciso di potenziare l’organico del nostro dipartimento, al fine di migliorare la qualità e l’efficienza delle nostre indagini e di garantire giustizia in tempi più celeri. Ribadendo ed elogiando l’encomiabile lavoro svolto finora da ciascuno di voi in maniera così solerte e scrupolosa, passo ad introdurvi il detective Jonathan Brooks e lo specialista di laboratorio di V livello Tim Wright. Entrambi professionisti con un curriculum di tutto rispetto, che certamente sapranno coadiuvarci ed affiancarci nelle nostre indagini nella maniera migliore... - - Jonathan Brooks ha detto? - chiese sbigottita Jane, sperando di aver capito male il nome del tizio che avrebbe lavorato con loro. - Si, Jonathan Brooks, perché’? - confermò Frost , incuriosito dall’espressione di fastidio dipinta sul volto della partner. - E’ una vecchia conoscenza di Jane… A dir la verità una vecchia conoscenza neppure tanto piacevole… - disse Korsak, guardando prima Jane poi l’altro. - Ok, più o meno pericolosa di Charles Hoyt? - si preoccupò subito Frost, memore dello scompiglio portato nelle loro vite, in primis in quella della detective, da quello psicopatico. - Hoyt era un pericoloso serial killer ossessionato da Jane. Brooks invece è soltanto un po’ arrabbiato con lei, perché da narcisista quale è, si è visto soffiare il posto di detective capo della omicidi di Boston da una donna, che secondo il suo giudizio, non aveva certamente più meriti di lui… - spiegò il veterano. - Korsak non c’è motivazione che tenga: non cerchi di investire una persona solo perché ha avuto la promozione che reputavi spettasse a te! Ha tentato di uccidermi! - replicò la detective. - Jane è stato un incidente, lo hanno confermato anche le indagini! - controbatté l’altro, sminuendo l’accaduto, poi tentò di rassicurarla: - E’ passato tanto tempo, magari non è più il bastardo che hai incontrato all’ inizio della tua carriera… Sta tranquilla! E poi ci siamo noi a guardarti le spalle! - Una calca di pensieri affollarono la testa della detective: la sveglia all’alba, la riunione di prima mattina, il ricordo dello psicopatico Hoyt, e ora la pessima notizia di Brooks come nuovo collega di lavoro; era tutto davvero troppo da sopportare in una sola giornata, e pensare che non aveva neanche avuto ancora il tempo di bere il suo primo caffè… Lungi dall’essere terminata, la stressante giornata di Rizzoli ebbe purtroppo una prosecuzione: Cavanaugh, al quale non sfuggiva nulla, la arpionò nei corridoi del distretto mentre stava bevendo il caffè e le chiese la motivazione dell’assenza della dottoressa Isles alla riunione mattutina. La detective fu allora costretta ad inventare una scusa, asserendo che la collega in realtà si trovava già a lavoro a quell’ ora, ma siccome stava effettuando esami complessi che richiedevano la sua costante presenza ed attenzione, onde evitare il disfacimento completo dei delicatissimi campioni che avrebbero potuto compromettere l’esito delle indagini, non aveva potuto abbandonare il laboratorio. Il tenente la guardò perplesso. Jane aggiunse: - Sa com’è la dottoressa Isles… Sempre scrupolosa e puntigliosa quando si tratta di lavoro! - tentando così di essere più credibile. La mandibola serrata di Cavanaugh si allentò e soddisfatto disse: - E’ ammirevole la dedizione al lavoro della dottoressa Isles. Dovrò farle i miei complimenti! - Jane fece un sorrisino di circostanza, ma interiormente tirò un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Cavanaugh però incalzò: - Detective Rizzoli, le posso chiedere il favore di accompagnare il signor Wright in laboratorio e di presentarlo alla nostra dottoressa che da oggi sarà suo diretto superiore? - disse, indicando il ragazzo che finora aveva assistito alla scena muto e con lo sguardo verso il basso. - Ma naturalmente! - disse Jane con ancora lo stesso sorriso di circostanza stampato in faccia. - Perfetto, sapevo di essermi rivolto alla persona giusta! - ringraziò, poi si rivolse all’ altro: - Dottor Wright, la lascio nelle mani della nostra bravissima e stimatissima detective Rizzoli, provvederà lei ad introdurla al laboratorio! - disse congedandosi. Jane aveva ancora lo stesso identico sorriso fasullo sul viso, anche mentre il tenente, datogli le spalle, si allontanava. - Se continuerà a tirare così tanto i muscoli della faccia le verrà una paralisi, detective! Non sia nervosa, Cavanaugh se l’è bevuta! - bisbigliò inaspettatamente l’altro, rivelando di essersi accorto dell’inganno di Jane. - Non una parola di tutto ciò con Cavanaugh, dottore, intesi!?! - disse perentoria, quasi con tono minaccioso Jane, e lo invitò a seguirla. Fu proprio in quell’ istante che le porte scorrevoli del commissariato si aprirono lasciandovi entrare una donna dall’aria fresca e riposata, vestita di beige, con un trench blu allacciato alla vita, che ne accentuava le sinuose forme del corpo. Ella procedeva con andatura composta ed elegante lungo il corridoio, ignara di quanto fosse accaduto fino ad un attimo prima. Jane, che aveva osservato tutta la scena, liquidò il ragazzo e le corse incontro, trascinandola dentro un ufficio vuoto per farla sparire dalla circolazione; se il capo l’avesse vista entrare in quel momento, nessuna delle due si sarebbe risparmiata una nota di demerito. - Buongiorno Jane! A cosa devo questo tuo placcaggio mattutino? E’ in corso un torneo di rugby tra la omicidi e l’antidroga e ti stai allenando? - le chiese Maura, a metà tra il serio e il faceto. - Ah ah, miss simpatia! Ma dove ti eri cacciata? Non hai sentito il telefono squillare stamattina? - la rimproverò la mora. - Oh, pensavo di averlo solo sognato…. - commentò Maura cadendo dalle nuvole. La detective alzò gli occhi al cielo: ormai avrebbe dovuto essere abituata alla disarmante onestà ed ingenuità dell’amica, tuttavia a volte, ancora riusciva a sorprendersi; se da un lato questa nota caratteriale della dottoressa la mandava su tutte le furie, dall’altro la inteneriva, quindi cercando di aver pazienza rispose: - Ascoltami bene: ho coperto la tua assenza trovando la scusa che eri in laboratorio a lavorare, quindi adesso per favore, fai davvero in modo di farti trovare a lavoro, quando passerà Cavanaugh! Oltretutto devo… - - Jane ti devo dire una cosa… - la interruppe Maura di punto in bianco. - Ma mi ascolti quando parlo? - perse la pazienza la mora. - Si, ma ti devo dire un cosa! - - Me la dirai più tardi, adesso andiamo! - tagliò corto l’altra.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Rizzoli & Isles / Vai alla pagina dell'autore: homuraxmadoka