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Autore: homuraxmadoka    09/08/2015    1 recensioni
Mentre Rizzoli & Isles stanno lavorando ad un caso, una vicenda del passato della detective torna a turbare la sua vita. Tra azione, battute e conflitti interiori sui loro reciproci sentimenti, Jane e Maura dovranno fare i conti con un nuovo personaggio, che si rivelerà essere un vero e proprio mostro. E la posta in gioco stavolta è altissima. Riusciranno le nostre eroine ad uscirne incolumi ancora una volta?
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTENZA: Questa è la mia prima fan fiction su Rizzoli & Isles, scritta quasi interamente di getto. Spero di aver fatto un discreto lavoro e che vi divertiate a leggerla quanto io mi sono divertita a scriverla. Se volete, commenti e recensioni sono molto graditi!
Grazie e buona lettura! 



Prologo.  Il morto dell'acciaieria 


La porta dell'ufficio della detective Rizzoli si spalancò lasciandovi entrare una donna vestita di tutto punto, che le si parò dinnanzi: - A che ora sei uscita di casa stamattina, Jane? - La detective sollevò per un istante lo sguardo dai documenti che stava compilando: - Buongiorno anche a te, Maura! Si può sapere che hai?  - le chiese, notando una certa concitazione nelle parole e nelle movenze dell'altra.  - Ti ho fatto una domanda, rispondi! - insisté la dottoressa.  - Non capisco a cosa sia dovuta tutta questa tua frenesia, comunque saranno state le 7.00 credo, perché? -  - Come perché! Mi prendi in giro? Hai fatto cadere tutto il caffè in terra e ho trovato Bass che ci sguazzava allegramente dentro! Non avevi tempo per ripulire? Ti sembra normale? E' scientificamente provato che alimenti come cioccolata, té  e caffè, siano assolutamente deleteri, nonché letali per il metabolismo degli animali domestici che non possiedono gli enzimi necessari per scomporre e digerire la 1,3,7 trimetilxantina un alcaloide naturalmente presente in alcuni cibi che...  - - Maura, Maura, Maura! Ti prego, Non iniziare la giornata con le tue solite parole difficili ed impronunciabili! E comunque  non so di cosa tu stia parlando! - tagliò corto la mora, puntando nuovamente lo sguardo sulle sue scartoffie.  - Ah e così tu non sai di cosa sto parlando? Stammi bene a sentire, cara la mia detective: se la sera ti va di dormire da me perché vuoi evadere dal regime totalitario di tua madre, mi sta bene, ma cerca di comportarti con educazione, sono una tua amica, non la tua sguattera! - disse la dottoressa Isles battendo un pugno sulla scrivania, quasi a tentare di carpire invano l'attenzione della collega che tuttavia continuava imperterrita a firmare i suoi verbali, noncurante dell'ondata di isterismo scaricatale addosso dall'amica. Maura  indignata, fece dunque per andare via, ma prima si affacciò nuovamente nella stanza: - E comunque, tanto per intenderci, quando parlo di 1,3,7 trimetilxantina parlo di caffeina! Non mi sembrava una cosa a cui fosse troppo difficile arrivare, visto che ti ho menzionato tutti alimenti che ne contengono un'alta percentuale! Che detective sei se manchi di logica!?! - concluse,  sbattendo la porta dietro di se. Jane restò perplessa a guardare l'uscio chiudersi così violentemente, da lasciar cadere una cornice con un encomio sul pavimento. - Nervosette oggi, eh? - disse Korsak entrando subito dopo. - Si beh, non ho mica capito cosa volesse stamane... Ha farfugliato qualcosa sul caffè e sulla sua tartaruga, ma non so di cosa parlasse, in realtà! - rispose Jane, il cui cellulare squillò appena un istante dopo. - E' Frost. Un morto alle acciaierie Fayenord. Il lavoro ci aspetta! - concluse alzandosi dalla sedia e recuperando la sua giacca appoggiata sullo schienale della stessa.

Era una soleggiata giornata di primavera a Boston e l’orologio dell’auto d’ordinanza segnava le 11.30 quando Jane e Korsak arrivarono sulla scena del crimine. Appena oltrepassate le linee gialle che delimitavano l’area interessata, Frost andò loro incontro porgendo alla detective una cartellina blu. Jane, ne guardò il contenuto distrattamente, quindi preferì che fosse il collega ad informarla dei fatti: - Che cosa abbiamo? - chiese. - Maschio bianco, sulla quarantina. Dal tesserino ritrovato sulla scena del crimine, poco distante il corpo della vittima, è stato identificata come Donald Smith. Era amministratore delegato della Fayenord, di origini texane, ma residente a Boston già da sei anni. - le diede un quadro generale della situazione Frost. - Omicidio o suicidio? - chiese Korsak. - Questa è un informazione che può darci soltanto Maura… - constatò Jane, quindi il trio si avvicinò alla coroner. Il corpo di un uomo dai capelli scuri, con la barba curata e vestito elegantemente, era steso supino sul prato, in una pozza del suo stesso sangue. Calzava soltanto una delle due scarpe, l’altra era poco distante; in prossimità del cadavere si trovava ancora il tesserino grazie a cui era stato identificato, e una cospicua quantità di pezzi di vetro di varie dimensioni.  - Sei già riuscita a scoprire qualcosa? - chiese Jane chinandosi verso Maura. - Ad una prima analisi sembrerebbe deceduto da sei ore circa. Non presenta segni evidenti di colluttazione, ma potrò esserne certa soltanto dopo l’esame autoptico. In base a quello, saprò anche esserti più precisa sulla natura della sua morte. - Chi ha rinvenuto il corpo? - chiese Jane. - Un giardiniere che stava falciando il prato… - rispose Frost, indicando un giovane con una tuta blu, poco distante da loro. - Se è deceduto da sei ore vuol dire che alle 5.30 di questa mattina Smith si trovava qua per qualche ragione… - rifletté Jane. - La ditta di giardinaggio è arrivata qui soltanto due ore fa. - - Frost, per favore: recuperami una lista di tutte le persone che  lavoravano qui al turno di notte e iniziamo a capire che rapporti avesse Smith con ciascuna di loro! Inoltre recupera le registrazioni delle TCC e portale in centrale! - - E se fosse stato ucciso altrove ed il corpo scaricato qui? - suppose Korsak. - No, lo escludo. I giardinieri hanno avuto il buon senso di non calpestare questa parte di prato, per cui non mi sembra di vedere terreno smosso, impronte di scarpe o scie tipiche di un trascinamento… - rettificò Maura. - Korsak fai qualche domanda in più al giardiniere che ha trovato il cadavere ed anche al custode all’ ingresso della fabbrica… -  concluse Jane, sperando di aver avviato le indagini nel migliore dei modi. Appena sole Maura richiamò la sua attenzione sul particolare dei pezzi di vetro, fino ad allora trascurato. Jane sollevò il capo e scorse rapidamente tutte le finestre dell’edificio che affacciavano da quel lato, finché non notò qualcosa di anomalo: - Un momento: al quarto piano c’è una finestra rotta!  - - Pensi sia un omicidio? - replicò Maura. - In questo momento non penso niente… Formulo solo ipotesi… A dirmi se è un omicidio dovresti essere tu con le tue prove inconfutabili, regina dei morti! Ma per fare ciò, devi lasciare che questo cadavere ti racconti di se! - disse Jane strizzandole l’occhio. Poi tornò di colpo seria: - Ad ogni modo io non credo che un suicida si scagli volontariamente contro una finestra chiusa per poi precipitare… Usualmente chi si suicida tende ad aprirla la finestra prima di gettarsi nel vuoto… - concluse e fece per andarsene. - Ehi, non pensare che mi sia dimenticata!  Io sono ancora arrabbiata con te!  - richiamò la sua attenzione la dottoressa. - Oh andiamo, Maura! Non sono stata io a versare il caffè in terra stamattina!  - - Ma eri tu in casa con me, Jane! Come te lo spieghi? - insisté l’altra. - Non lo so, sarà stato Bass che si era stufato di mangiare sempre fragole e ha voluto provare qualcosa di più corroborante come il caffè! - la sparò grossa Jane, provocando il sorriso di Maura, che però immediatamente si sentì in dovere di delucidare l’amica: - Ciò che stai dicendo è semplicemente assurdo! Per farlo sarebbe dovuto arrivare al tavolo... Ma si sa che nel regno degli animali l’uomo è l’unica specie ad aver sviluppato tutte insieme caratteristiche come la postura eretta e la locomozione bipede, la ristrutturazione e il riassestamento dell’arto anteriore ed il pollice opponibile, un accrescimento allometrico fortemente positivo del cranio e del neurocranio, un rimodellamento del cranio, inclusa la mandibola e cambiamenti della dentatura che hanno influito anche sulla diversa alimentaz…. - - Maura! Piantala! -  la rimproverò Jane; i suoi discorsi erano indubbiamente intelligentissimi, ma talvolta inopportuni e sviavano l’attenzione dall’argomentazione principale. - Ok, ok, ma in pratica volevo solo dire che Bass non avrebbe mai potuto prendere il caffè e gettarlo in terra perché difetta delle caratteristiche anatomiche succitate ed inoltre… - Jane la fulminò con lo sguardo, quindi replicò: - Ho capito, cervellona! Noi siamo più evoluti di Bass e possiamo fare certe cose, mentre lui che è rimasto basso, tozzo e squamato no! - - E‘ un po’ riduttivo il concetto, ma in pratica è così! - rise la dottoressa, che si divertiva sempre tantissimo a stuzzicare l’amica mettendola in difficoltà, solo per il gusto di vederla arrampicarsi sugli specchi, prima di aiutarla semplificando le cose mediante un approccio più pratico e meno scientifico. - Toglimi un curiosità: ma tu non vai mai in letargo come la tua testuggine? - la prese bonariamente in giro Jane, poggiandole affettuosamente una mano sulla spalla. Maura rise divertita ma puntualizzò:   - Geochelone sulcata! Si tratta di una tartaruga di terra, non marina! - - Ehi, rilassati: ti stavo mettendo alla prova! - sghignazzò l’altra, ed insieme abbandonarono la scena del crimine.         
  
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