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Autore: applestark    09/08/2015    0 recensioni
Lily Luna Potter frequenta il suo penultimo anno ad Hogwarts, dove, anni prima, è stata smistata nei Serpeverde. Nonostante quella notizia l’abbia da subito sconvolta, ormai si è integrata perfettamente in quell’ambiente. Corre invece l’ultimo anno per Albus Potter, Rose Weasley e Scorpius Malfoy che, spinto dal suo desiderio irrefrenabile di ottenere ciò che più gli è proibito, si avvicina pericolosamente alla piccola Potter.
Nel frattempo, un’oscura minaccia sembra destabilizzare la vita di Malfoy, ed inevitabilmente anche quella di Lily, che nonostante gli avvertimenti dei suoi fratelli, non riesce a non cacciarsi in un guaio.
||New generation|| ScorpiusxLily
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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VIII.


Buona domenica!
Siete ancora lì? Leggete ancora? Mi preoccupo :( se non vi piace che piega sta prendendo la storia, se qualcosa non vi convince,  ditemelo, datemi dei consigli, va bene?

A presto 

 
Il mattino seguente, Lily, preoccupata ed amareggiata dalla sera precedente, camminava silenziosa accompagnata dall’inseparabile Ivy, che stranamente aveva spento la sua parlantina.
Aveva assistito alla litigata di Albus e della sua amica, ed era troppo rammaricata per esprimere un parere al riguardo. Inoltre, anche lei era molto preoccupata per suo cugino Scorpius, soprattutto dopo che Lily le aveva raccontato della sua improvvisa fuga della sera prima.
Nel corridoio, incontrarono proprio quest’ultimo, vestito perfettamente nella sua divisa verde-grigia, ma con delle evidenti occhiaie, simbolo di una notte irrequieta. Stranamente, non era seguito dalla spalla destra Zabini, ma dal guardiano.
Le due ragazze si fermarono un attimo, in modo che Lily potesse avvicinarsi al biondo e chiedere informazioni riguardo a quella bizzarra situazione, ma Malfoy con un gesto veloce e turbato le chiese di posticipare a “dopo” il loro incontro.
-Lo detesto!- aveva commentato la rossa, furiosa, chiedendosi cosa dovesse fare di tanto importante quel ragazzo da non poterle nemmeno dire “Ciao”.
Ivy le posò una mano sulla spalla, come a dirle di calmarsi, ed entrambe presero posto nell’aula di Rune Antiche, pronta ad una lunga e noiosa lezione.
 
Scorpius alla prima ora aveva avuto una lezione di Pozioni, materia che prediligeva, e nella quale aveva i voti più eccellenti dell’intera scuola, tanto che l’anziano professore aveva già designato per lui un futuro da insegnante.
Tuttavia, quel giorno, preso com’era dai pensieri e dalle preoccupazioni della sera prima, non prestava attenzione alla lezione, e le parole dei suoi compagni e del professore, gli sembravano sussurri incomprensibili.
Infatti, quando il guardiano spalancò la porta dell’aula, gridando la spaventosa frase “Scorpius Malfoy è richiesto in presidenza”, sobbalzò, spalancando gli occhi chiari.
-Io?- domandò incredulo, alzandosi.
“Bene, mi hanno scoperto nella foresta nera”, pensò in preda al panico. “Espulso. Un Malfoy espulso da Hogwarts”.
-Sì, tu, la preside McGranitt vuole parlarti- rispose seccato il vecchio davanti a lui.
Nella classe si alzò un bisbigliare simile al ronzio delle api, e l’insegnante non riuscì a balbettare nemmeno una parola, solo indicò la porta al suo alunno prediletto.
In effetti Scorpius era intelligente e studioso, e non era solito violare le regole, o almeno, lo faceva con molta discrezione e furbizia.
Ad ogni modo, uscì dalla classe e seguì il burbero guardiano, a passo svelto. Se lo voleva la McGranitt doveva essere successo qualcosa di proprio grave, così sperò di non incontrare nessuno di sua conoscenza nei corridoi, in modo da non dover dare troppe spiegazioni.
Già era altamente innervosito dalla presenza di quei due spioni di Rose Weasley e Albus Potter alla lezione di Pozioni, ed era certo che in meno di un’ora avrebbero raccontato a Lily dell’accaduto, condendo il tutto con un paio di “Devi stare alla larga da Malfoy”. Un’espressione di disgusto gli si disegnò in volto in seguito a questo pensiero, e poi si trovò di fronte proprio Lily.
Fronte corrugata, sguardo inquisitore ed i capelli rossi un po’ spettinati. La vide avvicinarsi e tutto ciò che riuscì a fare fu sussurrare un “dopo”, che forse lei non aveva nemmeno udito.
Gli dispiaceva doverla tenere all’oscuro di tutte quelle cose, ma era certo che lei si sarebbe fatta coinvolgere troppo, da Potter DOC qual era. Così, pensò che avrebbe architettato un discorso ben preciso da farle per spiegarle di cosa succedeva. Ma solo in seguito, in quel momento la sua preoccupazione maggiore era l’incontro con la preside.
-Buona fortuna- gli aveva augurato il guardiano, ed in tutta risposta il biondo gli aveva fatto un ghigno.
Dopo di che, si sistemò il cravattino e tossì per schiarirsi la voce.
-Preside?-
-Avanti, Scorpius.-
Il ragazzo entrò nello studio dell’anziana preside e si chiuse la porta dietro le spalle. Osservò le pareti, tutti ornate da quadri dei precedenti dirigenti. Vi era un uomo con la barba lunga, lo sguardo intelligente e le mani poggiate sulla pancia, quello era Silente. Lo riconobbe perché aveva collezionato numerose sue figurine da piccolo. Più in là, notò un dipinto rappresentante un uomo dai capelli scuri e il naso pronunciato, lo sguardo severo. Quello era il padrino di suo padre, Piton.
La sua attenzione, però, fu nuovamente catturata da quell’incontro, ed infatti andò a sedersi di fronte alla professoressa.
-Mi dica- la esortò, passandosi nervosamente la mano tra i capelli biondi.
-Non voglio assolutamente metterti pressioni, ragazzo caro. Come sai nessuno nella scuola ha mai osato trattarti in modo diverso a causa del tuo cognome- iniziò Minerva, parlando in modo pacato e gentile, come sempre.
“nessuno” pensò scettico Scorpius, ed il suo pensiero volò alle litigate con James Potter, e poi con Albus, e tanti altri problemi che essere un Malfoy gli avevano causato.
-Nessuno può giudicare tuo padre, tutti noi siamo disposti a qualunque cosa per la nostra famiglia, e so bene che ora è un uomo eccellente, soprattutto nel suo lavoro al Ministero. Si occupa di relazioni internazionali con gli altri Stati, non è vero?-
Scorpius non capiva proprio dove volesse colpirlo, la preside, ed infatti annuì confuso.
-Tuttavia, è attualmente indagato per un complotto ai danni del Ministero della Magia.-
Quelle parole risuonarono nella testa del ragazzo che, allibito, posò un pugno sulla scrivania.
-Cosa vuole insinuare?-
-Io niente, Scorpius, ed è per questo che ti invito a mantenere la calma. E’ solo indagato, gli Auror stanno lavorando per comprendere se si tratta di una supposizione, o della verità. Bisogna analizzare delle prove, io..- cercò di spiegare, ma il biondo la interruppe.
-Mio padre non farebbe mai una cosa del genere. E per piacere, mi faccia immediatamente tornare a casa- disse, in un tono quasi di comando, che infastidì la donna di fronte a lui.
-Scorpius, devi stare calmo. Innervosirti non risolverà le cose, ti ho avvisato perché dovrai essere interrogato anche tu.-
-IO?- domandò ad alta voce, in tono sprezzante.
-Cosa c’entro io, professoressa?-
-E’ la prassi.-
-Questa prassi fa schifo- continuò, nervoso. Le vene del suo collo niveo erano improvvisamente visibili, ed un colorito rosato gli aveva dipinto le guance a causa della rabbia.
-Non dica così. Anzi, lascia che ti aiuti…hai per caso incontrato degli sconosciuti, in questi giorni? Qualcuno ti ha detto qualcosa?-
Quella domanda gelò il sangue del ragazzo, che però guardo dritto di fronte a sé e scosse la testa.
-Niente di niente- concluse.
Credeva di poter proteggere il padre in quel modo. Non sapeva davvero come comportarsi, e ora che aveva inviato quella lettera era anche probabile che qualcuno avesse intercettato il suo gufo.
-Non sa nient’altro, professoressa?-
La donna serrò le labbra. –No, dovrai aspettare il rientro a casa… è solo domani, Scorpius.-
-Va bene. Ora mi lasci andare- quasi la pregò, e sentiva gli occhi pizzicare. Ovviamente non avrebbe mai e poi mai pianto, ma quella situazione cominciava a farsi seriamente difficile.
Quello sconosciuto l’aveva minacciato, ed ecco che suo padre era veramente nei guai.
O magari, suo padre aveva veramente creato un complotto contro il ministero..
Mentre usciva dallo studio della McGranitt, scosse la testa a quel pensiero. Era impossibile, lui si fidava di suo padre. Draco Malfoy, non era suo nonno Lucius.
Iniziò a camminare veloce, quasi correva, verso i Sotterranei. Quella situazione era insostenibile, ormai. Suo padre indagato…non poteva crederci, era arrabbiato, anzi infuriato. Perché la sua vita non poteva essere tranquilla? Che razza di Natale sarebbe stato, quello?
Non appena giunse nella Sala Comune, vuota perché tutti erano a pranzo, scagliò un pugno contro un muro, con tanta forza che le sue nocche iniziarono a sanguinare.
Inaspettatamente dai Dormitori Femminili uscì di corsa Lily, che osservò la scena con un’espressione basita.
-Scorpius, che succede?- gli domandò correndogli incontro, e prendendo immediatamente la mani del biondo tra le sue.
-Lily, è un brutto momento per me, dovresti andare- spiegò serio, ritirando immediatamente la mano.
-Ma stai sanguinando, e poi…perché non ne parli con me?- insistette lei, estraendo la bacchetta dalla tasca della gonna a pieghe e pronunciando sottovoce un incantesimo per fermare la fuoriuscita di sangue.
Malfoy le rivolse un sorriso stentato, che doveva significare “grazie”, ma Lily lo fissò con decisione.
-Parlami- lo incitò, ma lui si allontanò da lei, iniziando a camminare su e giù davanti al camino, portandosi le mani sul volto.
Ciò che gli impediva di raccontare tutto a Lily, era la paura di mostrarsi troppo, di coinvolgerla, e come se non bastasse ora suo padre era sotto accusa, e gli Auror a doverlo “giudicare” erano probabilmente Harry Potter e Ronald Weasley, e poi James, e quella Hermione Granger… insomma la famiglia di Lily. E lei avrebbe creduto a loro.
-Malfoy devi parlarmi. Senti…non voglio comportarmi da ragazzina ma-
-Okay, si, smettila di squittire. Ti dirò tutto- esclamò, senza riuscire a nascondere il tono arrogante di sempre.
La rossa sbuffò, e gli fece cenno di seguirla.
-Non vorrai parlarmi in Sala comune?! Tra un po’ arriveranno tutti-
-Giusto, andiamo in camera mia-
Lily annuì, deglutendo. Non avrebbe potuto seguirlo nel Dormitorio maschile, tuttavia era necessario, quindi si avvicinò al biondo e lo seguì, in silenzio. Non sapeva proprio cosa aspettarsi da ciò che doveva dirle, ed aveva un po’ d’ansia.
Rosie le aveva detto che era stato chiamato dalla McGranitt, e lei pensava che forse era stato scoperto la sera prima ad uscire oltre l’orario prestabilito, tuttavia non gli aveva chiesto niente. Aveva capito com’era fatto, e non l’avrebbe forzato.
Una volta entrati nella sua stanza, lo osservò chiudere la porta e sigillarla con un Incantesimo.
-Lily, sei proprio certa di volerlo sapere, da me? Ben presto lo sapranno tutti e la mia vita prenderà una piega da schifo. Tu e i tuoi amichetti già credete che io e la mia famiglia siamo delle Serpi viscide e beh, questo darà solo una prova in più a quegli idioti.- sbottò, provocando un  moto di ira nella ragazza, che si sedette sul suo letto alto, cercando di ignorare quel “tu e i tuoi amichetti”.
Scorpius non avrebbe mai posato quel modo di fare arrogante, ormai si arrendeva.
-Bene, vai avanti ora.- rispose con freddezza, ma poi lo osservò, notando come una maschera di terrore era disegnata sul suo volto di cera, gli occhi erano grigi, spaventati, così gli fece cenno di sedersi al suo fianco. –Vieni qui.- mormorò, e lui non se lo fece ripetere due volte.
-Lily, comincerò dall’inizio. E’ da un po’ che faccio degli incubi, io…sogno strane presenze, e sogno di ricevere il marchio dei Mangia Morte. Strano, considerando che tutti, ogni singolo Mangiamorte, marciscono ad Azkaban. Ad ogni modo è probabile che questo non c’entri niente con quello che è accaduto, ma io ti racconterò tutto. – si fermò solo un attimo, il tempo di osservare la mano esile di Lily prendere la sua, e stringerla.
-Un po’ di tempo fa ho ricevuto un biglietto, nel quale mi è stato chiesto di farmi trovare alla Foresta Nera, e così mi ci sono recato. Ho incontrato un uomo, il quale mi ha chiesto di dargli la mia fiducia, di stare al suo fianco, e lui in cambio mi avrebbe dato ciò che desideravo-
Lily spalancò gli occhi color cioccolato, ma Scorpius strinse più forte la presa alla sua mano, come per calmarla, e chiedere di non interromperlo.
-Ha persino affermato di essere un amico di mio padre, ma io non gli ho creduto, ed ho rifiutato. Ma lui, convinto di farmi cambiare idea, mi ha chiesto di incontrarlo al Solstizio d’Inverno, sempre al solito posto. E’ lì che sono corso ieri dopo il ballo.- continuò, fermandosi per poter pensare ad un modo per annunciarle il fatto più complicato.
-L’uomo ha preso male il mio rifiuto, ed ha detto che me l’avrebbe fatta pagare, a me e a mio padre…ed oggi mio padre è stato indagato per Complotto ai danni del Ministero della Magia. Sta subendo degli interrogatori, e domani ne faranno anche a me…gli Auror lo stanno tartassando-
Adesso la voce di Scorpius era sembrata quasi tremante, a Lily, che inarcò le sopracciglia, sconvolta, e passò un braccio intorno al busto del ragazzo, per stringerlo in un abbraccio breve, e lieve.
-Io…io non posso crederci. Non sei mai riuscito a guardare in volto a quello sconosciuto? E poi, scusa se te lo domando ma…sicuro che, insomma, tuo padre…- balbettò, preoccupata della reazione di Scorpius.
-Mio padre è innocente. Sarei disposto a gettarmi nelle fiamme, per provare la sua innocenza- sentenziò duro, e portò nuovamente il volto tra le mani. Era disperato, non sapeva davvero come comportarsi.
-Stai calmo, io mi fido di te. E se tu ti fidi di tuo padre, allora lo farò anche io. E mio padre è un ottimo Auror, non preoccuparti-
-Tuo padre, Potter, odia il mio- rispose lui, caustico, e serrò la mascella con nervosismo.
-Stai tranquillo. Innervosirti così non sistemerà le cose, Scorpius. Vedrai che troveremo una via d’uscita- gli spiegò, parlando dolcemente perché voleva tranquillizzarlo.  Gli voleva bene, e avrebbe fatto qualunque cosa pur di aiutarlo a capire più cose su quella faccenda.
-Hai parlato con qualcuno di questa situazione?-
-No, Lily. Mi pento di non averne parlato con mio padre prima. Ho inviato solo ieri una lettera e sono certo che il gufo sia stato intercettato-
-Mi dispiace dirlo, ma sicuramente è successo. Quando qualcuno è indagato le sue corrispondenze sono la prima cosa che controllano-
-Come funzionano gli interrogatori?- domandò alla ragazza, ma lei scosse la testa.
-Non ne ho idea, ma cercherò di essere lì quando..-
Scorpius le posò l’indice sulle labbra rosate. –No, esigo che tu rimanga fuori da questa faccenda.-
-Non se ne parla, io ti aiuterò, in prima persona!-
-Perché sei così testarda, Salazar…- sbuffò il biondo, accarezzando con il dorso della mano il volto delicato di Lily.
-Ti voglio bene, tutto qui.-
Scorpius accennò un sorriso, e spostò la mano sulla nuca della giovane, avvicinandola a sé per poterle lasciare un bacio sulle labbra.
-Anche io te ne voglio- sussurrò piano, e sfiorò il suo naso dritto con quello di Lily, che sorrise rilassata.
Era felice di poter regalare a Scorpius anche solo pochi attimi di distrazione, così lo baciò di nuovo, con più decisione, e lui rispose con la stessa foga, facendo incontrare le loro lingue, e solleticandole le braccia con i suoi polpastrelli.
Lily rise, era così felice di poter finalmente sentirlo così vicino, quel ragazzo un po’ freddo e antipatico, che profumava di menta ed era così affascinante nella sua divisa perfetta.
Quel ragazzo che si staccò da lei per farle riprendere fiato, e poi la spinse con decisione sul suo letto, facendo vagare la propria mano lungo la sfilza dei bottoni della camicetta.
Lily deglutì, non si era mai sentita in quel modo, e desiderava baciarlo ancora. Così prese lo prese per il colletto ed avvicinò il suo viso al biondo, baciandolo con trasporto.
Le batteva forte il cuore, e pensò che forse quel “ti voglio bene” era stato riduttivo. Lei non solo gli voleva bene, ma era attratta e affascinata da lui come lo è una calamita per un metallo.
Ma quella situazione stava prendendo una piega che lei non riusciva ancora a sostenere, così gli posò una mano sul petto, per allontanarlo con gentilezza da lei, e lo guardò, imbarazzata.
-Mi aspetta Ivy in biblioteca-
Lui comprese, così si alzò in piedi e si lisciò la camicia, sorridendo beffardo. –E tu preferisci Ivy Zabini a…questo?-
Le gote di Lily divennero dello stesso colore dei suoi capelli, ma non risposte.
Preferiva chiaramente Scorpius, ma doveva andare dalla sua amica.
-Ad ogni modo, volevo dirti di stare tranquillo. Noi troveremo una via d’uscita.-
Si alzò, e andò accanto al ragazzo per poterlo stringere forte. Lui ricambiò l’abbraccio, baciandole con cautela la testa.
-Lo spero davvero- mormorò, e la sua mente ritornò a quell’enorme casino che si era venuto a creare.
E si sentì spaventato, impaurito, proprio come quando era bambino ed aveva degli incubi. 
  
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