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Autore: Crepuscolina13    10/08/2015    4 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3:Confusione

8:55 A.M

Arrivata al 85° piano non ce la feci più e mi lasciai cadere per terra, prendendo dei bei respiri.

Avevo fatto tutte le rampe di scale di corsa ed ora ero veramente morta.

Mi concessi un minuto di pausa nel quale l'edificio tremò un altra volta, mi coprì la testa con le mani per ripararmi da eventuali detriti che fortunatamente non ci furono.

La scossa finì , ma dopo un secondo le scale ricominciarono a tremare.

Se aguzzavo gli orecchi riuscivo a sentire le moltitudini di sirene che si trovavano in strada.

Facendo questo cominciai a sentire anche delle specie di voce di sottofondo, come un cigolio continuo, mi concentrai meglio sullo strano suono quando capì.

Il mio viso si riempì di shock quando accostai il suono a lamenti umani.

Persone che gridavano aiuto.

Con l'adrenalina in circolo mi rimisi subito in piedi per percorrere gli ultimi sei piani rimasti ma al 89° andai a sbattere contro una persona che logicamente stava scendendo.

-Cosa ci fai tu qui??!Scendi!Scendi!- mi urlò l'uomo,spingendomi indietro per farlo passare.

-No ! NO!io devo andare su!- urlai sconvolta.

All'improvviso le sirene anti-incendio cominciarono a suonare e dal soffitto piovve acqua rendendo le scale scivolose.

L'uomo sotto shock mi prese per un braccio e mi trascinò con se.

-Fermati!Fermati!- esclamai dimenandomi.

-Tu non capisci su c'è solo la morte- mi urlò contro per sovrastare il rumoroso suono della sirena.

-No tu non capisci una mia amica...-

-La tua amica ormai sarà sicuramente morta!- mi urlò l'uomo fermandosi per farmi entrare bene in testa quelle parole.

-Ma no...per un terremoto no...- cercai di balbettare qualcosa.

Il mio cervello stava scoppiando.

La corsa sfiancante, le sirene spacca udito, l'acqua che mi entrava negli occhi, quest'uomo che mi stava rapendo o forse mi stava solo salvando, Emma che forse era morta..non ce la facevo, stavo per scoppiare.

-Un terremoto??? NO! Un aereo ci si è schiantato addosso!-

-Cosa??!- urlai sconvolta.

-Si! Un aereo! Ma ora andiamo forza!- urlò l'uomo per farsi sentire.

A quel punto mi lasciai trascinare inerme, in fondo quell'individuo mi stava praticamente salvando la vita.

Mi chiusi nel mio mutismo e prestai attenzione sola ai miei piedi, per non scivolare sui gradini umidi.

Non potevo crederci, Emma era morta.

Non avrei più rivisto i suoi capelli, i suoi occhi, il suo sorriso....la sua risata.

Non poteva essere vero, proprio ora che stavo cominciando a capire quanto in realtà tenessi a lei..

Ma non c'era più nessuno a cui voler bene.

Lei era morta.

Ogni tanto, mentre scendevamo, il palazzo tremava ancora.

Le sirene continuavano a suonare, ero sicura che i miei orecchi prima o poi sarebbero sanguinati.

Più scendevamo più persone si univano a noi e man man la nostra fuga rallentò visto che le scale erano piccole, non adatte a contenere una così gran quantità di persone.

9:05 A.M

A circa il 70° piano sentì un gran vociare provenire dalla folla davanti, sembravano proteste.

Vidi qualcuno spintonare la folla per farsi strada, ma la cosa strana era che questa persona stava procedendo nel verso opposto.

Saliva e non scendeva.

Della vana speranza cominciò a riempirmi il corpo quando intravidi una chioma bionda.

Mi fermai impietrita, ma il signore continuava a tirarmi per un braccio, ma questa volta fu diverso, perché spazientito dalla mia voglia di morire mi lasciò da sola mormorando un “ cavatela da sola allora”.

La folla mi superò e mi ritrovai in fondo e quando finalmente vidi il viso della persona che saliva scoppiai a piangere.

Rilasciai lacrime che prima avevo trattenuto e non controllando i miei gesti mi buttai fra le braccia di Emma che sorpresa di vedermi, contraccambiò l'abbraccio.

-Regina cosa ci fai tu qui?!- esclamò la bionda, una volta interrotto l'abbraccio.

-Ero venuta a cercarti e ...Emma tu eri morta- esclamai sconvolta.

Emma sembrò capire che in quel momento ero sotto shock, così mi riabbracciò mormorando un “sono viva”.

La sirena si interruppe e con quello anche l'acqua che pioveva dal soffitto.

Standole così vicina riuscì ad assaggiare il suo dolce profumo,i suoi capelli sapevano di lavanda, sentì la consistenza dei suoi bracci, tonici e muscolosi e la piacevolezza della sua giacca di pelle rossa che indossava.

Concentrandomi su questi pensieri mi ripresi in fretta, prendendo possesso delle mie facoltà mentali.

-Emma come hai fatto a salvarti?-

-Potremmo dire un gran bel colpo di fortuna, nel momento dell'accaduto mi trovavo nei magazzini per delle scorte di caffè,altrimenti anche io mi ritroverei lassù, ma ora forza dobbiamo andare!- esclamò sicura, la guardai in volto, non sembrava minimamente sconvolta, anzi era così sicura di sé che trasmetteva un senso di pace pure a me.

-Dove vuoi andare?-

-Al ristorante, là ci sono dei miei amici e...- ma io la bloccai.

-Emma..- sussurrai timorosa della sua reazione.

-Dal 92° in su non c'è via di fuga, le scale sono crollate e ...-

-No!NO!- esclamò una volta che ebbe compreso bene le mie parole.

-Emma calmati, dobbiamo scendere!- gli dissi trattenendola per i polsi.

Non so perché ripetevo così spesso il suo nome, ma aveva come la capacità di calmarmi.

-No tu non capisci! Lassù c'è Ruby, è come una sorella per me e...- vedendo che stava per andare nel panico cercai di aiutarla.

-Okay,okay, va bene, la salveremo- dissi sicura di me.

Era come se in pochi minuti la situazione si fosse invertita, io quella coraggiosa ed Emma quella sotto shock.

-Dici davvero?- chiese dolcemente.

-Si ma le scale sono andate, conosci qualche altro modo per salire?- gli chiesi preoccupata.

Entrambe eravamo fradice, e il freddo cominciava a farsi sentire.

Emma scosse la testa schizzando acqua da tutte le parti per poi cominciare a piangere ed accasciarsi a terra.

Cavolo! Emma era andata, ma non volevo ricorrere al tipico schiaffo ritorna in te.

Mi inginocchiai anche io insieme a lei, le strinsi i bracci prendendogli il mento con una mano per portare i suoi occhi ad incrociarsi con i miei.

Occhi scuri contro occhi chiari.

Ci scrutammo intensamente per un minuto.

Feci dei sonori respiri per aiutarla a calmarsi.

Lei mi imitò e in poco tempo si calmò.

-Adesso sei calma?- chiesi piano.

-Si si ci sono- rispose lei smettendo di piangere.

-Bene, adesso pensa a un altro modo per salire, qualunque cosa andrà bene-

La vidi concentrarsi per bene e poco dopo della speranza apparve sul suo volto.

-Ma certo il montacarichi! Al 50° piano c'è un piccolo bar collegato al nostro grazie a un montacarichi!-

-Perfetto! Andiamo allora- esclamai felice.

Mi misi in piedi tirando con me anche lei.

-No Regina! Tu vai pure, non conosci neanche Ruby e non dovresti rischiare la vita per una sconosciuta- mi disse lei convinta.

Finalmente la vera Emma era ritornata fra noi.

-No ascolta non ti lascio da sola ok? Siamo entrate insieme in questo edificio e ne usciremo insieme!- riposi determinata guardandola negli occhi.

Tutto questo era strano, insomma cosa cavolo stavo facendo?

Invece ti tornare a casa dal mio Henry me ne stavo qui, con una persona conosciuta solo stamattina a rischiare la vita? Ma era più forte di me, non potevo lasciare Emma così, dovevo saperla al sicuro ora che era viva.

Si perché quando pensavo fosse morta dentro di me era comparso il vuoto, vuoto identico a quello che avevo provato due anni fa, alla morte di Daniel, il mio povero Daniel.

Non sapevo se fossi lesbica o eterosessuale o altre di questi termini etichette, però sapevo e ormai non potevo più negarlo che ero attratta da Emma.

Avevo avuto il famoso colpo di fulmine, e per la prima volta mi ritrovai a ringraziare il mio incidente che me l'aveva fatta conoscere.

-Okay allora grazie!- rispose Emma interrompendo i miei pensieri.

Ora che avevo accettato i miei sentimenti, non soffermarmi a lungo sul suo volto divenne una vera impresa.

-Dai andiamo!- proposi dolcemente, indicando con la testa le scale.

Lei annuì e con mia sorpresa mi prese per mano ma io di certo non mi tirai indietro, anzi.

La sua pelle era così liscia e morbida che era un vero piacere per me stringergliela.

Ci incamminammo per le scale, lei per prima e io di seguito.

-Allora parlami un po' di questa Ruby, in fondo voglio conoscere chi sto salvando- chiesi ironica, per sdrammatizzare un po' la situazione in cui ci trovavamo.

-Si chiama Ruby Lucas ed è la mia migliore amica, ma ormai è come se fosse una sorella per me- rispose continuando a scendere i gradini.

-Da quanti anni siete amiche?-

-Credo praticamente dalla nascita..vedi io sono cresciuta in orfanotrofio ed è lì che l'ho incontrata, da allora non ci siamo più separate-

-Che bella cosa- ma poi aggiunsi subito dopo -cioè il fatto della lunga amicizia, non dell'orfanotrofio-

Emma emise una fragorosa risata che per un attimo mi fece dimenticare la situazione in cui mi trovavo, la sua risata era veramente magica, un toccasana per tutti i pensieri più cupi.

Grazie alla nostra chiacchierata 20 piani di scale passarono in fretta, e finalmente arrivammo al 50° piano.

Sempre con le mani unite, Emma mi guidò verso il bar.

Sembrava che il piano fosse disabitato.

Non c'era nessuno, ed è per questo che quando passammo davanti a una porta ci sorprendemmo.

Una ventina di persone era accalcata lungo le grandi finestre.

Curiose ci avvicinammo anche noi.

Trovammo un posto vuoto per sbirciare qualunque cosa attirasse così tanto l'attenzione di quelle persone.

Emma emise un lamento.

Io mi coprì la bocca con le mani per soffocare un urlo.

La Torre Sud era in fiamme.

-------

Sorpresa!Emma non è morta!

La storia comincia a essere un po' movimentata. Non so se ho reso bene la drammaticità della cosa, spero di si. Ho immaginato che comunque le persone non avessero subito capito che si trattasse di un attentato, ecco il perché del terremoto.

Finalmente Regina ha ammesso di essersi innamorata di Emma, ringraziamo i colpi di fulmine! Spero che gli orari e i molti numeri dei piani non creino confusione ma sono necessari alla storia, per capire bene il dove e il quando.

Grazie mille a tutte le bellissime recensioni che mi avete lasciato e a presto.

P.S. Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà pov. Emma.

  
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