Serie TV > La Spada Della Verità
Segui la storia  |       
Autore: 50shadesofLOTS_Always    10/08/2015    1 recensioni
Il malvagio Rahl é ormai morto. La guerra é finalmente terminata,ma non i problemi. Kahlan dovrà tornare ad Aydindril e questo spezzerà il cuore di Richard,che però non é ancora pronto ad arrendersi... Forse però qualcosa potrebbe intralciare il loro percorso di vita. O meglio,qualcuno...
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cara, Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Zedd
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cara camminava su e giù,attraversando i bastioni ed i ponti,sospesi a metri di altezza,che rendevano il Mastio del Mago una vera fortezza,permettendo di vedere i nemici anche a dieci chilometri distanti. Il suono delle suole dei suoi stivali attirarono l’attenzione di Richard,che osservava il paesaggio con sguardo perso e vuoto,come se la sua mente fosse altrove. Si comportava a quel modo da giorni. Per Cara e Zedd,stava diventando quasi un fantasma. Parlava raramente e Berdine aveva perfino giurato che stesse facendo lo sciopero della fame,visto che ogni qualvolta gli portava il pasto,era costretta a riportare in cucina il vassoio così come glielo aveva consegnato. Inoltre,si poteva notare che le guance si stava scavando sempre più,rendendo il viso scarno e spaventosamente pallido. A ciò si aggiungevano le grandi occhiaie violacee sotto agli occhi,rendendo sempre più concreto il sospetto che nemmeno i sogni riuscivano a dargli tregua. E di certo,l’Agiel di Cara che lo colpiva ogni volta che si arrabbiava con sé stesso,perdendo le staffe fino ad auto lesionarsi,non lo aiutava affatto a prender sonno poiché risvegliava in lui,il ricordo di Denna. Si voltò a guardarla per un attimo per poi tornare con gli occhi,più bui e tempestosi del solito,sul Rang’Shada. La Mord-Sith gli si avvicinò,restandogli comunque qualche passo più a lato << Cara,non c’è bisogno della ronda… >>. Finse un rimprovero,ma la sua voce sembrò lo stesso atona ed assente << Mai abbassare la guardia >> rispose lei piccata. Era l’unica cosa che poteva fare in quel momento. La sua vicinanza,insieme a quella di Zedd e Berdine,non bastava a risollevarlo e questo la faceva sentire ancora più inutile di quanto già si fosse sentita. Era un fatto nuovo quanto strano per lei,così abituata ed a suo agio nelle vesti di guerriera al servizio di Lord Rahl. Lui sospirò pesantemente ed abbassò lo sguardo verso il basso. Là,le mura del maestoso edificio si perdevano nelle profondità della montagna,la stessa su cui era stato costruito nella notte dei tempi. Le pareti di solida pietra si confondevano fra le rocce a causa della fitta nebbia << A cosa state pensando? >> gli chiese Cara col suo abituale tono formale << Alla morte >>. A quella risposta,inarcò un sopracciglio biondo,perplessa << Credete che sia la soluzione al problema? >> << Forse… >> rispose lui sollevando le spalle << Vi arrabbiate se vi do la mia opinione? >> domandò facendo un passo verso il suo Signore. Richard voltò il viso nella sua direzione << Dimmi pure >> << Personalmente, non credo che la morte sia la vostra unica soluzione. Ma oltre ciò,credo che dobbiate farvi forza per l’erede di D’Hara >> propose incrociando le braccia sotto al seno. La fibbia della cintura su cui era impresso il simbolo della casata,riluceva per i raggi lunari << Non… Tu non hai qualcuno,non hai figli… - mormorò amaramente op una breve pausa – Credimi,quando la persona che ami di più al mondo è vicina alla morte,anche tu crederesti che sparire per sempre ed attenderla nel Mondo Sotterraneo sia una soluzione… >> concluse prima di tornare dentro. Gli era dispiaciuto risponderle a quel modo,ma almeno era stato sincero.

Dopo essere passato dalla nutrice per dare la buonanotte alla sua bambina,era tornato in infermeria. Ora,se ne stava seduto sullo sgabello a fissare Kahlan. Il suo respiro era regolare ed era l’unico suono che Richard voleva sentire. Significava che stava bene e che stava guarendo. Zedd le aveva medicato nuovamente la ferita al fianco e cambiato le bende,così da permettere la cicatrizzazione. Lui non aveva assistito. Non avrebbe retto una seconda volta,la vista del sangue della Depositaria. Eppure,nonostante i suoi “progressi”,non riusciva a stare tranquillo. Sentiva tutti i muscoli tesi,come le corde di una cetra,rendendolo nervoso di carattere e dolorante di fisico. Studiò come i raggi candidi della luna,giocassero sulla pelle della donna accentuando la sua bellezza eterea. I capelli glieli aveva pettinati personalmente . Gli era piaciuta la sensazione di lasciarli scivolare fra le dita,morbidi e setosi,in contrasto con le se mani ruvide da guida dei boschi. Aveva lasciato poi che si adagiassero sulle sue spalle,coprendole i seni sopra un abito color pesca. In quel momento,per l’ennesima volta,sentì una forte malinconia per Hartland. Chiuse gli occhi per un secondo,cercando di allontanare qualsiasi pensiero mentre posava una mano su quella della compagna. Focalizzò la sua forza e lasciò fluire l’han nel corpo di Kahlan,che lentamente si svegliò. Sentiva un calore estraneo,ma comunque gradevole e dolce,che le riscaldava il corpo simile alla stessa energia che avvertiva ogni mattino,ogni volta che sapeva di doversi alzare e vivere una nuova giornata accanto all’uomo che amava. Al pensiero di Richard,sentì la voglia di vederlo. Di perdersi in quei suoi occhi grigi di tempesta. Tentò di aprire gli occhi un paio di volte,prima di riuscirci davvero. Ci mise qualche attimo per mettere a fuoco la curiosa stanza in cui si trovava. Sapeva di aver già visto quella mobilia pregiata e di alto artigianato,ma non riusciva a ricordare dove. Si accorse che era notte,dato il buio della stanza rischiarato dalla luna fuori dalle finestre e da alcune candele sul comodino. Voltò il viso e finalmente lo vide. Era seduto accanto a lei e capì che era lui a provocarle quell’eccentrico calore,grazie al suo Dono. La stava curando. Sorrise nel vederlo accigliato,con gli occhi chiusi. Era così concentrato su quello che stava facendo,da non accorgersi che si era svegliata. Si chiese per quanto avesse dormito. La cosa che però più la inquietò,fu lo stato di Richard. Il viso era ossuto e spigoloso. La pelle smunta e i capelli in disordine,esattamente come la giacca che portava. Era sgualcita e sembrava che si trascurasse. Aggrottò la fronte impensierita  mentre il Cercatore aprì di nuovo le palpebre. Quando posò gli occhi su di lei,li spalancò sorpresi prima che apparisse un’espressione di muto e felice sollievo sul volto << Kahlan… >> sussurrò sommesso,come se gli mancassero le forze per parlare. Lei non riuscì a tenergli il muso e ricambiò il sorriso << Guarda che mi ricordo ancora il mio nome… >> lo brontolò scherzosamente. Lui si chinò col busto sulla branda,poggiando la fronte sulla sua spalla. Sorrise ancora quando Richard si lasciò sfuggire un gemito strozzato,insieme alle lacrime che le bagnarono la camicia da notte. Era un pianto di panacea. Sollevò debolmente una mano per potergli accarezzare i capelli,confortandolo. Si sfogò,vergognandosi di mostrarsi così fragile. Sollevò il viso dalla sua spalla,guardandola con gli occhi bordati di rosso << E’ colpa mia… E’ stata tutta colpa mia… - singhiozzò – Mi dispiace… Mi dispiace,Kahlan… >> << Sssh… Non dirlo,sai che non è vero… >> rispose lei,provando a tranquillizzarlo. Lasciò che piangesse fino a che i suoi singulti non cessarono. Richard tornò a sedersi,restandole comunque vicinissimo. Le permise di asciugargli le lacrime prima di sentire le sue labbra sulle proprie. Gli sembrò di essere rinato. Le loro labbra restarono incollate ancora pochi attimi prima di separarsi. La guardò negli occhi,appagato dalla sensazione di potersi immergere i quegli smeraldi << Mi sei mancata… >> << Anche tu… - gli rispose commossa – Che ti è successo? Sembri così… Magro… - non ottenne risposta – Quanto ho dormito? >> << Ho perso il conto dei giorni… Mi sono sembrati tutti uguali da quando ti abbiamo portata qui al Mastio… >> rispose deglutendo sonoramente,respingendo la nuova ondata di lacrime che gli pizzicarono gli occhi. La Depositaria finalmente capì dove si trovava: da bambina,aveva passato molto tempo al Mastio del Mago. Ci aveva studiato da ragazzina,quando ancora viveva ad Aydindril. Scacciò i ricordi adolescenziali per tornare al presente. << Richard,non hai mangiato… >> lo sgridò bonariamente,comprendendo quel suo stato di smarrimento. Anche lei ci era passata quando lui era stato catturato da Denna << Lo so… Scusa… >> bisbigliò fiacco mentre abbassava lo sguardo. Kahlan non riuscì a trattenere un altro sorriso coinvolto da quell’atteggiamento teneramente turbato << Andiamo in camera tua… Non mi piace qui >> << Kahlan,non puoi sforzarti… La ferita… >> farfugliò lui << Allora portami tu… Ti prego,non voglio dormire da sola >> rispose con insistenza. Richard non se la sentiva di dirle di no. Non ne aveva le forze e dovette ammettere a sé stesso,che nemmeno lui voleva dormire da solo. Sospirò prima di accennare ad un sorriso partecipe.

Tenendola in braccio come una sposa,Richard salì le scale cercando di fare il meno rumore possibile. Compito reso arduo dalle risatine gutturali della Madre Depositaria,che pareva tornata ad essere ragazzina alle prese con le prime marachelle,dettate dall’amore giovane. Raggiunse finalmente la sua stanza. Aprì la porta con una spalla,indietreggiando senza staccare gli occhi da quelli di Kahlan che si reggeva a lui con le braccia intorno al suo collo. La depose su una metà del letto matrimoniale e controllò che le bende fossero al loro posto. Kahlan soddisfatta,lo guardò riboccarle le coperte e fare il giro per poi distendersi accanto. Alzò le coperte e si girò a guardarla contento,ben sapendo che Zedd l’indomani,li avrebbe bastonati entrambi << Dammi la mano >> gli disse e lui obbedì. Sorrise complice quando Kahlan fece in modo che il palmo della mano,accarezzasse il suo ventre piatto della donna. Era un contatto che la Depositaria amava sentire,soprattutto dopo la prima notte che avevano trascorso insieme. Richard le aveva posato la mano sull’addome,massaggiandola fino a che non si era addormentata. Lei gli sorrise e chiuse gli occhi,senza voltarsi. Richard mantenne la mano sulla sua pancia,spostandola però più in alto,sul diaframma perché tormentato dall’assillante pensiero della ferita,non ancora del tutto ripresa.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La Spada Della Verità / Vai alla pagina dell'autore: 50shadesofLOTS_Always