Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: madmind    11/08/2015    1 recensioni
Da quando la luce del sole era diventata così luminosa? Il ragazzo non riusciva a muovere un muscolo e il
panico cominciò a percorrere le sue vene.
Non riusciva ad alzare il braccio, o una gamba, o addirittura un dito. Dannazione, che stava succedendo?
Levi/Eren.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Remember the day we met
And it’s painful for me
‘Cause nobody wants to die too fast



“Oi! Eren!”
Da quando la luce del sole era diventata così luminosa? Il ragazzo non riusciva a muovere un muscolo e il
panico cominciò a percorrere le sue vene.
Non riusciva ad alzare il braccio, o una gamba, o addirittura un dito. Dannazione, che stava succedendo?
Qualcosa di appiccicoso e caldo percorse la sua tempia lentamente, delineando il suo viso. Gli scappò un
sorriso. Levi lo avrebbe costretto a lavarsi la faccia immediatamente.


Levi.


Levi lo stava chiamando? E per quale motivo? Ma soprattutto, come poteva dirgli che non riusciva a
muoversi?
Ad un tratto la luce troppo chiara per i suoi occhi scomparve e il viso dell’uomo che aveva sempre
ammirato apparve davanti a lui.
“Perché mi sta stringendo a sé?” si domandò fra sé e sé Eren mentre scrutò il volto preoccupato di Levi.
Non lo aveva mai visto così: con gli occhi pieni di timore e le mani tremanti. No.. Aspetta.. Perché stava
tremando? Gli era forse successo qualcosa? Era forse successo qualcosa ad un loro compagno di squadra?
Voleva chiedergli tante, troppe domande, ma le parole non uscivano; sembrava come se tutto il suo corpo
fosse paralizzato.


“Chiamate dei medici! Eren è gravemente ferito” urlò Levi a qualcuno dietro di lui per poi girarsi
velocemente verso il ragazzino nelle sue braccia “merda, merda, merda! Ti avevo detto di fare attenzione e
di non allontanarti da me, idiota!” sussurrò fra i denti mentre spostò dolcemente i capelli del più piccolo.
“Perché, idiota? Perché lo hai fatto?!”
Come se un lampo lo avesse colpito, Eren si ricordò tutto in un attimo. I titani che si avvicinavano
velocemente, Armin in pericolo e lui che si precipitava ad aiutarlo senza pensarci una seconda volta e senza
chiedere aiuto. In quell’istante pensava davvero di essere stato un cretino.


“C-capitano..” Sono le uniche parole che riuscì a dire in quel momento mentre il dolore cominciava a farsi
sentire ovunque. Lacrime cominciarono scendere dai suoi occhi verdi e l’uomo che lo stava sostenendo si
affrettò velocemente ad asciugarle.
“No, Eren, non parlare.” Cercò di consolarlo mentre gli accarezzava dolcemente i capelli. Non aveva mai
visto Levi in quel modo: sembrava impaurito e pieno di insicurezze. Sembrava così.. Fragile. In quel
momento voleva solo tenerlo nelle sue braccia e rassicurarlo come stava facendo lui, ma a quanto pare i
suoi arti non volevano ascoltarlo.
“Ti prego, non pure tu..” sussurrò con la voce spezzata. Eren rimase sorpreso, ora voleva davvero capire
cosa stava accadendo, non voleva più aspettare.
Nonostante le grandi fitte di dolore al suo corpo cercò di alzarsi in piedi con tutte le sue forze, ma la testa
cominciava a girargli e non riusciva a respirare.
“Smettila o renderai tutto più difficile!” affermò con voce ferma Levi mentre lo faceva stendere ancora una
volta, prese un gran respiro e cominciò a parlargli.
“Senti, ragazzino” disse guardandolo fisso. Wow, non aveva mai notato quanto fossero ipnotici e
meravigliosi gli occhi del suo capitano. “Io non mento ai miei soldati, ok? Quindi non mentirò pure a te,
quindi..” Spostò lo sguardo dal suo viso ed Eren si spaventò ancor di più.
“Quello che hai fatto è stata una mossa stupida, lo sai questo? Ti avevo ordinato di non allontanarti da me e
tu..” la sua voce si stava facendo più bassa e cominciava a tremare. Non poteva essere, lui si poteva
rigenerare..
“Non so come sia successo, ok? Sono così furioso sia per il fatto che tu abbia disobbedito, ma anche perché
era mio dovere tenerti d’occhio ed ora sei qui, in queste condizioni e potresti non farcela e.. Dannazione,
che cosa mi stai facendo, ragazzino?” la voce di Levi era sommersa dei singhiozzi e strinse al suo corpo un
Eren spaventato fino al midollo e confuso. Poteva.. Non farcela? Cosa voleva dire?
“Non mi sto.. rigenerando?” chiese a fatica il più piccolo cercando di nascondere un singhiozzo.


“Non lo so, non sembra, cazzo… Io non ci capisco niente, Hanji è l’esperta qui e..”


“Va bene così.”


“Cosa?”


“Ho detto che va bene così, capitano” disse dolcemente Eren guardandolo negli occhi e cercando di
nascondere la sua paura.


“No! Non va per niente bene, tu non puoi-“


“Mi piaci anche tu, lo sai questo, vero?”
Levi rimase sbalordito da una frase del genere, ma cercò di tornare alla sua normale espressione neutrale.


“Io non ho mai det-“ una piccola risata non gli permise di finire la frase e guardò sorpreso il ragazzo nelle
sue braccia. Come poteva ridere in una situazione come questa?


“Ti ho sempre ammirato, fin da quando ero piccolo” una smorfia di dolore apparve sul suo viso e Levi
voleva solo prendere tutto il suo dolore e farne carico lui. Non se lo meritava.
“Ti ho sempre visto come un eroe o un dio, o forse una via di mezzo.” Rise dolcemente prendendo la mano
del più grande fra le sue. “E quando sono entrato nell’Armata Ricognitiva ero così entusiasta di poter stare
accanto a te, nonostante tu mi abbia pestato a sangue.”
Levi lo ascoltava con le lacrime agli occhi, perché in tutto questo tempo si era affezionato al giovane che
stringeva nella sue braccia e non aveva mai avuto il coraggio di confessarlo. Cosa che suona davvero ridicola
visto che lui era Levi, diamine, Levi Ackerman. Colui che si era lasciato abbindolare da un semplice
ragazzino.


“Ma va bene così, Levi” il suo nome suonava così dolce dalle sue labbra; volevo sentirglielo dire ogni giorno.
Sentì una mano accarezzargli lentamente le guance e solo in quel momento si accorse di star piangendo.


“Non puoi andartene anche tu, ti prego.” Sussurrò chiudendo gli occhi lasciandosi coccolare da quella
debole carezza del moro.
“Guardami” gli disse Eren afferrandogli il volto con la stessa mano “io non me ne vado, ok? Sono qui” La
fece scivolare sul suo cuore e continuò “il mio spirito ti darà la forza di andare avanti. Non perdermi.”

Il più vecchio lo guardò negli occhi e si avvicinò per baciarlo per la prima e ultima volta.


“Non ti perderò. E’ una promessa.”


Quello che ricevette fu solo un debole sorriso e un ultimo respiro.


Ed anche per Levi fu come smettere di respirare.


Remember the day we dreamt
And it’s painful for me
I could see your face
I could hear your voice
 
  
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