Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Minori Kuscieda    11/08/2015    4 recensioni
[Pairing: HirotoxReina]
La notte di San Lorenzo è la notte degli innamorati, la notte dei desideri, di una Stella che si accende improvvisamente, sfrecciando nel cielo.
Le Stelle cadenti hanno da sempre suscitato emozione ed ispirato leggende: si dice che se si esprime un desiderio vedendo la Stella che traccia una scia nel cielo scuro della notte, questo si avvererà.
E il desiderio di Hiroto e Reina non fa eccezione.
-Dal testo:
"E, se le stelle l'avevano scritto nel suo destino, sarebbe stato con Reina per sempre."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Isabelle/Reina, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scritto in una stella

"Kiss me under the light of a thousand stars..."
(Ed Sheeran - Thinkind out loud)


Il duecentoventiduesimo giorno dell'anno.
Il duecentoventitreesimo, se anno bisestile.
Il Dieci Agosto. Quel giorno.
La notte di San Lorenzo. Quella notte.
Così particolare per chi ama il cielo, le stelle, la Galassia e l'Universo.
Eppure, per qualcuno, così insignificante. Un giorno come tanti, insomma.
Che sfizio c'era, diceva qualcuno, a rimanere con il naso all'insù per minuti, forse ore, al buio, per aspettare qualche stella cadente ed esprimere qualche desiderio?
<< Noioso. >> Era la riposta di qualcuno che, li al Sun Garden, alla domanda "andiamo a vedere le stelle cadenti?" alzava gli occhi al cielo, scuoteva la mano come per scacciare l'idea, e rientrava in casa per giocare a qualche gioco sulle varie consolle di ultima generazione. 
Nell'immensa sala da pranzo dell'orfanotrofio, dove i ragazzi avevano deciso di rimanere anche in seguito al fallimento del progetto Shiller, dopo un'abbondante cena preparata dalle ragazze, il caos faceva da padrone: mentre Clair e Lucy, in pigiama, erano intente a provare ogni sorta di smalto una sulle unghie dell'altra, Suzuno e Nagumo erano intenti a litigare (come sempre) siccome il rosso accusava l'albino di aver barato e, per questo, gli chiedeva la rivincita. In un angolo della stanza, seduto a terra, Midorikawa, con Maki seduta sulle sue gambe, era intento a baciare avidamente la ragazza, toccandole, di tanto in tanto, il seno detro. E questo, alla cara Maki, dava tutt'altro che fastidio... Poco distante, Dave, il portiere della Epsilon, posava delicataente una mano sugli occhi di Kimiyuki, il piccolo portiere della Genesis, coprendogli così tutta la faccia: per molti, Kimiyuki era ancora troppo piccolo per capire queste cose da grandi. Intanto, il piccoletto, se la rideva sotto i baffi. 
C'era chi giocava a uno, chi guardava la televisione, chi, invece, sonnecchiava sul divano: Hiroto era da più di mezz'ora disteso la sopra, con le braccia dietro la nuca, la bocca leggermente socchiusa e gli occhi chiusi. 
Sulla poltrona accanto, Reina era intenta a leggere il libro che Hiroto gli aveva regalato qualche mese prima per il suo compleanno (tale, La risposta è nelle stelle, di Nicholas Sparks). Sapeva bene che la passione del ragazzo dai capelli rossi, dopo il calcio, erano le stelle, e lei aveva sorriso quando, scartando il regalo e aprendo la copertina del libro, aveva letto la dedica scritta a mano da Hiroto: "Il destino degli umani è scritto nelle stelle, sono loro a decidere cosa ci accadrà. Ma, se le guardi bene, puoi quasi vedere cosa hanno in serbo per te. Buon compleanno, Piccola. Hiroto." 
Sorrise, al ricordo del bacio che Hiroto gli aveva dato sulla fronte, e, accarezzando con due dita la pagina dove c'era la scritta ad inchiostro nero, guardò, con la coda dell'occhio, il ragazzo. Erano le undici e tra un po' si sarebbe svegliato per aspettare, come faceva ogni anno, il magico spettacolo delle stelle cadenti. 
Da quando l'Alius Academy non esisteva più, e l'influenza della pietra di Alius era solo un ricordo, Hiroto si era dimostrato attaccato a lei più di quanto lo fosse mai stato. 
Tanto da iniziare a chiamarla piccola, tanto da andare ogni sera a darle la buonanotte, tanto da andare a svegliarla la mattina, cosa che andava avanti da circa sei mesi. Esattamente dopo la sconfitta della Genesis da parte della Raimon.
Sebbene sotto l'influsso della pietra Reina diventata "isterica, cattiva, un diavolo" , come la definiva Nagumo, la ragazza aveva un animo dolce, sensibile, romantico, gentile. Anche se manteneva quel tratto forte e caparbio che aveva sviluppato sotto il nome di Bellatrix. Tutti ormai l'avevano capito, ma Hiroto l'aveva capito prima di tutti: Reina era orgogliosa, lui lo sapeva, e la sconfitta contro la squadra di Mark Evans (unita all'incarcerazione di Astrham Shiller) l'aveva distrutta. Si era ripresa, così come avevano fatto tutti, e proprio in quel momento il rapporto tra lei e Hiroto si era rafforzato al massimo. Cosa che, inevitabilmente, aveva portato Reina, la ragazza dagli occhi blu cielo, ad innamorarsi del ragazzo dagli occhi verde prato.
Reina girò la pagina del libro, pronta ad iniziare un altro capitolo, quando Hiroto aprì gli occhi e la guardò: gli occhi della ragazza scorrevano veloci sulle righe nere del foglio, i capelli poggiati sulle spalle, la bocca leggermente incurvata in un sorriso, il profilo del suo viso roseo...tutte cose che, da un po' di tempo a quella parte, non lasciavano il ragazzo indifferente. Aveva sempre saputo che la blu era una bella ragazza, ma nel guardarla, in quel momento, si ricrese: era bellissima, non bella.
Sorrise impercettibilmente e lancio un'occhiata all'orologio: mezzanotte meno venti. Scattò in piedi e si stiracchiò, sbadigliando.
<< Dove vai? >> La voce calma e tranquilla della ragazza dietro di lui lo raggiunse
<< Salgo a vedere le stelle. >> Fu la sua risposta, mentre sentiva il leggero tonfo del libro che veniva chiuso
<< Ancora con la storia delle risposte? >> Chiese lei
Hiroto annuì. << Il cielo stanotte è limpido, si vedranno sicuramente benissimo. >>
Detto ciò si voltò per darle un bacio sulla guancia e poi si allontanò verso il corridoio buio. Reina lo sentì salire le scale che portavano alle camere e, rattristandosi, si mise a fissare la copertina del libro. E non sentì che qualcuno si stava avvicinando.
<< Niente? >> Chiese la voce
<< Niente. >> Reina si voltò a guardare l'amica, Fumiko, e sorrise tristemente. 
Seguì un lungo silenzio. Reina aveva sperato, fin da quella mattina, che Hiroto la invitasse a vedere le stelle con lui sul tetto del Sun Garden. Invece, il ragazzo aveva preferito andarci solo, ignorando la ragazza.
<< Non puoi continuare a stare così, devi dirglielo. >>
Reina si limitò a scuotere la testa. Fumiko sbuffò. << Ti ricordi Maki? Aveva il tuo stesso problema, eppure guardali adesso! >> La ragazza puntò un dito nella direzione di Midorikawa che, sempre senza lasciare la sua ragazza, aveva lentamente cambiato posizione. << Di cosa hai paura? >>
Reina fece spallucce. In realtà non lo sapevo nemmeno lei, cos'era a frenarla... Oppure, semplicemente, non voleva ammetterlo. << Tu hai paura che Hiroto possa non ricambiare i tuoi sentimenti, vero? >> La blu si voltò verso l'amica, come colta in flagrante. Gli occhi le si inumidirono. Dov'era finita la Reina forte e combattiva che tutti conoscevano bene? Il carattere caparbio di Bellatrix aveva ormai quasi del tutto abbandonato il suo.
<< Ascolta, non voglio darti false speranze, >> Continuò Fumiko, << ma non hai mai visto come ti guarda, o come ti sorride? Non penso tu gli sia indifferente. >> La ragazza si alzò e posò le mani sulle spalle della blu. << Forza, adesso raggiungilo e fatti coraggio! Se ti rifiuta, potremmo pensare ad una vendetta. >>
Reina si alzò dalla poltrona e abbracciò l'amica, in segno di gratitudine. Corse poi in camera, per infilare il pigiama e prendere una coperta.
<< Non ci sarà nessuna vendetta, non ce ne sarà bisogno. >> Sussurrò Fumiko, sempre più convinta che Hiroto e Reina erano fatti l'uno per l'altra.
***
Hiroto sbuffò sonoramente. Quella notte, le stelle cadenti non volevano farsi vedere.
E lui si stava annoiando, li, sul tetto, solo. Poteva provare a coinvolgere qualcuno, come Suzuno, Nagumo o Midorikawa. ...o Reina. Lei avrebbe sicuramente accettato.
Scosse la testa per scacciare via il pensiero della ragazza, domandandosi come avrebbe mai potuto chiedeglielo. Che idea sciocca... 
Eppure erano sei mesi che non poteva fare a meno di lei. Dopo la scomparsa dell'Alius Academy, si era reso conto di una cosa: ogni sorriso, ogni risata, ogni sguardo, ogni cosa che riguardava la ragazza dai capelli blu, rendeva il ragazzo felice, felice di averla al suo fianco fin da bambino. 
Anche un solo tocco della mano di lei, per sbaglio, bastava a farlo arrossire.
Sempre meno inconsciamente, ogni giorno che passava, Hiroto si innamorava sempre più di Reina. Eppure non aveva ancora il coraggio di dirglielo, ne di baciarla.
Midorikawa gli ripeteva di farsi avanti, di provarci, ma Hiroto era timido, e per quanto pensasse di seguire i consigli dell'amico, non riusciva a baciarla seriamente, limitandosi ad un bacio sulla fronte o sulla guancia. 
Hirotò fissò un punto imprecisato del cielo, sperando che le stelle potessero aiutarlo a trovare il modo per dichiararsi o, almeno, sperando di poter vedere almeno una stella cadente per esprimere un desiderio. Aveva mille desideri da esprimere, ma quello che per lui valeva più di tutti era evidente: << Voglio riuscire a dirle che la amo. >> Bisbigliò, senza accorgerse, proprio mentre uno spostamento d'aria annuciava che qualcuno si era appena seduto al suo fianco.
<< Che fai, parli da solo? >> Reina si mise nella posizione più comoda che poteva trovare seduta sul tetto di una casa e si sistemò la coperta sulle spalle.
<< R-Reina, non ti ho sentita arrivare. Che ci fai qui? >> Le chiese, mettendosi a sedere accanto a lei, poggiando la sua mano a qualche millimetro di distanza da quello della ragazza. 
<< Mi annoiavo, volevo fare qualcosa di diverso. >> Disse, osservando, arrossendo, la mano di Hiroto poco lontana dalla sua, << Non mi vuoi? >>
<< N-no! Cioè, resta pure. >> 
Nessuno dei due parlò per un po', poi il silenzio venne rotto dalla ragazza.
<< Ancora sei convinto che il nostro destino sia scritto nelle stelle? >>
Hiroto guardò con la coda dell'occhio la ragazza che fissava il cielo con il naso all'insù e la bocca leggermente socchiusa per lo stupore.
<< Non ne sono sicuro, eppure penso davvero che le stelle centrino qualcosa. Sono convinto che ognuno di noi abbia una propria stella, ed è proprio quella stella che si prende cura di noi, ci osserva, ci guida. E' vero, molte volte non si vedono, ma ci sono. Sono coperte, ma sanno comunque che sulla terra i loro custodi aspettano solo di scoprire il loro destino. >>
<< E perchè le stelle sono cadenti? Cioè, insomma, perchè alcune stelle cadono e si distruggono? >>
<< Quelle non sono stelle normali, non sono stelle del destino. Quelle stelle, cioè, sono stelle che non hanno protetti. Sono stelle del desiderio. Dicono che prima di distruggersi queste riescano ad esprimere un nostro desiderio. >>
<< Qualcosa di semplicemente meraviglioso. >> Sussurrò Reina proprio mentre qualcosa di luminoso apparve nel cielo, percorrendolo velocissimo.
Entrambi i ragazzi fissarono quella scia luminosa e quando questa scomparve, Hiroto si voltò verso la ragazza. Senza rendersene conto gli occhi dei due si incrociarono. << H-hai espresso il tuo desiderio? >> Chiese lei, arrossendo per la vicinanza. Proprio in quel momento, mentre annuiva per rispondere alla domanda, Hiroto capì che doveva azzardare. Quello era il momento, soli sotto un ciello pieno di stelle, per baciarla e dirle, così, senza parole, tutto l'amore che provava per lei. 
E, se le stelle l'avevano scritto nel suo destino, sarebbe stato con Reina per sempre.
<< Chiudi gli occhi. >> La ragazza li chiuse senza farselo ripetere, aspettando quello che aveva desiderato per mesi. 
Il ragazzo posò la mano sulla guancia di lei, facendola avvicinare piano, mentre lui si sporgeva più avanti. Pochi secondi e le labbra di Hiroto si poggiarono a quelle di Reina che, aprendo poco gli occhi per poi richiuderli appena resasi conto che non era un sogno, ricambiò il bacio stringendosi di più al ragazzo. Non avevano bisogno di parole, ne di dirsi 'ti amo', siccome entrambi avevan capito che la stella aveva realizzato il loro desiderio: far si che potessero dichiararsi l'un l'altro.
Proprio mentre i due, continuando a baciarsi, intrecciarono le loro mani, due stelle si illuminatono in cielo, come se stessero sorridendo ai due protetti. 
Poco dopo, lo spettacolo delle stelle cadenti della notte del dieci agosto ebbe inizio. 

*Angolo Mino-chan*
Ma saaalve :3 Allora, è da gennaio che non scrivo storie, e da poco ho deciso di farmi vida di nuovo, per in un altro fandom: quello di Inazuma Eleven, yay! E, infatti, eccomi!
Sto vedendo la serie Go: Chrono Stone in tv, ma le vecchie serie sono sempre con me *^*
Sto scoprendo di amare parecchi personaggi, e parecchie coppie, tra cui la HirotoReina, cioè XavierIsabelle, o XeenBellatrix, come la si vuol chiamare si chiami XD Sono così cariiini insieme *O*, ma sul fandom ho trovato pche storie su di loro, così ho rimediato!
Forse possono sembrare OOC, ma noi li abbiamo visti sempre sotto l'effetto negativo della pietra, così ho immaginato il loro carattere dopo la distruzione della pietra. 
Bene, non vi trattengo più, spero vi piaccia e speri di ricevere qualche commentuccio anche per scoprire che non sono l'unica a vederli bene insieme :3 A presto, vostra Mino-chan!
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Minori Kuscieda