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Autore: tryordie    11/08/2015    1 recensioni
"Il male non dorme mai, perciò non puoi svegliarlo.
Puoi solo chiamarlo e accoglierlo."
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Posò il registratore e sorrise.
"Come potrebbe mai questa cosa rendere una persona felice?" avrebbero pensato tutti.
Aaron no.
Aaron pensava "Come potrebbe mai questa cosa non rendermi felice?"
Era stato affascinato fin troppo dal male, e per lui era ora di scoprire cosa fosse davvero.

L'indomani mattina Aaron scese in cucina e trovò sul tavolo il giornale che Lillian era solita comprare ogni mattina.
L'articolo in prima pagina diceva "Chiesa di Burns Hill data alle fiamme. Scritto sulla porta con del sangue "IL DIAVOLO RISORGERÀ"
Sorrise di nuovo e corse fuori dalla porta.
Le nuvole nere oscuravano il cielo.
Per la prima volta dopo mesi il cielo era oscurato, non sembrava nemmeno più giorno.
Per qualche secondo Aaron guardò il cielo.
Dopo una decina di secondi salì in sella alla sua bici e si diresse verso Burns Hill.

Arrivò alla Chiesa e lasciò cadere la bici a terra come se non ci fosse nulla di più importante di quel luogo, delle fiamme e del sangue che ricopriva le porte della suddetta.
A distanza poteva scorgere il campanile.
Il tetto, prima di color rosso acceso, era ormai nero carbone e sembrava che stesse sul punto di crollare.
Mano a mano che si avvicinava poteva notare il nastro giallo posizionato lì dalla polizia per non far entrare persone esterne.
Tentò invano di passare in modo furtivo dall'altro lato.
«Hey tu, ragazzino. Non puoi stare qui.»
Per qualche secondo Aaron ebbe paura.
«Mi perdoni agente. Ho lasciato la mia bici appoggiata alle porte della Chiesa ieri, speravo fosse ancora qui.»
Aaron non frequentava affatto la Chiesa.
Fin da piccolo entrarci gli metteva ansia e angoscia.
Aaron credeva che fosse per via dell'enorme croce che ricopriva il fondo dell'edificio.
Non riusciva a sentirsi a casa in un luogo che urlava morte e sofferenza.
«Vado via subito.» disse Aaron, tentando di rassicurare l'agente.
Salì in sella alla sua bici e tornò a casa, fiondandosi subito in camera sua.
"Tornerò questa notte stessa. Devo analizzare la scritta e qualsiasi cosa possa aiutarmi a capire." pensò Aaron.

Guardò il cellulare.
Erano le 23.30, ed era troppo presto.

Pensò di mettere la sveglia e addormentarsi in modo da far pesare il tempo, che in quel momento sentiva come un macigno.
L'ansia che aveva era tale da non farlo dormire, tuttavia sotto sforzo chiuse gli occhi e crollò.

La sveglia suonò alle 03:00 in punto.
Sbarrò gli occhi e si alzò di scatto.
Prese il cellulare in mano e notò un messaggio in sospeso, era Braden.
"Aaron, sono Braden. Devo parlarti. Incontriamoci domani alle 5 al Rocket Cafè."
Sapeva benissimo cosa doveva dirgli, e per Aaron era qualcosa di molto utile.
Uscì di casa e si precipitò verso la Chiesa.
Fuori diluviava.

Appena arrivato posò la bici nello stesso posto nel quale l'aveva posata la mattina precedente.
I tuoni coprivano qualsiasi rumore provenisse dalla Chiesa o intorno ad essa.
Aaron poteva agire in modo ancor più sicuro.
Corse verso la Chiesa e si fermò davanti all'ingresso, lì era riparato dalla pioggia, non c'era alcun pericolo.
Toccò il portone in legno di noce.
Ad Aaron piaceva la sensazione del legno sulle dita e le lasciò scorrere in modo rettilineo mentre camminava verso il punto in cui il sangue si imponeva a tutto il resto.
Si fermò di scatto.
Sul portone c'era incisa una parola in latino.
"Renascentia."
Non conosceva il latino, però capì lo stesso il significato della parola.
Prese il cellulare e la fotografò.
Si mosse velocemente verso la scritta e fece tre passi indietro per fotografarla.
Non ci riuscì.
Un rumore lo spaventò, facendo cadere il suo telefono per terra.
Era il portone, il quale si spalancò.
Rimase a bocca aperta davanti a ciò che vide e lasciò cadere il cellulare a terra.
Lo schermo si spense, così come il sorriso che fino a poco prima Aaron aveva stampato sul viso.
 
  
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