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Autore: Pumoski    12/08/2015    1 recensioni
Un ragazzo di 17 anni di nome Fabio parte per una vacanza al mare insieme alla sua famiglia e a i colleghi di suo padre. Ma lui non sa che uno dei colleghi ha una bellissima figlia della sua età. Anche se lei non lo calcola, Fabio riuscirà a conquistarla?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 6 –Nuvole e dipinti-
 
 
Sdraiati sul prato del parco guardavamo le nuvole in cielo.
Lei era stupenda quel giorno, aveva raggruppato due ciocche di capelli dietro la testa con un fermaglio a forma di girasole e indossava un bel vestito giallo e degli stivaletti beige con un po’ di tacco.
Ormai era passata una settimana ed eravamo diventati buoni amici. Pensavo all’inizio che fosse una ragazza  molto timida e riservata, ma conoscendola meglio ho scoperto che è troppo simpatica e non è affatto timida.
 
“Guarda quella nuvola sembra una signora che innaffia delle rose, e invece quell’altra un barboncino gigante che mangia una mela.” disse indicando una nube bianca.
“Che fantasia che hai, Ire! Io vedo una semplicissima nuvola senza forma.”
“Devi provare a immaginare. Come diceva Leopardi l'immaginazione è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice. Guarda quella bella nuvola, cosa ti sembra?” più parlava, più la mia ammirazione verso di lei aumentava.
“Sembri tu.”risposi sorridendo.
“Davvero? E  cosa ti ricorda me?”domandò incuriosita.
“E’ bianca come è bianca la tua pelle, è morbida come sono morbide le tue guancie, è grande come sono grandi i tuoi occhi, è bella come sei bella tu.”
“I tuoi complimenti mi lusingano, Fabio.”sorrise.
Sentii pronunciare i nostri nomi, era la voce di mia madre.
“Ragazzi, venite a prepararvi che andiamo a mare.”
“Vi raggiungiamo dopo!”esclamò Irene.
 
“Non vuoi andare a mare subito?”chiesi a Irene dopo che mia madre se ne andò.
“Volevo farti una cosa.”disse toccandosi i capelli.
“Vieni?”mi porse la mano per farmi alzare.
“Certo.”la afferrai e cominciai a seguirla, mi portò in un gazebo, all’interno c’era un tavolo di vetro e alcune sedie, accanto invece c’era un cavalletto
“Ti ho fatto un ritratto.”disse porgendomi una tela. Quel dipinto era meraviglioso, la cosa che mi sorprese di più è che era perfettamente uguale a me e non mi aveva
fatto mai mettere in posa o cose del genere.
“Ma sei bravissima. Ma come mai hai deciso di farmi un ritratto?”
“Faccio sempre ritratti delle persone più interessanti che conosco.”
“E quindi vorresti dire che sono interessante?”le feci l’occhiolino.
“Esattamente.” rise strappandomi dalle mani la tela.
“Non posso tenerlo?”domandai facendo gli occhi dolci.
“Nono, l’ho fatto io e decido io.” rispose alzando la testa.
“Ma quello che hai dipinto sono io, io ho la mia privacy e non voglio che la mi faccia stia nella tua casa.” dissi ironicamente.
“M sta zitto cretino che non sei altro.” rise colpendomi la spalla con la sua mano.
 
 
 
Continua…
 
 
 
 
Spazio autrice:
Salve! Il capitolo è corto lo so, mi dispiace. Vi andrebbe di mettere la storia tra i preferiti e i seguiti?
Ci vediamo al prossimo capitolo, ciaoJ
 
   
 
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