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Autore: Arydubhe    12/08/2015    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa ficcy è dedicata alla mia coppa preferita di FT, la Gale! La storia si propone come una summa della loro intera storia dal loro primo incontro...fino a dove il manga ancora non è arrivato (ma si spera arriverà). Come procede la loro storia vista dai loro occhi? Quali sono i loro pensieri e come evolvono i loro sentimenti? Ma soprattutto come hanno fatto i nostri due beniamini a finire per lavorare per il concilio? Cosa è successo durante l'anno in cui la gilda è stata chiusa? Cosa ci riserva il loro primo bacio e quali saranno le conseguenze di qualche incidente piuttosto hot? questo e tanto altro vi aspettano! Leggete e lo scoprirete!
Dalla storia:
"Dal diario di Levy MacGarden
[...]Dopodichè Gajeel se ne è andato, salutandoci, già girato di spalle.
“Strafottente” ho pensato. Ma stavo ridendo.
Non era proprio tutto ciò che da lui avrei voluto sapere; non era niente, anzi, rispetto a quello che avrei voluto chiedergli, ma non ne avevo la forza. Vedevo Gajeel che trotterellava pian piano lontano da noi, eppure non trovavo la voce per parlare.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Pantherlily, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 1
Parte seconda
Frammenti di diario

Dal diario di Levy McGarden


fr. n°6- Imprevisti
Caro diario,
è strano. Credevo che “ricominciare da zero” con Gajeel sarebbe stato qualcosa di complicato.
Ho passato giornate intere, dalla sua partenza, quel giorno, davanti alla quercia dove Laxus ci aveva attaccati, a prepararmi il discorso che avrei dovuto fargli al suo ritorno per dichiarare la definitiva pace tra noi due e ringraziarlo decentemente di avermi salvata. Lo avevo ripetuto a mente fino allo sfinimento, avevo provato pure a metterlo per iscritto qua e là su fogli che poi prontamente accartocciavo e gettavo via; solo che poi li riprendevo e li spallottolavo, li rileggevo, (impallidivo)…e li bruciavo. Non ho mai apprezzato il solid script come in questi giorni: è utile poter materializzare dal nulla un comodo fuoco inceneritore, alle volte.
Era, quello che avevo preparato, un discorso un po’ asciutto, ma amichevole, che non metteva a nudo proprio tutta me stessa, tuttavia proclamava senza mezzi termini la mia curiosità e il mio desiderio di fare amicizia. In una settimana avevo in mente un discorso che ritenevo non proprio perfetto, ma quasi.
Il corso degli eventi mi ha in pratica privato della necessità di trasformare questo discorso fittizio in realtà. E così tutta la fatica fatta per elaborarlo è andata bellamente sprecata.
In realtà forse è stato un bene…perché ora io e Gajeel ci parliamo senza problemi e senza che siano stati necessari ulteriori discorsi tra noi. Il putiferio che ci ha permesso di raggiungere questo stato di cose però l’avrei evitato volentieri…ed è stata tutta colpa di Laxus!
Parlei di “merito” se solo Laxus questa volta non l’avesse combinata così grossa da guadagnarsi l’espulsione a tempo indeterminato dalla gilda. Non ti dico la rabbia che mi sale al solo ripensarci….
Comunque. Il ritorno di Gajeel si era verificato nel bel mezzo dei preparativi per Fantasia. Io ero indaffarata a controllare che questi procedessero come si doveva e che tutto fosse a posto in accordo con la tabella di marcia prefissata con Makarov, quindi andare da Gajeel e parlargli era l’ultima delle cose che potevo permettermi di fare. Da mattino a sera correvo a destra e a manca per la gilda, dai fornitori o per la città a fare sopralluoghi per accertarmi del percorso della parata. Fantasia, il grande spettacolo di magia di Fairy Tail, si sarebbe svolto di lì a pochi giorni, e tutto, ripeto TUTTO doveva essere perfetto. Il che ovviamente richiedeva una preparazione ancora più perfetta.
Sentivo un enorme senso di responsabilità sulle mie spalle: essere supervisore generale richiede alti costi in termini di stress e di fatica. Nonostante le mie preoccupazioni, comunque, quest’anno i preparativi procedevano addirittura più spediti del solito, forse perché il numero delle braccia a nostra disposizione era aumentato di anno in anno. La gilda era davvero nutrita di maghi, molti dei quali davvero portentosi. Volevo che la Fantasia di quest’anno fosse bella come poche altre in passato, uno spettacolo davvero indimenticabile. Non avevo idea che a renderla indimenticabile non sarebbe stata solo la festa stessa bensì un incidente ben poco carino che si sarebbe verificato a ridosso della manifestazione stessa. Sì, è proprio Fantasia che Luxus ha messo in pericolo, assieme a tutta la gilda. Anche per questo non posso perdonarlo.
Oh non ti angustiare, diario: Fantasia si è tenuta eccome. Anzi, esattamente come nei miei più rosei sogni è stata una parata eccezionale per bellezza e varietà di spettacolari magie che abbiamo mostrato agli abitanti di Magnolia e a quanti erano accorsi da altre regioni.
Il problema è che se ce l’abbiamo fatta ad andare in scena è stato solo per il rotto della cuffia, vista la geniale idea di Laxus -appunto- di venire a romperci le uova nel paniere proprio all’ultimo dei preparativi, mentre già aveva avuto inizio il contest di bellezza tra le fate della gilda.
Un tempismo, mi rammarica dirlo, perfetto, però nella sua ottica sabotatrice.
Laxus aveva sì dichiarato guerra alla gilda quando qualche giorno prima aveva attaccato noi Shadow Gear e Gajeel. Ma eravamo suoi nakama, no? Nessuno, neanche il Master, aveva preso fino in fondo sul serio le sue minacce.
Avevamo peccato di eccessiva fiducia purtroppo.
Laxus era terribilmente serio.
A quanto abbiamo capito, la sua ira era stata causata da determinati commenti offensivi che talune gilde ci avevano rivolto in quanto “manica di idioti irrequieti e casinisti, appena degni di essere chiamati maghi”. La sua intenzione, perciò, era quella di eleggere il più forte di Fairy Tail e scontrarsi con lui: se avesse vinto Laxus, la gilda avrebbe dovuto pagare il fio della sua inutile esistenza, sconfitta e chiusura; se invece la vittoria fosse andata a uno dei membri di Fairy tail…be’ loro avrebbero guadagnato la salvezza, dopodichè avrebbero potuto fare di lui quello che volevano. Nel mentre però Fairy Tail avrebbe dovuto affrontare anche la guardia del corpo in persona di Laxus al completo, la Thunder God Tribe:  Freed, Evergreen e Bixlow. Sabotare il contest di bellezza, attentare alla vita di alcuni membri della gilda e dare inizio a una lotta fratricida era solo l’inizio del terribile piano di Laxus per mettere in crisi Fairy Tail.
Per la verità, Diario, non ho vissuto in prima persona gli avvenimenti per tutta la prima parte del dipanarsi di questa drammatica situazione. Questo perché quella simpaticona di Evergreen per ordine di Laxus aveva fatto la sua apparizione dietro le quinte del palco dove noi ragazze ci stavamo preparando al contest di bellezza e una per una con la sua Stone Eyes Magic ci aveva trasformate in statue di pietra. FRAGILI statue di pietra. Eravamo ostaggi di Laxus, il motivo che avrebbe spinto gli altri membri di Fairy Tail ad accettare la sfida del nipote di Makarov e combattere contro di lui. Era una strategia perfida, ma Laxus ci aveva preso: sapeva che mettere a rischio la nostra incolumità sarebbe stata la via più breve per spingere tutta la gilda alla lotta. Se non si fossero sbrigati a stabilire il più forte eliminandosi da sè, i cento membri di Fairy Tail che potevano concorrere per il titolo di più forte della gilda avrebbero dovuto dirci addio per sempre, perché Evergreeen ci avrebbe tramutate in sabbia. Se penso al rischio che ho corso, fidati, mi viene male…
Be’, diario per farla breve: mentre io ero ancora una statua ignara di tutto, i membri di Fairy Tail erano partiti alla carica per sconfiggere Laxus; tutti erano ben presto rimasti vittima delle trappole di Freed, il quale aveva seminato incantesimi di restrizione per tutta la città che obbligavano noi maghi della gilda a eliminarci a vicenda per stabilire via via chi fosse più forte come in una specie di torneo; intanto qua e là i singoli membri della Thunder God Tribe sfoltivano il numero dei maghi di Fairy Tail sopravvissuti. In meno di mezz’ora eravamo rimasti in poco più di metà. Questo è il vero potenziale di maghi di classe S- o quasi-come la Thunder God Tribe: sterminare una gilda intera come si fa con la disinfestazione delle formiche…non c’è da stupirsi che Laxus li abbia scelti come guardie del corpo…
In buona sostanza, ce le stavamo prendendo alla grande.
La rimonta di Fairy Tail è cominciata però quando Erza è riuscita a liberarsi dalla sua condizione di statua; in considerazione del fatto che un occhio di Erza è finto e quindi non subisce influssi magici di sorta, l’attacco pietrificante di Evergreen, che è essenzialmente basato sul contatto visivo al momento del lancio dell’incantesimo, su di lei non era destinata a durare a lungo come sul resto di noi ragazze. Senza aspettare oltre, una volta liberatasi, Erza è quindi subito andata a cercare Evergreen. Avendola sconfitta -come ovvio, è di Erza che parliamo!-, il resto di noi che era stato pietrificato è tornato alla normalità.
Ma le cose non si volgevano lo stesso per il meglio per Fairy Tail e la situazione restava critica. In aggiunta a tutto questo, infatti…Makarov si era ritrovato in breve a lottare contro la sopravvivenza, colpito da un infarto. Il suo cuore non aveva retto alla vista dei suoi figli, come è solito chiamarci, che lottavano tra loro e al dolore per il tradimento di suo nipote Laxus. Soprattutto non aveva retto alla comparsa di un cerchio di 200 lacrime di tuono attorno alla città, pronte a incenerirla e a fare lo stesso tramite il living link con chiunque avesse tentato di tirarne giù anche solo una: parlo dell’Hall of Thunder che entro un’ora sarebbe comunque detonata.
Laxus era un folle.
Ma era stato anche molto furbo. Aveva sin da principio escluso a priori dal combattimento i tre maggiori “ossi duri” che aveva immaginato gli avrebbero potuto riservare sorprese – senza considerare la stessa Erza, che a rigore, avrebbe lei stessa dovuto essere fuori gioco, come ti ho detto, anche se la magia di Evergreen su di lei aveva fallito: Makarov, Natsu e Gajeel erano bloccati nella gilda da un incantesimo di restrizione di Freed che impediva a chiunque avesse più di 80 anni o fosse una statua di varcarne la soglia, verso dove si stavano consumando gli scontri. Una vera e propria trappola, che Freed aveva gettato lungo il perimetro della gilda. Ora, come l’incantesimo avesse effetto su Makarov, si capiva. Anche se purtroppo, viste le condizioni di Makarov, non serviva Freed coi suoi inganni per impedirgli di muovere piede fuori dalla gilda. Il vero mistero rimaneva perché l’incantesimo funzionasse anche su Gajeel e Natsu, che a quanto ci risultava non avevano 80 anni né erano statue di pietra…fatto sta che funzionava eccome e quindi i tre non potevano che restare a guardare gli altri combattere tra loro e mangiarsi le mani, mentre il loro istinto omicida nei confronti di Laxus aumentava man mano che il conteggio dei maghi di Fairy Tail ancora in piedi diminuiva.
Ed è con orgoglio, diario, che ti dico che qui il mio aiuto si è rivelato essenziale. Laxus e i suoi non avevano previsto che la più forte maga di classe S dalla parte di Makarov si risvegliasse…parlo di Erza….ma nemmeno che risvegliasse  l’unica persona in tutta la gilda che aveva la minima possibilità  di sciogliere l’incantesimo di Freed decrittandone le rune. E stavolta parlo di me. La Dark Ecriture di Freed non ha molto a che fare con la mia Solid Script, ma nella sostanza si tratta sempre di una magia della parola scritta. Il mio pane.
Mentre Natsu e Gajeel mi spiegavano cosa stava succedendo, la mia mente già sfrecciava a individuare la natura alla base delle scritte perimetrali alla gilda e stava cercando la chiave di interpretazione.
Ci fossi diventata scema sopra, avrei fatto uscire Gajeel e Natsu da lì. Solo loro avrebbero potuto ribaltare le sorti di quella che, secondo dopo secondo, stava diventando una situazione sempre più disperata. Il loro intervento in questo disputa dipendeva tutto dalle mie capacità: se solo avessi potuto riscrivere le rune di Freed, Gajeel e Natsu sarebbero stati liberi. E avrebbero dato a Laxus il benservito.
Se non si capiva quale parte dell’incantesimo doveva essere rimossa per permettere a quei due di uscire, sarebbe bastato annullarlo completamente. Non sarebbe stato propriamente un gioco da ragazzi, ma se si parlava di lettere, numeri, alfabeti sconosciuti e lingue antiche e scarsamente comprensibili, be’ quello era il mio campo.
Ho inforcato senza attendere un minuto in più il mio paio di Gale-Force Reading Glasses rossi, sono corsa in camera a prendere alcuni libri che pensavo mi sarebbero stati utili e parecchi fogli e blocchi per appunti scritti per metà che ero certa mia avrebbero aiutata. In men che non si dica, avevo tappezzato vari tavoli e il pavimento della gilda di fogli e volumi capaci di far paura solo a vederli.
Ero entrata nella mia modalità di ricerca: finchè non avessi risolto l’enigma nulla e nessuno mi avrebbe distolto da quei libri e quei fogli. Credo di aver spaventato i presenti… so di sembrare assatanata quando mi comporto così. Parlo da sola, ignoro chiunque e impreco ad alta voce quando la strada che la mia mente ha imboccato non mi porta da nessuna parte. Passavo senza sosta dal tavolo, dove avevo tutto il materiale che a una prima cernita avevo giudicato davvero utile, al pavimento dove stavo mano a mano raccogliendo i risultati parziali.
Vedevo con la coda dell’occhio Natsu e Gajeel che mi guardavano stupiti. Ma c’era un sorriso fiducioso sui loro volti, che mi spronava a dare il massimo. Li ho sentiti confabulare tra di loro. Mi sembrava quasi strano vederli così accondiscendenti tra di loro. Per una volta non volavano pugni né sberle. Soprattutto da questo potevo capire quanto entrambi fossero preoccupati per i propri nakama. Dovevo permettere loro di uscire dalla gilda e dovevo fare presto.
Devo dirti diario: la Dark Ecriture è un diavolo di alfabeto maledetto. Ma davvero! C’è voluta più di una conversione di lingua e parecchi magheggi lessicali e fonetici per trovare il tasso di conversione magi-idiomatico necessario per spezzare le rune di Freed.
Natsu e Gajeel ogni tanto si avvicinavano per vedere a che punto fossi. Dubito capissero granchè dai miei scarabocchi– anche io in certi momenti stentavo a capire cosa stessi facendo, tanto difficile era quell’impresa- ma potevo capire benissimo che anche loro erano in trepidazione. Tuttavia non dissero una parola, non mi misero pressione né altro. Ogni tanto si avvicinavano, mi guardavano per un po’ e poi tornavano dal tabellone dei punteggi che gentilmente –il suo stesso tuono lo fulmini- Laxus aveva fatto comparire nella gilda.
Tuttavia quando le loro visitine al mio angolo si fecero più frequenti, capii che probabilmente ci stavo davvero mettendo troppo. Ero a un passo…a un passo dal risolvere il mistero, ma c’era qualcosa che mi sfuggiva.
Il più incuriosito dal mio lavorìo era Gajeel. Lì per lì non avevo realizzato che per la prima volta, da una settimana a quella parte, ci trovavamo di nuovo direttamente faccia a faccia. Piuttosto, era la prima volta in assoluto che mi vedeva esercitare tutte le mie arti intellettive e magiche combinate per risolvere un problema. Decisamente non era il momento adatto per il mio discorso, ma alla terza visitina di Gajeel quasi quasi ci stavo facendo un pensierino. Più che altro il mio imbarazzo era troppo grande per andare avanti senza dire niente.
Poi…questa scena me la ricorderò a vita.
Ero stesa a terra circondata da mucchi di libri. A un certo punto mi trovai a fianco Gajeel, inginocchiato. Io intanto stavo commentando tra me e me le regole di costruzione tra L, O, S, U. anche se non abbastanza a bassa voce da non farmi sentire dagli altri. Aveva aperto uno dei miei libri ed era inorridito al solo vedere certi caratteri arzigogolati e fitti fitti di tratti che, dedussi, non aveva mai visto in vita sua. Non osò chiedermi che lingua fosse.
Le sue parole furono altre e arrivarono inattese: “ Sei…incredibile, Levy…non capisco una sola parola di quello che stai dicendo”
Fermai giusto un attimo la penna, colpita.
Il suo stupore mi sembrava sincero. Ma avevo sentito giusto?
Per tutta risposta gli puntai un dito contro e come per ammonire me stessa mi limitai a pronunciare ad alta voce ancora una volta i miei pensieri, che erano qualcosa relativa alla prima parte del codice, sulla chiave di lettura che era ALS e che la L e la S mi stavano fuorviando. Non avevo tempo di arrossire, ribattere, né sentirmi lusingata. Ci avrei pensato dopo.
Ma adesso NE HO di tempo per riflettere sulla cosa. Solo che stento ancora a crederci! Quelloera… un complimento che sottolineava l’ignoranza di Gajeel ma anche la mia conoscenza.
Gajeel mi stava elogiando. 
Una settimana prima eravamo perfetti sconosciuti che si evitavano (no vabbè, io lo evitavo) e adesso…per un attimo sentirmi dire che ero straordinaria da qualcuno che senza alcuna fatica mi aveva battuta…mi aveva veramente risollevato l’animo. E parliamo di un dragon Slayer preciso, parliamo di Gajeel, che diamine! Forse nel combattimento non ero un genio, ma quella era a mia specialità ed ero felice che anche Gajeel lo stesse riconoscendo. Forse qual ghiaccio tra noi si era rotto davvero e il passato era finalmente passato.
Lì per lì non ne ebbi che la sensazione vaga, che appunto ricacciai via come una distrazione, ma ora ne sono certa.
Al diavolo i discorsi. Tra noi era tutto risolto.
Gliela buttai lì quasi per caso e con nonchalance, ma in quelle poche parole c’era tutta la mai determinazione: “ Vi farò uscire da qui a tutti i costi, non ti preoccupare”
“Non è che io…” fece per ribattere Gajeel di tutto punto, ma non lo lasciai finire...
So cosa voleva dire. Che non gli interessava davvero lo stato della gilda, né di noi tutti bla bla bla.
Bugiardo.
L’avevo capito oramai. Voleva fare la figura del duro a tutti i costi, lui. Ma esattamente come noi, stava in pensiero. Non stava prendendo a testate la barriera con Natsu, ma si vedeva chiaramente che era molto preoccupato.
Mi limitai a quattro parole. “Ti prego. Ferma Laxus”
Non disse né sì ne no, Gajeel.
Chi ero io per chiedergli una cosa così? Ma nei sui occhi ho visto, oltre a un pizzico di sorpresa, anche un tacito assenso.
Ero contenta di fargli capire che mi fidavo di lui.
Intanto le battaglie andavano avanti. I nostri numeri erano aumentati con la comparsa in scena delle ragazze prima pietrificate, ma ora il vero problema erano quelle stramaledette lacrime che entro pochi minuti avrebbero sprigionato tutto i loro potere…Laxus andava fermato prima che quelle diavolerie si attivassero
Dovevo sbrigarmi, sbrigarmi, sbrigarmi!
La notizia della vittoria di Lucy contro Bixlow arrivò appena prima della mia decifrazione del codice. Come la mia amica aveva dato il massimo, anche io dovevo fare lo stesso.
A un certo punto notai che avevo completamente trascurato un particolare della sequenza letterale. La soluzione allora mi parve così OVVIA. Dovevo semplicemente decifrare la due grammatiche a diversi gradi e rileggere la mappa dei caratteri sulla base della corrispondenza con due lingue antiche (che per fortuna conoscevo abbastanza bene). Una volta poi che le avessi ridotte ai minimi termini senza doppioni fonetici e completata la tabella fonetica…
Non sai quanto mi ha esaltata, caro diario, la faccia quasi scioccata dei due dragon Slayer quando ho urlato con tutto il fiato che avevo in gola. “Ci sono riuscita!”
Avevo fatto la mia parte. Presto sarebbe toccato a loro entrare in scena. Li vedevo fremere. Ne ero sicura: l’avrebbero DECISAMENTE fatta pagare a Laxus, pure con gli interessi.
Ebbi però appena il tempo di riposare un secondo dopo la faticosa opera di riscrittura che la mia eccitazione ottimistica per l’entrata in scena di Gajeel e Natsu era destinata a scemare.
Quando Polyushka comparve alla porta di Fairy Tail chiedendo di vedere Makarov e sentenziando che Laxus doveva subito venire qui perché il master non aveva ancora molto da vivere, la mia testa si era ritrovata di nuovo a ripetermi spasmodicamente che dovevo SBRIGARMI. E quindi via, di corsa, a cercare quell'imbecille. Personalmente non intendevo bazzicare attorno alla battaglia tra mostri che si profilava all’orizzonte. Ma non avevo altra scelta. Se necessario sarei comparsa di fronte a Laxus anche da sola per portargli il messaggio di Polyushka. Quel cretino doveva sapere cosa stava succedendo a suo nonno e scusarsi con lui. Quell’idiota, anzi, doveva capire a quali conseguenze stavano portando le sue azioni screanzate.
No diario, sai tranquillo, Makarov sta benone, è stato solo un falso allarme. Sai però quando parlano di crepacuore? Ecco, si è trattato di quello.
Quando arrivai alla Cattedrale di Cardia trovai Laxus al centro della sala, Gajeel e Natsu a terra abbastanza malconci e un potente incantesimo, di quelli considerati supremi nella nostra gilda, la Fairy Law, stava per essere rilasciato da Laxus, che stava raccogliendo le energie tale era il quantitativo di magia necessario per lanciarlo. Non ci misi tanto a capire che la situazione era davvero critica. La Hall of thunder era stata distrutta e la cosa doveva averlo evidentemente fatto imbestialire. Ma con quell'incantesimo Laxus aveva passato ancora di più il limite.
Ho urlato a Laxus di smetterla, gli ho spiegato brevemente le condizioni di suo nonno.
Sai cosa mi ha risposto?
Che era meglio così, che la sua morte capitava giusto a puntino e lo privava di un fardello di cui occuparsi più tardi.
Ero inorridita.
Per un attimo ho capito il senso dell’espressione “istinti omicidi”….sì lo so, diario, che non ho alcuna speranza di riuscire ad alzare un dito su Laxus neanche far trent’anni, ma la voglia di picchiarlo a sangue stava affiorando sulle mie mani come quella di piangere dai miei occhi. Vedevo che Natsu e Gajeel non avrebbero esitato a fare lo stesso.
Proprio in quel momento però Laxus ha rilasciato il suo incantesimo. Pensavo fosse la fine per tutti noi.
Mi rendo conto che sono una miracolata: ultimamente continuo a scriverti di occasioni dalle quali me la sono cavata solo per il rotto della cuffia. Anche alla Fairy Law sono riuscita a sopravvivere, appunto. Be’ non che debba vantare chissà che meriti, piuttosto dovrei ringraziare Laxus che non aveva capito appieno il funzionamento della magia. Natsu e Gajeel non hanno aspettato un secondo di più prima di farla finita con tutto quel macello mettendo a tacere Laxus definitivamente.
Non è stato facile concludere lo scontro, a cui ho assistito ancora in preda al panico e alla rabbia. Anche Natsu e Gajeel di fronte a Laxus se la sono vista brutta, anche se alla fine il trionfo è stato il loro.
Stentavo tuttavia a vedere quegli attacchi così potenti susseguirsi l’uno dopo l’altro, senza sosta, ora portati da Natsu, ora da Gajeel, ora da Laxus.
Quanto può essere potente un mago?
E fino a che punto persone con un potere così enorme possono definirsi ancora umane?
Quando alla fine Laxus è stramazzato al suolo stremato, ho esultato. Era finita. Relativamente bene, pure. Ma solo grazie alla collaboraazione di tutti. Ci vorrà del tempo, invece, prima che il nome di Laxus smetta di essere immediatamente associato dalla mia mente al concetto di “idiota”. Come che sia per adesso è ufficialmente stato cacciato dalal gilda. Oh se l'è cercata. E questo è quanto.
Della serie “proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno”: Laxus per la verità ha compreso il suo errore, tant'è che alla fine è stato a malincuore che lo abbiamo espulso; anzi, penso che prima o poi Makarov gli permetterà di rientrare tra noi.
Resta un cretino, quello senz’altro.
Inoltre, sempre perchè mi piace vedere il lato positivo di tutte le cose, Gajeel ha dato prova anche stavolta di aver compreso appieno lo stile di Fairy Tail. L’ho visto collaborare seriamente con Natsu, l’ho visto parare colpi in sua difesa, non ha esitato a difendere dagli attacchi di Laxus anche me (pure questa volta). L’unica cosa… è che sono preoccupata per lui: deve smetterla di trasformarsi in un parafulmini tutte le volte che combatte Laxus, pur di difendere la gente. Comunque gliene devo dare atto: ha mantenuto la promessa di battere Laxus.
Insomma, addio discorso. Effettivamente non mi serve più a niente.

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fr. n°7- Strane dinamiche
Caro diario,
mi rimangio quanto da me detto. Forse, a pensarci bene, io quel discorso a Gajeel glielo avrei dovuto fare davvero.
Si è instaurata una strana dinamica tra noi due. Lui mi prende in giro, io metto il broncio e andiamo avanti a punzecchiarci per ore. E’ la cosa più simile a un rapporto amichevole cui tempo fa non avrei osato neanche sperare.
Però ripeto, è strana.
Vagolo tra l’irritato, il sorpreso e il lusingato a seconda di come decide di comportarsi nei miei confronti. In percentuale, il 70% delle volte lo vorrei spellare vivo, il 20% resto interdetta e il 10% mi trovo ad arrossire, neanche io so perchè.
Riesce a sciorinare una variabile lessicale inerente al concetto di “tenero e indifeso”, “carino e puccioso” e “basso” che ha stupito pure le mie nozioni linguistiche. Il problema è che tale pletora semantica la sciorina rivolto a me per apostrofarmi. Il termine giusto sarebbe “sfottermi”. Qua esuliamo dal prendermi in giro….è canzonatorio oltre ogni dire!
Mai una volta che mi chiami per nome, anzitutto. Ora sono il ”gamberetto”, ora la “piccoletta”, ora la “tappa”, persino il “soldo di cacio”. Per amore dell’obiettività, come dargli torto…lo so benissimo che l’aggettivo che meglio mi descrive dopo “secchiona” è “bassa”; però mi piacerebbe che una volta ogni tanto mi chiamasse con il mio vero nome. Che peraltro è più corto della metà degli epiteti con cui si è messo a chiamarmi.
E che la smettesse di darmi pacche comprensive e buffetti sulla testa come se fossi una bambina!
O di sollevarmi di peso e spostarmi come fossi un sacco di patate.
E’ derisorio.
Perciò mi irrita.
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Inoltre ha sviluppato un singolare hobby, che è quello di nascondermi i libri. Improvvisa cacce al tesoro non richieste, che in genere terminano con libri piazzati su alberi, capriate o tetti. Sempre in alto comunque, giusto per ricordarmi che sono uno scricciolo.
Alte volte invece mi trovo in imbarazzo e non so cosa fare perché lo scorgo osservarmi con attenzione dall’altro capo della stanza mentre leggo o analizzo qualche documento in qualche lingua rara o antica. In quei momenti mi sento così terribilmente sotto pressione che mi verrebbe voglia di lanciargli addosso qualcosa pur di far sì che distolga gli occhi da me…il suo sguardo è così…penetrante. Prima o poi qualcosa gli lancio davvero. Preferirei che venisse al mio tavolo a disturbarmi seriamente, almeno avrei una scusa per pestarlo davanti a tutti. Non posso mettermi a lanciare tomazzi in giro per la sala grande o penseranno che mi sia dato di volte il cervello. E poi ci tengo ai miei libri. Dubito del resto che con quel testone duro che si ritrova, Gajeel potrebbe provare il minimo dolore per un piccolo volume di 3 mila pagine che gli piomba addosso.
Vede di disturbarmi il minimo possibile, a quanto ho capito.
Solo qualche volta, però, Gajeel si avvicina a chiedermi direttamente cosa faccio. Se capita, allora fa come al solito l’ironico e mi punzecchia. Figurarsi, chiedergli un atteggiamento non dico cordiale, ma normale è troppo. Tuttavia indipendentemente da ciò, in queste occasioni si siede in un angolo e mi guarda da vicino, qua e là facendomi qualche domanda mentre tenta di raccapezzarsi un po’ almeno su qualcosa di quanto sto trattando.
 A me però fa piacere spiegargli quello che sto facendo, anche se spesso non essendo io brava a spiegare ho la netta sensazione di non essere in grado di fargli comprendere il concetto. Però ci prova e questo mi basta per partire in quarta a sciorinare le mie teorie. In fondo sa farsi perdonare. Non mi capita speso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarmi fino in fondo, specie pur non capendo niente di quanto io dica. Mi fa troppo ridere la sua espressione perplessa quando gli dico qualcosa che gli suona strano. Credo che non ci sia nulla di più buffo al mondo di un Gajeel poco persuaso.
Quando gli ho spiegato che conosco 40 alfabeti e parlo 8 lingue di cui tre morte mi ha guardata come se improvvisamente avesse scoperto che sono un alieno.
Mi ha rivelato che sa a malapena scrivere e leggere.
“Un drago è un pozzo di scienza, ma non è esattamente il massimo quando si parla di impugnare una matita” mi ha detto per giustificarsi “E leggere non era esattamente il mio hobby preferito da piccolo…ero piuttosto..ehm…irrequieto”. Lo ha detto sfarfallando le mani in una maniera assolutamente inappropriata.
Ti dirò, quella rivelazione mi ha lasciata un po’ in imbarazzo. Credo mi abbia rivelato un particolare della sua infanzia piuttosto intimo...e la cosa ha suscitato in me un misto di sentimenti strani. Non lo si sente spesso parlare di Metalicana, sono sicura perché soffre ancora molto per la sua scomparsa, come Natsu. Ma Natsu è differente: quando parla di Igneel gli si accendono gli occhi e si avverte tutta la nostalgia per il padre che lo ha lasciato, ma anche tutto l’amore filiale verso il drago che lo ha cresciuto. Nelle parole di Gajeel…in un certo senso mi pare sempre di notare astio, come del rancore mal celato. Spero davvero che prima o poi tutti e due i nostri dragon Slayer possano scoprire cosa è successo quel 7 luglio in cui tutti i draghi sono scomparsi. Sono convinta che buona parte di quello sguardo torvo che Gajeel si ritrova derivi proprio dal trauma subito da piccolo quando Metalicana lo ha lasciato.
Perché per quanto Gajeel sia coperto di piercing e cicatrici, vesta sempre di nero, abbia ispidi capelli lunghi e uno sguardo minaccioso…è di carattere buono e generoso, anche se ce la mette tutta per nasconderlo e sembrare il più “figo e duro della situazione”. Certo è incline al dispetto, è turbolento e guerrafondaio. Aggiungerei anche fastidioso e competitivo. Ma se c’è qualcuno qua dentro che ha compreso il significato di nakama è proprio lui. E’ incredibile pensare che fino a qualche tempo fa eravamo nemici. Il suo senso di fedeltà è qualcosa di sconfinato: farebbe di tutto per la sua gilda. Sotto questo aspetto assomiglia più a un cane che a un drago…
E’ bello comunque poter parlare con lui senza paura di essere schiacciati…al massimo sollevati di peso… Cionondimeno, deve smetterla di chiamarmi gamberetto o prima o poi lo stronco con qualche magia in solid script.
Ah un’ultima cosa, perché domani ha una missione con gli Shadow Gear e mi devo svegliare presto. Tieniti forte: mi sono offerta di dare ripetizioni a Gajeel. Il fatto che non abbia ricevuto una forbita istruzione da giovane non significa che non sia più in tempo per rimediare, no? Per adesso abbiamo cominciato con l’alfabeto. Abbiamo appurato che con la destra scrive malissimo, mentre va meglio con la sinistra. In realtà la sua grafia è pressoché illeggibile in entrambi i casi. Gajeel ha accolto la cosa come la conferma di essere ambidestro; io colgo solo che ci sarà parecchio da lavorare.
Per ora gli ho passato qualche libro per esercitarsi a scrivere e leggere. Ogni tanto mi fa avere qualche cosa e io gliela correggo. Dice di non averne bisogno, come ovvio, ma accetta le osservazioni di buon grado, anche se ogni tanto tenta di giustificarsi. Più che altro ha imparato che con me non attacca. Lentamente, vedo miglioramenti, anche se mi ha chiesto di non fare parola con nessuno di questa cosa. Vuole sia un segreto tra noi due. Ho accettato di buon grado, ma quando me lo ha detto sono quasi scoppiata a ridere. Se sapesse che anche Erza mi ha chiesto lezioni di calligrafia per tentare di dare un minimo senso di dignità alla sua scrittura da…perdonami Erza…gallina…
Deve essere un tratto in comune dei maghi di classe S, quello di non sapere scrivere, comincio a pensare…
 
fr. n°8- La sindrome di Stoccolma
Caro diario,
Gajeel mi fa arrabbiare ma è l’unico che mi fa arrossire così spesso.
Mi caccia via e poi mi viene a cercare.
Lo caccio via io e poi corro a farmi perdonare.
Mi insulta, ma non per davvero, solo per scherzo.
Io ribatto e gli metto il muso.
Lui si impensierisce e trova un modo per farmi ridere ancora più di prima.
Un momento è il solito tenebroso, quello dopo ha delle espressioni così buffe che non lo crederesti lui.
Canta da schifo, ma mi piace vederlo provare a intonare le note delle sue canzoni preferite, anche se ogni volta crea un buco inorridito attorno a sé che invoca pietà per i timpani.
Mi dà dei buffetti sulla testa, mi prende in giro per l’altezza e mi tratta come una bambina.
Ma se non lo fa mi manca.
Se non è nella gilda ed è fuori in missione, non solo mi manca, ma mi preoccupo anche.
Quando invece lo vedo puntualmente tornare sano e salvo non posso che tirare respiri di sollievo.
Se si trova in mezzo a una lotta…o a una battaglia…chiunque sia il suo avversario io tifo per lui e tremo a ogni colpo ricevuto e dato.
E’ chiaro oramai.
A me Gajeel piace….oh e così l’ho detto!
Solo che se le cose stanno così…un’altra cosa è chiara: che soffro della sindrome di Stoccolma e quindi non sono sana di mente.
Ma che ci posso fare?
Le altre ragazze mi hanno confidato che è chiarissimo il fatto che io abbia una infatuazione per Gajeel e che probabilmente la cosa è reciproca. Lluvia ha passato la giornata a spuntarmi davanti con disegnini di me e Gajeel mentre facciamo la dolce coppietta. Ha detto che ha usato le bozze della storia d’amore a fumetti che sta scrivendo tra lei e Grey (seriamente, diario, io temo per la salute mentale di quella ragazza…e se Grey la scopre credo che ci sarà da temere direttamente per la sua vita; in alcuni stati so che questa mania la chiamano stalking).
Se me lo avesse detto solo lei, che di fatto non facciamo altro che flirtare –oh che brutta parola- credo che ancora adesso starei nell’angolino a chiedermi che diavolo mi succede. Anche Mirajane me lo ha detto…anche se pure lei, che passa il tempo a shippare coppie a caso non è credibilissima. Ma soprattutto Lucy e Cana mi hanno confermato di condividere questa loro impressione.
Quindi è questo il problema: secondo loro Gajeel mi piace...e io non riesco pienamente a dargli torto.
Jet e Droy ci hanno sentite fare questi discorsi e sono corsi via a piangere, neanche so bene dove…ma non è la prima volta che scappano appena vedono che lo sguardo mio e quello di Gajeel si incrociano e anche questo è un segnale da tenere in conto. Non che abbiano smesso di partire all’attacco nei miei confronti…non so quante volte in questi anni ho dovuto rifiutare le profferte amorose dell’uno e dell’altro…oramai quando fanno così li ignoro.
Il punto è che on riesco a capire neanche rileggendoti, diario, da quanto e da quando la cosa sia cominciata, da quando cioè la mia paura iniziale verso Gajeel si sia trasformata in curiosità, poi fiducia…e poi questo.
Ma quale cretina può innamorarsi di un ragazzo che solo qualche mese prima l’ha aggredita con la magia e crocefissa a un albero?
Ma neanche nei libri di bassa lega dove le ragazze si innamorano dei vampiri può capitare una cosa del genere…
Poi ci sono io, evidentemente, che sarò tanto brava nello studio, ma in queste cose il cervello lo lascio nel comodino, chiuso bene a chiave nel cassetto. A mandata doppia.
E’ la storia della pecorella e del lupo. Precisa. Lui poi a un lupo ci assomiglia pure.
Certo, da allora ad oggi di cose ne son capitate parecchie. Gajeel è cambiato tantissimo e io pure. Potrei mettermi a contare le volte che Gajeel mi ha salvata, supportata o rincuorata…E gliene sono grata…
Ma finire per innamorarsi…
Se poi, come dicono le altre, la cosa è così evidente…
Rincitrullita.
Ecco, questo è quello che sono ed il termine rappresenta esattamente come mi sento: persona cui il cervello si è involato per una lunga vacanza con biglietto di sola andata.
Cos’è che avevo scritto quando Gajeel era entrato nella gilda, che ogni tanto fa bene non essere nomali? Ecco, ritiro tutto: semel in anno licet insanire non fa bene se ti porta a questo.
Ahhhhh ma perché, perché, perché?
Caro diario che fai? Ridi? Aiutami per l’amor del cielo!
Io vedo Gajeel e il cuore perde un colpo e una vocina dentro la mia testa comincia a dirmi “dimostragli di valere qualcosa…dimostragli le tue capacità….”
Grazie cervello per ricordarmi ogni due per tre che non sono altro che un soldo di cacio che si diletta a fare la vita del topo di biblioteca.
In sostanza, io posso anche aver capito di…ecco sì…provare attrazione per Gajeel (mi tremano le mani a scriverlo)… Ma onestamente quali speranze posso avere? Le altre mi dicono di non sottovalutarmi e che sono cieca ad avere dei dubbi.
Ma Levy, sii obiettiva, guardati: non avete nulla in comune tu e Gajeel, non c’è accordo nell’aspetto fisico, lui alto, muscoloso, ha un viso da duro e si concia da metallaro…mentre tu…attendi ancora che la natura si decida a ricordarsi che sei nata femmina e che in quanto tale dovresti evolverti in tal direzione, si spera più prima che poi, da bambina a donna. Sono piatta come una tavola di legno, non sono propriamente brutta ma certo non ho quel sex appeal alla Mirajane né quello di Cana o Lucy…Sono un tipetto piuttosto anonimo e dalla figura infantile. E non è che coi miei gusti nel vestire contribuisca a migliorare la situazione...
Al massimo a Gajeel posso ispirare tenerezza…smuovergli pietà o pena. Ma il senso di protezione non è…amore.
Ma poi: siamo davvero pronti a chiudere col passato? Intendo dire non è che quello che io stessa e le altre ragazze scambiamo per interesse non sia altro che un continuare ad autopunirsi di Gajeel, o meglio, non sia il desiderio di compensare, di rimediare a quanto mi ha fatto in passato?
Potrebbe avrebbe molto senso…Ho già avuto modo di vedere quanto possa essere perseverante in questo… Io di per me Gajeel l’ho perdonato da tempo, lo sai, diario. Però qui si tratta di capire come lui si rapporti al passato, specie tra noi due: parentesi chiusa e prospettiva totalmente aperta a qualcosa di nuovo o atteggiamenti consequenziali al passato?
Gajeel ha perdonato sé stesso?
E come vede la mia persona. Nakama, ok ma poi?
C'è un poi, oppure basta?
Forse a pensare alle dinamiche di questo ultimo periodo, che definivo strane, mi pare di vedere una apertura sincera da parte sua…ma esistono tanti modi di aprirsi agli altri. Siamo molto spesso assieme…abbiamo anche portato a termine in coppia o gruppo alcune missioni. Però non credo che questo voglia dire qualcosa. Qualcosa d’altro di più, intendo dire.
Ah diario, è molto più facile amare i libri. Almeno quelli lo sai fin dall’inizio che non ti potrebbero mai ricambiare.

fr. n°9- Compagni
Diario,
diario, diario, diario.
Parteciperò all’esame di selezione per i maghi di categoria S.
Ergo abbiamo una settimana ancora per stare assieme. Dopodichè sarò morta, in sostanza.
Oggi, ebbene sì, era l’annuale fatidico giorno delle nomine alla prova per diventare maghi di classe-S. Io ero alla gilda quasi per caso, assolutamente dimentica di che giorno fosse. Quando questa mattina sono entrata alla gilda intenzionata a una breve apparizione prima di fiondarmi alla biblioteca civica, quasi mi sono spaventata nel percepire il clima di tensione che si respirava nell’aria.
Temevo già chissà quale tragedia quando Mirajane mi ha rassicurata ricordandomi che il giorno delle nomine degli 8 candidati annuali al test era giunto.
 Ho tirato subito un sospiro di sollievo: problemi che non mi riguardavano, ho pensato.
Ecco: mai formulare frasi di questo genere: sono sempre l'inizio della fine. Non ho mai davvero sperato di partecipare a quell’esame, se non altro perché conosco le mie potenzialità e non mi ritengo affatto all’altezza di portare il titolo di mago di classe-S- figurarsi, portare a termine una missione di classe S, IO?.
So che in genere quel tipo di missioni è di durata piuttosto lunga e pullula di mostri…ma gli unici mostri che desidero incontrare nella mia vita sono gli apostrofi e le dieresi di qualche strana e difficile lingua. Non sono un tipo da campo di battaglia, io. Retrovie e strategia, quello sì.
Inoltre…sapevo che il test era duro. Negli anni precedenti, non sempre l’esame si era concluso con la promozione di un partecipante, in qualche caso erano avvenuti anzi incidenti e imprevisti che avevano messo fuori gioco tutti gli aspiranti.
Forse c’era stato un periodo, quando ero più piccola e la gilda per me era un posto nuovo e meraviglioso, in cui anche io avevo sperato di poter diventare un mago di classe S, un giorno. Ma crescendo avevo abbandonato quel desiderio, peraltro senza grande rimpianto.
Credo che tutti lo sappiano che non amo combattere, se posso farne a meno. Il Master Makarov specialmente.
Quindi se c’era qualcosa che non mi aspettavo era che come terzo nome uscisse il mio.
All’inizio pensai a un errore. Ma i nomi erano 8 non potevano esserci errori.
Perlomeno non nella scrittura, nella valutazione del mio potenziale bisognava vedere; io ero certa di sì.
Io non sono assolutamente degna di avanzare di rango…e non avevo mai nemmeno espresso il desiderio di farlo…
Non capivo. Ho guardato Makarov in cerca del suo sguardo, ma invano.
Intanto la lista andava avanti.
Cana, Lluvia, Freed, Elfman,…
Io battermi contro di loro in una gara di sopravvivenza? Stavamo scherzando?
No non era affatto uno scherzo.
Semplicemente, mi ritrovavo in lista per un esame che non volevo fare, per un titolo che non volevo ottenere e senza per di più avere alcuna speranza, benchè minima, di superare il test.
Meraviglioso.
Non chiedermi come sia potuto accadere, diario, perché non lo so.
Non chiedermi come ne uscirò intatta con la testa sul collo e tutti e quattro gli arti attaccati perché non ne ho la più pallida idea, anzi ho solo forti dubbi.
Mi sforzavo di sorridere alla gente attorno a me che si congratulava; dentro di me cercavo il giubbotto di salvataggio.
L’unica cosa che mi dà un minimo barlume di speranza di poter riuscire nell’impresa -di sopravvivere- è che non sarò da sola.
Come compagno, anzi, in fatto d sicurezza non potevo chiedere di meglio: Gajeel verrà con me. Pure quell’incombenza dovevamo accollarci, infatti, scegliere un compagno che avrebbe concorso con noi…ma vabbè eco come è andata.
Ha fatto tutto lui, in pratica: stavo valutando l’idea di ritirarmi, ancora sotto shock e incredula alla notizia della mia nomina, quando Gajeel è spuntato da dietro la panca su cui ero seduta, facendo eclissare Jet e Droy, che da quando il mio nome era stato pronunciato da Makarov non avevano fatto altro che alternare esultanza e offerte di farmi da spalla.
Dicevo,  mi stavo lamentando tra me e me di quanto indesiderato fosse tutto quel trambusto, quando Gajeel ha fatto capolino alle mie spalle, imponente come sempre e mi ha detto: “ Se davvero vuoi diventare un mago di classe S, allora ti posso fare da compagno; leverò di mezzo chiunque ti dovesse dar fastidio durante l’esame.”
Il suo tono era determinato come quello di chi già è pronto alla battaglia. Io però ero del tutto impreparata alla sua richiesta. Mi rendeva felice, per la carità, tuttavia..…la realtà è che non solo non volevo partecipare ma nemmeno lo volevo far sfigurare.
Con lui al suo fianco, certo, avrei dovuto temere meno per la mia sorte…ma lo destinavo a un compito gramo e gravoso, quello di fare la balia a una piccola incapace come me, che comunque, immaginavo, non sarebbe durata molto in lizza. Con lui potevo appunto avere una piccola speranza di sopravvivere, ma zero di vincere. E dovevo subito farglielo capire.
Avevo appena cominciato ad argomentare che il mio corpo era troppo piccolo, che la mia forza era inesistente e che non avevo alcuna speranza, quando con i suoi soliti modi adornati di finezza Gajeel mi ha gentilmente sollevato per la collottola, prendendomi per il vestito, come una mamma gatta fa coi propri micini (fin lì normale amministrazione) e ha incominciando a rimproverarmi come mai lo avevo sentito fare.
“Non darti per vinta in partenza prima di aver almeno provato”.
“Ma non durerò niente…”
“Ci penserò io a farti diventare grande”
Ora lasciando perdere che per una volta non mi stava dando del gamberetto o della tappa;
mettendo da parte anche il fatto che quella frase aveva un doppio senso così esplicitamente volgare che io arrossì assieme a metà sala nel sentirgli dire quelle parole;
Gajeel era stato terribilmente serio nel pronunciare tutto quel discorso.
Perciò lo guardai in faccia qualche secondo prima di annuire, totalmente privata delle forze per ribattere.
Come potevo dirgli di no?
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E quindi adesso eccomi qui.
Imbarazzata.
Preoccupata.
Assolutamente convinta che mi rovinerò con le mie mani e che vedendo quanto sono inetta Gajeel lo farò scappare a gambe levate.
Non che poi al ritorno dall’esame mi si porrà il problema, visto che tanto Gajeel farà ritorno, ma io no. Piuttosto mi scaverò la fossa da sola e mi ci butterò dentro.
Non è che dubito di lui come mio protettore. Ma sono sicura che sarò io a trovare da me la maniera per mettermi fuori gioco: ci vuole poco. Una radice, uno scivolone, un burrone…quasi quasi indico una lotteria-scommessa su cosa mi romperò prima e quanto minuti durerò su Tenrou Island.
Sì diario, è lì che si terrà l’esame, fra una settimana esatta, come ti ho detto. Non sappiamo cosa dovremo fare, quali mostri esattamente affrontare, però sappiamo che potremmo dover combattere contro Gildarts, Erza o Mirajane.
Nel qual caso io credo che opterò per la strategia della bandiera bianca: la resa incondizionata.
L’ho detto che deluderò Gajeel e ne sono sempre più convinta ogni minuto che passa.
Per il resto ho riscoperto un certo mio afflato religioso: ho cominciato ad andare in chiesa e accendere candele pregando per la mia salvezza. Che almeno dio me la mandi buona…
 
p.s. Gajeel ha trovato una nuova funzione alla mia bassezza: appoggino. Si è messo a usarmi come sostegno. Piazza il gomito sulla mia testa e resta lì così. Se non gi taglio il braccio è perché oramai per la mia incolumità a Tenrou me lo devo tenere buono…
 
fr. n°10- Troppo vicini
 
Caro diario,
Dopo l’incidente di Tenrou le cose sono finalmente tornate alla normalità. Ancora non ci credo che per sette anni i nostri corpi sono rimasti intatti chissà dove salvati dal potere di Mavis. Ho sette anni più, ma se il mondo attorno a noi è invecchiato, noi siamo esattamente uguali a 7 anni fa, quando Acnologia ci ha quasi uccisi tutti.
Mi rifiuto di dire che ho oramai 25 anni.
Ne ho 18.
Già sembro più piccola della maggiore età, non ci penso proprio ad aumentarmi gli anni così.
Comunque io lo ripeterò a vita: avevo il mio solito cattivo presentimento prima di Tenrou…
Ma lasciamo perdere.
La vita appunto è ricominciata a pieno regime. Fairy Tail sta ottenendo ottimi risultati nel torneo dei maghi di Crocus e oggi…siamo andati in piscina tutti assieme!
E’ stata una giornata divertentissima…anche se un po’imbarazzante. Non credevo che sarei riuscita a trascinare Gajeel all’acqua-park, ma tra mille rimostranze alla fine ha ceduto. E’ stato divertente vedere i pesci nuotare anche se siamo in città, anche se non lo dava a vedere anche lui era curioso.
Certo la figuraccia di essere inghiottiti da una balena potevamo anche risparmiarcela…
Però…sono contenta. Dall’incidente di Tenrou sono ancora più ammirata nei confronti di Gajeel e la cotta per lui mi è tutt’altro che passata. Anzi di giorno in giorno aumenta. Non posso che rammentare come anche di fronte alla Grimoire Heart mi abbia protetta a costo della propria vita, fino a ferirsi assai gravemente. Ora so con certezza che la mia non è solo gratitudine nei suoi confronti.
Voglio che mi guardi e che mi veda, non con gli occhi di tutti ma con gli occhi di chi è innamorato.
Voglio che…si prenda cura di me, non solo perché la mia vita è in pericolo, ma semplicemente perché gli va di farlo.
Voglio che si accorga di quello che provo e voglio che ricambi i miei sentimenti.
Io ancora non capisco cosa pensi di me.
La storia del gamberetto, del lombrico e della tappa è lungi dall’essere terminato, ma in quanto a questo mi va benissimo così; d’altronde anche io sono parecchio impedita a esprimere quello che provo in maniera diversa dall’atteggiamento stizzito e dalla provocazione.
Oggi un po’ l’ho istigato con mosse birichine. Non posso dire che non abbia avuto reazioni imbarazzate. Ma non so se prenderle davvero come segnali di non indifferenza nei miei confronti. Certo se non si fosse manifestato il suo solito mal di mare dovuto ai trasporti, la discesa dallo scivolo dell’amore avrebbe potuto essere un po’ più foriera di risposte.
Se fossi stata Panther Lily, credo che mi si sarebbero abbassate le orecchie vedendo la sua faccia tutta intenta a pensare a non vomitare. E pensare che gli avevo appena detto che non mi sarebbe importato affatto se ci avessero visti abbracciati…Maledetto mal di mare!
Ho avuto paura di essermi esposta troppo.
Ma Gajeel non ha commentato la mia frase nemmeno quando finalmente siamo finiti in acqua e l’effetto dello scivolo gli passato.
Ha tergiversato? Gli sono in realtà indifferente?
Per un indizio in una direzione ne spunta un’altra in quella opposta…
Forse sono davvero io soltanto a farmi i filmini mentali
 
*-*_*-*
fr. n°11- Danza batte canto 3-0
 
Caro diario,
Gajell potrà non saper cantare. Anzi, prima o poi credo che gliela brucio la chitarra elettrica, visto che è a dir poco osceno.
Però so che è in grado di ballare, e balla pure bene. Oh, se balla bene...
Ha dato dei punti a tutti oggi.
Come ho fatto a scoprirlo?
Ti basti sapere che Natsu necessitava lezioni di ballo per una missione. Sì ogni tanto anche Natsu si prende una pausa dai soliti lavori per cui si rischia l'osso del collo e propende per qualcosa di più umano...Anche se indubbiamente quando si tratta di comportarsi da persona comune, Natsu, si sa, non eccelle...
e difatti anche questa volta il nostro Natsu necessitava di aiuto da parte dell'intera gilda.
Ci siamo fatti tutti in quattro per aiutarlo…anche se la maggior parte si semplicemente fatta quattro risate nel constatare la propria e altrui –soprattutto l’altrui- incapacità di ballare alcunchè.
Natsu, per farla breve, è un caso assolutamente disperato. Ma Gajeel…è stato davvero una piacevole sorpresa.
Waltzer, balli popolari, tango. Chi più ne ha più ne metta.
Sa ballare tutto, di gran lunga meglio di me e ho avuto modo di constatarlo io stessa.
Non so come ESATTAMENTE ci siamo trovati a ballare assieme. Stavo proclamando ad alta voce come NON mi sarebbe piaciuto ballare con lui e NON desideravo che mi invitasse, quando tra sbuffi e lamentele della serie “ Visto che hai intenzione di fare così…” mi sono trovata a posare un braccio sul suo petto (buonanotte che arrivi alla sua spalla….), mentre la mia destra già stringeva la sua sinistra.
Era un walzer quello che abbiamo cominciato a ballare.
E’ stato incredibile come fosse bravo a portare. Per un po' ho tenuto gli occhi chiusi: non volevo correre il rischio, aprendoli, che si trattava di un sogno.
Diario, intendiamoci: non mi ha pestato i piedi nemmeno una volta! Lui, Gajeel l'armadio, Gajeel l'mmazzadraghi, Gjeel il bullo di Fairy Tail. Roba non crederci sul serio.
E’ stato, è stato…Romantico. Come non osavo nemmeno sperare.
Ovvio che il mio dire che non volevo ballare non era altro che una preterizione, una bugia tattica. Mi ostinavo a non guardarlo in faccia, a ostentare indifferenza. Ma fidati, diario, io stavo toccando il cielo con un dito.
Io con lui ballerei così sino alla morte. Solo che se c'era una cosa che non mi aspettvo era proprio la sua accondiscendenza associata al suo saperci fare
Mi spiaceva un po' per Jet e Droy. Li vedevo lì nell’angolo, crucciarsi per quanto vedevano. Avrebbero venduto l’anima per ballare con me, al posto di Gajeel, il mento che dallo stupore toccava terra. Credo di avere un animo perfido dentro di me: un po' sì mi dispiaceva vederli così ma davvero solo un po'...ero troppo contenta per me in quel momento. Che egoista davvero...
E’ poi giunto il momento del tango.
Sarà il Dragon Slayer del ferro, ma ti giuro, diario, che Gajeel emetteva fiamme. Certe evoluzioni non so neanche io come le ho fatte. Mi sono fidata. Credo che tirare su neanche 50 kg di peso non sia nulla per uno come Gajeel. Per quanto ne sapevo, poteva girarmi e rigirarmi come voleva.
Onestamente, io nemmeno sapevo di poter essere in grado di ballare il tango. Mi sono solo lasciata trasportare...ed è stato bellissimo perchè per qualche minuto potevamo essere solo io e lui, incuranti del mondo che ci circondava
E quindi insomma Gajeel sa ballare...chi lo avrebbe mai detto?!?
L’unica cosa che siamo riusciti a far imparare a Natsu è stato il lento. Unica soddisfazione in questo senso per tutta la giornata... Dovessi ballare con lui credo che me la darei a gambe, dopo la giornata di oggi. Sul serio, piuttosto ballerei con un drago vero: avrei sicuramente più probabilità di uscirne viva. Credo invece che i due minuti e mezzo nei quali ho potuto stare abbracciata a Gajeel per siano stati i più belli della mia vita sinora.
E ora di nuovo non so che pensare, se non che Gajeel volente o nolente con me ha ballato. E visto come ha ballato direi che era più volente che nolente.
Se solo mi desse un segnale inequivocabile…Ma che ci posso fare? Per oggi, comunque, mi godo la favola, domani si vedrà
 
*-*-*
fr. n°12- Matrimonio?
 

"You change your mind

Like a girl changes clothes.

[…]

And you over think

Always speak

Cryptically

 

I should know

That you're no good for me

 

'Cause you're hot then you're cold

You're yes then you're no

You're in then you're out

You're up then you're down

You're wrong when it's right

It's black and it's white

We fight, we break up

Seee magari-->We kiss, we make up"

 

 

Caro Diario,

sarò lapidaria.

Oggi il torneo magico implicava una gara in abiti da sposa o sposo.

Il mio era magnifico.

Quello di Gajeel pure.

Eppure non mi ha guardato neanche un attimo e ha finto di pisolare tutto il tempo girato rigorosamente di schiena.

Sono adirata.

Semplicemente furiosa.

IO LO AMMAZZO!

 

Beata Juvia. Il suo Grey direttamente si era dimenticato di metterli i vestiti per la sfilata…

…no vabbè neanche questo va bene.

Natsu ha rovinato tutto con quella sciarpa…capisco sia di Igneel, e quindi sacra, però diamine…

Davvero, li contavi sulla punta delle dita i maschi decenti.

 

Oh ma perché non ce n’è uno a posto nella nostra gilda?

Odio gli uomini.

E’ definitivo.

 

Gajeel mi ha deluso.

Profondamente.

 

Non mi ha neanche degnata di un solo sguardo, capisci? 
Infame.

 

Ho voglia di piangere…:(

 

p.s.

Pantherlily onestamente devo ancora capire con cosa fosse finito per essere accoppiato, ma è stato un signore con la sua partner. Nella prossima vita voglio rinascere exceed…o forse, è perché viene da un altro mondo?

*-*-*-*
fr. 13- Deja-vu
 
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Caro diario,

oggi è una grandissima giornata. Sono di fretta.

Di corsissima.

Alle nove ci attende la festa al castello per celebrare la vittoria contro i draghi. Ho passato tutto il giorno a prepararmi, a scegliere cosa mettere, e trepidare per stasera.

Saremo ricevuti al castello, ti rendi conto????

Be’ dopo che abbiamo salvato il regno di Fiore, no, l’intera razza umana, mi sembra il minimo, comunque resta una fortuna insperata.

Sto scrivendo di corsa e male…ma mi farò perdonare.

Anzi ti farò l’onore di venire con me al castello!

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E’ passata qualche ora.

Sono al castello!

Anzi sono proprio una folle perché sto continuando a scrivere e aggiornarti anche ora che sono al castello. Ho trovato posto a una bellissima scrivania davanti alla finestra, da cui vedo tutto il giardino illuminato. È un panorama magnifico.

Ho appena finito di rivedere le pagine passate relative alla battaglia conto Rogue- quello cattivo, dal futuro, come ben sai. Ho trovato una nuova conclusione, migliore per l’ultimo paragrafo: “e il 7 luglio abbiamo battuto quello che si chiama destino”

Ma perché poi la sto riportando qui? Bah, chissene importa. Arriva Gajeel!

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Diario.

Sono le cinque del mattino. Solo ora siamo tornati dalla festa al castello.

Sono mezza ubriaca ma non ho ancora voglia di andare a dormire. No, a dire la verità ho voglia di dormire ma prima voglio scrivere.

Devo raccontarti di come io abbia il cuore spezzato.

GAJEEL E’ UNO STRONZO.

Appena smetto di singhiozzare vado avanti *la grafia diventa illeggibile*

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…Ehm.

Errata corrige. Sono le undici del mattino.

Credo di dovermi scusare con te per quelle impietose righe di qualche ora fa. La sbornia è passata e ora sono più lucida. Anche se non meno arrabbiata.

 

Pensavo che una volta sconfitti i draghi finalmente sarei riuscita a comprendere qualcosa di più dei sentimenti di Gajeel. Sai come succede nei film, quando dopo un evento particolarmente traumatico, dove si è a un passo dalla morte, si realizza che non c’è più tempo per perdersi in chiacchere e che si devono confessare i propri sentimenti d’amore ora e subito?

Ecco, pensavo che, più o meno, ciò sarebbe successo anche a noi, che finito tutto questo putiferio avremmo avuto le dee chiare tutti e due, rose e fiori e tutti felici e contenti.

Ora capisco quanto io sia ingenua e stupida. Diario, della bambina non ho solo l’aspetto fisico, ma anche il modo di pensare e comportarmi.

Illusa è il termine adatto.

 

Ieri sera, alla festa danzante, stavo rileggendo le tue pagine e scribacchiando qualcosa, come ben sai, quando Gajeel è comparso alle mie spalle senza annunciarsi.

Si diverte a spaventarmi; ma questa volta non era quella la sua intenzione. Quando è arrivato mi ha subito rivolto un enorme sorriso, che non ho stentato a ricambiare.

Non che avessi modo di fare qualcos’altro o replicare alcunchè, visto che la mia mente era tutta intenta a non esternare ad alta voce l’unico pensiero che in quel momento mi passava per la testa: come poteva, Gajeel, essere ancora più bello del solito?

 

Gajeel era tutto in tiro. Lui, che di solito gira con un abbigliamento a metà tra lo sciatto e il barbone. Aveva legato i capelli in una coda bassa e indossato un abito elegante, con il risultato di sembrare ai miei occhi ancora più attraente del solito. Per la verità non era la prima volta che lo vedevo in giacca e cravatta, ma per qualche ragione questa volta Gajeel mi sembrava diverso.

 

Dovevo capirlo che sarebbe finita male…già da lì.

Avevo spento i neuroni e li avevo cacciati a calci nell’angolo più buio del mio cervello probabilmente.

 

Poteva essere una conversazione tranquilla…e invece….

Credo che quella di ieri sia stata la discussione più desolante da noi avuta in tutto questo tempo. Ed è stata tutta colpa mia.

Ho rovinato tutto.

 

Eravamo soli, io e Gajeel.

E’ stato lui a rompere il silenzio che, alla sua comparsa, era calato immediatamente tra di noi.

“Ah, allora è questo che hai deciso di indossare?”

Quelle parole mi costrinsero a chiudere la bocca ancora spalancata dallo stupore e a riprendere un po’ di contegno. Quanto era evidente che mi ero soffermata su ogni singolo centimetro del suo abbigliamento?

Apparentemente aveva fatto anche lui lo stesso…o forse no? Dopotutto era una domanda semplice, in tema.

Al contrario di Gajeel, non avevo optato per nulla di sfarzoso per la verità, io. Niente pizzi, niente merletti, né stoffe decorate e pesanti. Nulla, insomma a confronto con Lucy o Erza e tutte le altre ragazze della gilda, che si erano date con gioia all’eleganza più sfrenata.

Non è comunque cosa comune vedermi indossare una camicetta bon ton che non lascia scoperta mezza schiena né qualcosa di più lungo di un paio di shorts, e si dà il caso che indossassi una lunga gonna arancione, leggermente svasata e vagamente gipsy. Resto dell’opinione che i vestiti lunghi non mi si addicano granchè, perché mi fanno sembrare ancora più bassa di quello che sono…e non ne ho bisogno. Quella accoppiata comunque era stata il frutto di ore e ore di prove allo specchio.

Erano i vestiti sopravvissuti in definitiva ai cumuli di roba che avevo scartato. Peraltro facevano meraviglioso pendant con la mia fascia gialla preferita, che neanche ieri sera avevo rinunciato ad indossare, quindi non potevo lamentarmi.

 

Era strano, comunque, sentire Gajeel commentare il mio abbigliamento.

Certo. Mi rendo conto, a ripensarci, che probabilmente mi ero appena guadagnata la fascia di miss sciatteria…

“Si, ho scelto questo alla fine…Mi fa figurare male?”

“No, niente affatto”.

Soprattutto, era strano non avesse il solito tono canzonatorio.

Si era messo le mani nelle tasche mentre pronunciava quelle parole.

Cos’era, quello, imbarazzo o che altro?

 

Fu in quel momento che mi trovai ad avere un deja-vu.

All’improvviso mi sono sentita come catapultata in un mondo distante, lontano nel tempo.

Vedevo me, che piangevo a quella stessa scrivania davanti a te, diario. Stavo scrivendo cose orribili…di come quasi tutti nella Gilda fossero morti, di come anche Gajeel non ci fosse più e di come stessi meditando di farla finita perché i draghi avevano vinto e io non avevo più la forza di sopportare ulteriormente il peso del fato.

Io però non sono Carla. Non ho premonizioni.

Eppure non ho esitato un attimo a capire che quella non fosse una paramnesia, bensì una specie di interferenza coi ricordi della possibile Levy del futuro, che grazie alla sconfitta dei draghi non aveva più senso di esistere. Per qualche ragione, tuttavia, quella Levy mi aveva lasciato indietro questo ricordo. Ed essendo io quella stessa Levy…capivo benissimo il perché.

 

Tra tutti i mondi possibili, io ero la Levy fortunata che Gajeel nella battaglia non lo aveva perso. Era anzi lì davanti a lei, cioè a ME. E si dava il caso che il mio fosse anche il vero mondo, l’unico che aveva trovato compimento. Stava a me dunque cogliere il frutto di quella fortuna che la sorte mi aveva donato, che il destino tornando indietro mi aveva dato occasione di non sprecare.

La consapevolezza del perché avessi avuto quella visione aveva portato con sé anche l’urgenza di rivelare una volta per tutte ciò che avevo sempre sperato di poter dire a Gajeel prima o poi.

 

Il mio cuore ha perso un colpo, il mio respiro per un attimo si è fermato.

Dovevo dirglielo.

Dovevo parlare a Gajeel dei miei sentimenti.

Dovevo fargli capire quanto fosse importante la sua presenza al mio fianco, quanto fosse oramai diventato importante per me.

 

C’era commozione e sollievo nella mia voce, quando parlai: “Gajeel, sono contenta che tu sia sano e salvo”

Per un attimo mi ha guardata come se si fosse offeso: “Non dare per scontato che io vada a morire”

 

Il mondo, lì per lì, mi è quasi crollato addosso a quella risposta.  

Non volevo quella risposta.

Non volevo nemmeno dire quello…stava travisando.

La situazione mi stava rapidamente sfuggendo di mano e neanche capivo bene perché. Cosa avevo sbagliato nel mio modo di iniziare l’argomento?

 

“Ma hai affrontato un drago tutto da solo…penso che chiunque in una situazione del genere potrebbe rischiare la vita”

Già. Come potevo raccontargli del mio deja-vu? Mi avrebbe presa per pazza…e non sarebbe stato carino fargli sapere che nel mondo di distruzione che avevamo contribuito a prevenire la sua vita era stata spezzata da un drago. Perciò mi ero limitata ad aggiungere quelle parole sperando che capisse.

 

Levy, onestamente, cosa ti aspettavi che rispondesse a quelle tue parole? “Ti amo, Levy mia, non voglio perderti?”

Sì, diario, volevo quello e proprio per questo non faccio che darmi della stupida.

Queste cose non succedono nel mondo reale.

Specie non con me che faccio schifo ad esprimermi e lo stavo ampiamente dimostrando.

 

In pratica gli stavo dicendo che non era stato forte abbastanza e se l’era cavata per il rotto della cuffia.

Bella mossa.

 

Infatti…“Fatti gli affari tuoi” mi ha risposto.

Tentativo di salvarmi in corner: “ Lascia che un po’ mi interessi a te”.

 

Le parole mi sono uscite da sole. Ma che frase era?

Eppure… Forse quella era l’unica cosa che avevo detto con un minimo di criterio.

Guardava da un’altra parte, Gajeel, quando mi ha risposto: “Pff, questo è ciò che ti rende una scocciatura…”

Ecco lì,  l’idiota di cui ero innamorata, totalmente incapace di esprimere i suoi sentimenti o di farti capire cosa realmente pensasse.

A quel punto stavo sorridendo. E piangendo assieme.

Perché era lui, era lì, Gajeel. Era lì per davvero. Quello era il Gajeel che amavo con le risposte tipiche di Gajeel. E sebbene solo io sapessi davvero quanto grosso fosse stato il rischio da lui corso, sebbene solo io sapessi che avrebbe potuto esistere una Levy senza Gajeel al suo fianco, vederlo lì di fronte a me era più di quanto potessi sperare per me.

 

Gajeel poteva anche non ricambiarmi…ma era vivo, e tanto poteva bastarmi.

Specie visto che io ero così inetta nell’esprimermi…

 

Ora mi era tutto chiaro.

Peccato che fosse chiaro solo a me.

Perché con tutto questo dire-non dire, Gajeel non sapeva più come interpretare le mie reazioni.

 

“Ehi…adesso perché stai piangendo”

Mi sono asciugata gli occhi alla svelta.

“No, niente. Scusami”

“Non ti devi scusare” era palesemente imbarazzato e confuso.

Lo stavo facendo sentire una merda quando invece avrei voluto solo fargli capire quanto era importante per me.

Perché non ci riuscivo?

 

 

Stavo ancora tentando di elaborare una frase decente, per spiegargli la ragione del mio comportamento – se non altro tentare di fargli capire che non ero impazzita- quando Gajeel ha deciso di svignarsela.

Credo di averlo davvero sconvolto col mio comportamento.

“Senti…io…comincio ad entrare nella sala. Ci vediamo di là.”

 

Balle.

Per il resto della sera mi ha evitata.

Per questo mi sono ubriacata…ho cominciato a bere un bicchierino dopo l’altro per scacciare i brutti pensieri…il ricordo del deja-vu, la rabbia perchè Gajeel  non mi stava venendo a cercare, la gioia perché fosse vivo nonostante tutto, il terrore per il pericolo corso, lo stupore per la mia assoluta inettitudine a fare una dichiarazione decente anche ora che mi ero decisa, l’insoddisfazione perché saperlo “vivo e basta” non mi bastava e tante altre cose.  

 

Poi non so.

Mi sono trovata a letto, verso le cinque del mattino, senza sapere chi mi avesse riaccompagnato al dormitorio o se lo avessi raggiunto a piedi.

Non mi ricordo assolutamente niente.

Mi sono alzata, ti ho aperto, caro diario e poi dopo una decina di parole solo ripiombata nel sonno senza sogni dell’ubriachezza.

Il vero problema è che ora non ho il coraggio di uscire da questa stanza. Ho paura di sapere cosa ho fatto a partire da quando non ho più ricordi e se qualcuno mi ha vista.

 

E poi, non voglio vedere Gajeel.

Lo so che è tutta colpa mia se da oggi in poi manco più mi vorrà vedere.

Che maniera idiota è stata quella mia di ieri per dichiarare a una persona che è importante? Non è facile parlare con Gajeel, ma io ho scelto il modo completamente sbagliato per farlo.

Frasette, mezzi termini cicici e gne gne gne. Ho parlato in una maniera tale da non fargli capire niente di così esplicito e ancora pretendevo che ad aprirsi fosse lui? Che cosa volevo mi rispondesse, poi?

Mi ritenevo fortunata per averlo accanto e già però cominciavo ad adirarmi perché non avevo altro che quello da lui?

 

Ieri sera mi sono ubriacata dando a lui la colpa, accusandolo di essere stronzo e insensibile. Ma la realtà è che la stupida, qui, sono io.

Cosa pensavo che con due belle paroline si mettessero a suonare le campane?

Perché diavolo non ho tergiversato anziché sparare così grandi stupidate sibilline in mezzo a un piagnisteo?

Per cosa poi, per un futuro che non potrà avverarsi –non più, grazie al cielo- e che mi si era presentato come un deja-vu?

Complimenti, Levy: da oggi Gajeel ti eviterà come la peste credendoti una pazza isterica.

Sei un genio.

 

Una cosa l’ho capita: questa non è stata la maniera, ma probabilmente non era neppure il tempo né l’ora giusta perché potessi rivelare a Gajeel i miei sentimenti.

E’ stato un fallimento su tutti i fronti, ma solo per colpa mia: nonostante tutto, e i segnali sono stati parecchi, non ho capito –o voluto capire?- che fosse il caso di godere del momento e tacere, rimandando ancora una volta le parole a quando fossi stata meno turbata, più pronta, più decisa.

 

D’altronde ci riesce così bene lasciare le cose in sospeso.

Capirci senza parlare. Questo è quello che sappiamo fare meglio.

E se parliamo…non siamo capaci.

Sarebbe stata la metà delle cose che ho detto per fare comprendere a Gajeel di essere felice di averlo al mio fianco. E basta.

Invece no, ho voluto strafare.

 

Ma perché non me ne sono stata zitta?

Perché ho dovuto rovinare tutto?

Era tanto bello quel clima di pacata ed euforica incertezza…

 

Mi consolerò facendomi filmini mentali su come avremmo potuto ballare assieme, meravigliosamente, come la volta in cui provammo a insegnare a Natsu come muoversi a ritmo di musica.

 

Ma sono io ad avere bisogno di lezioni.

Lezioni su come si dicono certe cose.

Miss-regina-delle-parole.

Magiche però, e basta.

Se non son magiche evidentemente non le so usare.

Mi prenderei a calci da sola.



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Ciao ragazzi! Vi ho detto una balla. Prima di iniziare con l'azione vera e propria servirà ancora un capitolo sempre relativo al diario di Levy. Prometto però che arriverà appena dopo. E stavolta non  baro: l'ho già scritto. Per la verità la storia per un terzo è già stata da me messa per iscritto....e sono, solo loro, circa 60 pagine di word sommando tutti i capitoli...e sì più di due terzi della fanfiction ancora devo finire di scriverla...
Comunque, a questo round è comparso qualche missing moment in più che spero vi sia piaciuto. Mi diverto troppo a immaginare cosa anime e manga non ci hanno detto fino in fondo nei numerosi episodi GaLe in questi lunghi anni di pubblicazione di FT...ma credo si fosse capito.

Ultime scuse: ​Tinypic mi sta dando problemi quindi le immagini a fine capitolo compariranno entro pochi giorni a partire da oggi.
Detto questo, ringrazio chi andrà avanti a leggere e chi ha deciso di seguirmi :3
Spero di rivedervi alla prossima puntata di Levy e Gajeel.
  
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