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Autore: Crepuscolina13    12/08/2015    4 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Confessioni

Pov.Regina

9:37 A.M

Ero come privata da tutte le mie forze.

La morte di Ruby aveva sconvolto pesantemente anche me.

Mi sentivo triste, ma mi sentivo ancora più triste per Emma.

Insomma non aveva neanche potuto piangere la sua amica perché adesso bisognava essere coraggiose per sopravvivere a tutto quell'inferno, non potevamo permetterci di essere distratte.

Osservai la mia mano stretta in quella di Emma e arrossì, ma facendolo mi sentì in colpa.

Come potevo pensare all'amore, una cosa così bella in un luogo così brutto? Mi sentivo in colpa ad essere felice mentre così tante persone morivano ogni secondo.

Si perché durante la chiamata Ruby mi aveva nominato, quindi Emma le aveva parlato di me e in positivo, forse allora anche lei era attratta da me.

Ma comunque oggi questi pensieri erano proibiti, insomma una dichiarazione in un palazzo bruciante non era proprio il massimo...e poi..no mi sarei sentita così in colpa...

Però Ruby aveva detto di vivere, quindi in realtà se avessi parlato con Emma non ci sarebbe stato nulla di male perché comunque avrei vissuto ma...no basta! Prima saremmo uscite vive da questo palazzo e poi...

Ma qualcosa interruppe i miei caotici pensieri.

Fuori dalla finestra caddero alcuni detriti dei piani superiori in fiamme..pezzi di metallo, una marea di fogli ed anche una persona, ma non ebbi modo di concentrarmi sull'aspetto macabro della situazione perché uno di quei pezzi di metallo, non so come, forse spinto da folate di vento ruppe un vetro entrando nel 50° piano.

L'oggetto fu fermato da una colonna in cemento che sosteneva il soffitto, ma l'urto fu così violento che la colona si ruppe sollevando così una marea di polvere e facendo cadere qualche pannello dal soffitto.

Emma con i riflessi pronti si scansò ma io rimasi immobile.

Ero impietrita dopo aver visto quella persona..quel cadavere cadere nel vuoto come se nulla fosse, provai anche un conato di vomito a capire che quella era la stessa fine della povera Ruby.

Quindi distratta da questi pensieri non mi spostai e buona parte della colona mi cadde addosso.......

….......

9:39 A.M

Buio...Silenzio...Grida..

-..ina!..-

-..eg...-

Mi portai una mano all'orecchio sentendo subito qualcosa di appiccicoso e umido...sangue..

L'udito piano piano si alzò...come il volume di una radio.

L'unica parola che il mio cervello riuscì ad elaborare fu.. -Emma!-.

Purtroppo per via dell'udito danneggiato non mi seppi controllare e urlai il nome della bionda.

-Regina!- sentì urlare.

-Emma!- urlai anche io.

-Come stai?- urlò preoccupatissima lei.

Ero stesa con la schiena sul pavimento, provai a muovere le gambe ma non ci riuscì, qualcosa le bloccava.

Sopra la testa avevo qualcosa di imprecisato ma che fortunatamente mi permetteva di respirare, solo le braccia erano libere di muoversi e così sventolai una mano che fu subito avvolta da un calore, calore che riconobbi essere la stretta forte e rassicurante di Emma.

-Regina sono qui-

-Emma- ripetei rassicurata.

La mia Emma stava bene, era viva ma soprattutto era qui con me.

-Si sono qui, sei ferita?- chiese dolcemente.

-Non lo so, non credo, ma ho qualcosa che mi blocca le gambe e la testa- risposi agitata.

-okay, rimani immobile- e io feci come mi aveva detto.

Qualche granello di polvere mi casco negli occhi facendoli lacrimare e subito dopo sentì un urlo di fatica proveniente da Emma e poi vidi la luce.

Per qualche secondo la luce mi diede noia ma Emma capendolo si parò davanti.

Ora il viso di Emma era contornato da luce e i suoi capelli sembravano essere fatti d'oro, sembrava un angelo.

L'angelo rimosse completamente il pannello che mi copriva la testa.

-Tranquilla ti tirerò fuori- mi disse guardandomi negli occhi ed io mi ci persi dentro.

Cercai di annuire ma non ci riuscì bene, così Emma mi prese il volto fra le sue mani e lo sostenne, si levò la sua giacca rossa di pelle, l'appallottolò e me la infilò sotto la testa così che la potessi tenere sempre alzata.

-Grazie- in questo modo riuscivo a respirare anche molto meglio.

Ci fissammo intensamente negli occhi ancora una volta, ma questa volta, nessuna delle due aveva intenzione di distogliere lo sguardo ed io fui invasa da una fortissima voglia di baciare l'angelo biondo che avevo di fronte.

Per dominarmi rafforzai la stretta e in questo modo gli occhi di Emma si soffermarono sulle nostri mani intrecciate e la magica atmosfera che si era creata si ruppe.

Dal suo volto potei vedere che anche lei si era accorta della particolare atmosfera che si era creata ma non riuscivo a capire se per lei fosse un bene o un male.

Senza dire una parola Emma si alzò e si avvicinò alle mie gambe e prendendo un bel respiro cercò di alzare i pesanti blocchi di cemento che mi bloccavano.

Tutte le vene del suo viso, del suo collo e dei suoi bracci si gonfiarono e per l'enorme sforzo Emma emise un lamento.

Dopo poco si lasciò cadere per terra, sconfitta, prendendo delle belle boccate d'aria.

Una volta riprese le forze si rialzò in piedi e ci riprovò ma ancora una volta non riuscì a sollevare i pesanti detriti.

Potei vedere il suo viso venire sopraffatto dalla rabbia e alzandosi come una pazza cercò introno a noi qualcosa che potesse aiutarla, trovò un asta di metallo che usò come leva ma anche quella fu inutile.

Dopo ciò vidi del sangue colare dai suoi palmi, probabilmente il ferro tagliente l'aveva ferita.

-Emma smettila!- gridai preoccupata, non avrei permesso che si facesse del male per salvarmi.

Arrabbiata mi venne incontro e si accovaccio vicino al mio volto, mi guardò negli occhi e mi prese di nuovo la mano.

Solo ora notai che sul suo viso erano presenti numerosi tagli, probabilmente provocati dai frammenti di vetro della finestra.

-Non posso lasciarti morire- confessò infine.

-Devi Emma, ai promesso a Ruby che saresti sopravvissuta, devi vivere, vattene e lasciami qui- le gridai severa anche se in questo momento il mio unico desiderio era piangere.

-No scordatelo, è inutile vivere se tu e Ruby siete morte- ammise accarezzandomi una guancia.

-Emma io..- ma lei mi interruppe.

-Regina tu mi piaci e non ti lascerò morire chiaro? Tu tornerai da Henry, te l'ho promesso- confesso ancora questa volta piangendo.

Non potevo crederci, Emma era attratta da me e in quel momento l'unica cosa che riuscì a dire fu:

-Anche tu mi piaci Emma e molto- accompagnai le mie parole asciugando le lacrime dal suo morbido viso.

Era strano come il mio cuore fosse stato invaso da un morbido e tiepido calore, non so come in poco più di 3 ore mi ero innamorata di questa stupenda donna, altro che colpo di fulmine..avrebbero dovuto chiamarlo colpo di flash.

Sul viso del mio angelo comparve un meraviglioso sorriso.

-Bene ma adesso pensiamo a salvarti-

-va bene- acconsentì io.

Emma si rialzo tentando di nuovo, inutilmente, di rialzare il blocco di cemento.

Ma lei non si diede per vinta e mentre stava riprendendo fiato mi disse:

-Sai Regina sono proprio felice che tu mi abbia investito- e questo mi fece emettere un'allegra risata.

E all'improvviso un fulmine a ciel sereno mi colpì la mente.

Ma certo gli incidenti!Come avevo fatto a non pensarci prima?

- Emma! Emma- gridai entusiasta.

-Dimmi!- mi rispose subito lei.

-Un mio collega ha un crick sulla sua scrivania...è una storia complicata ma quello potrebbe aiutarti a sollevare il blocco- spiegai speranzosa.

-Sicuramente potrà aiutarmi- rispose lei sorridendo felice.

-Dove si trova?- chiese poi.

-65° piano, ufficio B, prima porta a sinistra..ci sono cinque scrivanie ma dovresti riuscire a trovarlo-

-Perfetto- esclamò alzandosi in piedi ma prima che potesse andarsene la fermai.

-Emma fai attenzione ti prego-

-Certo, e tu non muoverti di lì- minacciò sorridendomi.

-Resterò immobile- risposi ridendo alla sua battuta.

E in un secondo Emma se ne andò ed io rimasi sola, ma solo fisicamente, perché mentalmente il viso di Emma rimase sempre con me.

------

Ta-dan le nostre due protagoniste non potevano trattenere ancora per molto i loro sentimenti. Lo so non è gran che come dichiarazione, ma non preoccupatevi non è finita qui...Che dite, riuscirà Emma a salvare Regina?

Al prossimo capitolo.

 

 

  
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