10/2008
Non s'azzardino
a saperne
più di me.
Non mi fido del dottore:
gioca, bimbo, col mio corpo.
Cerca altrove, prete ingordo:
non son pecora indistinta.
Non mi tocchi lo sciamano,
i suoi schizzi e i suoi disegni.
Non s'azzardino
a dir nulla
su di me.
Chirurgo, tranquillo: ci penso da sola,
e senza il tuo bisturi od altri strumenti,
a trovar chi sono, coi tagli.
Tu, parroco, taci, ché né io bestemmio,
né il tuo Dio schernisco, ma l'ostia rifiuto.
Invece vorrei un po' di vino.
E tu, ciarlatano; n'ho visti fin troppi:
rivoluzionario ti credi nel mondo.
Divertiti! (non a mie spese)
Non s'arroghino
diritti
su di me.
No mamma, non è stress,
tantomeno un tic nervoso.
Voglio anestetizzare
le mie dita a morsi ognuna.
Voglio che non sentan più
il dolore dei miei denti.
Non s'azzardino
a giudicare
me.
Il sapore della carne mia
non è scritto sui libri.
Non son gli astri gli artigiani
della vita, mia soltanto.
Non fu scritto dalle stelle
il destino mio già scelto.
Dilettatevi
da soli.
Trastullatevi
tra voi.
Divertitevi
sui libri.
Ritenetevi
sapienti.
Non vi lascio
compromettere
la mia
intoccabilità.
Né
impedirmi
di
giocare
col
mio
fuoco.