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Autore: Dacqu    13/08/2015    0 recensioni
[Super Smash Bros. Brawl]
[Super Smash Bros. Brawl]Il mondo in cui si svolge la storia è un mondo in cui guerrieri indipendenti o al servizio di vari stati si combattono, per soldi, per politica, per il potere, per la gloria... ma intanto, qualcuno trama...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sui tetti del palazzo centrale della Città Antica erano giunti degli uomini, visti da nessuno, come se vi si fossero teletrasportati. Avevano sconfitto le guardie con pochi problemi, ma poi avevano incontrato loro: gli Ice Climber. Popo e Nana, questi i loro nomi, uguali in tutto e per tutto tranne che per il sesso e il colore del cappotto (Popo maschio con cappotto blu, Nana femmina con cappotto rosa). Per il resto, erano piccoli e caratterizzati da tratti leggeri e infantili. Uno degli invasori, alto e biondo, si fece avanti:
—Così, voi siete gli Ice Climber. Ho sentito parlare di voi— —Ah sì?— esclamò Popo —E cosa vorresti?— aggiunse Nana. —Be’— rispose l’uomo —Io sono il tenente Noiren, e sono qui per voi due— —Prova a prenderci— risposero i due Ice Climber. Lo scontro iniziò, ma Popo e Nana erano più forti di quanto sembrasse: era quasi impossibile prenderli alla sprovvista, perché si proteggevano a vicenda; lanciavano ghiaccio e venti gelati, e i loro martelli erano temibili; Popo e Nana, forgiati dai ghiacci e da mostri vari, sembravano invincibili. Ma Noiren trovò il loro punto debole: si teletrasportò precisamente tra di loro, prendendoli di sorpresa, e colpì Nana con un pugno tale da farla cadere giù dal palazzo. Popo vide l'amica scomparire oltre la balaustra del palazzo, e si arrabbiò come mai prima di allora:—L-l’hai uccisa… MOSTRO! TI DISTRUGGERÒ!—. Ma non poté far nulla: gli uomini di Noiren lo presero e pestarono finché non rimase KO: senza Nana era solo un piccoletto. —Bene— disse il tremendo tenente —Ora andiamo.—

Yoshi si rialzò a fatica: Bowser non era molto veloce, ma la sua potenza era inimmaginabile. —Bwah Bwah Bwah— rise il bestione —Un piccoletto come te non può nulla contro la mia possenza!— —La vedremo— rispose il piccolo sauro; quindi si lanciò in aria e si buttò con tutto il suo peso contro Bowser. La velocità dell’attacco impedì a quest’ultimo di reagire, così Bowser si ritrovò a terra. Ma Yoshi non ebbe tempo di rifiatare: Bowser a sua volta si lanciò in aria, colpendo il povero Sauro, e gli si buttò addosso. Il colpo iniziale impedì a Yoshi di reagire per difendersi da quell’attacco, più lento del suo ma più devastante. Yoshi crollò, schiacciato da Bowser: il piccolo dinosauro verde le aveva provate tutte, ma Bowser e la sua potenza lo avevano sconfitto, e ora al mostro toccava solo richiamare e riorganizzare l’esercito. Ma il coraggioso Yoshi non era morto (sebbene poco ci fosse mancato) e si trascinò via, con un unico pensiero:«D-devo c-chiamare i f-fratelli Mario».

Non meglio andava a Metaknight: dopo un primo momento in cui i suoi attacchi turbinosi e continui sembravano aver messo in difficoltà King Dedede, che solo con enorme fatica era riuscito ad evitare di essere affettato, la potenza dell'enorme pinguino e del suo martello s’erano rivelati devastanti. Inoltre, si accorse che Dedede aveva imparato qualche trucco da Kirby: venne infatti risucchiato e risputato in più di un’occasione dal terribile pinguino, e lo vide volare allo stesso modo di Kirby, nonostante l’enorme mole. In breve, King Dedede era ancora più pericoloso del previsto. Alla fine, lo prese e lo lanciò in aria; Metaknight fece appena in tempo a rendersi conto dei meccanismi nascosti nel martello di King Dedede: essi potenziarono il colpo a tal punto da farlo sbattere contro la Halberd, rendendolo troppo debole per nuocere; e meno male che indossava l'armatura, o si sarebbe rotto qualcosa. King Dedede però era furioso:—Come ha osato costui attaccarmi senza che io facessi niente? Così poca è la stima nei miei confronti, che sfidarmi in cotal guisa è diventato uso di tale plebaglia? Evidentemente, devo far capire di essere il re di Dreamland. Waddle Dee, obbedite al vostro re.— In breve, l’esercito di King Dedede si raccolse intorno a lui, e insieme marciarono contro Dreamland lasciando Metaknight disperato:—C-cosa ho fatto?—

Nella giungla, Capitan Falcon incontrò quello che cercava: Donkey Kong, l’enorme scimmione che impediva lo sfruttamento delle risorse della Giungla. Lo sfidò in una radura agli inizi della giungla stessa, ma ben presto dovette evitare delle noccioline sparate a gran velocità. Mentre Capitan Falcon faticava ad evitare le noccioline, Donkey Kong preparò il suo colpo speciale: un pugno con tutta la sua potenza immane caricata. Ma all’improvviso si sentì un urlo: uno scimmiotto era stato colpito dalla frusta laser di Samus Aran. —DIDDY!— urlò preoccupato il gorilla. Ma Diddy fece una capriola in aria e si pose a fianco di Donkey Kong:—Tutto a posto zio—. Dal folto della giungla uscì Samus Aran, pronta a combattere con Capitan Falcon, il quale spiegò:—Niente di personale, Re della Giungla. Siamo stati pagati per scoprire il tuo segreto, e lo abbiamo scoperto.— —I soldi ve li siete meritati—affermò Donkey Kong —Ma ora dovrete affrontare me e mio nipote!— —Vediamo se sopravvivrete all’ira dei Kong.— aggiunse Diddy Kong.

Lucas si disperava silenziosamente nel corridoio: la sua vigliaccheria aveva permesso all'allenatore di sconfiggere Ness ferendolo quasi mortalmente! Avrebbe voluto chiedergli scusa, ma faticava a trovare il coraggio di entrare e farsi vedere da lui. Infine entrò nella stanza dell'amico, ma solo perché quest’ultimo aveva insistito per vederlo. Lucas vide Ness sul letto d'ospedale, fasciato da capo a piedi, lo guardò negli occhi, e pianse:
—Scusami Ness. Sono rimasto a guardare mentre quello con i suoi mostri… oddio, scusami! Sono stato vigliacco ed egoista.— Ness sorrise e disse:—Hai visto morire tua madre e sei stato separato da tuo fratello, mentre da ovunque pretendevano che ti addossassi responsabilità pari ai tuoi poteri; come si può pretendere che già tu possa affrontare queste situazioni? Non preoccuparti, sei perdonato, amico mio— —Ok, ora basta— disse il dottore—So che vorreste parlare di più, ma Ness ha bisogno di riposo: lo scontro deve essere stato terribile viste le ferite.— Lucas uscì, ma aveva preso una decisione: avrebbe ritrovato l’allenatore e l’avrebbe catturato, proprio come avrebbe fatto Ness.

Fox riuscì finalmente ad attivare le comunicazioni con Falco:—Cosa stai facendo? Torna indietro: non vorrai tirarti addosso tutta la Federazione Galattica, vero?—
—ME NE FREGO!— rispose il rapace —Non ne posso più di regolamenti e limiti. Voglio fare quello che mi pare!—
—Ascolta Falco— urlò Fox —Le regole servono perché in un esercito si agisce in gruppo, e quindi bisogna pensare solo a far funzionare la squadra! Mi ascolti?—
Ma prima che Falco potesse rispondere, l’Arwing di Fox venne abbattuta. Il capitano dovette uscire dalla navicella prima che crollasse a terra, e si trovò davanti l’abbattitore: Wolf.—Bene bene—ghignò il lupo—stavo proprio cercando una volpe con il tuo aspetto—

Yoshi riuscì ad arrivare alla spiaggia del Regno dei Funghi, dove venne raccolto da dei Toad pescatori, ai quali raccontò tutto. Subito Peach venne informata, e Mario e Luigi, gli eroi del Regno dei Funghi, vennero chiamati. Mentre partivano, Peach e Mario parlarono tra di loro:—Sii prudente, Mario.—
—Non preoccuparti, Peach. Io e Luigi abbiamo affrontato Bowser migliaia di volte, e non abbiamo mai perso. Ha cambiato strategia, ma conosciamo l’isola: è lì che Yoshi ci ha raccolti ancora neonati.— Peach scosse la testa:—Vorrei che Bowser capisca di dovermi lasciare in pace. Il Regno dei Funghi non correrebbe rischi, e tu non dovresti rischiare la vita ogni volta— —Ma non ci saremmo mai incontrati altrimenti— sorrise Mario —Non preoccuparti. Torneremo vincitori—. I Fratelli Mario partirono. Una volta partiti, Peach si girò, avendo sentito i Toad spaventati, e… —Ciao Sheik, come va?— Quindi disse ai Toad di andarsene: conosceva Zelda a sufficienza per sapere che se si presentava da lei così, negli abiti di Sheik e senza i soliti preannunci ultraformali e noiosi doveva essere angustiata per qualcosa.

La donna che aveva saccheggiato i magazzini della Città Antica si guardò intorno: dove erano Noiren e i suoi uomini? Avrebbero dovuto servire da copertura. All’improvviso, notò una persona sotto dei sassi. Li spostò e la riconobbe:—Sergente Kieno! Cosa è successo? Chi ha osato far questo a uno dei miei soldati?—
—Mi spiace, capitan Sonia— rispose il sergente —Il tenente Noiren ha dato ordine di andare al palazzo centrale, e quando mi sono opposto mi ha fatto ridurre così— Sonia tremò: aveva sempre temuto la sete di potere di Noiren, e ora vedeva di non essersi sbagliata. Quindi decise:—Robot 14, prendi il sergente e portalo con te. Presto, muoviamoci!— —Tic tic, non scapperete.— Sonia si girò, e riconobbe subito l’essere che aveva parlato: assolutamente piatto, tanto da essere quasi invisibile di fronte, era Mr Game&Watch. Ma non si faceva certo spaventare da un coso bidimensionale:—Prova a impedircelo, se ne sei in grado—

A Xenolia, Ike, tirato giù da Sonic, mormorò:—Sapevo che andava a finire così! Missione di spionaggio del cavolo—. Intanto Sonic commentò:—Toh, il campione di Marth. Sentiamo, cosa vuoi da noi? Di sicuro il generale saprà tirarti fuori qualcosa di interessante.— Ike rispose sfoderando il suo spadone. Poco mancò che Sonic venisse tagliato in due, e corse subito dall’altra parte del corridoio, pensando:«Umh, forzuto il tipo, e se quella spada mi sfiora soltanto sono morto». Tuttavia ghignò:—Dimmi, quella spada serve a compensare qualcos’altro?— Ike non apprezzò l’ironia, e partì all'attacco. A questo punto, Sonic mostrò di saperla usare la sua velocità, lanciandosi in attacchi e fughe talmente veloci da impedire ad Ike di reagire, finché non alzò la spada piantandola a terra e circondandosi da fiamme: Sonic non frenò in tempo e sbatté contro il soffitto, e se non bruciò fu solo perché erano fiamme magiche, più adatte a danneggiare che a bruciare; Sonic si riprese e avvitò su se stesso. —Cosa fai— chiese Ike ridendo —Vuoi giocare a palla?— Non aveva finito di ridere che venne colpito duramente da Sonic, che subito dopo corse di nuovo dall'altra parte del corridoio. Ike furioso lo seguì, ma Sonic avvitò nuovamente per un po' e si lanciò contro l’avversario con tutta la sua spaventosa velocità, facendolo volare in aria. Quindi caricò il suo pugno il più possibile e colpì Ike così forte da spedirlo non dall’altra parte del corridoio, ma proprio fuori dall’edificio, rompendo una finestra.—Emh...—mugugnò—spero non me la facciano pagare quella—
   
 
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