Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Neera Everdeen    13/08/2015    1 recensioni
Luce non è una ragazza come tante: pochi amici, una vita passata tra lo studio e il mondo degli artisti, appassionata di arte, letteratura e di tiro con l'arco, la sua vita cambia radicalmente quando perde i genitori in un terribile incidente stradale. Una lettera spedita da un'anziana signora, sua nuova tutrice, la porterà alla scoperta di un mondo diverso, un mondo che sente suo.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Aslan, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vengo presa e portata di peso da Aaliyah, borbotta frasi del tipo “ ci sarà un ballo!” o “ potevi morire!” oppure “hai trovato la fiamma , grazie al cielo!”.
- Un .. ballo?- le chiedo, sbiancando.
- Sì, in onore della visita della Regina Eliza e sua figlia Graze, sovrane del regno vicino. I Re e la Regina aspettano da mesi questa visita, e ci sarà un ballo in loro onore! Non sei felice?- 
No. Io odio i balli, odio ballare. odio dover sempre vedere della gente pavoneggiarsi. Nascondo il mio disappunto in un sorriso.
Arrivate in camera mia mi spoglia e mi butta nella vasca, con all’interno almeno un dito di schiuma e degli oli profumati. Mi prende una ciocca di capelli e se la passa tra le dita, borbottando “devo lavorare sodo mi sa.” Mi lascia ammollo almeno un’ora, mentre va a prendere l’abito e lo mette sul letto, anche se è coperto da un telo. Mi tira fuori, mi lancia addosso un asciugamano e mi da tre secondi per togliermi perlomeno l’acqua di dosso, e mi trascina in camera. Mi fa sedere e mi ordina di chiudere gli occhi. Comincia a pettinarmi e ad asciugarmi i capelli con il panno, poi la sento fissare qualcosa a due ciocche ed intrecciarmi i capelli. Mi fa indossare alla cieca la biancheria e un abito lungo. Mi fa aprire gli occhi e per poco non cado indietro dalla sorpresa. La persona che c’è nello specchio sembra uscita da una delle ricostruzioni medievali che si fanno nei paesi europei. L’abito è azzurro, con le maniche lunghe , e la gonna è divisa in due parti: la prima è quella centrale , di un blu notte, mentre quelle laterali, più leggere, di un azzurro chiarissimo, quasi bianco, colore del resto del vestito. Il corpetto è del colore della parte centrale della gonna, con dei fili intrecciati del colore laterale, e formano un intreccio a rete. I capelli, oh, i capelli, sono raccolti in uni chignon e due ciocche scendono, a boccoli, ai lati del viso. Guardo la Ninfa, meravigliata, e la abbraccio, ringraziandola senza interruzioni per almeno una decina di volte. Mi porge un portagioie, e ne estrae la collanina di mia madre. Me la allaccia e , con le lacrime agli occhi , mi dice di essere fiera di me. Lucy appare sulla soglia, e ci annuncia che il ballo è quasi pronto e che dobbiamo accogliere gli ospiti. Io tentenno, dicendole che non spetta a me, ma lei mi porta con sé, di peso anche lei, fino all’entrata principale. Aprono l’enorme portone, dove scendono delle scalinate immacolate. La neve è stata spazzata via, e tutto è pulito e perfetto. Edmund ci saluta, e Lucy gli sistema la corona, tutta storta verso destra. Lucy nel suo abito verde è una meraviglia. I capelli le cadono liberi sulle spalle, sormontati da una corona argentata. Lo sguardo ha la gioia infantile e migliaia di anni di esperienza alla spalle. Peter aspetta in un angolo, guardando cupo le mura del palazzo. Sto per dirgli che mi dispiace per quello che è successo oggi e ringraziarlo per avermi invitata, quando arriva una vettura scura. È una carrozza nera, con uno stemma imperiale ai lati ( uno scudo dorato sormontato da una corona, trainata da cavalli). Scendono due donne. Entrambe bionde, una giovane e piuttosto succinta come abiti, e una più anziana con un abito argentato. La giovane rivela fina da subito le sue intenzioni, stampando un bacio sulla guancia a Peter e ad Edmund, a facendo la dolce in maniera esagerata con Lucy. Quando tocca a me fa un sorriso falso e uno guardo di fuoco.
- E la corona?-
- Oh, io non faccio parte della famiglia Reale, sono un’ospite.- le dico, con un sorriso forzato
- Ah. -  ah. AH. Gran bella risposta, un “ah”. Quando tocca alla madre, mi sento molto meglio. È una donna gentile ed educata, al contrario della figlia, e mi rivolge uno sguardo dolce. Non riesco a fare a meno che salutarla con una riverenza. Mi mette una mano sulla spalla, continuando a sorridere e guardandomi con quegli occhi azzurri, hanno all’interno delle pagliuzze dorate e marroni e le danno una bellezza unica nello sguardo. Porge il braccio ad Edmund (la giovane si è ovviamente appropriata di Peter) mentre io prendo per mano Lucy, e ci avviamo alla sala da ballo.
Faccio un respiro profondo, e mi ripeto che andrà tutto bene.
   
 
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