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Autore: Crepuscolina13    13/08/2015    6 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6:Istinto

Pov.Emma

9:50 A.M

Dopo aver fatto 15 piani di scale ripresi un attimo fiato e facilmente trovai il crick che impugnai come un trofeo.

Ce l'avevo fatta e Regina sarebbe sopravvissuta.

La mia Regina sarebbe potuta tornare dal suo Henry.

Senza perdere altro tempo tornai da lei.

Ero impaziente di rivederla.

Le avevo confessato i miei sentimenti, non so dove avevo trovato il coraggio, ma lo avevo fatto, e lei mi ricambiava.

Il mio cuore era come diviso in due, da una parte ero triste anzi disperata per la morte di Ruby, dall'altra ero felicissima, è vero tutto quello che stava succedendo era orribile, ma grazie a ciò avevo conosciuto Regina, la donna della quale..forse..mi stavo innamorando.

Percorsi più in fretta che potevo le infinite scale che oggi avevo usato davvero molte volte.

Prima ancora di arrivare da lei, mentre ancora correvo , cominciai a urlare il suo nome.

-Regina!Regina!ce l'ho fatto-

Appena potei scorgerla tirai un sospiro di sollievo, era ancora li, viva.

-Bè non avevo dubbi Swan- rispose lei sorridendomi.

Non persi tempo, posizionai il crick e con fatica lo azionai.

Sotto ai miei occhi speranzosi il marchingegno funzionò e appena poté Regina tirò fuori le gambe dal pesante peso.

Non le lasciai neanche il tempo di respirare perché in una sola mossa la sollevai da terra in modo da donarle un caloroso abbraccio, purtroppo lei non reagì nel modo in cui mi aspettavo perché emise un gemito di dolore.

-Stai bene?- chiesi allarmata, oramai ero pronta al peggio.

-Mh no...la caviglia ma anche il polpaccio...mi fa un male cane- spiegò.

-Riesci a camminare?-

Lei ci provo ma appena fece forza sulla gamba dolente cascò a terra ma io prontamente la presi prima e in questo modo i nostri volti si ritrovarono vicini...molto vicini..troppo vicini..

Ci guardammo negli occhi, respirai la sua aria e lei respirò la mia, piano piano ci avvicinammo sempre di più fino a far toccare i nostri nasi, Regina mi cinse il collo con un braccio e io inclinai il viso pronta a far incontrare anche le nostre labbra..

Ma ovviamente qualcosa ci interruppe..

Quello giornata doveva proprio essere stata maledetta.

9:59 A.M

Un 'enorme boato invase l'ambiente, fu un suono così forte che spinse me e Regina a tapparci gli orecchi.

Sembrava come se una bomba fosse stata sganciata li vicina.

Dalla posizione in cui eravamo riuscivamo ancora a scorgere il panorama di New York, e poi successe.

Fu una cosa indescrivibile che io non avevo mia visto in vita mia.

La Torre Sud crollò, letteralmente.

La catastrofe iniziò dai piani alti, quelli in fiamme.

Come un gioco di domino tutto venne giù.

La torre collassò su se stessa in un secondo, giusto il tempo sufficiente di sbattere le ciglia.

Al suo posto un marea di polvere si espanse come un fungo atomico.

Parte di quella polvere mista a fumo entrò anche nel nostro piano visto che le finestre erano rotte.

Fui costretta a levarmi il cardigan che avevo addosso per riuscire a respirare, invece a Regina porsi la mia giacca di pelle che lei accettò volentieri.

Dopo un paio di minuti la polvere si diradò consentendoci così di respirare normalmente.

Con le nostre mani ormai eternamente unite ci avvicinammo alle finestre, o quello che ne rimaneva, ed io aiutai Regina zoppicante ad arrivarci.

Sembrava tutto così impossibile.

Dove prima si ergeva la Torre sud adesso c'era il vuoto, guardammo giù vedendo così un enorme ammasso di detriti.

Per le strade la polvere ancora non si era diradata.

-O mio dio!Emma- sussurrò Regina.

Ma io non risposi, sconvolta quanto lei, avevamo subito troppi shock in così poco tempo.

-Dobbiamo andarcene- continuò Regina nel panico.

Ancora una volta non risposi ma le feci cenno di procedere.

Sul pari lo zoppichio di Regina non fu un gran problema ma fu solo quando intraprendemmo le scale che il vero dilemma arrivò.

Il dolore era troppo intenso,e solo per fare un gradino impiegava mezzo minuto.

-Emma forse dovresti lasciarm..- ma io spazientita non la feci continuare.

Con un veloce movimento la presi in braccio, fortunatamente non era molto pesante.

-Cosa stai facendo?- esclamò lei sorpresa.

-Ti salvo la vita presumo- e detto questo cominciai a scendere le scale velocemente.

Purtroppo il peso di regina mi spingeva a fermarmi ogni tanto per riprendere fiato e riposare i muscoli delle braccia.

-Emma basta non puoi continuare così! Devi lasciarmi- protestò Regina dopo l'ennesima fermata.

-NO!Non ti lascerò chiaro?- risposi veramente incazzata.

Come poteva solo pensare che io l'avrei lasciata morire?

-Emma ma..-

Io a quel punto arrabbiata, stressata, frustrata, sconvolta e innamorata mi feci trasportare dall'istinto.

C'era un unico modo per farla smettere di parlare, un modo altamente piacevole che desideravo fare praticamente da sempre.

Con una sola mossa la rimisi a terra, in posizione eretta, in un secondo la spinsi brutalmente addosso al muro imprigionandola con il mio corpo e mi lasciai guidare dalla passione che bruciava tutte le mie membra.

Regina con il fiato spezzato emise un piccolo lamento di dolore.

Le circondai il viso con le mani, questa volta dolcemente, e senza aspettare un suo consenso la baciai.

Le sue labbra erano così morbide che avrei passato un giorno intero a baciarle.

Le mordicchiai un labbro, in questo modo lei aprì la bocca permettendo alla mia lingua di accarezzarle il palato.

Regina mi cinse i fianchi facendomi avvicinare ancora di più e dopo essersi ripresa dalla sorpresa iniziale cominciò anche lei a ricambiare il bacio.

Mosse le sue labbra insieme alle mie, in un gesto molto erotico leccò le mie labbra e grazie a questo mi lasciai sfuggire un piccolo gemito.

Purtroppo l'aria cominciò a scarseggiare e fummo costrette ad interrompere per prendere ossigeno, ma Regina non si diede per vinta perché portò le sue meravigliose labbra sul mio collo.

-Sono stata chiara?- chiesi col fiatone, riprendendo il discorso di prima.

-Limpida- rispose una volta smesso di baciarmi il collo.

I nostri occhi si rincontrarono, nei suoi potei intravedere passione, voglia di continuare il bacio ma potei vedere anche paura per via della situazione in cui ci trovavamo.

-Credo sia meglio che ora andiamo-

Lei annuì ed io la ripresi in braccio ma prima di ripartire con la nostra fuga aggiunsi.

-Sai Regina che hai proprio un bel fondo schiena?-

E finalmente la mia droga ritornò, Regina rise.

10.20 A.M

Quando entrammo nella Hall del palazzo non potevamo crederci, finalmente eravamo arrivate al piano terra.

Ormai stremata feci scendere Regina dalle mie braccia ma cingendole un fianco l'aiutai a zoppicare verso l'uscita.

Non eravamo sole, c'erano molte altre persone in preda al panico che come noi cercavano di scappare, molte delle quali ferite, ma erano presenti anche medici e vigili del fuoco, uno dei quali ci venne incontro.

-Signorine avete ferite gravi?- ci chiese il pompiere polveroso.

-No no- risposi io indicando la gamba di Regina.

-Bene allora andatevene da qui, i soccorsi per ora sono solo per i feriti d'urgenza- ci spiegò poi.

-Non si preoccupi, posso sopportare un po' di dolore- disse Regina.

-Bene, quando uscite fate attenzione ai detriti, soprattutto ai vetri e anche... alle persone che cadono..- spiegò agitato.

-Grazie mille- risposi io sconvolta.

Detto questo il pompiere fu chiamato altrove ed io e Regina ci dirigemmo verso la salvezza, o almeno credevamo fosse la salvezza.

Perché fu appena varcammo le porte esterne che il vero inferno ebbe inizio.

-------

Quando la passione sfugge di mano non si può più trattenere, ed è quello che è successo alla nostra cara Emma.

Non pensate che la storia sia finita perché come dice il finale il vero inferno deve ancora arrivare....manca ancora il crollo della Torre Nord.

Piccolo avviso,stanotte partirò per il Trentino e tornerò domenica sera, quindi per tre giorni niente aggiornamenti, ma lunedì appena possibile pubblicherò il nuovo capitolo.

Grazie mille davvero a tutti quelli che sostengono questa storia. A presto.

  
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