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Autore: never_say_forever    13/08/2015    2 recensioni
" Cosa faresti se un angelo venisse a casa tua dicendo che siete bloccati in un altro tempo e che per uscire tuo fratello si deve innamorare di una ragazza?" Eccomi qua! Carissime lettrici, sappiate che voi adesso avete questa storia per opera delle mie amiche che hanno insistito tanto. Questa è una Demy! Chi non ha letto la mia prima storia, può anche iniziare con questa ad entrare in questa strana relazione tra Dean ed Amy. Mi siete mancate tanto! Spero di essere almeno un po' migliorata rispetto a prima! Grazie di tutto e buona lettura!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Mi sveglio su un divano antico. Giro la testa e trovo la faccia di Sam. Probabilmente io e lui ci siamo addormentati dopo il 4 film che ci siamo visti. Devo tornare a casa. Lentamente scendo dal divano senza svegliarlo. Schiocco le dita e tutto e sistemato. Niente patatine per terra e tutti i cuscini sono sulle poltrone. Soddisfatta del mio lavoro mi dirigo verso la porta. Prima, però do un bacetto a Sam sulla fronte. È proprio un bravo bambino. Solo ora mi ricordo di Dean; probabilmente sta dormendo in qualche stanza della casa. “vai via. Non è casa tua, non puoi curiosare” mi dico. Ma io non cerco oggetti, cerco una persona. Mi avvicino verso una stanza buia. Non riesco a vedere niente. Una figura dorme nel letto. Probabilmente è lui. Mi avvicino cercando di non fare rumore. “ Basta Amy! Cosa ci fai qua! Sembri una malata che fissa le persone mentre dormono” , ignoro la vocina. Eppure, anche al buio, riesco a vedere i suoi lineamenti perfetti. Il suo viso, i suoi occhi e le sue labbra. Mi costringo ad andare, chiudo lentamente la porta pensando bene a quello che dovevo fare oggi. Mi feci una domanda importante: “A te piace davvero?” e la risposta era: si.
 
Dean’s pov:
Aprii gli occhi.
-Saaam!- urlai. Sentii un tonfo. Perfetto, era sveglio. Poi, qualcosa si buttò sopra di me. Arrivò con le ginocchia sulla mia pancia.
- Ah! Piano, non sono mica fatto di metallo.- ma probabilmente a Sam non importava. Iniziò a tastare il materasso con le mani.
- Cosa fai?-
- Lei non c’è-  disse deluso.
- Sai, ce l’ha anche lei una casa-  gli dissi sorridendo.
- Pensavo fosse con te-
- Con me? E che cosa ci doveva fare nel mio letto?- Sam alzò un sopracciglio. Okay, quel bambino sapeva fin troppe cose.
- Tu, fratellino mio, ti fai troppi film mentali – gli dissi ridendo. Ma lui sembrava ancora deluso.
- Ma lei che problema ha? È una ragazza come le altre. Quindi … -
- Le cose sono molto più complicate di quanto sembra- gli risposi.
- Io dico di no. È semplice, basta lasciare la bionda e stare con lei-
- Non posso lasciare Daniell senza un valido motivo. “ Scusami, mi piace un’altra ragazza, lasciamoci”-
- Ah Ah! Allora ti piace!- stava diventando un po’ troppo intelligente.
- Dai, muoviti. Che faccio tardi-
- Tu fai tardi ogni giorno-
- A volte è saggio fare silenzio e ignorare certi dettagli- 
- Detto da te, è proprio il colmo!- Si mise a ridere. Ah Si? Iniziai a lanciargli dei cuscini. Sollevammo tutte le lenzuola. Era iniziata una guerra, ma molto probabilmente avrei vinto io.
 
Amy’s pov:
Camminavo per il corridoio, cercando di ignorare le persone. Molte facevano delle facce sorprese, mentre altri mi guardavano per la prima volta. Fino a quando non incrociai lo sguardo di Lucy. Le corsi incontro, era la mia unica salvezza.
-Non pensavo che te li saresti messa!- già, l’errore più grande della via vita.
- Ohh! Non fare quella faccia, stai benissimo- Mentre lei parlava, mi toccavo le gambe nude, ero troppo scoperta.
- Finiscila con i tuoi ragionamenti dell’800! Ti sei solo scoperta le gambe, poi penseremo a una maglietta un po’ più scollata- che cosa? Ma scherza?
- Amy … -
- Cosa c’è?- le chiesi curiosa. Mi fece un sorriso.
- è arrivato!-
- Che cosa!? Devo andare in bagno!- Corsi verso la porta senza dare il tempo a Lucy di fermarmi. Mi chiusi la porta alle spalle e appoggiai la testa al legno colorato. Feci un respiro profondo. 1… 2 … 3… Aprii la porta. Quasi tutti erano andati nella mensa a mangiare. Meglio.
- Ehy!- Rabbrividisco. Mi giro ed eccolo lì.
- Ehy!- rispondo. Mi guarda, sento il suo sguardo percorrermi il corpo.
- Mi piaci così- il suo sorriso è grande quanto tutta la muraglia cinese. Divento subito rossa in volto. Iniziamo a camminare per il corridoio.
- E che fine ha fatto la tua bellissima felpa celeste?-
- è a lavare- Nessuno dei due si era bevuto questa scusa.  
- Cos’hai fatto al braccio?- Indica la striscia rossa del proiettile di ieri.
- Tuo fratello mi ha sparato-
- “prima spara e poi fai domande”-
- Bè, è bravo- Quanti anni aveva 13? E sapeva già usare un arma!
- Tanto bravo non lo è, non ti ha nemmeno preso!- dice passando il pollice sulla ferita. Gli lancio un’occhiata omicida. Lui scoppia a ridere.
- Sam è troppo buono per essere tuo fratello … - ma ormai la sua risata aveva contagiato anche me.
- ci è rimasto male questa mattina, quando non ti ha trovato-
- che dolce. E tu che gli hai detto?-
- Che hai anche tu una casa. Lui probabilmente sperava che ti trasferissi da noi. Ieri si è divertito.-
- e secondo la sua immaginazione, dove avrei dormito?- risi. Volevo sentire quello che Sam pensava.
- Ah, non lo so. Questa mattina è venuto a cercarti nel mio letto!- esclamò ridendo.
- E cosa ci dovevo fare lì?- questa conversazione stava prendendo una strana piega.
- Ti assicuro che sa più cose di quello che sembra.-
- Cosa? Lui è davvero convinto che noi ..- non ne ero tanto stupita, ieri mi aveva chiesto se eravamo fidanzati.
- Si, è convinto. E non ha tutti i torti tutte le persone che sono venute a casa nostra ..- Mi sbattei violentemente una mano sulla fronte.
- Felice di essere la prima persona che non è venuta a casa tua per fare sesso con te- lui stava per dire qualcosa, suonò la campanella.
 
- okay, forse è meglio che vado. Sono in ritardo e non ho mangiato ancora niente!- dico sorridendo. Lui è diretto dal lato opposto al mio. Poi si gira e mi chiama.
- Eri bellissima anche prima!- mi fermo di scatto, aspetto di non udire più i suoi passi. Cerco di tenere i libri, ma le mie dita sembrano atrofizzate, non hanno alcuna intenzione di muoversi. Sento la copertina dei quaderni percorrermi il palmo della mano senza fermarsi. Cerco di prenderli, vorrei muovere le dita, ma non ricevono gli impulsi del cervello. Ma non mi importa, in fondo cosa mi servono i quaderni. Mi ha detto … Forse, o … l’ho immaginato. No, l’ha detto davvero. Il rumore dell’impatto dei libri con il freddo pavimento della scuola mi risveglia. Vedo i quaderni a terra. “ Devi raccoglierli” mi dico. Sto ferma a guardare il pavimento. “ Amy! Risvegliati! Prendi i libri. Muoviti, sei anche in ritardo” Dopo 5 minuti decido di piegarmi e raccogliere le mie cose.
 
- Buongiorno!- Alzo la testa. Un ragazzo, capelli neri, occhi marroni.
- Buongiorno- dico continuando a raccogliere le mie cose.
- Ti posso aiutare?- mi chiede. Raccolgo in fretta tutto e mi alzo.
- No no. Tranquillo- accenno a un sorriso. Quel ragazzo mi inquietava.
- Piacere, Jeff – gli stringo la mano. “ Devi andartene”
- Amy. Scusami Jeff, ma sono in ritardo – Ma lui appoggia una mano sugli armadietti sbarrandomi la strada.
- Bè, ormai che sei in ritardo tanto vale rimanere un po’- Mi afferra la vita con entrambe le mani, che poi scivolano sul mio sedere. – Stai ferma- mi sussurra all’orecchio. Mi abbassa la spallina della maglia. Alzo gli occhi al cielo. Ho ammazzato cose molto più terrificanti di lui, si aspetta sul serio che io rimanga traumatizzata da qualche minaccia? Gli do’ uno schiaffo, poi, con un colpo deciso della gamba lo faccio cadere a terra. Mi rialzo la spallina e scuoto la testa infastidita. Da dietro il suo braccio mi circonda la gola. Volevo evitare di fargli male, ma se proprio devo … Con il gomito colpisco la sua gabbia toracica. Urla di dolore; ma nel modo di cadere mi colpisce sotto l’occhio. Mi porto una mano al livido. Jeff è steso a terra, con entrambe le braccia che si cingono la pancia. Mi piego accanto a lui.
- La prossima volta provaci con una ragazza più sprovveduta. Non ti voglio più vedere, Hai capito? Non provarci più né con me né con Lucy. La prossima volta potrei non essere così clemente – gli lancio un’occhiataccia e lui muove leggermente la testa per dimostrare che ha capito. Prendo i miei libri da terra e continuo a camminare per il corridoio.      


Perdonatemi il ritardo. Ma sono in una cittadina sperduta dai miei nonni e non c'è molta connessione. Ho paura che fino al 18 non potrò postare, vi faccio sapere :) Baci e buone vacanze.
   
 
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