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Autore: CappelloParlante    14/08/2015    1 recensioni
Dietro alle porte scorrevoli e scricchiolanti dell' autobus non si sa mai bene ciò che si può trovare. Può essere un obliteratore di biglietti rotto, l'ultimo posto a sedere libero, una vecchina che si lamenta per le mezze stagioni scomparse o un omone sudaticcio che non va molto d'accordo con il deodorante. Si può rimanere terrorizzati trovando il controllore che non si vedeva dall'anno passato proprio il giorno in cui non si è riusciti a comprare il biglietto oppure entusiasti di rivedere quel ragazzo carino seduto in fondo, un po' trasandato, che non si riusciva ad incontrare da qualche settimana. Puoi ascoltare di storie d'amore fallite, pettegolezzi succulenti sulla figlia dell'autista oppure sentire semplicemente la recensione dei banchetti migliori del mercato che proprio non ci si può perdere. Si può ridere mentre il vecchio che si regge in piedi a fatica racconta scherzi fatti durante i suoi anni da militare, o trascriversi la ricetta speciale della peperonata della signora vestita di verde che, assicura lei, non rimane sullo stomaco. Sedetevi comodi e preparatevi ad ascoltare, allora, perché da questo momento sarete testimoni silenziosi della vita dei passeggeri del 538/. E non sarà sempre una passeggiata.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella mattina, quando il 538/ frenò cigolando alla fermata di Ponte della Libertà, la solita vecchia scommessa sul ritardo cronico di Sofia fu vinta da Mariuccia e Annetta, che avevano malignamente puntato contro di lei. Mentre l'autobus ripartiva cigolando l'autista fece sporgere la testa dal divisore "la vedo dallo specchietto, non ci crederete, sta correndo addirittura! Con quei tacchetti che si ostina a mettere, sta correndo proprio!" ridacchió stupito l'uomo. Annetta prese la faccenda molto sul personale "beh, che male c'è a voler essere un po' carine, oggigiorno?" chiese retorica. "Già!" le diede manforte Mariuccia "ora le ragazze si vestono proprio come maschi, le gonne sono sparite, le scarpe sono da ginnastica...dove andremo a finire" mormorò scuotendo la testa. "Pensa a Serena!" esclamò Annetta "anche lei, sempre vestita da maschiaccio, con i pantaloni e magliette larghe...e sarebbe pure carina, eh" Mariuccia annuì solenne "non bella come Sofia, ma carina proprio si" concordò. Annetta si sporse verso l'amica "dovrebbe tenersi un po' meglio, la piccola Serena, se vuole davvero conquistare Francesco" sussurrò partecipe. Giancarlo parve resuscitare dai meandri dell'autobus" chi conquistare cosa?" chiese digrignando i denti. "Non lo sai?" finse stupore Mariuccia "Serena, è cotta di Francesco!" mormorò sorridente. Annetta fece una smorfia "l'ho smentito prima io" mugugnó contrita. Giancarlo fissava le due vecchie ad occhi sgranati "Serena? la piccola Serena innamorata di...quello?" chiese disgustato. Annetta ridacchió "Francesco è un bel ragazzo" rispose con un alzata di spalle "sarebbero belli assieme" assecondò Mariuccia. Giancarlo diventò rosso "ma che bello e bello!" esclamò arrabbiato "è un ragazzaccio, Francesco!". Mariuccia sbuffò "ma piantala, Gian, manco fosse tua figlia" borbottó annoiata. " Beh, è come se lo fosse" rispose Il vecchio piccato "mi sono occupato pera anni di lei, quando Franco non c'era" "Franco ha lavorato sempre troppo" concordò Paolo, comparendo dal nulla. Annetta sbuffò forte" Via dei Pescatori!" ululò l'autista inchiodando. Quando le porte si aprirono e Andrea fece il suo bell'ingresso, le due vecchie sospirarono "Sofia non c'è, caro" mormorò tristemente Mariuccia. Andrea fece un sorrisetto "lo sapevo già" disse, alzando la mano che stringeva il cellulare. "Ah la tecnologia" sussurrò Paolo "quanto è utile, ma quanto distrugge" concluse Giancarlo, stringendo le mani alla maniglia durante un curvone. "Ma cosa dici" sbottó Annetta "cosa faresti, senza il tuo apparecchio acustico?" chiese sprezzante. Mariuccia annuì " e senza il gossip in televisione su canale 17!" esclamò garrula. E si fiondò con Annetta a parlare dell'ultima storia amorosa tra una certa attrice Americana e un tale sconosciuto italiano. Giancarlo si appoggiò al divisiore della celletta dell'autista. "Hai visto la partita ieri?" buttò li con nonchalance "eccome!" esclamò l'autista, pigiando sull'acceleratore "quel gol l'ultimo minuto...giuro, stavo avendo un infarto!". Quando Mariuccia ed Annetta ebbero finito di raccontarsi le ultime nuove, si voltarono verso Andrea, che ascoltava placido la musica dal cellulare. "Andrea, caro ragazzo" iniziò Annetta, sporgendosi avanti per dargli una bottarella sul braccio "lo sai di Serena e Francesco?" chiede, godendosi le occhiatacce risentite di Mariuccia". Andrea si levó gli auricolari "Cosa? Ma mica si conoscono, abitano solo vicini" rispose incolore. Mariuccia fece una risatina "oh, no, Serena è cotta di lui!" spettegolò precedendo Annetta. Andrea sgranò gli occhi "mi pigliate in giro" sussurrò Andrea. Annetta fece un sorriso misterioso "per nulla, caro" mormorò. Andrea sorrise "devo dirlo a Francesco, allora" sussurrò rapito. Mariuccia fece una smorfia "meglio di no, tenere il segreto è essenziale, in queste cose delicate" disse con l'aria di una che la sa lunga. "Già. Può essere difficile, ma bisogna stare zitti. Io e Mariuccia siamo brave in queste cose, ormai, ma capiamo che per te risulti difficile. Provaci, almeno, per Serena" sussurrò magnanima. Andrea annuì "va bene". D'un tratto la voce dell'autista smise di parlare di calcio e strilló la fermata dopo. Mariuccia e Annetta si scambiarono due sguardi complici "Arrivano!" sussurrò eccitata Annetta. "State calme, pettegole!" sbraitò Giancarlo. Subito dopo Francesco e Serena salirono sull'autobus silenzioso come una tomba. Serena, che guardava tutto tranne Francesco, prese parola "Sofia? Non c'è?" chiese, curiosa. Andrea la guardò a lungo, un sorrisetto sornione sul viso "ha perso l'autobus" rispose."Tutto normale, allora" mormorò Francesco, andandosi a sedere in fondo, vicino ad Andrea. Serena rimase in piedi, accanto alle due vecchiette che la fissavano sorridendo " Ciao, Gian" disse all'uomo, dandogli un bacio sulla guancia "ciao piccola, la scuola?" chiese lui, affettuoso. "benone" rispose Serena con un sorriso " e ragazzini? ti vedi con qualcuno?" si intromise a voce altissima Annetta. Serena arrossì" nessuno" pigolò. "Davvero?" chiese Mariuccia, sotto lo sguardo inferocito di Giancarlo "credevo te la intendessi con Fran-" " e cosa fai oggi pomeriggio?" interruppe strillando Giancarlo, salvando per un pelo Serena. La ragazza, pallidissima, prese un gran respiro "studio" sussurrò. Mariuccia stava ripartendo alla carica, quando l'autista si girò sorridente "Scuola!" berciò. Serena si fiondò fuori, seguita dagli altri due ragazzi. Annetta sbuffò" che stupido vecchio che sei, Giancarlo" sussurrò antipatica. "Già" assecondò Mariuccia. "Non vi permetterò di distruggere quella povera ragazza" minacciò l'uomo. "Vedremo"sussurrano le due vecchine. E, in quel momento, parvero proprio due vecchie streghe, con verruche, nasi lunghi e tutto il resto.

   
 
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