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Autore: sunny_stiller    14/08/2015    0 recensioni
"Hey, tintarella di Luna, dico a te. Sei sempre così tonta,oppure ti sei fatta? Oh, scometto che riuscirei a lanciarti dalla finestra con un solo dito, piccola bastarda. Chissà chi si sta scopando tua madre. E tuo padre? Sei così inutile per lui che ti ha abbandonato!"
Vi siete mai chiesti perché insultano i genitori? Anche la ragazza dai capelli rossi ruggine se lo stava chiedendo. Gli passó per un attimo in mente quello che poteva fare lei muovendo solo un dito. Ma dato che non sapeva se erano allucinazioni, decise di ignorarlo e continuare a leggere il suo libro in spagnolo di seconda mano.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Charlotte  non si aspettava di trovare amici alle superiori. Lo sapeva già da tempo. Era cupa,magra,pallida e monotona,in pratica uno zoombie. Sbuffo pensando a quella parola, "zoombie". Glie l'aveva affidata un ragazzo della scuola in cui era stata due mesi prima. Peccato che adesso Bruce fosse in ospedale, Charle adorava farlo arrabbiare.
Ritorniamo ai pensieri precedenti. Dunque...ah si! Era sicura di riuscire a non farsi degli amici il primo giorno di scuola, figuriamoci per il resto dell'anno. Come al solito la avrebbero evitata e dimenticata .Ma, stavolta non aveva messo in conto i bulli. Oh si, avete presenti quei ragazzoni ( o ne), sbruffoni,prepotenti e con la corte al seguito? Sono sicura che molti di voi ne conoscono almeno uno. Ecco....Charlotte stavolta non gli aveva considerati.  Lenin jacob ( da notare il cognome Lenin), era uno di quei bulli a cui lei non aveva pensato.
"Hey, tintarella di Luna, dico a te. Sei sempre così tonta,oppure ti sei fatta? Oh, scometto che riuscirei a lanciarti dalla finestra con un solo dito, piccola bastarda. Chissà chi si sta scopando tua madre. E tuo padre? Sei così inutile per lui che ti ha abbandonato!"
Vi siete mai chiesti perché insultano i genitori? Anche la ragazza dai capelli rossi ruggine se lo stava chiedendo. Gli passó per un attimo in mente quello che poteva fare lei muovendo solo un dito. Ma dato che non sapeva se erano allucinazioni, decise di ignorarlo e continuare a leggere il suo libro in spagnolo di seconda mano. Lenin ( mio dio! Che cognome azzeccato!) decise però che doveva continuare la sua presa , passatemi il termine, per il culo. A quanto pareva non si stancava di insultarla e inizió pure a spintonarla. Grosso errore. La rossa sapeva bene che se qualcuno la toccava senza che lei se lo aspettasse la mano trapassava il suo corpo. Istintivamente si scostò prima che la grossa mano la sfiorasse. Altro grosso errore. Ora lei si aspettava che lui entrasse nel suo spazio personale, e fu così, perché pochi attimi dopo si ritrovò sbattuta nel muro a soffocare. 
Jacob decise che la presa non era abbastanza forte da farle del male, così decise anche di prenderla anche a pugni nella pancia.Il che era davvero comico per il cibo che Charlotte si ritrovava nello stomaco. Saliva fino alla gola bloccata e poi scendeva, per poi risalire e riscendere.
" Wiiiii!! Le montagne russe! Ops, è partito un pezzo di ferrovia, libertà!"
E fu così che anche Jacob Lenin, diventò colorato come un prato fiorito, di uno strano verde acido , con fiorellini gialli e arancioni. 
Ora poteva dire di essere soddisfatta di se stessa. Non aveva scatenato nessun putiferio e tutti erano rimasto illesi, quasi. Di solito qualcosa si rompeva, infuoca, dissolveva o addiritura feriva se lei veniva ferita. Stavolta invece aveva solo rigettato. Il sapore orribile le si stava formando in bocca.
Decise che era il momento di scappare via quando Lenin si riprese dallo shock. 
" Che diavolo ho fatto per meritarmi questo?" Continuava a pensare mentre scendeva a tre i gradini delle scale della sua nuova, ormai vecchia, scuola. Non riusciva a crederci, un nuovo record personale per il titolo "quanto ci metti ad essere espulsa?". Era la quinta scuola che provava a frequentare, ma evidentemente riusciva a fare sempre qualcosa di sbagliato. 
"Cari genitori, grazie per tutti i soldi e la casa che mi avete lasciato, ma mi dispiace non sono riuscita a fare la brava!" I genitori , a quanto le avevano raccontato, erano morti in un incidente stradale a Seattle, lasciandola, a 10 anni, da sola in una casa enorme. Non che si trovasse male, ma aveva deciso di venderla e trasferirsi in un posto migliore, New York .
Peccato peró che le sue visioni continuavano a peggiorare. Proprio in quel momento, mentre correva per le strade scappando da Lenin , credette di aver visto un pegaso mangiar ciambelle, in compagnia di un ragazzo a metà fra morto ed emo. La sua mente stava veramente degenerando. Lo stile emo non era più di moda da almeno 4 anni.
Ma si accorse che quei due si stavano avvicinando.
"Oh mio dio! Che cosa vogliono?! Non bastava che mi seguisse pure Lenin ? Cavolo,cavolo, cavolo!" Inizió a correre più velocemente di prima sentendo le falcate vicine del suo inseguitore. Se si fosse voltata avrebbe scoperto che Jacob non era esattamente quello che poteva essere chiamato essere umano. Più che altro sembrava un grosso cane.  Ma per fortuna, o per sfortuna, la nostra Charlotte venne investita dal cavallo mangia ciambelle visto prima. 
"Blackjack! Ti avevo detto di fare attenzione!" Esclamò il ragazzo con un espressione dura in viso, allungando una mano verso la ragazza. 
"Cavolo! Non ci credo! Stanno peggiorando davvero! Sono impazzita! Oddio! Devo assolutamente tornare a casa...."
"Non sei pazza, sei solo figlia di un dio" le disse il giovane con fare rassicurante. Ottenne invece un'altro grido esasperato
"Diavolo! Adesso mi parlano pure! Calmati.... Dov'è Jacob? "
"Veramente era un segugio infernale.... Forse è meglio se vieni con me, posso spiegarti cosa sta succedendo!"
"Credi davvero che accetti una mano da uno sconosciuto, che tra l'altro esiste solo nella mia testa? Oddio, ci sto parlando!"
Nico era davvero stanco. Quella ragazza lo stava esasperando. Era due settimane che cercava di parlarle ma lei scappava sempre. Durante quei mesi alla ricerca dei semidei nussun ragazzo era così riluttante nell'accettare il proprio destino. Decise di usare un sonnifero che Will gli aveva consegnato poche ore prima. Prese la mira e lanció la piccola pillola nella gola di Charle. In poco tempo smise di gesticolare e per poco non cadde a terra. Ma nico di Angelo decise prenderla al volo ( perché poteva pure farla cadere dopo il mal di testa che gli aveva provocato) e farla salire su Blackjack.
"Va bello, e mi raccomando non farla cascare. Io torno dall'oltretomba ok?"
Il cavalo rispose con uno sbuffo. Come a dire " sarò sempre più figo io che volo", ma Nico non era molto sicuro quando il cavallo, pardon, pegaso, gli rispondeva. Si concentrò sul campo Mezzo Sangue dove Chirone lo aspettava.
POV CHARLOTTE:
In realtà non stavo dormendo. Era solo una reazione di difesa. Mi avevano lanciato qualcosa in gola, ma prontamente lo avevo sputato senza farmi vedere.Per quel che potevo sapere io il cavallo era in realtà un'abulanza e il ragazzo un medico. Peccato però che le ambulanze non volassero. 
" Come ti aveva chiamato il ragazzo? Blackjack? Parli americano?" 
Se ve lo state chiedendo, no, non parlava americano, o comunque nessuna lingua umana.
Ero davvero arrabbiata, impazzita e delusa da me stessa per non cercare di sfuggire a quello che mi stava succedendo. Decisi di godermi il panorama. Problema? Avevo appena scoperto di soffrire di vertigini. Mi aggrappai il più possibile al pegaso. Ed iniziai a pensare qualcosa che mi distraesse. Se ero davvero figlia di un dio o dea greca , significava che io ero un semidio. E se il ragazzo non mi aveva mentito sarei stata portata da altri come me. Che bello! Altri asociali con allucinazioni e problemi di dislessia.... Ma quando il cavallo sorvoló un bosco mi accorsi di tutti i templi che si trovavano. Dodici erano enormi, gli altri sembravano un po più piccoli. Blackjack scese a terra accanto  a uno dei templi maggiori, dove sulla porta era stato disegnato un tridente. Quando il mio amigo inizió a sbuffare, la porta si spalancò rivelando un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi di un'azzurro irresistibile, con un sorriso da ebete disegnato in faccia. 
" Hey! Io sono Percy Jackson, figlio di Poseidone, dio del mare. Tu devi essere Charlotte Evans! "
Mi stava già dando sui nervi. Tutta quella confidenza la ... Odiavo.
"Già. A solo scopo informativo dovrei farti tre domande: 1 dove sono? 2 perché mi avete rapito? 3 posso andarmene ora?"
"Questo è il campo Mezzo Sangue! Casa per i semidei greci che hanno bisogno di capire cosa sta succedendo.  Non ti abbiamo rapito, ti abbiamo solo accompagnato nella tua nuova casa, e  no, non puoi andartene. Devi ricevere un certo livello di addestramento per tornartene alla solita noiosa vita. Comunque... Perché Nico non è con te? Gli hai fatto qualcosa?!"
"Non gli ho fatto niente. Ha detto che sarebbe tornato dall'oltretomba...."
Lo vidi cambiare espressione, dal lievemente saccente al preuccupato. 
"Hey Percy, ti ho portato la ragazza nuova!" Lo stupido che aveva cercato di addormentarmi era corso nella nostra direzione. Quanto avrei voluto che inciampasse in una pozzanghera e si sporcasse i suoi vestitini da emo  di melma. In un attimo lo vidi a terra, immerso di sporca melma marrone. Oops.
" ma che diavolo! " fu l'imprecazione di Nico.
Percy guardò nella mia direzione, lo sguardo un po più su della mia testa. 
"Tu sei... Figlia di Ecate!"
"La dea della...?"
"Magia. Della magia Charlotte. Nessuno ti ha istruito?" Un grosso uomo-cavallo venne nella nostra direzione
"Ci hanno provato. Peccato che ogni due per tre venivo sbattuta fuori da scuola per qualche casino. Comunque.... Se devo restare qua avrei bisogno delle mie cose a New York. E vorrei riabbracciare Sauce"
Mi mancava da morire il mio cane.
Il ragazzo alto con l'aria da tonto mi chiese perché volevo della salsa.
"Sauce é il mio cane. Era un cane randagio, l'ho portato a casa senza pensarci, ma le uniche cose che avevo in casa erano cioccolata e salsa di pomodoro, così gliel'ho data e gli ho pure dato un nome."
L'uomo-cavallo si presentó come Chirone, un centauro. Stavo delirando. Forse era come per Doroty l'avventura del mago di Oz. Dovevo semplicemente svegliarmi. Ma non succedeva niente, anzi peggiorava soltanto perché poco dopo arrivò una ragazza bionda mozzafiato.
"Che sta succedendo?"
   
 
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