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Autore: sunny_stiller    21/08/2015    0 recensioni
"Hey, tintarella di Luna, dico a te. Sei sempre così tonta,oppure ti sei fatta? Oh, scometto che riuscirei a lanciarti dalla finestra con un solo dito, piccola bastarda. Chissà chi si sta scopando tua madre. E tuo padre? Sei così inutile per lui che ti ha abbandonato!"
Vi siete mai chiesti perché insultano i genitori? Anche la ragazza dai capelli rossi ruggine se lo stava chiedendo. Gli passó per un attimo in mente quello che poteva fare lei muovendo solo un dito. Ma dato che non sapeva se erano allucinazioni, decise di ignorarlo e continuare a leggere il suo libro in spagnolo di seconda mano.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi aveva veramente tolto il fiato dalla paura. Sembrava una regina di ghiaccio pronta a sparare laser dagli occhi. Percy la guardò con amore
"Hey.... Annabeth, lei è la nuova arrivata Charlotte Evans, ed è già stata riconosciuta da sua madre. Incredibile vero?"
"Quindi mia madre è una dea, ha ucciso mio padre,  e mi ha lasciato una montagna di soldi, una casa ed un foglietto con scritto "Ti voglio bene, comportati da brava bambina" ? Mi avete davvero rallegrato la giornata. E tu, Di Angelo, non azzardarti a darmi sonniferi mentre sono in preda ad un'attacco di panico."
Lo avevo ignorato fino a quel momento. Lo devo ammettere, mi stava veramente sulle scatole. Ma ridotto così provavo un misto di tenerezza e orgoglio.
Sentivo lo sguardo di Annabeth squadrarmi dall'alto in basso. Mi stava giudicando, non potevo permetterglielo. La guardai negli occhi con aria di sfida. Contai fino a tre almeno trentatré volte. L'aria era ghiacciata. Vedevo Percy che rabbrividiva insieme a Nico e Chirone.
"Mmm....forse è meglio se la porto a fare un giro, che ne dite?"
"La porto io Percy. Devo parlarle" disse la ragazza guardandolo
"Certo, perché no? Sembri una ragazza deliziosa..." Sussurai in modo che mi sentisse solo lei. 
La seguii senza dire una parola, mentre lei mi mostrava le case del campo. Sinceramente non capivo che cosa aveva contro di me. Se gli altri fossero stati come lei e Nico, me ne sarei tornata da Sauce in un lampo.
"Te lo devo proprio chiedere. Perché ti comporti così? Nemmeno ti conosco!"
"Senti Evans, hai attaccato un mio amico. "
"Era autodifesa ritardata"
"E mi guardi come se fossi...superiore"
"Sostenevo il tuo sguardo che sembrava dire "questo minuscolo pezzetto di cacca è nel mio campo?! É assolutamente fuori discussione!""
"Non è vero! Eri tu che avevi lo sguardo da " ma guarda questa poraccia, in questo orribile campo per persone pazze""
Mi misi a ridere. Anche lei inizió a ridacchiare.
"Hai sempre la risposta pronta vero? Ti dovrei presentare un mio amico..."
"Si, ma per favore, voglio conoscere meno gente possibile. Giusto la quantità necessaria per non essere al centro dell'attenzione, ma comunque avere qualcuno che ti guarda le spalle. Senti, mi hai detto che ci sono altri semidei in questo campo ma non vedo nessuno" 
"Già, ma sono nell'arena laggiù. Clarisse, una ragazza ecco.... Un po' violenta "
"Quanto?"
"Abbastanza da prenderti per il collo ed infilare la tua testa nel water. Dicevo... Sta sfidando uno dei suoi fratelli quindi per altri dieci minuti nessuno uscirà di li."
Arrivammo davanti ad una casa viola scuro. Annabeth mi fece cenno di entrare
"Non mi accompagni?"
"La casa di tua madre è piena di maledizioni per coloro che non sono figli della dea. Nessuno , a parte i suoi figli, sanno come è fatta all'interno. E tu, come i tuoi fratelli non puoi dirlo a nessuno. Credo che vi sia un specie di giuramento...."
"Credi che dopo questo abbia voglia di entrare? Già so che è una assasina, in più lancia maledizioni ai suoi stessi figli... "
"Non lo so.... Ma non hai altri posti dove stare, apparte un campo romano, ma hey, quello greco è il migliore! Su entra, o ti spingo io!"
Varcai la soglia dell'edificio. Era stupendo, i mobili bianchi stavano benissimo con le pareti scure della casa, c'era una fontana bellissima con dei cani, ed infine un bagno da F.A.V.O.L.A!  Poi notai una scritta in greco, diceva di non parlare di come era fatta la cabina neanche sottotortura. Non capivo il perché.
E poi il cartello ti faceva venire voglia di spiatellare tutto a tutti, ma decisi comunque di rispettarlo. Rimasi dentro per venti minuti a cercare eventuali tesori nascosti. Quando uscii mi preparai alla furia di Annabeth per averla fatta aspettare così tanto.
"Perché sei uscita subito?"
Cosa? Ero stata venti minuti la dentro. Forse era questo che non bisognava raccontare agli altri. Mille domande mi stavano affolando la testa, ma la ragazza davanti a me attendeva una risposta.
"Ehmm...ha un'arredamento di pessimo gusto. Troppo cupo e spaventoso! Ora, che cosa andiamo a vedere?!"
"L'armeria, ti serve qualcosa per combattere" e mi mostró pa sua sottospecie di spada. Se prima mi aveva spaventata, ora con quell'arma mi terrorizzava. Non lo diedi comunque a vedere. Non avevo tempo per essere una gelatina impaurita, dovevo capire perché ero in quel posto.
"Per combattere dici? Di solito scappo, ma nell'ultimo caso ho rigurgitato la colazione, e te lo devo proprio dire, non ho mai umiliato un mio avversario così tanto. Era tutto coperto di -"
"Grazie per il consiglio, ma preferisco di no. Andiamo prima che la lotta nell'arena finisca"
Mi accompagnó in una capanna piena di armi superfiche, tipo bazuka, ak47 , lancie, archi, spade e pugnali. Per quanto mi piacessere le armi da fuoco mi disse di puntare su qualcosa un po più...greco. 
"Tu sai che cosa hanno preso le mie sorelle?"
"Ora che ci penso non le ho mai viste con un'arma. Forse erano sotto i vestiti...."
"E se decidessi di non prendere niente? A meno che tu non mi permetta di prendere quel meraviglioso, superfigo bazuka ammazza tutti..."
"Non credo che si adatti particolarmente a te."
Presi una spada a caso. Era molto bella, nell'impugnatura era intagliato un cane, di color mogano, forse un razza simile ad un lupo,con la bocca spalancata, da dove poi partiva una lama argentea lunga e fine. Mi piaceva, ma sembrava più qualcosa da mostrare e non tanto da usare.
"Wow, molto bella. Però..."
"Sembra inutilizzabile in battaglia vero? Lo credo anche io. Ma mi piace no? Meglio di niente."
In lontananza sentii una specie di campana risuonare più volte. Annabeth sembró molto preuccupata. Mi trascinó via ignorando le mie domande su che cosa stesse succedendo. Però si bloccó davanti ad una ragazzona che stava camminando furiosa nella nostra direzione.
"Lo sai Chase, ormai è una tradizione! Vieni qui piccoletta!" 
Mi stava già sulle scatole. E mi aveva chiamata piccoletta. E mi stava sopratutto giudicando per il mio aspetto. Mi sarei venticata, e subito.
"Oh santa Ecate! Che gli avete dato da mangiare?! Ormoni della crescita e OGM?"
Qualcuno inizió a ridacchiare, ma quella li incenerí con il suo sguardo. Camminó verso di me e mi prese per il collo. 
"Mi prendi in giro? Adesso vieni a farti un bel bagno nel cesso!"
Quindi questa ragazza era Clarisse.
Ora si che mi aveva fatto incazzare. Mi stava esponendo a troppe persone. Da un momento all'altro avrei avuto un'attacco di panico, e sarei diventato lo zimbello del campo.
"Cosa?! Non voglio lavarmi con la tua faccia! E poi scusa, chi è che puzza di sudore tra me e te?"
Si arrabbiò ancora di più. Mi scagliò a terra con le sue onte mani ferme sul mio collo.Vidi Annabeth e percy cercare di fermarla, ma altri due ragazzoni, probabilmente della casa di Ares, li fermarono. In quel momento vidi clarisse preparare il pugno destinato al mio naso. Meglio naso rotto o zigomo distrutto?Dovevo fare qualcosa. Mi venne in mente quello che avevo fatto con Nico. Mi immaginai la scena di Clarisse che sbaglia mira e si rompe la mano colpendo il terreno, io che scappo via velocemente e nessuno si accorge che non ci sono più. Ed in attimo ero nella mia cabina. Sentivo il respiro accelerare, stavo avendo un'attacco di panico. Mi concentrai sull'orologio che avevo sul polso. Se dentro la cabina venti minuti erano cinque minuti fuori sarei dovuta rimanere un sacco prima della cena. Dovevo tornare fuori, ma correvo il rischio di essere trovata da Clarisse, e non potevo di nuovo manipolare la Foschia. Annabeth mi aveva raccontato brevemente la storia degli dei, sopratutto di mia madre. Adesso la odiavo leggermente di meno. Ma ancora non capivo che fine avesse fatto il mio papà. Lo avrei di sicuro scoperto. Il mio respiro rallentó dopo dieci minuti da quando ero entrata. Ripensai a Sauce. Dovevo portargli del cibo e dell'acqua, altrimenti sarebbe morto. Nessuno mi aveva detto se si potevano portare cani al campo. Decisi di sbirciare fuori dalla porta. Annabeth mi stava cercando perché vidi un foglietto a terra scritto in greco "sei stata grande! Clarisse si è rotta una mano, bel lavoro. Io e Percy ti aspettiamo alle 18:30 davanti al Pugno di Zeus" . Mi guardai l'orologio, mancavano 10 minuti . Presi la spada che avevo scelto, e lo zaino che portavo sulle spalle da quella mattina. Se fosse stata una trappola sarei scappata senza lasciare tracce.
Corsi incima alla collina, ma mi nascosi quando vidi sette persone, non due. Mi restavano due possibilità: scappare senza essere vista o capire se era una trappola.
Scelsi la seconda. Uscii allo scoperto con la spada in mano. Dovevo fare veramente paura. Una ragazza alta un metro e sessanta, capelli rossi e occhi neri enormi, pelle da malato, jeans e felpa con il logo del WWF. Un mostro proprio.
"Hey Charlotte! Ti abbiamo fatto una sorpresa! Che te ne pare?"
"Zitto uomo-pesce. Annabeth, che cos'è una trappola? Mi fidavo di te!"
"Charle, volevo farti conoscere alcuni ragazzi semidei!"
Mi girai verso il campo.
"Ti avevo detto che non volevo conoscere troppa gente!"
"Sono solo cinque!"
"Contando te, l'uomo-pesce, Nico, Chirone e la tipa che voleva spaccarmi la faccia sono già 10. Non ho intenzione di fare amicizia. Ho sempre vissuto in compagnia di un cane, che ora si trova da solo a New York, senza che nessuno si occupi di lui."
"Hey,ragazzina-"
"Ho 15 anni per Giove!" Gridai esasperata nella direzione di un ragazzo riccioluto. Sembrava un fantino. E aveva una faccia simpatica. Un tipo da evitare per non finire nei guai. Accanto c'era una ragazza bassa abbracciata ad un muscoloso panda cinese ( chissa se apprezzava la scritta sulla mia felpa!). Vicino ad Annabeth si trovava il classico ragazzo figo e biondo, e a fianco la classica barbie di colore. 
"Anche io so manipolare la foschia" disse la ragazza abbracciata al panda
"Brava, vantati! Sentite, davvero, l'unica cosa che voglio è riavere il mio cane, ok? Dopo potrete farmi tutte le presentazioni che volete."
"Non so se sia possibile..."
"Vale comunque la pena provare no? Percy non pui chiamare la Signora o'leary?"
"Hai ragione!" Percy fischió, e affianco gli apparve un cane enorme. Mi stavo chiedendo come fosse possibile che potesse entrare al campo quando inizió a correre nella mia direzione. 
"No!" Il cane mi venne addoso scaraventandomi a terra. Cominció a leccarmi il viso e a uggiolare. Che carino!
"Oh si, sei proprio un bravo cane! Ma quanto sei dolce! Awwww....."
Non potevo resistergli, era così bello e soffice! Ma quando si mise seduto mi fece cenno di salire sulla sua groppa. 
"Sa già dove vuoi andare, ma il primo viaggio nell'oltretomba può essere un po' doloroso...." Disse annabeth.
"Hey, sono figlia di Ecate, posso benissimo viaggiare nel regno dei morti!" Era una scusa banale, me serví a placare la preuccupazione di Annabeth e gli altri, ad eccezione della ragazza che prima avevo trattato da schifo.
"Charlotte, ti accompagno, voglio venire anche io a vedere New York"
"Fa come ti pare!" Salii velocemente sul cane gigante seguita a ruota da quella timida ragazza. Probabilmente le facevo paura.
   
 
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