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Autore: celebel    01/03/2005    2 recensioni
Una mini-fic per ognuna delle canzoni dell'omonimo disco di Enya...
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per "Wild Child" ho preso le parole delle strofe e in base a queste ho descritto una situazione…





Aragorn sospirò. Era tutto così difficile.

La Compagnia era stata affidata a lui, il Male allargava il suo dominio e non sapeva se, una volta lasciata Lothlòrien, avrebbe potuto di nuovo passare del tempo con Legolas. Il suo Legolas.

Stava camminando per il Bosco D'Oro da qualche ora, vagando senza meta avanti e indietro. In cerca di un po' di solitudine, di un po' di tempo per pensare, di risposte. Ma alla fine avrebbe voluto semplicemente essere rimasto con Legolas, che riusciva sempre a tirarlo su di morale, anche se erano nella peggiore delle situazioni.

Avrebbe, è vero, potuto tornare indietro. Ma a quel punto forse era meglio trovare un posto tranquillo e riflettere. Doveva pianificare il percorso che avrebbero seguito stando attento ai pericoli e alle difficoltà, tenendo conto che i quattro Hobbit non erano guerrieri come lui, Boromir, Gimli e Legolas. Loro potevano camminare per qualche giorno senza fare pause o mangiare, i piccoli della Contea no.

Era arrivato ad una radura che non si ricordava di aver mai notato. E dire che credeva di conoscere bene quei posti… Era uno spazio erboso più o meno circolare, circondato da alti alberi.

L'Uomo guardò verso l'alto, per vedere il cielo. Era pieno di nuvole grigie che promettevano pioggia, ma a lui non importava. Avrebbe facilmente trovato riparo tra gli alberi, e poi Caras Galadhon non era lontana, poteva raggiungere la città degli Elfi in pochi minuti. Sapeva di non essersi allontanato molto, e vedeva distintamente i flet più esterni.

Si sedette al centro del prato e guardò il cielo, rapito.

Era incredibile come le nuvole potessero assumere forme tanto strane… e che colori! In qualche punto i raggi di Anor filtravano tra le nubi come veli d'oro e le illuminavano di mille caldi riflessi. Oppure sfumavano dal bianco al nero passando per mille tonalità di grigio diverse.

Le prime gocce di pioggia iniziarono a cadere.

Aragorn restò però sdraiato sull'erba. Era uno spettacolo meraviglioso, adorava la pioggia, ma raramente aveva il tempo di fermarsi ad ammirarla.

Le lacrime del cielo cadevano con forza sulla terra, frantumandosi in goccioline più piccole che schizzavano via. Si era messo seduto, e dai capelli ormai bagnati, l'acqua scendeva fino al suo collo o alle spalle. Sentiva dei brividi lungo la schiena quando una piccola goccia la percorreva.

Aprì le braccia come un bambino, per non perdersi nessuna di quelle stille.



Nascosto dietro un albero, Legolas lo osservava sorridendo. Lui veniva spesso in quel posto, e anche quel giorno aveva deciso di recarvisi. Ma, scrutando tra gli alberi che si interrompevano per lasciare spazio a quell'oasi verde, aveva notato Aragorn che osservava il cielo.

Poteva sentire i suoi pensieri, che quando aveva iniziato a piovere si erano fatti più cupi.

"Ho paura di quello che sono… sto vivendo due vite contemporaneamente. Sono Grampasso il Ramingo e Aragorn il futuro Re. Adoro la prima vita, ma non posso sfuggire al mio destino. Se almeno potessi avere accanto la persona che amo, Legolas, e invece non potrò mai… mai… mai… Quello che stiamo vivendo è solo un sogno, ed io ho paura di svegliarmi e di non trovarmi tra le sue braccia, ma tra quelle di Arwen… Perché tutto accade così velocemente? Perché non posso semplicemente addormentarmi e lasciare che tutto prosegua senza di me?"

Si era alzato in piedi e stava per andarsene, ma Legolas, senza farsi notare, andò dietro di lui e lo fermò.

Non gli permise di girarsi, ma gli sussurrò dolcemente:

"Ever close your eyes, ever stop and listen, ever feel alive, and you've nothing missing"

Ricordava solo qualche strofa di quella canzone dolce che la madre mi cantava con tenerezza se si svegliava la notte…

"You don't need a reason, let the day go on and on"

Gli baciò il collo, quindi continuò:

"Let the rain fall dawn everywhere around you. Give into it now, let the day surround you. You don't need a reason, let the rain go on and on"

Aragorn si era arreso tra le sue braccia e aveva appoggiato indietro la testa ad una spalla dell'Elfo, che lo stringeva a sé, continuando a parlargli:

"Only take the time from the helter skelter every day you find everything's in kilter. You don't need a reason, let the day go on and on"

La pioggia continuava a cadere, ma a loro non importava. Aragorn aveva chiuso gli occhi e si lasciava guidare lungo sentieri di sogno dalla voce dolce e ammaliante dell'Elfo.

"Every summer sun, every winter evening, every spring to come, every autumn leaving. You don't need a reason, let it all go on and on"

Erano tutte strofe di una canzone, ma lui ricordava solamente queste.

Sollevò una mano e accarezzò i capelli bagnati di Aragorn.

"Ora andiamo…" disse dopo un momento di silenzio "La pioggia aumenta di intensità…"

Faticosamente, l'Uomo si allontanò da quelle braccia protettive e si incamminò verso la città degli Elfi di Lothlòrien con Legolas a fianco.

Si fermò e lo guardò negli occhi. Avevano provato le stesse emozioni.

"Hannon le (grazie)" gli disse a bassa voce abbracciandolo di nuovo "è stato bellissimo… ora sto decisamente meglio…" gli sorrise "questa canzone me la cantavi anche a Imladris tanti anni fa, quando ero ancora solo Estel, un bambino cresciuto tra gli Elfi… quando io avevo paura del buio e non volevo che lasciassi la mia stanza la sera tu me la cantavi… la adoravo… come adoro te…" sussurrò, avvicinando il viso a quello di Legolas. Quindi lo baciò con tenerezza sulle labbra. Uniche testimoni di quel bacio furono le gocce di pioggia che cadevano intorno a loro.





FINE




  
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