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Autore: RosaDraco    14/08/2015    3 recensioni
Il piccolo Natsu vive nel cuore della foresta insieme al padre adottivo: Igneel un grosso drago sputafuoco. Che cosa potrebbe desiderare di più? Natsu non immagina nemmeno quali sorprese stia per riservargli quel giorno d'inizio estate ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Grandine, Igneel, Natsu, Wendy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Solid Script

Eccomi di ritorno! Anche oggi sono qui per portarvi un capitolo e suggerirvi una canzone che mi ha ispirata mentre scrivevo queste pagine. Si tratta di Immortals dei Fall Out Boy. Ogni volta che ripenso a questo passaggio della storia non riesco proprio a togliermi dalla testa i primi versi della canzone:


They say we are what we are
But we don't have to be.
I'm bad behavior but I do it in the best way.
I'll be the watcher (watcher) of the eternal flame.
I'll be the guard dog of all your fever dreams ...
I try to picture me without you but I can't


Solid Script

Per qualche giorno, dopo la sparizione di Metallicana, Gajeel cercò di rinviare tutte le domande sul suo futuro. Al mattino continuava i suoi allenamenti e aspettava con ansia il pomeriggio, quando Levy veniva a fargli visita. La ragazza gli teneva compagnia e gli impediva di sentire il vuoto della foresta. Durante i loro allenamenti la sua magia da dragon slayer tornava improvvisamente utile, ma quando a sera andava via, i dubbi tornavano a tormentare Gajeel. Scuotere la testa non serviva a ricacciarli indietro.

Partire o non partire?

Quando aveva cominciato a sognare di viaggiare per il mondo Gajeel non aveva ancora incontrato Levy e non sapeva quanto sarebbe diventata importante per lui. L’idea di andare via, senza di lei, gli provocava ogni volta una fitta di dolore. Si vedevano tutti i giorni eppure quando la ragazza tornava a casa il vuoto che si lasciava dietro gli toglieva il respiro. Non aveva alcuna speranza di sopravvivere lontano da lei! Ma c’era un altro pensiero che tormentava Gajeel: aveva paura di perderla. Che cosa avrebbe fatto se, mentre era impegnato in uno dei suoi viaggi, Levy si fosse innamorata di un altro? Il rimpianto lo avrebbe tormentato per sempre. Se voleva davvero lasciare la Foresta Pietrificata, viaggiare per il mondo e mostrare a tutti quello che aveva imparato, allora aveva un’unica possibilità: doveva portare Levy con sé ad ogni costo.

Quella rivelazione colpì Gajeel con la stessa forza di un mattone o meglio con la stessa forza di Solid Script. Una parola a lettere cubitali, “Stone”, lo aveva appena centrato in pieno. Era completamente fatta di pietra, ma la testa del dragon slayer era più dura dell’incantesimo e la parola si frantumò all’istante.

- Attento! Ti ho fatto male? - Levy lo raggiunse subito dopo, inginocchiandosi accanto a lui con aria terrorizzata; era certa che il dragon slayer avrebbe evitato il colpo, altrimenti non lo avrebbe scagliato con così tanta forza.

- Certo che sto bene! - Grugnì Gajeel - Ho solo spaccato una montagna con la testa! Che cosa vuoi che sia? -

La magia che Levy aveva imparato poteva produrre soltanto incantesimi di breve durata ma era così incredibilmente versatile da darle infinite possibilità in combattimento. Finché era stata bloccata sui libri a studiare Solid Script, nemmeno lei si era resa conto di quanto quella tecnica potesse essere interessante. Sentire la magia scorrerle nelle vene fino alla punta delle dita, mischiarsi all’adrenalina e alla competizione, era una sensazione fantastica. Levy aveva letto di maghi oscuri che, annebbiati dai loro stessi poteri, avevano perso la testa ma soltanto adesso iniziava a capire da dove venisse quel senso di onnipotenza. Anche se non lo ammetteva spesso, piaceva anche a lei l’idea di potersi finalmente confrontare con Gajeel; era un vero peccato il fatto che negli ultimi giorni fosse così fuori fase. Era evidente che la sparizione di Metallicana lo aveva disorientato, ma nemmeno Levy sapeva cosa fare per tirarlo su di morale. Non riusciva a capire cosa gli passasse effettivamente per la testa e non aveva nemmeno idea di come convincerlo a condividere i suoi pensieri.

- Va bene! Va bene! - Alla fine Levy si lasciò andare sull’erba con un sospiro: era meglio finire i loro allenamenti prima che si trasformassero in un litigio - Chiudiamola qui: io sono esausta! - La ragazza aveva i capelli appiccicati alla fronte e il respiro un po’ corto. Non aveva alcuna speranza di reggere il confronto con la stamina di Gajeel. Ma il dragon slayer non era dell’umore adatto per accettare nemmeno una resa - Ti arrendi così? Non puoi arrenderti proprio quando hai appena assestato un colpo vincente al tuo avversario! Ma devo insegnarti proprio tutto Scricciolo? Rialzati e combatti! - Gajeel non se ne rendeva conto, ma quando gridava in quel modo suonava proprio come Metallicana, quando si addestravano insieme.

- Lascia perdere. Tanto non riuscirei comunque a batterti ... -

- La vuoi piantare? -

Levy fu costretta a coprirsi le orecchie per evitare che il dragon slayer le sfondasse i timpani.

- Non devi sottovalutarti così! La tua magia è incredibile: puoi usarla per creare praticamente qualsiasi cosa. Puoi manipolare tutti gli elementi mentre io invece, posso controllare solo l’acciaio! -

Per un attimo Levy rimase in silenzio, non era sicura di aver sentito bene oppure no. Quando Gajeel parlava così della sua magia, la faceva quasi assomigliare a Zaref, il mago oscuro, che con i suoi poteri era capace di creare qualsiasi cosa, perfino i demoni dalla polvere.

- Ogni volta che ti arrendi in quel modo mi fai infuriare. - Continuò il dragon slayer incrociando le braccia.

- Non hai abbastanza fiducia in te stessa. È ovvio che se fai così non riuscirai mai a battermi nemmeno in un’amichevole. Non arriverai mai da nessuna parte! - Questa volta Levy fu costretta a mordersi la lingua. Il tono di Gajeel era duro, ma non la stava sgridando. - Sei più cocciuta di quello che sembri: ma non diventarlo nel modo sbagliato. Non potevo aiutarti a decifrare quei libri maledetti ma almeno adesso posso darti una mano con gli allenamenti! - Le stava chiedendo il permesso di aiutarla anche se i suoi modi erano scontrosi come sempre. Levy non aveva bisogno di sentire altro per farsi coraggio. Attirò il dragon slayer per un braccio e senza nemmeno pensarci due volte, appoggiò le labbra contro le sue. Anche quella, in fondo, era una magia, un’alchimia, che per essere perfezionata aveva richiesto un po’ di pratica e un buon partner.

- Che cosa farei se non ci fossi tu a incoraggiarmi? - Sussurrò la ragazza, quando alla fine si staccò per riprendere fiato. - Di che stai parlando, Scricciolo? - Ma ormai Gajeel si era già scordato tutto, l’aveva costretta a sedersi sulle sue gambe, stringendola forte. Crescendo il dragon slayer ormai era divento così alto e robusto da poter tenere Levy perfettamente tra le braccia, senza perderne nemmeno un centimetro. Era una cosa che amava da impazzire. Combaciavano perfettamente, come un seme nel suo guscio.

- Sei davvero con la testa tra le nuvole. Mi sa che è meglio che continuiamo domani questo discorso. - Levy gli appoggiò un ultimo bacio sulla guancia, prima di divincolarsi dalla sua stretta. Al dragon slayer non restò che mormorare di mala voglia - Te ne vai? -

Il sole ormai stava già calando e Levy sapeva di non potergli concedere nemmeno un istante in più. Sapeva che tra le braccia del suo amato, un minuto poteva diventare un’ora in meno di un batter d’occhio.

- Devo tornare a casa in tempo per cena, lo sai, oppure inizieranno a chiedermi spiegazioni! -

- Ma se i tuoi zii non si accorgono nemmeno se esci o entri in casa? - Protestò Gajeel.

- Ma gli altri iniziano a farsi domande. Qualcuno inizia a vociferare addirittura che mi sono fatta un amante in un villaggio vicino! -

Gajeel aggrottò un sopracciglio come a dire che non vedeva il problema e Levy decise di archiviare la questione con un sospiro. Sarebbe stato troppo lungo spiegargli le intricate leggi d’onore che tutte le ragazze di campagna come lei erano costrette e rispettare. - A domani! - Questa volta Levy gli soffiò un bacio con la mano e si girò, sparendo tra gli alberi. Doveva affrettarsi se voleva uscire dalla foresta prima che calasse la notte. Ormai conosceva a memoria la strada e gli animali selvatici non le facevano più paura, ma sfortunatamente, proprio quella sera, qualcosa di terribile era già in agguato per lei nell’ombra.

- Si è fatto davvero tardi ... - Sospirò la ragazza, uscendo dal fitto degli alberi e correndo in fretta in mezzo all’erba alta. Quando raggiunse la stradina in terra battuta che conduceva fino al suo villaggio, le mancava già il fiato e fu costretta a fermarsi per un attimo, piegata in due per recuperare.

Adesso tutto ciò che rimaneva all’orizzonte era un alone arancione scuro e più sopra il blu della notte. Alzando la testa, Levy poteva già scorgere in lontananza le luci delle case e il fumo alzarsi dai camini, segno che in molti stavano già cucinando la loro cena.

- Se non mi sbrigo ... - La ragazza non riuscì nemmeno a completare quella semplice frase. Una mano emerse dal buio alle sue spalle, coprendole la bocca ed in un attimo la ragazza si ritrovò serrata in una morsa d’acciaio.

- Che cosa abbiamo qui? - Le sussurrò una voce all’orecchio, la voce gracchiante di un uomo che non aveva mai sentito prima. Levy deglutì a fatica, paralizzata dal terrore, mentre lo sconosciuto si appoggiava col mento sulla sua spalla, guardandola allo stesso modo con cui fanno i predatori con le loro vittime. Il suo lungo naso aquilino lo faceva assomigliare ad un incrocio tra un rapace ed una gallina.

- Sembra uno spuntino appetitoso quello che hai appena trovato Kawazu. La collana che indossa non ha alcun valore, ma la pietra forse possiamo riutilizzarla: sembra lacryma blu. - L’aria tremolò ed una seconda figura apparve a qualche passo da Levy. Si trattava di un altro uomo con un naso schiacciato ed un ciuffo di barba che lo facevano assomigliare ad una capra selvatica. Indossava un’armatura e uno strano elmo, ornato con un paio di corna dorate. Al fianco portava una katana lunga e sottile.

- Sono anni che non veniamo a caccia in questa zona, vero Yomazu? - Ridacchiò l’uomo che la teneva prigioniera - Ma questa spedizione sta già dando i suoi frutti! -

L’aria alle spalle di Yomazu, l’uomo capra, tremolò ancora, come se un velo magico si fosse appena rotto, scoprendo un’intera armata di brutti ceffi. Ognuno di loro sfoggiava un ghigno terribile, barbe sfatte e vestiti laceri. Qualcuno brandiva un coltello arrugginito, qualcun altro un’ascia e qualcuno addirittura una mazza. Era evidente che si trattava di banditi.

- Da quale villaggio vieni, dolcezza? - Continuò a sussurrarle all’orecchio Kawazu con la sua voce da gallina. - Stavamo pensando di saccheggiarne uno. Ti prometto che se ci dai le informazioni che vogliamo, non faremo nulla di male a te e alla tua famiglia. - Ma gli uomini della banda risero, come se quella del loro capo fosse una delle battute più divertenti che avessero mai ascoltato. - Allora? -

Levy era in evidente svantaggio: i suoi avversari erano armati e probabilmente conoscevano anche qualche forma di magia, ma non poteva concedergli la vittoria così facilmente. Proprio poco prima Gajeel l’aveva incoraggiata a credere di più in se stessa! Doveva solo riuscire a liberarsi e correre dritta fino al villaggio per chiedere soccorso ... Che alternativa le rimaneva?

Levy morse, addentando la mano che il bandito le teneva premuta sulla bocca con tutta la forza che aveva. Kawazu gridò per il dolore e si staccò subito, colto di sorpresa, per stringersi le dita sanguinanti.

- Piccola putt! -

Mai smettere di colpire dopo aver assesto un attacco vincente.

Levy si lasciò il bandito alle spalle, puntando dritta contro quelli che le bloccavano la strada per aprirsi un varco - Solid Script: Fire! - Il suo incantesimo si rovesciò sugli avversari, costringendoli a farsi precipitosamente da parte ma Yomazu reagì con una velocità impressionante. Sfoderò la sua katana e la mosse, graffiando per aria un simbolo oscuro - Mizu. - Bastò che scandisse la parola ed un fiume d’acqua venne letteralmente fuori dal suo incantesimo, spegnendo le fiamme e travolgendo Levy. La ragazza si ritrovò in un attimo a terra, inzuppata fino al midollo, annaspando per un poco d’aria.

- Chi lo avrebbe mai detto! - Esclamò il bandito con la katana, puntandole l’arma addosso per bloccare ogni suo tentativo di fuga - Non solo abbiamo trovato una piccola impertinente, ma anche una piccola maga! Peccato che tu sia un’autentica principiante... Vuoi due lezioni da un vero maestro di Oriental Script? -

Che incredibile caso di sfortuna ... Levy si morse un labbro per la rabbia. Tra tutti i banditi che poteva incontrare, proprio uno con i suoi stessi poteri? La tecnica di Yomazu sembrava leggermente diversa dalla sua, ma anche spaventosamente potente ...

- Non la toccare! Lasciala a me! - Kawazu spinse via il compagno per una spalla. Il suo viso adesso sembrava un autentico ritratto della furia - Mi occupo io di questa mocciosa! - Levy non riuscì nemmeno a scansarsi prima che il bandito l’afferrasse per i polsi, sollevandola in aria come un fuscello. Kawazu era molto più alto di lei e la sua figura imponente come quella di un mostro. Le sue unghie affilate, le affondavano nella carne, tenendola saldamente come gli artigli di un’aquila.

- Vacci piano capo! O non potremo più usarla come ostaggio! - Ridacchiò qualcuno dei banditi che soltanto un attimo prima stava scappando dalle fiamme di Solid Script.

- Anche io voglio un giro con la ragazza! - Esclamò invece qualche altro disgustoso pervertito, ma Kawazu non li stava ascoltando: fissava Levy con così tanta intensità da farla tremare. Era indeciso su cosa farne.

- Te lo avevo detto che non dovevamo tornare. Guarda come ti sei arrabbiato, ora ti fari venire mal di stomaco! - Sospirò alla fine Yomazu, l’uomo capra. La sua voce roca che sembrava tanto un belato.

- L’ultima volta che siamo stati qui abbiamo rimediato solo qualche spicciolo. Abbiamo beccato qualche vagabondo, un mulo carico di libri e una famiglia di pezzenti. -

Un mulo carico di libri e ...

Un altro brivido pieno d’orrore passò lungo la schiena di Levy.

- Lo so! - Esclamò Kawazu - Siamo stati costretti ad andarcene via per colpa di quel bambino scomparso. La vicenda fece un certo eco e un gruppo di cavalieri runici venne mandato a pattugliare la zona per un po’. Ma è stato anche divertente: quella donna non la smetteva di gridare di risparmiare suo figlio! - Ridacchiò l’uomo gallina - Chissà che fine ha fatto quella cimice ... Probabilmente se lo sono mangiati i mostri della foresta! -  Il bandito non aveva la più pallida idea del fatto che i mostri della foresta stessero arrivando a mangiare lui ...

- Iron Dragon’s Sword! - Fu come se un treno impazzito si fosse improvvisamente schiantato contro la retroguardia dei banditi, sbalzandoli in aria. Gli uomini lanciarono tutti uno strillo unanime, pieno di terrore. Non avevano la più pallida idea di cosa li stesse attaccando e non erano pronti a reagire, ma Levy non poteva confondere quella magia con quella di nessun altro al mondo - GAJEEL! -

Il dragon slayer aveva percepito che c’era qualcosa di strano nell’aria, nell’istante esatto in cui la ragazza lo aveva lasciato. La brezza aveva portato fino a lui l’odore dei banditi e per questo, invece di tornare alla sua grotta, si era precipitato fuori dalla foresta.

- Un mago? O è un animale? - Kawazu si affrettò a poggiare di nuovo Levy a terra, stringendola come uno scudo. I banditi che non erano stati travolti dal primo attacco, avevano alzato le loro armi, pronti a reagire, ma era come provare a resistere ad uno tzunami. Gajeel non aveva bisogno di sentire le dichiarazioni di Kawazu per capire chi era che gli stava davanti. Non aveva scordato quelle due facce grottesche; il viso dei due banditi aveva tormentato a lungo i suoi incubi anche dopo aver incontrato Metallicana. Non gli avrebbe permesso di fare del male anche a Levy ed avrebbe vendicato ad ogni costo la sua famiglia.

- Iron Dragon’s Roar! -

L’uomo gallina strinse Levy più forte e piegò la testa all’indietro, inspirando come se stesse per usare anche lui un ruggito del drago. - Egg Buster! - Ma l’unica cosa che ne venne fuori fu una gragnola di uova esplosive. Quando la sua magia e quella di Gajeel si incontrarono l’effetto fu letteralmente devastante, bombardando l’intero campo con pezzi di guscio e di ferro taglienti come lame. I banditi coinvolti nell’esplosione non poterono far altro che gridare e stendersi a terra per evitare la furia del dragon slayer d’acciaio e del loro capo. Era evidente che per Kawazu non era un problema se qualcuno dei suoi uomini fosse stato disintegrato durante lo scontro e nemmeno per Yomazu ...

- Zan! - Il bandito mosse la sua spada e la parola seguì subito la traiettoria della lama, descrivendo una lunga scia per aria. Gajeel era già pronto per accogliere il fendente con le sue scaglie d’acciaio ma ... l’incantesimo lo travolse a piena potenza, squarciando le sue difese come se fossero state di carta.

Levy lanciò uno strillo terrorizzato mentre il dragon slayer veniva costretto a farsi precipitosamente indietro.

- Kan! - Yomazu questa volta tirò un affondo e la parola scritta dalla sua lama liberò un raggio d’energia sufficiente da trafiggere Gajeel ad un fianco, macchiando l’erba e la strada battuta di sangue.

I due banditi non erano nemici da sottovalutare. Se quello che Kawazu aveva detto era vero, allora erano stati proprio loro, i criminali che tredici anni prima avevano aggredito e sterminato sia la famiglia di Levy che quella di Gajeel. Si trattava di assassini esperti. Che cosa potevano mai fare per fermarli?

Mentre il dragon slayer combatteva, la ragazza non poteva far altro che guardare la scena con le lacrime agli occhi. Si sentiva terribilmente impotente, bloccata nella stretta del suo aguzzino. Gajeel faceva del suo meglio per allenarla e incoraggiarla, ma la verità non poteva cambiare: la sua magia era ancora troppo debole per reggere il confronto con avversari così terrificanti. Ma allora? Arrendersi? Impossibile! Forse ... Anche se non poteva sconfiggere di persona i due banditi, Levy poteva fare ancora qualcosa per aiutare Gajeel. Aveva le mani bloccate dietro la schiena ma le gambe libere.

Levy calciò via uno dei sandali che indossava, decisa a tentare qualcosa che non aveva mai fatto prima.

- Solid Script ... - Kawazu non capì in tempo cosa stesse facendo. Levy stava concentrando tutta la magia che aveva dentro proprio sulla punta del piede - Steel! - La parola apparve per magia, solida come acciaio e la ragazza la scagliò via con un calcio. Yomazu abbassò la testa giusto un attimo prima che lo colpisse alla nuca e Steel volò senza fare danni sopra di lui. Ma il bandito non era il vero obiettivo di Levy - Mangiala! - Sapeva che Gajeel poteva convertire il potere del metallo in energia. Trasmettergli tutta la sua magia era la miglior cosa che poteva fare per aiutarlo.

- Ricevuto! - Il dragon slayer non aveva bisogno di farselo ripetere, afferrò la parola al volo, ingoiandola in un sol boccone, mentre i due banditi lo guardavano senza capire cosa stesse succedendo. Yomazu fu il primo ad intuire che si trattava di una tecnica pericolosa, afferrò la katana a due mani e si lanciò all’attacco - Dark Sword: Nurakami! - Sperava di anticipare Gajeel ma ormai il dragon slayer aveva già giunto le mani in alto, permettendo a tutta la magi che Levy gli aveva trasmesso di scorrere: non l’avrebbe sprecata.

- Iron God Sword! - Quando Gajeel abbassò le mani la magia seguì subito il suo movimento, condensandosi in una gigantesca spada nera. La katana di Yomazu non aveva alcuna speranza di resistere: si spezzò ed il bandito venne scagliato via, come una bambola di pezza.

Le carte in tavola si erano improvvisamente rivoltate.

- Egg Wall! - Kawazu gridò, cercando nonostante il panico, di difendersi con uno dei suoi incantesimi. Sparò una raffica di uova ed i gusci esplosero di nuovo, formando una specie di muro grazie al loro contenuto. Ma la spada di Gajeel tagliò di netto la barriera come se fosse stata gelatina. L’uomo gallina non riuscì a far altro che starnazzare un’ultima volta mentre la mano del dragon slayer lo afferrava per la gola e lo staccava da Levy, scagliandolo via. La lama della spada lo colpì di piatto dietro la testa, stordendolo e schiantandolo accanto al suo compagno.

- Quando hai imparato quella mossa? - Gajeel era completamente distrutto, coperto di ferite e sanguinante, ma l’unica cosa che gli importava era il suo Scricciolo - E continui a ripetere che sei debole ... - Levy stava per ribattere che in realtà non aveva fatto niente di speciale, quando delle grida alle sue spalle la costrinsero a girarsi di scatto. Gli abitanti del villaggio avevano notato che qualcosa di sospetto stava accadendo in mezzo ai campi ed adesso stavano arrivando a fare chiarezza. Erano tutti armati di torce, forconi e falci, pronti a linciare chiunque si fosse messo sulla loro strada.

- Che diavolo è successo? -

- Sono banditi! -

- Hanno preso la ragazza! - Qualcuno dei contadini in prima linea scagliò il suo forcone e l’attrezzo andò ad infilarsi nel terreno giusto a qualche passo da loro. Levy reagì in automatico, spingendo via Gajeel.

- Scappa! - Il dragon slayer non aveva alcuna colpa, ma sapeva anche lui che una folla inferocita come quella non avrebbe accettato spiegazioni.

- Uno di loro è ancora in piedi! -

- Ma quello non è un bandito! È la Bestia! -

Jet e Droy raggiunsero Levy  in un attimo, issandola in piedi e bombardandola di domande, mentre gli altri contadini accerchiavano i banditi svenuti e tiravano tutto quello che avevano a disposizione contro la figura zoppicante di Gajeel.

- Scappa! Corri via! - Gridò Levy, stretta tra le braccia dei cugini: adesso non aveva più nemmeno una goccia di magia per divincolarsi. - Rimani nella foresta! Non farti vedere in giro! -

Dietro di lei qualcuno sussurrò che probabilmente aveva preso una botta in testa e che era la paura che la faceva gridare in quel modo, ma a Levy non interessava quello che pensava la gente. In quel momento non le importava più delle voci. Non le importava che pensassero che forse era pazza.

- Tra tre giorni! -

La ragazza continuò a gridare fino a che la voce non le venne meno e Gajeel sparì definitivamente nel buio della notte e nella distanza. Sperava che il dragon slayer avesse capito il suo messaggio e che per i prossimi giorni sarebbe rimasto al sicuro nella Foresta Pietrificata, invece di rischiare la vita e venire di nuovo da lei.
  
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