Eccomi di ritorno! Anche oggi sono qui per portarvi un capitolo e suggerirvi una canzone che mi ha ispirata mentre scrivevo queste pagine. Si tratta di Immortals dei Fall Out Boy. Ogni volta che ripenso a questo passaggio della storia non riesco proprio a togliermi dalla testa i primi versi della canzone:
They say we are what we are
But we don't have to be.
I'm bad behavior but I do it in the best way.
I'll be the watcher (watcher) of the eternal flame.
I'll be the guard dog of all your fever dreams ...
I try to picture me without you but I can't
Solid Script
Per qualche giorno, dopo la sparizione di
Metallicana, Gajeel cercò di rinviare tutte le domande sul suo futuro. Al
mattino continuava i suoi allenamenti e aspettava con ansia il pomeriggio,
quando Levy veniva a fargli visita. La ragazza gli teneva compagnia e gli
impediva di sentire il vuoto della foresta. Durante i loro allenamenti la sua
magia da dragon slayer tornava improvvisamente utile, ma quando a sera andava
via, i dubbi tornavano a tormentare Gajeel. Scuotere la testa non serviva a
ricacciarli indietro.
Partire o non partire?
Quando aveva cominciato a sognare di viaggiare per
il mondo Gajeel non aveva ancora incontrato Levy e non sapeva quanto sarebbe
diventata importante per lui. L’idea di andare via, senza di lei, gli provocava
ogni volta una fitta di dolore. Si vedevano tutti i giorni eppure quando la
ragazza tornava a casa il vuoto che si lasciava dietro gli toglieva il respiro.
Non aveva alcuna speranza di sopravvivere lontano da lei! Ma c’era un altro
pensiero che tormentava Gajeel: aveva paura di perderla. Che cosa avrebbe fatto
se, mentre era impegnato in uno dei suoi viaggi, Levy si fosse innamorata di un
altro? Il rimpianto lo avrebbe tormentato per sempre. Se voleva davvero
lasciare la Foresta Pietrificata, viaggiare per il mondo e mostrare a tutti
quello che aveva imparato, allora aveva un’unica possibilità: doveva portare
Levy con sé ad ogni costo.
Quella rivelazione colpì Gajeel con la stessa forza
di un mattone o meglio con la stessa forza di Solid Script. Una parola a
lettere cubitali, “Stone”, lo aveva appena centrato in pieno. Era completamente
fatta di pietra, ma la testa del dragon slayer era più dura dell’incantesimo e
la parola si frantumò all’istante.
- Attento! Ti ho fatto male? - Levy lo raggiunse
subito dopo, inginocchiandosi accanto a lui con aria terrorizzata; era certa
che il dragon slayer avrebbe evitato il colpo, altrimenti non lo avrebbe
scagliato con così tanta forza.
- Certo che sto bene! - Grugnì Gajeel - Ho solo
spaccato una montagna con la testa! Che cosa vuoi che sia? -
La magia che Levy aveva imparato poteva produrre
soltanto incantesimi di breve durata ma era così incredibilmente versatile da
darle infinite possibilità in combattimento. Finché era stata bloccata sui
libri a studiare Solid Script, nemmeno lei si era resa conto di quanto quella
tecnica potesse essere interessante. Sentire la magia scorrerle nelle vene fino
alla punta delle dita, mischiarsi all’adrenalina e alla competizione, era una
sensazione fantastica. Levy aveva letto di maghi oscuri che, annebbiati dai
loro stessi poteri, avevano perso la testa ma soltanto adesso iniziava a capire
da dove venisse quel senso di onnipotenza. Anche se non lo ammetteva spesso,
piaceva anche a lei l’idea di potersi finalmente confrontare con Gajeel; era un
vero peccato il fatto che negli ultimi giorni fosse così fuori fase. Era
evidente che la sparizione di Metallicana lo aveva disorientato, ma nemmeno
Levy sapeva cosa fare per tirarlo su di morale. Non riusciva a capire cosa gli
passasse effettivamente per la testa e non aveva nemmeno idea di come
convincerlo a condividere i suoi pensieri.
- Va bene! Va bene! - Alla fine Levy si lasciò andare
sull’erba con un sospiro: era meglio finire i loro allenamenti prima che si
trasformassero in un litigio - Chiudiamola qui: io sono esausta! - La ragazza
aveva i capelli appiccicati alla fronte e il respiro un po’ corto. Non aveva
alcuna speranza di reggere il confronto con la stamina di Gajeel. Ma il dragon
slayer non era dell’umore adatto per accettare nemmeno una resa - Ti arrendi
così? Non puoi arrenderti proprio quando hai appena assestato un colpo vincente
al tuo avversario! Ma devo insegnarti proprio tutto Scricciolo? Rialzati e
combatti! - Gajeel non se ne rendeva conto, ma quando gridava in quel modo
suonava proprio come Metallicana, quando si addestravano insieme.
- Lascia perdere. Tanto non riuscirei comunque a
batterti ... -
- La vuoi piantare? -
Levy fu costretta a coprirsi le orecchie per evitare
che il dragon slayer le sfondasse i timpani.
- Non devi sottovalutarti così! La tua magia è
incredibile: puoi usarla per creare praticamente qualsiasi cosa. Puoi
manipolare tutti gli elementi mentre io invece, posso controllare solo
l’acciaio! -
Per un attimo Levy rimase in silenzio, non era
sicura di aver sentito bene oppure no. Quando Gajeel parlava così della sua
magia, la faceva quasi assomigliare a Zaref, il mago oscuro, che con i suoi
poteri era capace di creare qualsiasi cosa, perfino i demoni dalla polvere.
- Ogni volta che ti arrendi in quel modo mi fai
infuriare. - Continuò il dragon slayer incrociando le braccia.
- Non hai abbastanza fiducia in te stessa. È ovvio
che se fai così non riuscirai mai a battermi nemmeno in un’amichevole. Non
arriverai mai da nessuna parte! - Questa volta Levy fu costretta a mordersi la
lingua. Il tono di Gajeel era duro, ma non la stava sgridando. - Sei più
cocciuta di quello che sembri: ma non diventarlo nel modo sbagliato. Non potevo
aiutarti a decifrare quei libri maledetti ma almeno adesso posso darti una mano
con gli allenamenti! - Le stava chiedendo il permesso di aiutarla anche se i
suoi modi erano scontrosi come sempre. Levy non aveva bisogno di sentire altro
per farsi coraggio. Attirò il dragon slayer per un braccio e senza nemmeno
pensarci due volte, appoggiò le labbra contro le sue. Anche quella, in fondo,
era una magia, un’alchimia, che per essere perfezionata aveva richiesto un po’
di pratica e un buon partner.
- Che cosa farei se non ci fossi tu a incoraggiarmi?
- Sussurrò la ragazza, quando alla fine si staccò per riprendere fiato. - Di
che stai parlando, Scricciolo? - Ma ormai Gajeel si era già scordato tutto, l’aveva
costretta a sedersi sulle sue gambe, stringendola forte. Crescendo il dragon
slayer ormai era divento così alto e robusto da poter tenere Levy perfettamente
tra le braccia, senza perderne nemmeno un centimetro. Era una cosa che amava da
impazzire. Combaciavano perfettamente, come un seme nel suo guscio.
- Sei davvero con la testa tra le nuvole. Mi sa che
è meglio che continuiamo domani questo discorso. - Levy gli appoggiò un ultimo
bacio sulla guancia, prima di divincolarsi dalla sua stretta. Al dragon slayer
non restò che mormorare di mala voglia - Te ne vai? -
Il sole ormai stava già calando e Levy sapeva di non
potergli concedere nemmeno un istante in più. Sapeva che tra le braccia del suo
amato, un minuto poteva diventare un’ora in meno di un batter d’occhio.
- Devo tornare a casa in tempo per cena, lo sai,
oppure inizieranno a chiedermi spiegazioni! -
- Ma se i tuoi zii non si accorgono nemmeno se esci
o entri in casa? - Protestò Gajeel.
- Ma gli altri iniziano a farsi domande. Qualcuno
inizia a vociferare addirittura che mi sono fatta un amante in un villaggio
vicino! -
Gajeel aggrottò un sopracciglio come a dire che non
vedeva il problema e Levy decise di archiviare la questione con un sospiro.
Sarebbe stato troppo lungo spiegargli le intricate leggi d’onore che tutte le
ragazze di campagna come lei erano costrette e rispettare. - A domani! - Questa
volta Levy gli soffiò un bacio con la mano e si girò, sparendo tra gli alberi.
Doveva affrettarsi se voleva uscire dalla foresta prima che calasse la notte.
Ormai conosceva a memoria la strada e gli animali selvatici non le facevano più
paura, ma sfortunatamente, proprio quella sera, qualcosa di terribile era già
in agguato per lei nell’ombra.
- Si è fatto davvero tardi ... - Sospirò la ragazza,
uscendo dal fitto degli alberi e correndo in fretta in mezzo all’erba alta.
Quando raggiunse la stradina in terra battuta che conduceva fino al suo villaggio,
le mancava già il fiato e fu costretta a fermarsi per un attimo, piegata in due
per recuperare.
Adesso tutto ciò che rimaneva all’orizzonte era un
alone arancione scuro e più sopra il blu della notte. Alzando la testa, Levy
poteva già scorgere in lontananza le luci delle case e il fumo alzarsi dai
camini, segno che in molti stavano già cucinando la loro cena.
- Se non mi sbrigo ... - La ragazza non riuscì
nemmeno a completare quella semplice frase. Una mano emerse dal buio alle sue
spalle, coprendole la bocca ed in un attimo la ragazza si ritrovò serrata in
una morsa d’acciaio.
- Che cosa abbiamo qui? - Le sussurrò una voce
all’orecchio, la voce gracchiante di un uomo che non aveva mai sentito prima.
Levy deglutì a fatica, paralizzata dal terrore, mentre lo sconosciuto si
appoggiava col mento sulla sua spalla, guardandola allo stesso modo con cui
fanno i predatori con le loro vittime. Il suo lungo naso aquilino lo faceva
assomigliare ad un incrocio tra un rapace ed una gallina.
- Sembra uno spuntino appetitoso quello che hai
appena trovato Kawazu. La collana che indossa non ha alcun valore, ma la pietra
forse possiamo riutilizzarla: sembra lacryma blu. - L’aria tremolò ed una
seconda figura apparve a qualche passo da Levy. Si trattava di un altro uomo
con un naso schiacciato ed un ciuffo di barba che lo facevano assomigliare ad
una capra selvatica. Indossava un’armatura e uno strano elmo, ornato con un
paio di corna dorate. Al fianco portava una katana lunga e sottile.
- Sono anni che non veniamo a caccia in questa zona,
vero Yomazu? - Ridacchiò l’uomo che la teneva prigioniera - Ma questa
spedizione sta già dando i suoi frutti! -
L’aria alle spalle di Yomazu, l’uomo capra, tremolò
ancora, come se un velo magico si fosse appena rotto, scoprendo un’intera
armata di brutti ceffi. Ognuno di loro sfoggiava un ghigno terribile, barbe
sfatte e vestiti laceri. Qualcuno brandiva un coltello arrugginito, qualcun
altro un’ascia e qualcuno addirittura una mazza. Era evidente che si trattava
di banditi.
- Da quale villaggio vieni, dolcezza? - Continuò a
sussurrarle all’orecchio Kawazu con la sua voce da gallina. - Stavamo pensando
di saccheggiarne uno. Ti prometto che se ci dai le informazioni che vogliamo,
non faremo nulla di male a te e alla tua famiglia. - Ma gli uomini della banda
risero, come se quella del loro capo fosse una delle battute più divertenti che
avessero mai ascoltato. - Allora? -
Levy era in evidente svantaggio: i suoi avversari
erano armati e probabilmente conoscevano anche qualche forma di magia, ma non
poteva concedergli la vittoria così facilmente. Proprio poco prima Gajeel
l’aveva incoraggiata a credere di più in se stessa! Doveva solo riuscire a
liberarsi e correre dritta fino al villaggio per chiedere soccorso ... Che
alternativa le rimaneva?
Levy morse, addentando la mano che il bandito le
teneva premuta sulla bocca con tutta la forza che aveva. Kawazu gridò per il
dolore e si staccò subito, colto di sorpresa, per stringersi le dita
sanguinanti.
- Piccola putt! -
Mai smettere di colpire dopo aver assesto un attacco
vincente.
Levy si lasciò il bandito alle spalle, puntando
dritta contro quelli che le bloccavano la strada per aprirsi un varco - Solid
Script: Fire! - Il suo incantesimo si rovesciò sugli avversari, costringendoli
a farsi precipitosamente da parte ma Yomazu reagì con una velocità
impressionante. Sfoderò la sua katana e la mosse, graffiando per aria un
simbolo oscuro - Mizu. - Bastò che scandisse la parola ed un fiume d’acqua
venne letteralmente fuori dal suo incantesimo, spegnendo le fiamme e
travolgendo Levy. La ragazza si ritrovò in un attimo a terra, inzuppata fino al
midollo, annaspando per un poco d’aria.
- Chi lo avrebbe mai detto! - Esclamò il bandito con
la katana, puntandole l’arma addosso per bloccare ogni suo tentativo di fuga -
Non solo abbiamo trovato una piccola impertinente, ma anche una piccola maga! Peccato
che tu sia un’autentica principiante... Vuoi due lezioni da un vero maestro di
Oriental Script? -
Che incredibile caso di sfortuna ... Levy si morse
un labbro per la rabbia. Tra tutti i banditi che poteva incontrare, proprio uno
con i suoi stessi poteri? La tecnica di Yomazu sembrava leggermente diversa
dalla sua, ma anche spaventosamente potente ...
- Non la toccare! Lasciala a me! - Kawazu spinse via
il compagno per una spalla. Il suo viso adesso sembrava un autentico ritratto
della furia - Mi occupo io di questa mocciosa! - Levy non riuscì nemmeno a
scansarsi prima che il bandito l’afferrasse per i polsi, sollevandola in aria
come un fuscello. Kawazu era molto più alto di lei e la sua figura imponente
come quella di un mostro. Le sue unghie affilate, le affondavano nella carne,
tenendola saldamente come gli artigli di un’aquila.
- Vacci piano capo! O non potremo più usarla come
ostaggio! - Ridacchiò qualcuno dei banditi che soltanto un attimo prima stava
scappando dalle fiamme di Solid Script.
- Anche io voglio un giro con la ragazza! - Esclamò
invece qualche altro disgustoso pervertito, ma Kawazu non li stava ascoltando: fissava
Levy con così tanta intensità da farla tremare. Era indeciso su cosa farne.
- Te lo avevo detto che non dovevamo tornare. Guarda
come ti sei arrabbiato, ora ti fari venire mal di stomaco! - Sospirò alla fine
Yomazu, l’uomo capra. La sua voce roca che sembrava tanto un belato.
- L’ultima volta che siamo stati qui abbiamo
rimediato solo qualche spicciolo. Abbiamo beccato qualche vagabondo, un mulo
carico di libri e una famiglia di pezzenti. -
Un mulo carico di libri e ...
Un altro brivido pieno d’orrore passò lungo la
schiena di Levy.
- Lo so! - Esclamò Kawazu - Siamo stati costretti ad
andarcene via per colpa di quel bambino scomparso. La vicenda fece un certo eco
e un gruppo di cavalieri runici venne mandato a pattugliare la zona per un po’.
Ma è stato anche divertente: quella donna non la smetteva di gridare di
risparmiare suo figlio! - Ridacchiò l’uomo gallina - Chissà che fine ha fatto
quella cimice ... Probabilmente se lo sono mangiati i mostri della foresta! - Il bandito non aveva la più pallida idea del
fatto che i mostri della foresta stessero arrivando a mangiare lui ...
- Iron Dragon’s Sword! - Fu come se un treno impazzito
si fosse improvvisamente schiantato contro la retroguardia dei banditi,
sbalzandoli in aria. Gli uomini lanciarono tutti uno strillo unanime, pieno di
terrore. Non avevano la più pallida idea di cosa li stesse attaccando e non
erano pronti a reagire, ma Levy non poteva confondere quella magia con quella
di nessun altro al mondo - GAJEEL! -
Il dragon slayer aveva percepito che c’era qualcosa
di strano nell’aria, nell’istante esatto in cui la ragazza lo aveva lasciato.
La brezza aveva portato fino a lui l’odore dei banditi e per questo, invece di
tornare alla sua grotta, si era precipitato fuori dalla foresta.
- Un mago? O è un animale? - Kawazu si affrettò a
poggiare di nuovo Levy a terra, stringendola come uno scudo. I banditi che non
erano stati travolti dal primo attacco, avevano alzato le loro armi, pronti a
reagire, ma era come provare a resistere ad uno tzunami. Gajeel non aveva
bisogno di sentire le dichiarazioni di Kawazu per capire chi era che gli stava
davanti. Non aveva scordato quelle due facce grottesche; il viso dei due
banditi aveva tormentato a lungo i suoi incubi anche dopo aver incontrato
Metallicana. Non gli avrebbe permesso di fare del male anche a Levy ed avrebbe
vendicato ad ogni costo la sua famiglia.
- Iron Dragon’s Roar! -
L’uomo gallina strinse Levy più forte e piegò la
testa all’indietro, inspirando come se stesse per usare anche lui un ruggito
del drago. - Egg Buster! - Ma l’unica cosa che ne venne fuori fu una gragnola
di uova esplosive. Quando la sua magia e quella di Gajeel si incontrarono
l’effetto fu letteralmente devastante, bombardando l’intero campo con pezzi di
guscio e di ferro taglienti come lame. I banditi coinvolti nell’esplosione non
poterono far altro che gridare e stendersi a terra per evitare la furia del
dragon slayer d’acciaio e del loro capo. Era evidente che per Kawazu non era un
problema se qualcuno dei suoi uomini fosse stato disintegrato durante lo
scontro e nemmeno per Yomazu ...
- Zan! - Il bandito mosse la sua spada e la parola
seguì subito la traiettoria della lama, descrivendo una lunga scia per aria.
Gajeel era già pronto per accogliere il fendente con le sue scaglie d’acciaio
ma ... l’incantesimo lo travolse a piena potenza, squarciando le sue difese
come se fossero state di carta.
Levy lanciò uno strillo terrorizzato mentre il
dragon slayer veniva costretto a farsi precipitosamente indietro.
- Kan! - Yomazu questa volta tirò un affondo e la
parola scritta dalla sua lama liberò un raggio d’energia sufficiente da
trafiggere Gajeel ad un fianco, macchiando l’erba e la strada battuta di
sangue.
I due banditi non erano nemici da sottovalutare. Se
quello che Kawazu aveva detto era vero, allora erano stati proprio loro, i
criminali che tredici anni prima avevano aggredito e sterminato sia la famiglia
di Levy che quella di Gajeel. Si trattava di assassini esperti. Che cosa
potevano mai fare per fermarli?
Mentre il dragon slayer combatteva, la ragazza non
poteva far altro che guardare la scena con le lacrime agli occhi. Si sentiva
terribilmente impotente, bloccata nella stretta del suo aguzzino. Gajeel faceva
del suo meglio per allenarla e incoraggiarla, ma la verità non poteva cambiare:
la sua magia era ancora troppo debole per reggere il confronto con avversari
così terrificanti. Ma allora? Arrendersi? Impossibile! Forse ... Anche se non
poteva sconfiggere di persona i due banditi, Levy poteva fare ancora qualcosa
per aiutare Gajeel. Aveva le mani bloccate dietro la schiena ma le gambe libere.
Levy calciò via uno dei sandali che indossava,
decisa a tentare qualcosa che non aveva mai fatto prima.
- Solid Script ... - Kawazu non capì in tempo cosa
stesse facendo. Levy stava concentrando tutta la magia che aveva dentro proprio
sulla punta del piede - Steel! - La parola apparve per magia, solida come
acciaio e la ragazza la scagliò via con un calcio. Yomazu abbassò la testa
giusto un attimo prima che lo colpisse alla nuca e Steel volò senza fare danni
sopra di lui. Ma il bandito non era il vero obiettivo di Levy - Mangiala! -
Sapeva che Gajeel poteva convertire il potere del metallo in energia. Trasmettergli
tutta la sua magia era la miglior cosa che poteva fare per aiutarlo.
- Ricevuto! - Il dragon slayer non aveva bisogno di
farselo ripetere, afferrò la parola al volo, ingoiandola in un sol boccone,
mentre i due banditi lo guardavano senza capire cosa stesse succedendo. Yomazu
fu il primo ad intuire che si trattava di una tecnica pericolosa, afferrò la
katana a due mani e si lanciò all’attacco - Dark Sword: Nurakami! - Sperava di
anticipare Gajeel ma ormai il dragon slayer aveva già giunto le mani in alto,
permettendo a tutta la magi che Levy gli aveva trasmesso di scorrere: non
l’avrebbe sprecata.
- Iron God Sword! - Quando Gajeel abbassò le mani la
magia seguì subito il suo movimento, condensandosi in una gigantesca spada
nera. La katana di Yomazu non aveva alcuna speranza di resistere: si spezzò ed
il bandito venne scagliato via, come una bambola di pezza.
Le carte in tavola si erano improvvisamente
rivoltate.
- Egg Wall! - Kawazu gridò, cercando nonostante il
panico, di difendersi con uno dei suoi incantesimi. Sparò una raffica di uova
ed i gusci esplosero di nuovo, formando una specie di muro grazie al loro
contenuto. Ma la spada di Gajeel tagliò di netto la barriera come se fosse
stata gelatina. L’uomo gallina non riuscì a far altro che starnazzare un’ultima
volta mentre la mano del dragon slayer lo afferrava per la gola e lo staccava
da Levy, scagliandolo via. La lama della spada lo colpì di piatto dietro la
testa, stordendolo e schiantandolo accanto al suo compagno.
- Quando hai imparato quella mossa? - Gajeel era
completamente distrutto, coperto di ferite e sanguinante, ma l’unica cosa che
gli importava era il suo Scricciolo - E continui a ripetere che sei debole ...
- Levy stava per ribattere che in realtà non aveva fatto niente di speciale,
quando delle grida alle sue spalle la costrinsero a girarsi di scatto. Gli
abitanti del villaggio avevano notato che qualcosa di sospetto stava accadendo
in mezzo ai campi ed adesso stavano arrivando a fare chiarezza. Erano tutti
armati di torce, forconi e falci, pronti a linciare chiunque si fosse messo
sulla loro strada.
- Che diavolo è successo? -
- Sono banditi! -
- Hanno preso la ragazza! - Qualcuno dei contadini
in prima linea scagliò il suo forcone e l’attrezzo andò ad infilarsi nel
terreno giusto a qualche passo da loro. Levy reagì in automatico, spingendo via
Gajeel.
- Scappa! - Il dragon slayer non aveva alcuna colpa,
ma sapeva anche lui che una folla inferocita come quella non avrebbe accettato
spiegazioni.
- Uno di loro è ancora in piedi! -
- Ma quello non è un bandito! È la Bestia! -
Jet e Droy raggiunsero Levy in un attimo, issandola in piedi e bombardandola
di domande, mentre gli altri contadini accerchiavano i banditi svenuti e
tiravano tutto quello che avevano a disposizione contro la figura zoppicante di
Gajeel.
- Scappa! Corri via! - Gridò Levy, stretta tra le
braccia dei cugini: adesso non aveva più nemmeno una goccia di magia per
divincolarsi. - Rimani nella foresta! Non farti vedere in giro! -
Dietro di lei qualcuno sussurrò che probabilmente aveva
preso una botta in testa e che era la paura che la faceva gridare in quel modo,
ma a Levy non interessava quello che pensava la gente. In quel momento non le
importava più delle voci. Non le importava che pensassero che forse era pazza.
- Tra tre giorni! -