V.
Era un giorno
come un altro,
su un letto
come un altro.
Cercavo di contare
i nei sul tuo collo
poco abbronzato,
ma appena arrivavo
a contarne sette
ti muovevi per dispetto
e ridevi,
ridevi,
ridevi.
Io ti baciavo
nella fossetta che
hai nel mento e
mi pungevo
con la tua barba.
"Quest'estate giuro che
mi abbronzo" dici,
non posso fare a meno
di ridere.
Torno seria e
ti dico che
non hai motivo di rovinare
la tua pelle
color luna.
Sbuffi.
//
Appoggiata
allo stipite della porta beige
con su scritto
il tuo nome
in maiuscolo,
ti guardo.
Sei sdraiato
a pancia in giù,
la tua schiena
fiammante
è in balìa
del venticello
estivo.
Ora sei di due colori:
lunghe distese di tulipani
con qualche luna
qua e là.
Era un giorno
come un altro,
su un letto
come un altro.
Cercavo di contare
i nei sul tuo collo
poco abbronzato,
ma appena arrivavo
a contarne sette
ti muovevi per dispetto
e ridevi,
ridevi,
ridevi.
Io ti baciavo
nella fossetta che
hai nel mento e
mi pungevo
con la tua barba.
"Quest'estate giuro che
mi abbronzo" dici,
non posso fare a meno
di ridere.
Torno seria e
ti dico che
non hai motivo di rovinare
la tua pelle
color luna.
Sbuffi.
//
Appoggiata
allo stipite della porta beige
con su scritto
il tuo nome
in maiuscolo,
ti guardo.
Sei sdraiato
a pancia in giù,
la tua schiena
fiammante
è in balìa
del venticello
estivo.
Ora sei di due colori:
lunghe distese di tulipani
con qualche luna
qua e là.