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Autore: ele_storm07    15/08/2015    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfic e spero vi piaccia :)
I nostri maghi di Fairy Tail si trovano all'improvviso "costretti" a partecipare ad un'iniziativa ideata da Mirajane, che non lascia mai nulla al caso. Dovranno passare due settimane in un'altra città, come reagiranno dopo aver saputo in cosa consiste questo viaggio?
Spero di avervi incuriosito, buona lettura :)
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Gerard, Lluvia, Mirajane, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Natsu, Gray e Lyon si trovarono di fronte ad una porta, avevano percorso un lungo corridoio cavernoso illuminato solo da alcune lanterne. Era una strana porta, aveva un disegno che ricordava quello di un paio di ali, erano dorate e in rilievo. Intorno ad esse vi erano disegnati tanti cerchi, alcuni concentrici, altri che si andavano ad intrecciare fra loro. «Credete che dovremmo aprirla?» chiese Natsu. «Vedi un altra alternativa?» lo canzonò Gray. «Si ma come l'apriamo?» chiese Lyon. In effetti quella porta non aveva maniglie. «Gray..» sussurrò una dolce voce dietro di loro. Una ragazza con i capelli color cielo era in piedi alle loro spalle, aveva un espressione dolce e degli occhi profondi che osservavano i tre maghi con curiosità mista a sorpresa. «Juvia-chan! Meno male che stai bene!» gridò Lyon correndole incontro. «Fermo!» lo bloccò Gray con un braccio. «Gray che ti prende?» chiese Natsu incredulo. «Juvia non mi ha mai chiamato per nome senza aggiungere un fastidioso "-sama" dopo, è sicuramente una trappola e scommetto quello che vi pare che non è la vera Juvia» disse Gray. «Natsu attacala» concluse poi girandosi verso la porta. «Che?!» chiesero Lyon e Natsu all'unisono. «Fallo tu» disse poi Natsu. «No..non posso» disse Gray. «E perché?» chiese curioso il rosato. «Ha ragione, nemmeno io farei del male alla mia Juvia-chan, che sia quella reale o un impostore non oserei mai» confessò Lyon. «Ehi! Io non ho detto questo! E poi non è tua!» si lamentò Gray arrossendo un po'. «Davvero bravi ragazzi, mi complimento con voi. Ma...» disse la voce di un ragazzo seguita da un battito di mani. Quella voce era conosciuta, infatti era il ragazzo che li osservava che ora i stava rivolgendo a loro. Una figura maschile uscì dall'ombra dietro alla ragazza dai capelli blu e schioccò le dita. Subito dopo gli occhi della ragazza divennero da blu a rosso fuoco, era pronta a combattere. «Mi spiace per voi ma la dovrete affrontare per poter passare da quella porta» concluse il ragazzo sparendo nel nulla come polvere. Natsu preparò il suo pugno di fuoc, pronto ad attaccare. «Aspetta Natsu!» cercò du fermarlo Gray «Chi ci assicura che quello non sia il reale corpo di Juvia anziché un ologramma? Quel maledetto potrebbe benissimo aver preso il controllo della sua mente e averla usata per attaccarci!». «Nom credo proprio, anche se così fosse quel tipo non saprebbe come usare il potere di Juvia e per giunta non credo che userà la magia» disse Lyon calmando i due amici. «Bene allora non ci resta altro che combattere!» urlò Natsu liberandosi del braccio di Gray che fino a poco fa lo teneva fermo. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Juvia e Lucy bel frattempo avevano seguito Wendy nella sala da pranzo per cenare. La cena era ottima, ma il ragazzo non cenò con loro. Più tardi scoprirpno che il cuoco era lui e che in quell'immemsa villa era solo e non aveva nessuno con cui parlare. «Juvia secondo te è per questo che ci ha portate qui?» chiese Lucy una volta sole. Wendy era andata a prendere una coperta in più sostenendo di avere freddo la notte. «Juvia crede di si Lucy-chan» rispose la blu un po' preoccupata. Non sapevano se sarebbero mai uscite da lì, il ragazzo aveva detto che se Gray e Natsu le avessero raggiunte sarebbero state libere. Ma la domanda era: come avrebbero fatto a trovarle? Entrambe però confidavano nei due ragazzi. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Nel frattempo... «Natsu attento!» urlò Gray cercando di avvertire l'amico. Un attacco di Juvia lo aveva preso su un fianco e lui era caduto a terra. Gray era andato in suo soccorso e aveva evitato un altro di quegli attacchi, mentre Lyon cercava di proteggerli entrambi facendo da scudo. Solo Natsu in quel momento aveva il coraggio di attaccarla, non perché non fosse importante per lui, anzi avrebbe fatto qualunque cosa pur di proteggere i suoi compagni, ma qualcosa gli diceva che quella non era la vera Juvia e che solo sconfiggendola avrebbero trovato la vera Juvia e Lucy. Gray dal canto suo non se la sentiva di attaccare la ragazza e si poteva dire la stessa cosa di Lyon, perciò Natsu se la doveva cavare da solo contando solo sugli scudi che gli fornivano i dueaghi del ghiaccio. «Natsu!» urlò una vocetta familiare. O piuttosto miagolò. Da dietro un angolo spuntarono Happy, Charla e Lily. «Happy!» disse Natsu pieno di gioia, ma senza staccare gli occhi dall'avversario. L'exceed blu prese Natsu per la schiena e lo portò in alto. Da lì era più facile schivare i colpi, ma soprattutto attaccare. In ogni caso la magia di Natsu non bastava per contrastare i poteri di quella ragazza, che non utilizzava la magia di Juvia, bensì quella del suo avversario. Servivano infatti due magie combinate per sconfiggerla. «Gray! Lyon! Ho bisogno del vostro aiuto, la dovete congelare!» disse Natsu richiamando l'attenzione dei due amici. «Cosa?!» chiesero i due maghi a terra. «La mia magia non basta, congelatela ho detto!». I due ragazzi raccolsero tutte le loro forze e la loro buona volontà e congelarono la ragazza, dopodiche Natsu, sganciatosi da Happy, preparò il suo pugno di fuoco e su lanciò sulla maga, che esplose al primo impatto. Non era rimasto nulla di quell'incontro se non un grande cerchio nero a terra, dove la ragazza era sparita. La porta dietro di loro vibrò improvvisamente e si socchiuse. Natsu abbracciò Happy, tutto contento di rivedere il proprio compagno di avventure. Poi i tre ragazzi e i tre exceed varcarono la porta e si trovarono in un'enorme stanza con le pareti bianche e il pavimento costruito con mattonelle liscie e fredde di un triste color grigio. «Ma dove cavolo siamo?» chiese Gray stupito. Dall'altra parte della stanza c'erano tre porte e ognuna aveva un disegno inciso sopra. La prima un fuoco acceso, la seconda un fiocco di neve e la terza un albero innevato. Le tre porte erano protette da una runa che stabiliva che solo un umano alla volta poteva entrare in quelle porte. I tre ragazzi scelsero la propria porta e gli exceed decisero di accomoagnarli dividendosi a loro volta: Happy con Natsu, Charla con Gray e Lily con Lyon. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Qualcuno bussò alla porta delle due ragazze. Era Wendy, che era venuta per condurle in un'altra stanza. Lucy e Juvia seguirono l'amica, che si fermò di fronte ad una porta celeste con un fiocco di neve bianco al posto della maniglia. «Juvia questa è la tua stanza» annunciò la più piccola fra le tre. Juvia ammirò quel fiocco di neve, era ciò che si formava quando lei e Gray univano i loro poteri per creare un potente attacco. Si chiese se fosse solo un caso che quella fosse proprio la sua stanza o se era stata messa lì apposta, ma poi aprì la porta e si dimenticò di questo dubbio: la stanza era immersa nel celeste, le pareti celesti, ogni tipo di soprammobile era celeste e i mobili bianchi coke le nuvole. Persino lo specchio aveva una cornice celeste. Ma ciò che la sorprese di più era il soffitto, costellato di fiocchi di neve bianchi come il latte. Il letto era rivestito da coperte celesti e anche i cuscini erano celesti. Però era un letto matrimoniale... perché? Per un momento le balenò in mentw l'idea di lei e Gray che doivano nello stesso letto. Arrossì violentemente portandosi le mani alle guance, poi imbarazzata cercò di far finta di nulla allargando un sorriso. «Ti lasciamo alla tua stanza, a dopo!» la salutò Wendy per poi sparire con Lucy chiudendosi la porta alle spalle. Juvia si sentiva stanca, andò verso il letto e notò una cosa che prima non aveva notato. Accanto alla finestra c'era un manichino sul quale era stato posto un bellissimo vestito azzurro. Non sapeva se fosse stato messo lì per lei ma voleva provarlo. Non aveva le spalline e le ricadeva delicatamente accentuando le sue curve. La gonna era larga e lunga, sembrava un vestito da ballo. Inoltre sul comodino era stato posto un fermacapelli con un fiocco di neve, decise di provare anche quello. Poi si guardò allo specchio, le donava molto. La ragazza si sentiva stanchissima e dopo essersi seduta sul letto, cadde addormentata su quei soffici cuscini. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ «Questa invece è la tua stanza Lucy!» disse Wendy con un sorriso. La porta della stanza di Lucy era arancione e al posto della maniglia vi era uma fiammella accesa, che le fece tornare in mente il ragazzo dai capelli rosa. Arrossì, ma subitò si riscosse e aprì la porta. Dopo aver salutato l'amica chiuse la porta e si mise ad osservare ogni piccolo dettaglio della sua nuova stanza. Il letto fu la prima cosa che notò, aveva delle coperte rosso fuoco e i cuscini arancioni, inoltre accanto ad esso vi era un vestito bellissimo e sul comodino un fermaglio con la stessa fiammellache stava sulla maniglia. Decise che dopo lo avrebbe provato. Dalla parte opposta vi erano alcunimobili in legno e uno specchio con una cornice rossa. I spprammobili erano di colori che variavano dal giallo all'arancione al rosso e la colpì uno in particolare: un piccolo oggetto di ceramica rosso che raffigurava un drago. Le ricordò che Natsu parlava sempre di Igneel e decise che se avesse potuto prenderlo glielo avrebbe regalato. Poi provò il vestito e si guardò allo specchio, le stava davvero bene e la gonna risaltava la sua vita stretta e il suo seno. Poi si assopì con addosso ancora il vestito sul morbido e comodo materasso del letto di quella splendida stanza. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ «Natsu! Aiutami!». «Lucy! Dove sei?!». Il ragazzo, entrato nella porta, aveva cominciato a sentire la voce della maga, ma attorno a lui vi era solo oscurità e perciò non riusviva a vedere nulla, sotto i suoi piedi sentiva qualcosa di morbido, come sabbia. «Happy non riesco nemmeno a sentire il suo odore, c'è qualcosa che lo copre, un odore più forte!». «Accendi la luce Natsu!» gli suggerì Happy. «E come scusa? Non vedo interruttori qui!». «NATSU!» continuava la voce della ragazza. «Non lo so, sei un dragon slayer o sbaglio? Hai il fuoco no? Accenditi!». «Happy devo dire che certe volte sai essere un genio» commentò Natsu. Un grido attraversò la stanza, sempre ammesso che si trovassero in una stanza. Data l'oscurità non sapevano nemmeno cosa ci fosse ad un centimetro dal loro naso. «Allora?». «Allora che?». «Accenditi!». «Ah...giusto». Natsu raccolse tutte le sue forze e si ricoprì di fiamme. Ilpotere del ragazzo illuminò tutto intorno a loro. Si trovavano in un... deserto? Tutto attorno a loro si estendeva un'immensa distesa di sabbia, stranamemtenon c'era la luna e nemmeno le stelle. Sopra le loro teste infatti c'era solo un cielo completamente blu. Le dune erano l'unica cosa che costituiva il paesaggio, non vi erano palme né alcun tipo di albero, era un posto davvero strano. «Natsuuu!!» urlò ancora Lucy. «Lucy arrivo!» ribatté lui. Ma non sapeva da quale parte provenisse il suono della voce della ragazza. «Natsu guarda!» disse Happy indicando un punto in mezzo al deserto. Una piccola luce aveva preso piede in mezzo all'oscurità. I due compagni si alzarono in volo e Natsu si spense per non dare nell'occhio. Non appena furono sopra al punto da cui proveniva la luce videro un uomo. Era alto, con spalle larghe e braccia e gambe muscolose, era vicino ad una grande pentola e stava tagliando delle verdurine. Saliva un profumino allettante e Natsu fu quasi tentato di chiedergli un assaggio, ma poi si accorse di chi c'era dietro all'uomo. Luce era legata mani e piedi ad una sedia e continuava a girarsi e lamentarsi nella speranza di riuscire a liberarsi. «Lu!» cercò di chiamarla a bassa voce Nastu. «Natsu! Finalnente, questo tipo mi tiene prigioniera, salvami!» urlò lei felice di vederlo. «Ma sei matta così ci sen...». Troppo tardi, li aveva già sentiti. L'uomo si era girato e in mano aveva un coltello molto affilato, che ora stava puntando contro Natsu e Happy, in volo sopra di loro. «Chi siete? E cosa volete da me? La ragazza è mia ormai e nessuno la deve toccare!» disse l'uomo con voce tonante, aveva un accento russo. «Prono Happy?» sussurrò Natsu all'amico. «Aye!» rispose lui. L'exceed si lanciò in picchiata insieme a Natsu contro il nemico e non appena furono abbastanza vicini il ragazzo evitò il coltello e mirò dritto alla faccia dell'uomo con uno dei suoi pugni di fuoco. Fu steso in un attimo. «Non credevo sarebbe stato così facile» commentò Natsu. Liberò la ragazza dalle corde che la tenevano legata, ma non appena stava per abbracciarla la luce si spense improvvisamente e tutto tornò nell'oscurità. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Il ragazzo si ritrovò nella completa oscurità, era immerso in qualcosa di gelido fino alle ginocchia, ma non sentiva freddo. «Charla sai dove siamo?» chiese all'exceed. «Non lo so Gray, non vedo nulla!» «Aspetta aspetta, sento qualcosa..» disse all'improvviso il ragazzo interrompendola. «...amii!» fu poco più che un sussurro, ma il mago riconobbe subito colei che lo aveva pronunciato. «Juvia!» chiamò lui subito dopo. «Lasciamii!» replicò la voce della ragazza. «Gray è qui da qualche parte, non è lontana!» lo informò Charla. «A questo ci ero arrivato anche io grazie! Non puoi seguire il suo odore?». «È quello che sto facendo ma non sento nulla!». «Perché non parla più? JUVIA!». «Deve essere svenuta!» ribattè Charla. Una fioca luce apparve non pontano da loro, illuminando appena il paesaggio circostante. Gray era immerso nella neve, si trovavano in mezzo ad un bosco innevato e non si vedeva il cielo. «Eccola!» disse Gray indicando un puntino blu in mezzo agli alberi. Juvia era seduta sulla neve e poggiava la schiena su un albero e sembrava svenuta. «Juvia! Juvia svegliati!» disse Gray avvicinandosi alla ragazza. Non aveva nessuna ferita, ma la sua espressione lasciava trasparire ciò che aveva passato. «Non toccarla!» urlò Charla, ma era troppo tardi. Gray le aveva preso il viso tra le mani e la ragazza aveva cominciato a mutare, a crescere e piano piano prese la forma di una creatura mostruosa. «Gray devi combatterlo, solo così tornerà normale» disse Charla. «Come fai a saperlo?». «È l'unica cosa possibile». «Ma come posso essere certo di non fare del male anche a lei?!». «Semplicemente non puoi». Gray era preoccupato, doveva attaccare la creatura, ma sperava di non far del male alla ragazza. Iniziò a lanciare attacchi, non letali, per cercare di atterrare il nemico. Charla cercò di dargli una mano, ma vedendo che lo intralciava soltanto, si fece da parte. Vedendo che non funzionava, Gray tentò di privare con qualcosa di più potente, cercando di non colpire punti vitali. «Gray devi ucciderlo!» urlò Charla. «E se morisse anche Juvia?». «Quella non era Juvia!». «Non ne siamo certi!». «Si invece! Lei non muta forma idiota!». Dopo aver sentito quelle parole, Gray sferrò un ultimo potente attacco al cuore della creatura. La lancia di ghiaccio che gli scagliò contro le trafisse il cuore e questa svanì in una nuvola di polvere. Dall'alto di quella nuvola qualcosa precipitava, era Juvia. Il ragazzo si lanciò per riuscire a prendere la ragazza, che atterrò tra le forti braccia di Gray. Un attimo dopo, la fioca luce che aveva illuminato il paesaggio circostante scomparve e insieme a lei la ragazza tra le braccia del mago. Dopodiché tutto fu riavvolto nell'oscurità. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Natsu si sentiva precipitare, non c'era nulla sotto di lui a parte il vuoto e una piccola luce che andava man mano ad ingrandirsi. Si, stava effettivamente precipitando, ma non sapeva per quanto ancora né da quanto tempo lo stesse facendo. L'ultima cosa che aveva visto chiaramente era il volto di Lucy che sorrideva, contenta per averla liberata. Pensava e ripensava a quell'espressionw felice e spensierata, non era lei. Sarebbe stata diversa, quella ragazza non era Lucy, sperava solo che prima o poi avrebbe trovato quella vera. La luce sotto di lui era ormai vicinissima, infatti in pochi secondi il ragazzo si ritrovò avvolto da quella luce, tanto che dovette chiudere gli occhi. Non appena li riaprì si accorse di dove si trovava. Era arricato chissà come in una stanza quadrata piuttosto stretta, illuminata da una finestra tonda. Il suo compagno di viaggi era sparito e non sapeva nemmeno come. Sapeva però che se la sarebbe cavata in qualche modo. Vi era solamente una porta, decorata con delle fiammelle, al posto della maniglia vi era stata posta una piccola fiammella rossa e gialla. Il ragazzo girò quella fiammella e aprì la porta. La piccola stanza fu pervasa da un'immensa luce, il ragazzo fu costretto a coprirsi gli occhi. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Gray poggiava i piedi su qualcosa di duro ma estremamente scivoloso che lo stava lentamente tracinando verso un puntino luminoso. Charla era svanita nel nulla e si era ritrovato lì solo all'imprivviso e con lei Juvia e tutto ciò che li aveva cirvondati fino ad un momento prima. Ma vome poteva essere successo? Lui la stava tenendo nelle braccia, fino a pochi secondi prima reggeva la ragazza in tutto ik suo peso, e un attimo dopo era svanita, le sue braccia non sostenevano più alcun peso. Era veramente lei, la sua Juvia? Questo dubbio lo tormentava ormai da un po' e sperava di poter trovare una risposta in quella luce che pian piano si avvicinava... o era lui che ci si stava avvicinando? La terra sotto di lui era ripida e questo faceva in modo che la sua velocità accelerasse sempre di più. Sembrava fosse in una buia galleria e non ci mose molto a raggiungere quella luce, la quale però era troppo forte e lo accecava. Gray, coprendosi gli occhi fu pervaso da quell'immensa luce splendente. Si ritrovò chissà come in una piccola stanza quadrata con slo una finestra tonda e una strana porta celeste sulla quale erano disegnati numerosi fiocchi du neve. La maniglia era stata spstituita con un fiocco di neve azzurro, lo stesso che compariva sulla porta dalla quale era entrato l'ultima volta. Deciso a scoprire finalmente qualcosa prese la maniglia e la girò, aprendo la porta. Una forte luce illuminò completamente la stanzetta, tanto che Gray dovette coprirsi gli occhi ed avanzare, per poi richiudersi la porta alle spalle. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ La stanza dove si trovava era molto grande e illuminata da un'enorme finestra che sostituiva completamente una parete, da lì entrava la luce del sole mattutinobe si poteva ammirare uno splendido paesaggio costituito da monti e laghi, boschi e ruscelli. La stanza era arredata con numerosi mobili antichi, in mezzo alla stanza vi era un letto a baldacchino giallo e rosso. I cusvini sembravano così soffici e comodi. Il ragazzo intravedeva qualcosa adagiato sul letto dalla posizione in cui si trovava, ma non riusciva a distinguere cosa fosse. Si avvicinò di più, spintobdalla curiosità e per un momento dimenticò per quale motivo fosse lì. Non appena vide però colei che dormiva così beatamente su quel morbido materasso, gli tornò alla mente ciò che doveva fare e ciò che avrebbe fatto. Natsu si avvicinò al bordo del letto e si chiese come avrebbe potuto svegliare la ragazza bionda distesa di fronte a lui. Poi notò un fpglietto di carta tra le mani della maga e von cautela lo prese e lesse le parole che vi erano scritte. "Solo ciò che entrambi avete sempre desiderato". Queste erano leparole che il bisglietto recitava, ma cosa avevano desiderato entrambi? La riuscita delle missioni? La salvezza dei compagni? No doveva riflettere meglio, lui cosa desiderava? Poterla salvare sempre? Si ma non valeva lo stesso per lei, lei non poteva salvarsi da sola... allora cosa? Non riusciva a trovare una risposta. Si soffermò ad osservare il volto della ragazza mentre questi pensieri gli attraversavano la mente. I suoi bellissimi occhi color nocciola erano ora chiusi, le sue morbide guance presentavano un colorito rosato che la rendevano ancora più bella e dolce se possibile. La bocca della ragazza era piegata in un piccolo ma sincero sorriso, era così rossa e carnosa che gli veniva quasi voglia di... "baciala.." gli disse una vocina interiore, quindi era questo che entrambi volevano? Un bacio? Lo avrebbe scoperto. Il ragazzo si chinò su di lei e molto lentamente, quasi avesse paura di farle del male, si avvicinò al volto della ragazza. Le accarezzò una guancia con la mano e, chiudendo gli occhi, poggiò delicatamente la sua bocca su quella di lei. Quella leggera pressione gli pervase il cuore di una sensazione nuova, mai provata, inaspettata. Le guance del ragazzo si colorirono di rosso e quando lui si staccò aprì gli occhi. La ragazza però ancora dormiva e sembrava non essersi accorta di nulla. Quindi non era quello che entrambi volevano? Per tutta risposta la ragazza si mosse e lentamente aprì gli occhi, ritrovandosi davanti gli occhi del ragazzo che aveva sempre amato. Perché la stava guardando? «N-Natsu.. cosa ci fai qui?» chiese lei mettendosi a sedere. Natsu sbatté le palpebre, quasi non ci credeva, si era svegliata veramente. Quindi significava che lei ik bacio lo voleva... solo che non sapeva che lui l'aveva appena baciata. «Natsu? Ci sei?» lo richiamò lei. «S-si certo.. ehm... dobbiamo andare via». «Andare dove?». «A casa Lu». Lui l'aiutò a ettersi in piedi, poi insieme a lei uscì dalla stanza. I due si ritrovarono in un corridoio e poco dopo un'altra porta si aprì. Wendy li raggiunse e li salutò. «Wendy! Allora stai bene! Cosa è successo?» disse Natsu non appena la vide. «Oh poi saprai Natsu, per ora usciamo e basta» lo rassicurò la piccola maga. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ La stanza dove si trovava era molto grande e illuminata da un'enorme finestra che sostituiva completamente una parete, da lì entrava la luce del sole mattutino e si poteva ammirare uno splendido paesaggio costituito da un immenso mare blu. La stanza era arredata con numerosi mobili antichi, in mezzo alla stanza vi era un letto a baldacchino celeste e bianco. I cuscini sembravano così soffici e comodi. Il ragazzo intravedeva qualcosa adagiato sul letto dalla posizione in cui si trovava, ma non riusciva a distinguere cosa fosse. Si avvicinò di più, spintobdalla curiosità e per un momento dimenticò per quale motivo fosse lì. Non appena vide però colei che dormiva così beatamente su quel morbido materasso, gli tornò alla mente ciò che doveva fare e ciò che avrebbe fatto. Gray si avvicinò alla ragazza e non poté che constatare quanto fosse bella mentre dormiva. I lunghi capelli blu le ricadevano sulle spalle e si spargevano sul cuscino dove poggiava la testa, le incornuciavano il viso. I suoi grandi occhi blu erano ora chiusi e la sua bocca carnosa era stranamente piegata in un piccolo sorriso innocente, era così invitante, ma non poteva, non in quel momento. Il suo sguardo percorse ogni centimetro della ragazza, dalle chiare braccia alle lunghe dita che.. stringevano qualcosa? Un foglietto di carta. Lo lesse subito. "Qualcosa che entrambi volete da sempre" recitava il biglietto. Lui sapeva benissimo du cosa si trattasse, sapeva benissimo cosa lei volesse da sempre, ma era veramente certo di volere lo stesso? Il suo sguardo tornò sul volto della maga e si soffermò in particolare su quelle morbide labbra rosa. Si erano invitanti, e un attimo prima gli era passata per laa testa l'idea di baciarla, ma se poi avesse sbagliato? Se lei lo avrebbe rifiutato capendo che non era li quello giusto? Lui sapeva e sentiva che lei meritava di meglio, per questo l'aveva sempre respinta. In quel momento però era l'unico che la poteva risvegliare da quel sonno e prese così la decisione. Si avvicinò alla ragazza e le accarezzò una guancia con due dita. La guardò attentamente e si chinò su di lei. Chiuse gli occhi e premette le sue labbra subquelle della ragazza. Fu solo un leggero contatto, ma bastò a fargli capire quanto davvero volesse quel bacio. Lo pervase una sensazione nuova, mai provata prima, uno strano calore gli avvolse il cuore, tanto che non voleva più staccarsi da lei. Però doveva farlo. Non appena cessò quel leggero contatto lui si soffermò a guardarla, in attesa che lei aprisse gli occhi. Ma lei non lo fece. Il ragazzo stava cominciando a preoccuparsi, l'aveva baciata, non era questo che lei aveva sempre voluto? Un'altro pensiero gli attraversò la mente, lei aveva sempre voluto sentirsi ricambiata. Un bacio non prometteva nulla, tre parole le promettevano tutto. Fece fatica a realizzare ciò che avrebbe dovuto sussurrarle, lui provava i suoi stessi sentimenti, certo, ma non era pronto per esprimerli così apertamente, nonostante avesse sempre desiderato farlo. Comunque sapeva di doverlo fare. Si avvicinò all'orecchio della ragazza e le sussurrò piano quelle tre semplici perole così difficili da pronunciare. «Ti amo Juvia..». La ragazza aprì lentamente gli occhi e si voltò verso il ragazzo accanto a lei. Aveva un bellissimo sorriso e quei due profindi occhi blu fecero girare la testa al mago del ghiaccio. «Gray-sama, cosa ci fai qui?» disse cambiando espressione e divenendo sorpresa. «Come cosa ci faccio qui?». Quindi lei non si ricordava nulla né del bacio né di quelle parole sussurrate, e pensare che ci aveva messo tanto... non sarebbe riuscito a pronunciarle una seconda volta. «Dobbiamo andare via Juvia, vieni con me» disse poi riprendendosi. Ci avrebbe pensato dopo. La feca alzare dal letto e uscirono dalla porta insieme. Incontrarono Wendy, Natsu e Lucy e poi Lyon e Sherry. Poi tornarono tutti in gilda per festeggiare la riuscita della missione. Ciò che però non quadrava a nessuno era la completa scomparsa di Hawk, il ragazzo che aveva tenuto prigioniere le maghe, non avevano dovuto affrontarlo, né farlo prigioniero era comoketamente svanito nel nulla. In realtà tutto ciò non quadrava ai quattro maghi coinvolti: Natsu, Gray, Lucy e Juvia. Gli altri infatti nascondevano un segreto che avrebbero rivelato di lì a breve. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ *angolo autrice* Saaaalve mi scuso per l'enooorme ritardo, ma sono partita e non ho potuto pubblicare. Dunque, i nostri amici sono riusviti nella missione e hanno compreso i loro veri sentimenti... o quasi? In ogmi caso vi aspetta un'ultimo stressante capitolo che devo ancora scrivere ahaha sopportatemi ancora per poco, ci siamo quasii! Non finisce qui! A presto gentee! Ele.
   
 
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