Genere: … ?
Generale?
Tipo di coppia: In realtà nessuno
Personaggi: Midorima
Shintaro, Takao Kazunari
Rating: Verde
Parole: 1100+
Note: … è vero che quando l’ho scritta ero
comunque in ritardo, ma shhh,
il 10 non è così lontano dal 7. Warning: Midorima estremamente passivo aggressivo incoming.
Scritta il: 10/07/2015
20# • Things you
said that I wasn’t meant
to hear
“… ma
ricordatevi che anche se questo è il mese di voi Cancro, non tutto potrebbe
filare come previsto! Fate attenzione: e se qualcuno di molto vicino a voi
stesse nascondendo qualcosa?”
Per una persona che
dell’oroscopo ne aveva fatto il suo più grande punto di riferimento, era ovvio
che parole del genere non potessero semplicemente essere ignorate. Seduto in
silenzio in fondo alla solita, scricchiolante carretta, Midorima
se ne stava con le braccia incrociate e lo sguardo diretto chissà dove, immerso
nelle reminiscenze di una giornata trascorsa all’insegna del sospetto e di un
briciolo di fastidioso sentimento di tradimento.
Era abituato alle persone
che sussurravano alle sue spalle, davvero. Era abituato alle persone che lo
guardavano e si voltavano a parlare con la persona accanto, fissandolo e
indicandolo di nascosto, ed era anche abituato agli epiteti che di tanto in
tanto raggiungevano le sue orecchie. Non che la cosa lo tangesse, in ogni caso:
le loro insignificanti opinioni non erano che aria,
flebile e trascurabile. Verba volant, soleva dirsi tra sé e sé, e la sua vita
continuava esattamente come al solito.
L’ultima cosa che si
aspettava era di sentire, però, un certo qualcuno
sussurrare alle proprie spalle. Di cose poco gentili Takao
gliene aveva sempre dette anche in faccia, senza
problemi a sbottargli a ridere direttamente davanti al naso tutte le volte che
qualche sua abitudine veniva a galla, ma questo suo atteggiamento
inequivocabile era ciò che glielo faceva, dopotutto, sopportare. Quindi perché, all’improvviso, aveva sentito il bisogno di
sussurrare qualcosa e di citare anche lui nel mezzo, per poi fingere di non
aver fatto nulla l’attimo immediatamente successivo?
Shintaro
aveva provato a dirsi che non poteva che essere un errore di valutazione, un
caso sporadico, o addirittura una strana e sfortunata coincidenza in cui
qualche suo omonimo poteva essere coinvolto. Eppure ormai il tarlo del dubbio
si era infiltrato nella sua testa, e di occasioni per confermare che sotto ci
fosse qualcosa a danno suo ne aveva avute ben più di
solo qualcuna.
Mentre da una parte Takao si comportava esattamente come al
solito, dall’altra era quasi più… riservato. Ed era davvero insolito associare
una parola del genere a qualcuno come lui, che faceva dell’espansività uno dei
suoi punti di forza!
Tuttavia, tutte le volte
che gli si approcciava sembrava quasi complottare con
il compagno di turno presente vicino a lui, il quale veniva prontamente
liquidato non appena i suoi occhi di falco captavano la propria presenza
all’interno di un range
troppo rischioso per continuare la discussione. Era palese che stesse parlando
di qualcosa di cui lui non doveva sapere nulla!
E ormai non c’era più
spazio per fraintendimenti: a coronare il tutto era riuscito a captare un
frammento di una conversazione telefonica proprio qualche minuto prima di
partire verso casa, in cui rimarcava quanto “gli sarebbe
bastato tenere Shin-chan all’oscuro di tutto ancora
per qualche minuto e finalmente sarebbe stato libero”.
Sospirò, sistemandosi gli
occhiali. Era giusto che un ragazzo come lui avesse interessi completamente
diversi e passatempi altrettanto opposti ai suoi, ma cos’era quella
determinazione a tenerlo fuori dalla sua vita, dai suoi hobby? Lo conosceva,
ormai, non si sarebbe certo infiltrato nella sua vita privata senza che lui lo
desiderasse! Da quanto tempo lo considerava un intralcio così pesante per la
sua esistenza?
- Shin-chan,
cos’era quel sospirone? Tutto bene, là dietro? -
Ah, allora anche lui aveva
iniziato a sentire cose che non avrebbe dovuto. Si prese qualche attimo di
silenzio, sbattendo lentamente le palpebre e calibrando attentamente le proprie
parole.
- Cosa
farai stasera? Tranquillo, non ho intenzione di metterti i bastoni tra
le ruote. Vorrei solo sapere il perché di tutta questa segretezza. -
La carretta seguì un brusco
arresto, e per poco Takao non cadde dalla bici per
voltarsi verso di lui. Cos’era quell’espressione? L’aveva dunque colto sul
fatto?
- … ma che stai dicendo, Shin-chan… -
- Non ho forse ragione? -
incalzò, senza batter ciglio - Voglio dire, so di non essere la persona più
adatta al divertimento, ma da qui a chiudermi fuori dalla tua vita… -
Non completò neppure la
frase, interrotto dalla risata divertita di Takao che
si librò rapidamente nell’aria attorno a loro.
- Pfft…
non posso crederci che tu sia arrivato a pensare una cosa del genere! Sei… sei
incredibile, Shin-chan, davvero! -
Stava… negando?
Sgranò gli occhi, sorpreso,
cercando in qualche modo di riallacciare la conversazione; ma Takao si era messo a pedalare ancor più di buona lena,
fischiettando e canticchiando tra sé nel mentre. Aveva
tutte le prove possibili contro di lui, non poteva semplicemente scrollarselo
di dosso con una fischiettata! Ma le orecchie del suo
compagno di squadra si dovevano per forza improvvisamente essere foderate di
cemento, perché qualsiasi richiamo tentasse di intentare nei suoi confronti,
questo non faceva che rimbalzargli addosso e rimanere del tutto inascoltato.
Continuarono così finché la
carretta non si fermò davanti a casa sua, ma quando Midorima
scese dal veicolo per entrare nell’appartamento Takao
non procedette come al solito: lo seguì, mani in tasca
e un sorrisetto scemo stampato in viso.
- … cosa staresti cercando
di fare? -
- Prendo un po’ d’aria?
Riposo le gambe? - rimarcò, con un sarcasmo del tutto fuori luogo. Il più alto
fece roteare gli occhi, desiderando solo di porre fine al più presto a quella
giornata, ma appena spinse stanco la porta vide tutte le luci accendersi
davanti alla sua faccia, e un gruppetto di persone allegre iniziare a
lanciargli addosso coriandoli.
- Buon compleanno! - sentì
esclamare, e la sua testa si confuse ancora di più.
- … ma
non è… il mio compleanno. - mugugnò, sentendo Takao
aggrapparsi alle sue spalle. Questi ridacchiò, divertito, scuotendo il capo.
- Andiamo, era due giorni
fa, lo so che siamo in ritardo! - esclamò - Ma purtroppo abbiamo potuto
organizzare qualcosa solo ora. E tu che pensavi che volevamo
lasciarti fuori da chissà cosa, heh! -
E mentre gli altri compagni
della squadra di basket lo trascinavano dentro casa,
intenti a sommergerlo di regali, auguri, pezzi di torta e frutta, un sorriso
leggero non poté che dipingersi sulle sue labbra. Non si poteva dire che
l’oroscopo avesse sbagliato — era stato lui, con la sua eterna sfiducia,
a pensare male di tutti coloro che si erano impegnati
così tanto per dedicare a lui e a lui solamente quella bella serata.
- Anche se festeggiare il
compleanno in anticipo porta, a dirla tutta, sfortuna.
-
- In anticipo? Ma, Shin-chan, siamo in ritardo,
casomai! -
- E in anticipo sull’anno
prossimo. -
- … m-mangia la torta, che vedo già Miyaji-senpai armato di
ananas. -