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Autore: ReaRyuugu    15/08/2015    1 recensioni
23 prompt. Cose dette, sussurrate, lasciate sfuggire, o mai dette del tutto. 23 situazioni differenti, applicate a coppie, amici, amanti, o singoli personaggi. 23 modi di costringermi a tornare a scrivere un po’ ogni giorno.
Coppie affrontate: ImaHana {1#, 2#, 8#, 9#, 18#}, TakaMido {3#, 17#, 20#}, AoKaga {4#}, HaiKise {5#, 12#}, AoKise {6#}, MuraAka {7#, 21#}, AoKagaKuro {11#}, SilverGold {13#}, KagaKuro & AoKuro {14#}, KiyoHyuu {#15}, HimuNiji {16#}, MitoKoga {19#}, KiyoHyuuRiko {22#}, AoMomo {23#}
Character-centric: Mibuchi Reo {#10).
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Genere: … ? Generale?

Tipo di coppia: In realtà nessuno

Personaggi: Midorima Shintaro, Takao Kazunari

Rating: Verde

Parole: 1100+

Note: … è vero che quando l’ho scritta ero comunque in ritardo, ma shhh, il 10 non è così lontano dal 7. Warning: Midorima estremamente passivo aggressivo incoming.

Scritta il: 10/07/2015

 

20# • Things you said that I wasn’t meant to hear

 

 

 “… ma ricordatevi che anche se questo è il mese di voi Cancro, non tutto potrebbe filare come previsto! Fate attenzione: e se qualcuno di molto vicino a voi stesse nascondendo qualcosa?

 

Per una persona che dell’oroscopo ne aveva fatto il suo più grande punto di riferimento, era ovvio che parole del genere non potessero semplicemente essere ignorate. Seduto in silenzio in fondo alla solita, scricchiolante carretta, Midorima se ne stava con le braccia incrociate e lo sguardo diretto chissà dove, immerso nelle reminiscenze di una giornata trascorsa all’insegna del sospetto e di un briciolo di fastidioso sentimento di tradimento.

Era abituato alle persone che sussurravano alle sue spalle, davvero. Era abituato alle persone che lo guardavano e si voltavano a parlare con la persona accanto, fissandolo e indicandolo di nascosto, ed era anche abituato agli epiteti che di tanto in tanto raggiungevano le sue orecchie. Non che la cosa lo tangesse, in ogni caso: le loro insignificanti opinioni non erano che aria, flebile e trascurabile. Verba volant, soleva dirsi tra sé e sé, e la sua vita continuava esattamente come al solito.

L’ultima cosa che si aspettava era di sentire, però, un certo qualcuno sussurrare alle proprie spalle. Di cose poco gentili Takao gliene aveva sempre dette anche in faccia, senza problemi a sbottargli a ridere direttamente davanti al naso tutte le volte che qualche sua abitudine veniva a galla, ma questo suo atteggiamento inequivocabile era ciò che glielo faceva, dopotutto, sopportare. Quindi perché, all’improvviso, aveva sentito il bisogno di sussurrare qualcosa e di citare anche lui nel mezzo, per poi fingere di non aver fatto nulla l’attimo immediatamente successivo?

Shintaro aveva provato a dirsi che non poteva che essere un errore di valutazione, un caso sporadico, o addirittura una strana e sfortunata coincidenza in cui qualche suo omonimo poteva essere coinvolto. Eppure ormai il tarlo del dubbio si era infiltrato nella sua testa, e di occasioni per confermare che sotto ci fosse qualcosa a danno suo ne aveva avute ben più di solo qualcuna.

Mentre da una parte Takao si comportava esattamente come al solito, dall’altra era quasi più… riservato. Ed era davvero insolito associare una parola del genere a qualcuno come lui, che faceva dell’espansività uno dei suoi punti di forza!

Tuttavia, tutte le volte che gli si approcciava sembrava quasi complottare con il compagno di turno presente vicino a lui, il quale veniva prontamente liquidato non appena i suoi occhi di falco captavano la propria presenza all’interno di un range troppo rischioso per continuare la discussione. Era palese che stesse parlando di qualcosa di cui lui non doveva sapere nulla!

E ormai non c’era più spazio per fraintendimenti: a coronare il tutto era riuscito a captare un frammento di una conversazione telefonica proprio qualche minuto prima di partire verso casa, in cui rimarcava quanto “gli sarebbe bastato tenere Shin-chan all’oscuro di tutto ancora per qualche minuto e finalmente sarebbe stato libero”.

Sospirò, sistemandosi gli occhiali. Era giusto che un ragazzo come lui avesse interessi completamente diversi e passatempi altrettanto opposti ai suoi, ma cos’era quella determinazione a tenerlo fuori dalla sua vita, dai suoi hobby? Lo conosceva, ormai, non si sarebbe certo infiltrato nella sua vita privata senza che lui lo desiderasse! Da quanto tempo lo considerava un intralcio così pesante per la sua esistenza?

- Shin-chan, cos’era quel sospirone? Tutto bene, là dietro? -

Ah, allora anche lui aveva iniziato a sentire cose che non avrebbe dovuto. Si prese qualche attimo di silenzio, sbattendo lentamente le palpebre e calibrando attentamente le proprie parole.

- Cosa farai stasera? Tranquillo, non ho intenzione di metterti i bastoni tra le ruote. Vorrei solo sapere il perché di tutta questa segretezza. -

La carretta seguì un brusco arresto, e per poco Takao non cadde dalla bici per voltarsi verso di lui. Cos’era quell’espressione? L’aveva dunque colto sul fatto?

- … ma che stai dicendo, Shin-chan… -

- Non ho forse ragione? - incalzò, senza batter ciglio - Voglio dire, so di non essere la persona più adatta al divertimento, ma da qui a chiudermi fuori dalla tua vita… -

Non completò neppure la frase, interrotto dalla risata divertita di Takao che si librò rapidamente nell’aria attorno a loro.

- Pfft… non posso crederci che tu sia arrivato a pensare una cosa del genere! Sei… sei incredibile, Shin-chan, davvero! -

Stava… negando?

Sgranò gli occhi, sorpreso, cercando in qualche modo di riallacciare la conversazione; ma Takao si era messo a pedalare ancor più di buona lena, fischiettando e canticchiando tra sé nel mentre. Aveva tutte le prove possibili contro di lui, non poteva semplicemente scrollarselo di dosso con una fischiettata! Ma le orecchie del suo compagno di squadra si dovevano per forza improvvisamente essere foderate di cemento, perché qualsiasi richiamo tentasse di intentare nei suoi confronti, questo non faceva che rimbalzargli addosso e rimanere del tutto inascoltato.

Continuarono così finché la carretta non si fermò davanti a casa sua, ma quando Midorima scese dal veicolo per entrare nell’appartamento Takao non procedette come al solito: lo seguì, mani in tasca e un sorrisetto scemo stampato in viso.

- … cosa staresti cercando di fare? -

- Prendo un po’ d’aria? Riposo le gambe? - rimarcò, con un sarcasmo del tutto fuori luogo. Il più alto fece roteare gli occhi, desiderando solo di porre fine al più presto a quella giornata, ma appena spinse stanco la porta vide tutte le luci accendersi davanti alla sua faccia, e un gruppetto di persone allegre iniziare a lanciargli addosso coriandoli.

- Buon compleanno! - sentì esclamare, e la sua testa si confuse ancora di più.

- … ma non è… il mio compleanno. - mugugnò, sentendo Takao aggrapparsi alle sue spalle. Questi ridacchiò, divertito, scuotendo il capo.

- Andiamo, era due giorni fa, lo so che siamo in ritardo! - esclamò - Ma purtroppo abbiamo potuto organizzare qualcosa solo ora. E tu che pensavi che volevamo lasciarti fuori da chissà cosa, heh! -

E mentre gli altri compagni della squadra di basket lo trascinavano dentro casa, intenti a sommergerlo di regali, auguri, pezzi di torta e frutta, un sorriso leggero non poté che dipingersi sulle sue labbra. Non si poteva dire che l’oroscopo avesse sbagliato — era stato lui, con la sua eterna sfiducia, a pensare male di tutti coloro che si erano impegnati così tanto per dedicare a lui e a lui solamente quella bella serata.

 

- Anche se festeggiare il compleanno in anticipo porta, a dirla tutta, sfortuna. -

- In anticipo? Ma, Shin-chan, siamo in ritardo, casomai! -

- E in anticipo sull’anno prossimo. -

- … m-mangia la torta, che vedo già Miyaji-senpai armato di ananas. -

   
 
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