Nothing is as you believe.
È successo
qualche giorno fa, se non mi sbaglio… martedì? Si.
In quel giorno
ho attraversato un processo apatico che mi ha portato a riflettere su tante
cose… e sai chi mi ha aiutato ad aprire gli occhi? Tu!
Già, proprio
tu, tu che hai sputato in faccia alla realtà, sorpassandola, calpestandola,
creando delle maligne illusioni al solo fine di farmi soffrire.
Non che mi
fossi mai fidata del tutto, ti confesso. Però ero arrivata ad un punto in cui
credevo che tutto poteva diventare migliore, in cui credevo che stesse per
succedere qualcosa di bello, qualcosa che mi impedisse di stare sveglia la
notte.
Avevo deciso
che forse era meglio affrontare la realtà, chiedere una spiegazione, una
decisione, un cenno che mi facesse comprendere la situazione in cui mi ero
ficcata. Tu non me lo facevi capire. Ed io rimanevo lì, ad aspettarti,
camminando sotto gli insulti di chi sapeva, o forse no.
Ma una cosa
era certa: tu lo sapevi. Tu sapevi di illudermi, provavi piacere a vedermi
cadere nelle tue mani…ma cosa di preciso ti ha dato soddisfazione?
Sai, non credo
che questa lettera arriverà mai nelle tue mani. Dopotutto il destino non mi è
mai stato tanto simpatico.
Se anche lo
facessi, finirebbe per essere ridicolizzata o distorta e questo non mi va. Ho
già sofferto abbastanza, grazie.
Questa non è
una lettera di rimprovero, di rabbia… non è una richiesta di pietà…no. Questa è
la semplice e pura descrizione della realtà. Della mia realtà.
Quanti anni
abbiamo passato insieme senza avere la possibilità di guardarci davvero per un
attimo negli occhi? Forse è stata questa la causa scatenante dell’idea
sbagliata che mi ero costruita di te. Che scocciature, tutte quelle parole,
quei contorni che poi non ci sono serviti a niente. Magari ho fatto tanta fatica
per riuscire a sorriderti, e quella fatica non è servita a niente per entrambi.
Chiunque
incroci la mia strada mi lascia qualcosa, nel bene, nel male… e se può
rallegrarti non mi hai lasciato tutte cose negative.
Mi hai
lasciato il dolore, la delusione… ma mi hai lasciato anche la visione
realistica di questo mondo. Non si possono conoscere davvero le persone, anche
se magari ci convivi da sempre, perché se non le conosci a fondo, non potrai
mai capirle. Il tuo comportamento non era da te… eppure se lo hai fatto tu vuol
dire che è da te… che strano vero? Probabilmente ora ti starai chiedendo perché
diavolo ti abbia scritto questa lettera.
Bè, a dirti la
verità non lo so neanch’ io…
Un po’ volevo
ringraziati, un po’ volevo dirti quello che mi avevi regalato. Ma, tirando le
somme, quanto te ne può fregare di questo? La tua vita procede tranquillamente,
i tuoi progetti, i tuoi scopi, i tuoi divertimenti… già, per te sono stato un
divertimento… un… diversivo?
Io non sono un
diversivo. Io sono una persona.
Pensandoci
bene, non so quanto di quello che provavo per te mi è rimasto. Forse io mi ero
innamorata di una persona che in realtà non esisteva. Di un fumo, di un ombra…
di una maschera orribile che indossavi per chissà quali motivi. Io non mi ero
innamorata del vero Draco Malfoy… dico bene?!? Almeno ora so come sei fatto
davvero… so che non hai coscienza, che non hai cuore o che perlomeno, non lo
hai mostrato a me.
Che cosa potrà
portar via questi ricordi, queste sensazioni che mi hai donato? Niente. Li hai
incisi nella mia anima e, in un modo o nell’altro, ci rimarranno. Non ti
dispiace, vero!? No, penso proprio di no…
L’illusione di
poter scoprire una persona diversa, di poter vivere una nuova avventura…
l’illusione di una maschera…
Perché non
togli la tua maschera anche davanti agli altri? Sarebbe solo una fatica in più
fingere…
Tu mi hai
regalato questo, incrociando la mia strada; a te, invece, cosa ho lasciato?
Vuoto…
Disgusto…
Indifferenza…
Buio...
Dopotutto io
chi sono per chiederti una cosa del genere? Di solito siamo noi a scegliere
quali consigli seguire… impariamo dai nostri errori… osserviamo le conseguenze
dei nostri sbagli… ma tu quando capirai che hai sbagliato?
Hai sbagliato
perché mi hai usata come uno stupido passatempo…
Hai sbagliato
perché mi hai illuso sperando di trarne piacere…
Ma anch’io ho
sbagliato.
Ho sbagliato
nel crederti, perché i miei sogni da ragazzina finiscono sempre col convincermi
che la favola bella esiste, che il principe azzurro esiste…
Io ho capito
di aver sbagliato… ma tu? Hai capito che mi hai fatto male? Hai capito che
dicendo di non avere coscienza hai peggiorato l’opinione che avevo su dite,
trasformando la mia sicurezza in dubbio?
Niente è come
pensi che sia…
C’è sempre una
realtà dietro le cose…
Una realtà che
non può essere modellata a seconda dei propri sogni…
Una realtà che
va accettata.
Nel bene.
E nel male.
Per me eri
speciale, unico, diverso.
Ora, sei uno
come tanti.