Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Najara    16/08/2015    5 recensioni
Un anno dopo gli avvenimenti che tutti conosciamo ad Arendelle arriva la primavera e con essa le prime navi, ma non tutte portano cose buone. La regina di Arendelle e la principessa Anna si troveranno a dover affrontare nuovi pericoli e temibili nemici ma per Elsa potrebbe essere in arrivo molto di più... ovviamente non mancheranno il tenerone e spensierato Olaf e il timido e burbero Kristoff.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona lettura…

 

 

Undicesimo capitolo: Vecchia conoscenza

 

Elsa sbarcò con il cuore pieno di rabbia.

“Hans!”

“Piacere di rivederla cara regina Elsa” Sorrise poi guardò le persone alle sue spalle e si accigliò.

“Cosa…”

“Come avete osato ordire un simile piano?” Rahel stava per gettarsi su di lui quando due marinai la afferrarono.

“Come ho osato?” L’uomo ridacchiò.

“Capitano, come mai mi avete portato la regina Elsa e non la mia dolce principessa Anna?”

“E’ una lunga storia signore. Ma spero che non siate deluso…”

“No, dopo tutto questo era il primo premio giusto?” Sorrise e indicò il piccolo castello. “Benvenuta a casa mia”

“Voi non siete il califfo” Disse Elsa e questa volta anche Sif ridacchiò.

“Il califfo era solo un’invenzione, questo è un piano del mio signore”

“Presto potrò farmi chiamare califfo, sultano o imperatore se mi andrà. Quando avrò il vostro potere”

“Non lo avrete mai!”

“Oh suvvia, non siate scontrosa, vedrete che andremo d’accordo”. Hans sorrise, era diverso, i capelli erano lunghi e raccolti in una coda, mentre, invece delle curate basette, ora aveva una barba. Dava l’impressione di essere fiammeggiante. Gli abiti poi erano della stessa foggia dei marinai ivoriani. Un pensiero la sorprese.

Ivoria non esiste” Hans che stava camminando accanto a lei per raggiungere il castello scosse la testa.

“Ovviamente no”

“Ma abbiamo trovato la rotta a Esmeralda…”

“Quella? Porterà qualsiasi inseguitore a settimane di viaggio da qui” Il capitano Sif intervenne.

“Quella che il vostro ragazzone biondo ha trovato era solo un’invenzione messa lì da un mio uomo” Elsa sentì il cuore stringersi. Una piccola parte di lei sperava che Anna non le obbedisse, dopo tutto non lo faceva mai, e la venisse a cercare. Ma adesso quella speranza spariva. Si voltò a guardare Rahel, la ragazza era silenziosa da quando aveva visto Hans, come se si fosse spenta. Forse anche lei aveva perso le speranze.

Il castello non era in così in rovina, quando entrarono le stanze erano ordinate e pulite.

“Benvenute nel mio regno!”

“Dimmi, come sei uscito di prigione? I tuoi fratelli mi hanno mentito?” Hans guardò Elsa di traverso poi passò lo sguardo su Rahel e infine rispose.

“Sono scappato è ovvio.” Sorrise poi aggiunse “E visto che non c’era molto da fare in prigione, mi sono fatto degli amici che poi si sono rivelati degli ottimi alleati” Con un cenno indicò il grande pirata che ammiccò contento.

“E cosa ci guadagni tu?”

“Sarà ricco” Rispose Hans per il capitano “L’uomo più ricco del paese ora che è riuscito a portarmi te nulla potrà fermarmi.”

“Non farò nulla per te, nulla!” Affermò con forza Elsa ma lui le afferrò il braccio tirando la manica e strappandola mostrando il bracciale.

“Non farle del male!” Rahel fece un passo avanti ma una spada alla gola la fermò. Hans non la guardò neppure, i suoi occhi d’acciaio erano fissi in quelli di Elsa.

“Li vedi questi? Sai cosa fanno al tuo potere, ora vedrai cosa io posso fare attraverso di essi” La lasciò andare e raggiunse un armadio della stanza da cui estrasse uno scrigno che aprì mostrando una gemma blu. Quando la sfiorò sorrise mentre Elsa urlava di dolore. Sentì Rahel urlare ma non riuscì a fare altro che cadere a terra perdendo i sensi.

Quando rinvenne il dolore non c’era più. Rahel le accarezzava dolcemente i capelli guardandola con una grande sofferenza negli occhi.

“Ti prego, ti prego, fai quello che ti chiede, non la smetterà, ti farà soffrire… ti ucciderà…”

Rahel… non posso…” Il dolore la invase di nuovo e lei capì che Hans doveva essere abbastanza vicino da sentirle. Urlò e urlò ancora, il dolore questa volte era meno intenso, segno che il ragazzo non voleva che svenisse, stava imparando.

 

Alla fine era svenuta di nuovo.

“Elsa…” La chiamò una voce, aprì gli occhi con il terrore che il dolore tornasse ma non fu così. “Non c’è più, è andato via…” Nella voce di Rahel Elsa capì che sarebbe tornato ancora e ancora fino a quando lei non avrebbe ceduto.

“Ti ha fatto del male?” Chiese e la ragazza scosse la testa. Elsa vedeva i suoi occhi pieni di un dolore superiore a quello fisico.

“Perché non lo accontenti?”

“Perché farà solo del male, è un uomo malvagio e io non voglio che mi usi per distruggere”

“Dagli qualcosa, anche solo una piccola cosa…”

“No” Elsa si alzò dal letto, era strano che non fosse indolenzita. Quando il dolore smetteva allora smetteva del tutto. Guardò i bracciali con odio poi notando la manica strappata sentì la rabbia crescere in lei. “Non mi avrà mai. Piuttosto morirò” Rahel scuoteva la testa, disperata.

“Elsa… io…”

Rahel” La interruppe lei poi la guardò con un triste sorriso sulle labbra. “Ti amo” Le mormorò poi, era la prima volta che lo diceva, anche in quelle settimane passate sole sulla nave non aveva mai pronunciato quelle parole che invece la ragazza aveva detto così spesso. “Ti amo” Mormorò ancora poi la prese tra le braccia e la baciò. Il loro bacio divenne presto accenso e Elsa la attirò contro di sé con forza. “Amami…” Mormorò alle sue orecchie e la sentì irrigidirsi “Rahel…” Mormorò piano e poi ancora: “Amami” Questa volta lo disse con più forza poi catturò le sue labbra. La passione la accese e con foga aprì la giubba della ragazza poi la camicia. Le si mozzo il fiato quando passò le mani sul suo seno e la sentì gemere. A quel punto Rahel non resistette più. La baciò con foga e passione mentre le sue mani correvano a sciogliere quel vestito ormai diventato di troppo. Elsa sentì la sua pelle infiammarsi sotto le dita della ragazza che accarezzava per la prima volta la sua pelle nuda. Presto furono nude, avvinghiate con disperazione una all’altra nel desiderio di fondersi, i loro corpi tesi dal desiderio e dalla passione. Rahel passò le labbra lungo il suo collo e la morse con dolcezza facendola gemere ancora poi senza fermarsi le morse la spalla fino a scendere al seno che baciò e accarezzò. Le sue mani scesero ai fianchi e Elsa sentì che questa volta era il fuoco a possederla. Con desiderio vide la ragazza baciarle il ventre poi la attirò di nuovo alle sue labbra. Ma Rahel non si fermò le sue mani scesero tra le sue cosce poi la accarezzarono facendola gemere e tendere nell’aspettativa. Infine la sentì scivolare delicatamente in lei. Elsa la strinse contro di sé mordendole la spalla mentre la ragazza si muoveva prima piano poi sempre più velocemente, in pochi istanti il piacere crebbe fino a quando lei non poté più contenerlo ed esplose in lei come una tempesta. Ansimò stringendo forte Rahel a se, aggrappandosi come se fosse l’unico scoglio in quel mare di piacere.

Quando riprese a respirare normalmente Rahel si separò delicatamente da lei poi le si stese accanto. Teneva la testa bassa, gli occhi la fuggivano come se si vergognasse. Elsa sentì il cuore accelerare e si chiese se aveva fatto qualcosa di male. Non si era aspettata quella reazione.

“Io… ho fatto qualcosa di sbagliato…” Chiese con un filo di voce cercando di coprire il suo corpo nudo.

“No!” Rahel alzò la testa per guardarla, “No, tu sei meravigliosa e io desiderava talmente poter… ma…” Si interruppe e scosse la testa “Non ti merito, non merito neppure una minuscola parte di te e tu ti sei donate tutta…” Elsa le prese il volto tra le mani.

“Cosa stai dicendo? Sei una ragazza meravigliosa e io… io ti amo!” Ripeté sentendo che quella consapevolezza la rendeva felice.

“Non capisci, non puoi capire” Rahel scosse la testa senza guardarla.

“No, tu non capisci. Io morirò qui e quello che mi hai dato mi darà la forza di resistere, il tuo amore sarà la mia forza contro Hans, potrà distruggermi dal dolore ma non avrà mai la mia anima”. Elsa sorrise e poi la attirò a sé “Baciami” Le chiese e poi senza aspettare catturò le sue labbra in un dolce bacio.

 

“Non riesco a crederci” Kristoff guardava la piccola baia con la bocca aperta. “Questo è tutto?”

“Hans è stato bravo, se avessimo saputo che c’era lui dietro a tutto questo avremmo capito che non poteva disporre di grandi mezzi e quindi Elsa avrebbe inviato la nostra flotta, invece fingendosi un califfo di un ricco paese ci ha intimorito sufficientemente per farci agire da soli. E poi… mandare Rahel è stato una mossa da genio. Ci ha avuto in pugno fin da subito” Anna si stropicciò le mani “Spero solo che abbiamo capito in tempo… Elsa è nelle sue mani da troppo…”

“Sì, ma ora noi siamo in vantaggio” Indicò la flotta alle loro spalle, invisibile dal castello, e Anna annuì. Quando avevano scoperto che il servizievole capitano Rahel Soy altri non era che la penultima figlia dei sovrani delle Isole del Sud erano sbarcati e avevano raggiunto il palazzo. Anna era furiosa e aveva preteso spiegazioni esaurienti. Spiegazioni che erano arrivate. Rahel era la più legata ad Hans, erano i più vicini d’età e quando lui era tornato con l’accusa di aver tentato di uccidere la sovrana di Arendelle e sua sorella  lei non vi aveva creduto. Così lo aveva liberato. I sovrani già troppo provati dalla perdita di un figlio così malvagio avevano punito la loro figlia con l’esilio ma le avevano donato sufficiente denaro per un’impresa propria. La ragazza, avevano poi saputo, aveva investito tutto in una nave.

Il loro rammarico era sincero e per questo avevano inviato la flotta a liberare la regina di Arendelle e a catturare i loro figli perché ricevessero la giusta condanna.

“Gli uomini del principe Hans non sono molti, con la nostra maggiore forza non faremo fatica a sopraffarli” Annunciò l’ammiraglio della flotta delle Isole del Sud.

“Sì, ma dobbiamo agire velocemente e di sorpresa, non voglio che abbia il tempo di far del male a Elsa.”

“Certo principessa attaccheremo non appena farà buio” L’uomo inchinò la testa e poi si allontanò per dare gli ordini.

Anna e Kristoff tornarono all’accampamento di terra in cui era sbarcati, lontani dal castello e fuori dalla sua vista. Non era stato difficile trovarlo, ora che sapevano chi cercare non avevano avuto problemi a scoprire dove fosse la base del contrabbandiere Sif Regan.

“Elsa starà bene?” Chiese loro Olaf, il caldo deserto non sembrava disturbare la sua nuvola che spandeva sempre i suoi delicati fiocchi.

“Lo speriamo tutti…” Rispose Anna guardando il sole calare troppo lentamente.

 

  
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