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Autore: Tefnuth    16/08/2015    0 recensioni
Michael e Samahel, un angelo e un diavolo, non potrebbero esistere nell'universo creature più opposte di loro. Qualcuno ha deciso che non devono mai incontrarsi, sarebbe troppo pericoloso per l'equilibrio tra bene e male. Cosa succederebbe però se fosse proprio il destino a far si che si conoscano? Quel singolo istante scatenerà una serie di eventi che porterà a galla una verità alquanto sorprendente e uno dei due andrà anche in terra nemica pur di salvare l'altro.
Genere: Avventura, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era rimasto quasi soffocato, Michael, non appena era venuto a contatto con l’aria pesante e solforosa degli inferi. Era come se i suoi polmoni fossero stati sostituiti con quelli di un fumatore incallito, si sentiva intrappolato nel suo stesso corpo, e la grandezza delle sue ali gli rendeva difficile persino volare; dovette atterrare sul primo pezzo di terra sicura che i suoi occhi videro nella nebbia.
Sporcò la propria tunica con il fango viscido del girone degli ignavi, in modo da nascondere la lucentezza dei suoi abiti e facendo un grande uso delle proprie orecchie evitò i primi demoni: dei piccoli esseri che andavano in giro a tormentare i dannati con un atteggiamento alquanto comico. Non fu necessario sprecare tempo a combattere contro diavoli di così basso livello, come non servì uccidere il guardiano del girone che si dimostrò un vero e proprio codardo dinnanzi alla figura dell’angelo cui bastarono solo poche minacce per avere il passo libero al girone successivo: il limbo.

Michael non era mai stato d’accordo con la decisione che le alte sfere avevano preso di porre le anime dei non-battezzati in un luogo come l’Inferno, anche se il loro girone era più simile ad un Purgatorio si trattava pur sempre di presone (non tutti ma la maggior parte) avevano fatto buone azioni in vita. Il girone non era controllato da un guardiano, Lucifero non lo aveva ritenuto degno della sua attenzione pertanto a Michael bastò chiedere indicazioni a Omero, proclamato “guardiano” dagli altri abitanti del luogo, di dove fosse l’entrata del girone dei lussuriosi. Fu in quel luogo che l’angelo venne a sapere che i diavoli erano venuti a conoscenza di quello che era successo a Caronte e che avevano già iniziato a cercarlo per tutto l’Inferno “Dicono che tu sia una bestia orribile perché sei riuscito a sconfiggere Caronte” gli disse Virgilio “Mi è bastato un colpo per mozzargli la testa, non è poi così forte come pensavo” disse Michael senza vantarsi del suo gesto “La sua reputazione è stata costruita sulla base di molte voci infondate: in realtà Caronte era già stato ucciso più volte in passato, ma la fiamma che lo muove prende energia assorbendo la volontà e la forza delle anime di coloro che oltrepassano il suo portale e ciò gli permette di tornare in vita. Quella forma che tu hai visto era molto più giovane di quanto non sembrasse” gli rivelò il poeta.

All’entrata del terzo girone l’angelo iniziò a percepire veramente quale fosse la reale natura dell’inferno: un regno di lamenti e di orrori; la punizione per i peccatori di quel girone era una condanna ad essere intrappolati in una  bufera. Per alcuni, altri invece erano costretti a fare da fondamenta o da parete al girone. Fu osservando proprio quei dannati che a Michael vennero in mente le parole di Samahel riguardo al fatto che quei peccatori erano molto pettegoli così chiese a qualcuno di loro se sapeva dove fosse il passaggio per andare più giù. La risposta gli venne data non da uno solo di loro ma da un intero gruppo di anime che quasi facendo a gara tra di loro rispose sussurrando e biascicando “La nostra guardiana, Cleo…lei lo sa…” oltre a piccole parole che gli indicarono la direzione “Da quella parte”. Così, seguendo un po’ le strane indicazioni fornitegli dai dannati e un po’ il proprio istinto, Michael arrivò ad una stanza con un grande letto al centro e su di esso una diavola che stava dormendo.

Le si avvicinò con cautela, approfittando del fatto che i dannati all’interno di quella stanza non potevano parlare, e la osservò constatando che, come Samahel, aveva un aspetto pressoché umano: non aveva corna o ali, solo un kimono semitrasparente che le arrivava sopra alle ginocchia e che a malapena le copriva le parti intime; un viso dai lineamenti molto delicati incorniciato da lunghi capelli ramati e rigato da segni recenti di lacrime. “Devi essere molto sciocco se sei venuto qui nella tana del lupo” disse lei svegliandosi improvvisamente, il dirk era già pronto nella sua mano e puntato alla gola dell’angelo “Ho le mie buone ragioni, ti sarei grato se mi indicassi la via per il livello inferiore” disse Michael sperando di non sguainare la spada su una creatura dall’aspetto tanto delicato “Da quella parte – fece apparire un cunicolo nascosto – arriverai direttamente da colui che cerchi” disse Cleo, aveva riconosciuto nell’odore dell’intruso quello di Samahel “Prega che non sia un inganno ma un aiuto sincero, mi dispiacerebbe tornare indietro per ucciderti” la minacciò con la katana “Tu sei quello che ha salvato Samahel, hai il suo odore addosso, io non posso fare niente per lui ma tu forse si – rumori dal corridoio - . Va’! A loro penso io”. I demoni arrivarono poco dopo che Michael ebbe imboccato il cunicolo “Dove sta l’angelo?” domandò uno di loro “Se non lo sapete voi come posso saperlo io? Da qui non è passato nessuno” rispose lei utilizzando le sue ottime capacità di attrice “Se davvero è così, perché sento la sua puzza anche qua dentro?” domandò il diavolo con quattro braccia “Osi dubitare di me? Se il tuo naso è come quello di un maiale che ha annusato troppo sterco non è un problema mio” gli gridò contro la guardiana “Attenta Cleo, non vorrei che quel bel visino si rovinasse” la minacciò prima di andarsene col suo seguito “E io non vorrei tagliarti l’altro testicolo”.

Il gelo che sentì poco prima di uscire dal tunnel confermò le parole della guardiana dei lussuriosi: era arrivato al girone dei traditori, l’Inferno del ghiaccio creato dai venti smossi dalle ali di Lucifero prima che si congelasse del tutto. Michael non avrebbe mai pensato che avrebbe trovato una diavola onesta che fosse anche una guardiana “Ora che ci penso, quella doveva essere Cleo” pensò l’angelo mentre avanzava con calma sul suolo ghiacciato. Sotto i suoi piedi poteva vedere i dannati di quel girone, ma per quanto cercasse non vedeva Samahel.
Un tintinnio alle sue spalle attirò la sua attenzione “Cerchi qualcosa?” era una voce femminile, Michael sapeva che non era quella di una persona amichevole “Forse, ma dubito che mi dirai dov’è” ironizzò l’angelo voltandosi. Era una diavola molto diversa da quella che aveva visto nel girone dei lussuriosi : aveva labbra nere come la pece che contrastavano moltissimo con la pelle, quasi trasparente a tal punto da far intravedere i muscoli e le ossa sottostanti, i suoi capelli erano tenuti molto corti ai lati mentre al centro erano più lunghi a formare una coda blu e bionda; i vestiti erano fatti in pelle annerita dalla temperatura glaciale del girone. Con se portava una coppia di lunghi pugnali sai, i più lunghi che Michael avesse visto. Un’altra cosa che la differenziava dalla sua collega era il fisico: mentre la guardiana dei lussuriosi aveva una corporatura aggraziata e molto femminile, questa aveva i muscoli più segnati e il suo incedere era molto simile a quella di un soldato. Era Hel.

Lei studiò un po’ il suo avversario poi rispose alla domanda che le era stata fatta prima “E’ vero non te lo dirò. Perché un angelo dovrebbe venire in soccorso di un diavolo?” domandò lei a sua volta, mentre parlava faceva ruotare i pugnali facendo sibilare l’aria “Affari miei, tu piuttosto devi sentirti molto sicura di te per aver fatto sparire i tuoi sottoposti” fu la risposta dell’angelo, aveva già capito che si sarebbe scontrato con lei e non voleva perdere tempo in chiacchiere “Mi piace chi non spreca fiato inutilmente”. Tra i due iniziò lo scontro e non si dissero più nulla.

La diavola era molto abile nell’uso dei pugnali, anche se per la loro stessa lunghezza limitavano la portatrice che doveva fare ampi movimenti con le braccia per scagliare i fendenti. Le sue labbra nera sembravano piene dello stesso odio generato dal tradimento, sembrava anche che fosse il motore principale di tutto il suo essere e inoltre, da come si muoveva, era facilmente intuibile che non era abituata a fare prigionieri come poteva esserlo un angelo; nei suoi occhi non c’era alcuna pietà. Michael, da parte sua, si difendeva e attaccava con la stessa eleganza di un maestro di scherma, solo una volta aveva perso la concentrazione (aveva visto la cella in cui era rinchiuso Samahel) e questo gli era costato la perdita di una delle piume primarie dell’ala destra la quale, ricadendo al suolo, aveva sciolto il ghiaccio che la circondava “La prossima volta sarà il braccio, o la testa” commentò Hel pregustando il momento in cui avrebbe leccato il sangue dell’avversario (diventava  più sanguinaria di Lempo se si lasciava andare) “Non ci sarà una prossima volta” ribattè Michael che non aveva intenzione di perdere altre piume, tuttavia quella che aveva perduto gli aveva fatto venire un’idea

Tra i due avversari ci furono altri scambi di colpi, poi l’angelo approfittò di un momento in cui la diavola aveva la guardia bassa per colpirla agli occhi con la mano che portava il simbolo della croce che si illuminò all’istante accecandola “Aahhhh” gridò lei creando un suono spettrale. Infine Michael la trafisse al petto con la sua katana e pronunciò immediatamente la formula per ucciderla. Dalla bocca di lei fuoriuscì una sostanza nera e vischiosa, era il suo sangue che la corrose fino a farla diventare polvere “L’odio è un acido che ti uccide” pensò Michael.

Dopo essersi riposato per qualche istante, Michael provò più volte a distruggere le sbarre con la sua katana la quale, però, veniva respinta come se si stesse abbattendo sulla gomma. Quando il suo sguardo cadde sulla piccola pozza che era rimasta del sangue di Hel, l’angelo istintivamente raccolse con la punta della spada la sostanza acida e la lanciò sulle sbarre che si sciolsero immediatamente “Non pensavo fosse così facile”. Entrò nella cella dove c’era più freddo che all’esterno, il suo prigioniero era disteso sul pavimento e completamente ricoperto dal ghiaccio; questa volta Michael sapeva cosa fare.

L’angelo distese un poco l’ala sinistra e toccò il corpo di Samahel, inizialmente non accadde nulla ma poi il ghiaccio iniziò a sciogliersi e lentamente il suo prigioniero iniziò a respirare “Che fai qui?” domandò il diavolo “Il mio lavoro: ti ho preso sotto la mia protezione e secondo i miei criteri sei stato punito ingiustamente” rispose Michael aiutando il diavolo ad alzarsi “Non ci faranno mai uscire da qui, e comunque non ho chiesto il tuo aiuto” precisò il diavolo dagli occhi di smeraldo “Almeno ho la coscienza a posto, se la cosa ti dà fastidio a me non interessa per niente. Una volta fuori da qui potrai fare quello che ti pare” “La cosa più sensata che tu abbia mai detto. La mia influenza sta avendo un bell effetto su di te” sogghignò il diavolo “Non dire cretinate o ti lascio qua”.
 
  
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