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Autore: LorasWeasley    16/08/2015    6 recensioni
AU [solangelo]
"Finirai per odiarmi, lo so. Alla fine di tutto mi odierai come non hai mai odiato nessuno in vita tua"
...
"-Will … Non dovresti fidarti di me. Non farlo.
La risposta non arrivò subito, ci mise diversi secondi, anche questa non era più che un sussurro.
-Troppo tardi piccoletto."
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E rieccomi qui! Se ve lo stavate chiedendo: no, non vi libererete facilmente di me.
Sono ancora a mare quindi non posso riprendere ad aggiornare normalmente ma vi avevo promesso il capitolo dopo Ferragosto (come l'avete passato? Io non ricordo metà notte ma tralasciamo) ed eccolo qui.
Spero di non fare più queste attese lunghissime e sono quasi certa di poter aggiornare in settimana.
Per adesso eccovi il nuovo capito, buona lettura!
Un bacio, Deh

___________________________________________________________________________________________

Era passata una settimana da quella festa.
Era di nuovo sabato e Nico aveva il giorno libero.
Doveva studiare, ma constatò che l’avrebbe fatto il giorno dopo, se suo padre l’avesse messo a lavoro avrebbe studiato la notte.
Giocherellando con il piercing al labbro si avviò a casa di Will in skateboard.
Il portinaio lo fece entrare tranquillamente quando lui disse che era li per vedere il suo amico Will.
Sicuramente, se avessero scoperto che stava mentendo, gli avrebbero mandato contro i cani.
Molto probabilmente lo stavano controllando proprio in quel momento attraverso delle telecamere.
Ci mise veramente molto ad arrivare alla porta, attraversando l’immenso viale, nonostante avesse lo skateboard.
Gli venne ad aprire una cameriera molto graziosa. Lunghi capelli caramellati, occhi dello stesso colore.
-In cosa posso esserle utile?
-Sono un amico di Will, lui è in casa?
La ragazza lo scrutò da cima a fondo, poi lo fece entrare – Si accomodi prego, lo vado a chiamare. Come la devo presentare?
-Oh, dica solo che sono un amico.
Quando la cameriera scomparve oltre le scale, Nico iniziò a curiosare.
Doveva ammettere che, nonostante la stanza non fosse più addobbata per la festa, manteneva intatta la sua magnificenza.
Will spuntò dalle scale, urlò un “TU” abbastanza infuriato, poi iniziò a scenderle facendo gli scalini a due a due.
-E io che pensavo fossi felice di rivedermi- commentò Nico con un sorrisetto divertito.
Il biondo gli si avvicinò quasi correndo e gli puntò l’indice al petto in segno di accusa.
-Una settimana! Ti sembra normale farti vivo dopo una settimana!?
Il sorrisetto di Nico non scomparve, in più inclinò la testa di lato e alzò un sopracciglio.
-Capisco la tua frustrazione, ma se invece di aspettarmi avresti continuato il lavoro da solo magari adesso non saresti così infuriato.
Gli zigomi del biondo diventarono rossi, distolse anche lo sguardo, era così adorabile.
Non ricordava fosse così timido, quella sera non lo era stato di sicuro.
Non era cambiato solo nel carattere, adesso era anche vestito in modo molto più umano.
Dei calzini neri e semplici, un sotto largo e grigio di tuta e una felpa arancione con un enorme sole sorridente disegnato nel davanti. Anche i riccioli biondi erano molto più spettinati, non sembrava più così “odiosamente perfettino”.
Notò che anche Will lo stava scrutando quando proruppe – Sei … uhm … diverso.
Certo che lo era.
Nico ringraziò gli dei per il fatto di essere vestito diversamente dall’ultima volta che lo aveva visto, aveva giurato che non avrebbe messo mai più un vestito così elegante.
Adesso era tornato di nuovo lui: scarponcini dalla suola spessa, jeans abbastanza strappati dove nei passati della cintura c’erano delle catene metalliche, maglietta larga a maniche corte con sopra il suo giubbotto da aviatore aperto e bracciali di cuoio ai polsi. Tutto era rigorosamente nero. Era nero anche il fazzoletto che lui utilizzava a fascia nella fronte annodato strettamente dietro la testa. Per tenere fermi i suoi indomabili lunghi ciuffi di capelli corvini. Perfino il suo skateboard, che teneva sotto braccio, era nero.
-Non ti piaccio più, Raggio Di Sole?- Lo prese in giro.
-Si … cioè, no … voglio dire che insomma … stai bene.
-Sto bene- ripeté Nico un po’ scettico e un po’ a deriderlo.
-Okay, sei abbastanza attraente.
-Forse volevi dire che sono abbastanza scopabile e fosse per te mi prenderesti qui e subito. O sbaglio?
-Smettila- biascicò l’altro tornando a essere rosso e guardandosi guardingo in giro.
Nico decise che si era divertito abbastanza e finalmente arrivò al punto della sua visita.
-Ti va di uscire con me?
-Ora?
-Si. O dovevo forse fare una richiesta ufficiale una settimana prima in modo che venisse accettata entro oggi?
Will alzò gli occhi al cielo.
-Aspetta qui.- Poi schizzò di nuovo via su per le scale.
 
-Come te la cavi a basket?
Domandò Nico dopo che entrambi salutarono con un cenno il portiere e si avviarono in strada.
Nonostante fossero in pieno Novembre non c’era poi così tanto freddo.
Will si era cambiato solo il sotto della tuta, sostituendola con dei jeans chiari, si era infilato delle scarpe da tennis dello stesso colore della felpa. Quest’ultima era abbastanza pesante da permettere al biondo di non indossare il giubbotto.
-Potrei batterti a occhi chiusi.
Nico mise lo skate a terra e ci salì sopra, così era più o meno alla sua altezza, forse restava ancora più basso di qualche centimetro.
Andò lentamente in modo che Will potesse stare al suo passo.
-Perfetto.- Controllò l’orario nel suo telefono nuovo, erano le cinque. Anche l’orario era perfetto.
-Spera per te di saper giocare veramente, perché non ho nessuna intenzione di fare brutte figure.
Percorsero diverse vie, il campo era semi nascosto dietro un palazzo abbandonato, circondato dagli altri tre lati da campagna, abbandonata anche quella.
-Non sono mai stato da queste parti- commentò Will guardandosi intorno.
-Ovvio che no- non la voleva fare sembrare un’accusa, ma forse lo sembrò, Nico si rese conto che aveva proprio un tono da “questo posto è troppo squallido per uno del tuo rango”.
Ma Will non disse nulla.
Anche il campo da basket stava cadendo a pezzi, ma loro ci giocavano da quando erano piccoli, non gli poteva importare di meno.
Una volta girato l’angolo notò che i suoi amici erano già li.
C’erano Jason e Percy che stavano giocando uno contro uno, una specie di allenamento, anche se non ne era del tutto certo visto che quei due erano sempre in competizione.
Leo e sua sorella erano a parlare seduti a terra a qualche metro da loro.
-Hey!- Nico entrò nel campo da un buco abbastanza grande nella rete e corse a rubare la palla a Percy.
-Guardate che vi ho trovato!
Tutti gli occhi si puntarono sul biondo che aveva appena fatto il suo ingresso seguendo Nico.
-Sarebbe?- Domandò Jason scrutandolo.
-Ma è ovvio, no? Il sostituto di Luke.
Nico gli lanciò la palla. Will la prese al volo.
Nico sospirò di sollievo, per adesso stava andando decisamente bene.
Il biondo la fissò un po’ facendosela girare fra le mani, poi fece un sorrisetto e la lanciò facendo un perfetto canestro da 3 punti.
Guardò Nico e gli fece un occhiolino, in risposta il ragazzo alzò gli occhi al cielo anche se era comunque divertito e soddisfatto.
Si avvicinò ai ragazzi seduti a terra e si abbassò a sua volta sedendosi sui talloni.
-Allora?- Domandò a Leo.
Il ragazzo fischiò e commentò –Niente male! Facciamoci una partita.
Leo si alzò per avviarsi al centro del campo, Nico rimase solo con sua sorella.
Lei tenne lo sguardo sul suo nuovo amico.
-Chi è?
Nico tornò serio puntando anche lui lo sguardo su Will – La nuova vittima di papà. 
  
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