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Autore: Crepuscolina13    17/08/2015    4 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7:Come una fenice

Pov.Regina

10:23 A.M

Finalmente io ed Emma eravamo riuscite ad arrivare al piano terra, e per tutto il tempo io non avevo fatto altro che pensare al meraviglioso bacio che ci eravamo scambiate.

Sulle mie labbra riuscivo ancora a percepire il suo splendido profumo.

Mentre lei scendeva le scale, io me ne stavo beatamente in braccio a lei, e quindi avevo avuto tutto il tempo di fissare insistentemente le sue labbra e il suo viso fino a che un Emma spazientita aveva esclamato:

-Smettila di fissarmi le labbra Regina!-

-Ma che ci posso fare se sono dannatamente belle?- le avevo risposto io provocante.

-Allora guarda da un altra parte perché così mi sconcentri e rischiamo di non arrivare tutte intere alla fine delle scale- aveva detto arrossendo.

Dopo ciò io me ne ero stata in silenzio e non l'avevo più guardata, aveva ragione lei, dovevamo arrivare sane e salve fuori da questo edificio, ma il fatto che Emma non riuscisse a restare concentrata con me d'intorno mi fece sentire molto lusingata.

Quando il pompiere ci aveva parlato per un attimo avevo sperato che finalmente tutto questo fosse finito..ma tutta la mia speranza fu vana.

Appena varcata la porta eravamo state accecate dalla luce, sembrava quasi di essere in paradiso, ma un secondo dopo la cruda realtà ci piovve addosso.

Sirene assordanti, urla disumane e confusione ovunque.

L'esterno era pieno di vigili del fuoco e di persone sporche..da capo a piedi interamente ricoperti di polvere.

Molti di loro, come me erano feriti, chi di meno e chi di più, altri ancora zoppicavano.

Sembrava di essere in un film sugli zombi.

Persone ovunque che con il viso sconvolto cercavano qualcosa...l'atmosfera era invasa dalla polvere, ma la luce riusciva a filtrare rendendo tutto maledettamente inquietante.

Emma si immobilizzò ed io con lei, visto che zoppicavo in sincronia con i suoi passi.

Ma quando qualcosa di metallico e imprecisato ci cadde vicino, a una distanza di una cinquantina di centimetri, capimmo che non era proprio il caso di rimanere nella zona caduta massi.

Emma cominciò a correre come poté visto l'ingombro che si portava dietro, ovvero me.

Una moltitudine di fogli pioveva dal cielo.

All'improvviso sentimmo uno scoppio e dei vetri caddero dal cielo, io ed Emma colte sul fatto cercammo di proteggerci come meglio potevamo ma non riuscimmo un gran che, visto che alla fine io mi ritrovai con una piccola scheggia conficcata nella mano ed Emma con un lungo taglio dalla spalla fino al gomito da cui fuoriusciva molto sangue.

-O mio dio Emma!- gridai preoccupatissima con la paura che attanagliava le mie viscere.

-Non ora , penseremo dopo a questo, adesso dobbiamo fuggire da qua sotto- esclamò coraggiosa ed io a malincuore accettai, Emma aveva ragione, era troppo pericoloso restare qua.

Miracolosamente riuscimmo a uscire dalla zone pericolo cadute dal cielo senza subire altre ferite.

Eravamo circondate da persone, ma nessuno si preoccupava di noi e come potevano?

Rispetto a molti altri noi dovevamo ringraziare il cielo di esserci fatte così poche ferite.

Superammo diverse ambulanze abbandonate in mezzo alla strada ed una volta assicurato che il posto fosse sicuro mi fermai.

Emma protestò ma questa volta non l'ascoltai.

Presi i lembi della costosa camicia che indossavo e la strappai, lasciando così intravedere la mia pancia.

Presi il pezzo di stoffa e lo legai intorno al braccio della bionda, per fermare la perdita di sangue.

Emma gemette di dolore ma dopo mi ringraziò accarezzandomi una guancia.

-Ce l'abbiamo fatta- dissi incredula piangendo di felicità.

-Si...l'incubo è finito ormai- e detto questo Emma mi abbracciò, fu così bello stringerla di nuovo fra le mie braccia.

Non avessimo mai detto quelle parole!!

Pov.Emma

10:28 A.M

Una forte esplosione si espanse nell'aria.

Ed in un secondo anche la Torre Nord venne giù.

Io e Regina ci lasciammo trasportare dall'istinto mettendoci a correre.

Purtroppo anche correndo avevamo solo pochi secondi per metterci in salvo dall'enorme polverone pieno di detriti che si sarebbe sprigionato di li a poco.

Nella confusione generale intravidi un piccolo vicolo immondo.

Senza pensare trascinai con me Regina, e con un salto ci buttammo nella squallida spazzatura che lo riempiva.

Neanche il tempo di toccare terra che il polverone ci invase.

Regina si coprì subito le vie respiratorie ma io non feci in tempo e respirai, tossendo subito dopo, un po di quell'aria pericolosa prima che regina mi spogliasse dalla mia giaccia per mettermela sulla faccia.

Incapaci di fare altro ci stringemmo in un abbraccio sedute per terra, sopra quello sporco e puzzolente asfalto.

Dopo vari minuti il polverone persisteva ancora e avvicinandomi ancora di più a Regina mi accorsi che stava piangendo.

-Ehi no tesoro, non piangere- le sussurrai dolcemente.

-Ho paura Emma- confessò piangendo.

-Anche io- Regina mi guardò negli occhi e come se ci stessimo leggendo nei pensieri, avvicinammo i nostri visi e ci baciammo.

Fu qualcosa di magnifico.

Avete presente uno di quei baci indimenticabili come quello di Spider- Man a testa in giù, o quelli di Rose e Jack in Titanic?

Fu qualcosa del genere.

Due donne in un vicolo squallido, sporche e ferite ma strette in un abbraccio.

Due donne che si baciavano mischiando dolcezza alla passione, intorno a loro solo polvere, morte e distruzione.

Eppure il loro bacio fu qualcosa di così splendente, che ci si poteva domandare come era possibile che qualcosa di così bello potesse nascere in qualcosa di così brutto...come un albero che nasce in un terreno bruciato.

Le due donne non avevamo la minima intenzione di smettere e continuarono per molto tempo ancora.

10:35 A.M

Dopo un po' diedi un occhiata in giro e notai che finalmente la polvere si era diradata ed ora la luce solare riusciva a passare.

-Ehi amore, è finita finalmente- sussurrai felice sulle sue labbra.

-Come mi hai chiamato?- chiese la bruna scioccata.

E solo ora mi resi conto dell'enorme passo falso che avevo compiuto.

Come mi era venuto in mente di chiamarla amore?

Si avevamo ammesso di essere attratte l'una dall'altra e ci eravamo anche baciate ma un conto era piacere e un conto era amare!

-Io..Io- balbettai triste, non sapevo cosa dire.

Regina forse vedendo un ombra scurirmi il volto si chiarì meglio.

-Ehi Amore tranquilla- mormorò accarezzandomi una guancia e usando la mia stessa parola.

Ma allora forse anche Regina mi amava o forse lo aveva detto solo per tranquillizzarmi.

Il bacio era finito ma i nostri visi erano rimasti comunque molto vicini.

Questo mi permise di fissarla negli occhi e fu in quelli stessi occhi neri così belli eppure così tristi che capì la verità.

Ruby ormai era morta ed ora ero rimasta sola nel mondo, senza più affetti tranne Regina.

É vero, l'avevo conosciuta soltanto stamattina ma insieme avevamo condiviso un esperienza capace di cambiare la vita di chiunque.

Non esisteva una legge che impediva di innamorarsi così velocemente, quindi al diavolo!

-Regina io ti amo!- esclamai felice e sicura di quello che stavo dicendo, non ero mai stata più sicura di così in tutta la mia vita.

-Emma..- ma io non la feci parlare.

-No Regina, prima di darmi della pazza devi sapere. Io ti amo perché da quando sei uscita da quella macchina sono rimasta abbagliata da te, dalla tua bellezza, ti amo perché con la tua risata riesci a liberare la mia mente da tutti i pensieri più cubi, ti amo perché sei gentile dolce e premurosa ma quando vuoi sai essere anche autoritaria, coraggiosa e cattiva quando serve, ti amo perché anche se non ti ho mai visto in azione scommetterei tutto quello che possiedo che sei una madre fantastica, ti amo perché quando Ruby è morta è solo grazie a te se sono riuscita a risollevarmi, altrimenti sarei rimasta in quel palazzo ormai distrutto, ti amo perché mi hai così sconvolta che non sono riuscita a lavorare ed è grazie a ciò se mi sono salvata, e per ultimo ma non meno importante ti amo perché baci da dio- ripresi un attimo fiato e sotto gli occhi spalancati di Regina continuai.

-Lo so che ci conosciamo da così poco tempo che pensi sia impossibile innamorarsi, ma questa esperienza mi ha unita a te in un modo così profondo che mi sarebbe impossibile ora continuare la mia vita senza di te, non chiamarlo amore, chiamalo come preferisci, chimica, scienza, anima, magia ma però non puoi cambiare il fatto che io mi sono innamorata di te e ti amo!- ripresi fiato e guardai insicura la donna davanti a me.

Wow non avevo mai parlato così tanto in vita mia.

Non ero una persona romantica ne una da grandi dichiarazioni, eppure eccomi qui.

Regina mi aveva veramente sconvolta dentro ed ora non mancava altro che una sua risposta.

-Emma se solo ti fossi fermata un secondo prima della tua meravigliosa dichiarazione ti saresti risparmiata un sacco di fiato perché anche io ti amo- Regina impiegò poche parole ma non fu quello l'importante, perché furono i suoi occhi a fare tutto.

Gli occhi neri e profondi di Regina che da quando l'avevo conosciuta erano sempre stati oscurati da un ombra di tristezza, cambiarono....l'infelicità scomparve e al suo posto un'onda tsunami di felicità invase le sue iridi.

Avevo portato a termine la mia promessa, avevo salvato Regina, ero diventata la sua salvatrice.

Ma forse la verità era che ci eravamo salvate a vicenda.

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Troppo fluff, aiuto si salvi chi può! Non pensate che la storia sia finita qui perché..no non è finita qui, ma comunque non preoccupatevi avrà solo altri 4 o 5 capitoli in più.

Ho intitolato così questo capitolo perché una fenice rinasce dalle sue ceneri, così come l'amore fra Emma e Regina, nato dalle ceneri, in questo caso dalla tragedia .

Bene, sono tornata dalla mia corta vacanza ma la cosa positiva è che gli splendidi paesaggi delle dolomiti mi hanno riempito di ispirazione, quindi al prossimo capitolo e un abbraccio a tutti.

 

  
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