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Autore: cin75    17/08/2015    7 recensioni
Che cosa l'amore può spingere a fare? Che cosa l'amore può far accettare?
Jared e Jensen avranno modo di poter rispondere a queste domande!!!!
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jared si voltò verso quella voce. Non poteva crederci che lo avesse fatto.

“Davvero non ce la fai a fare quello che decidiamo, Jensen?!” lo accusò senza nemmeno rispondere a quel semplice saluto.
“In verità, lo ha deciso solo tu. Io ho dovuto solo….subire!” replicò senza calcare troppo il tono, mentre Jared invece non si fece scappare l’occasione di colpire.
“E dimmi, come ci si sente a …subire?!” domandò ironico e Jensen abbozzò solo con un cenno della testa.
“Ascolta, volevo solo vederti e vedere come stavi e magari…” entrando un po’ di più nella stanza.
“E io volevo solo starti lontano. Ti avevo chiesto solo questo, Jensen?!” fece arrabbiato mentre metteva più spazio tra loro e poco dopo accennava a voler uscire del tutto dallo studio, prendendo il suo giaccone che aveva poggiato sulla spalliera di una poltrona.

Ma fu Jerry, a quel punto, ad intervenire.
“Ok! Ora voi due , vi chiudete qui e chiarite tutto quello che c’è da chiarire. Parlate, gridate, prendetevi anche a pugni se volete, ma mettete ordine nelle vostre vite! Una volta per tutte!!” li redarguì quasi severo.
“Papà, per favore! Non sono affari tuoi, perciò ti prego stanne fuori!” disse Jared con tono deciso.
“Ci puoi giurare che ne starò fuori. Ma non è quello che farai tu. Che farete voi!” continuò l’uomo guardando entrambi. E poi rivolgendosi solo al figlio disse: “Quasi una settimana fa sei venuto qui in cerca di sostegno e lo hai avuto senza troppe spiegazioni. Ora, a quanto pare, sei tu quello che deve ascoltare!” fece indicando Jensen poco dietro di lui.
Jared lo guardò furioso perché conosceva suo padre e sapeva che a costo di chiuderli dentro lo studio, non li avrebbe fatti andare via, fin quando lui e Jensen, non avessero parlato.
Esasperato da quella sorta di sconfitta, il giovane lanciò il giaccone sulla scrivania e non si accorse di aver acceso, così, l’interfono che da anni era collegato da quella stanza a tutta la casa.
L’apparecchio sonoro, era stato voluto fortemente dai figli e dalla moglie, quando anni addietro ebbe problemi di cuore e da allora, anche se adesso stava più che bene, era comunque attivo.
 
Quando Jerry lasciò lo studio, Jared e Jensen erano ancora fermi al centro della stanza. Sembrava come se avessero dovuto disputare un duello all’ultimo sangue e quello era il loro campo di battaglia.

L’uomo raggiunse velocemente il salone dove Sherri stava raccontando alla figlia, appena sopraggiunta, quello che era successo e la visita inaspettata di Jensen.
“Accendi l’interfono!!” disse alla moglie.
“Cosa?...no, non ascolteremo quello che si dicono!” lo ammonì, scioccata la donna.
“Dannazione, moglie!! Accendi quell’affare, perché ora sono stanco di vedere mio figlio diventare un fantasma giorno dopo giorno. Voglio capire che cosa c’è sotto!” sembrò quasi rimproverarla.
La moglie lo guardò basita, da quel comportamento e si girò verso la figlia in cerca di appoggio, ma …
“Mi dispiace Ma’!! Ma credo che papà abbia ragione. Credo che ci sia qualcosa sotto che Jared non ci dice!” fece  mortificata  dall’espressione delusa che le rivolgeva la madre.
Accesero, quindi, l’interfono e si apprestarono ad ascoltare quello che stava succedendo nello studio.

*****

“Che cosa vuoi, Jensen?!” fece con tono duro e distaccato Jared.
“Voglio solo avere la possibilità di spiegare…di spiegarmi!” disse cercando di rimanere calmo.
“Spiegare cosa?....il perchè mi hai mentito?, il perché hai infranto il nostro giuramento?, il perché non hai pensato due volte a tenermi fuori da una decisione del genere?!” gli elencò sarcastico il giovane.
Jensen accusò il colpo. Sapeva che Jared avrebbe sicuramente detto quelle parole e che le avrebbe detto con quel tono e in quel modo. Ma non si lasciò demoralizzare.
“Lo so. Lo so!! Credimi, Jared lo so. Ho sbagliato. Ma ti prego…ti prego, non buttare all’aria tutto quello che abbiamo passato per stare insieme. Tutto quello che abbiamo passato per trovarci, capirci….innamorarci. Non buttare all’aria tutti gli anni che abbiamo passato insieme. Per favore…” disse cercando di dare più forza possibile alle sue parole.
“Jensen tu…tu non capisci.” Insisteva Jared.
“Maledizione, Jared!!!” esclamò per la prima volta esasperato, Jensen. “ Capire cosa?...tu stavi morendo e giorno dopo giorno, in quel dannato ospedale, io prendevo consapevolezza che ti avrei perso in una maniera che non era accettabile. E quando Pat, mi ha detto che potevo salvarti…cosa…cosa credi che avrei fatto?!” chiese retorico.
“Pat, aveva quella lettera e non avrebbe…tu non avresti dovuto…”, ma Jensen lo fermò e lo corresse quasi rabbioso.
“No, no, no!!! In quella lettera assurda che hai scritto, tu negavi il consenso a far operare uno dei tuoi genitori o Meggie o Josh, se fossero risultati compatibili al trapianto. Io non facevo parte di quella lista….tu non hai mai fatto il mio nome….quindi tieni fuori Patrick da questa storia! Lui si è solo comportato da amico e Dio solo sa, se gliene sarò sempre grato per avermi avvisato.” lo rimproverò e poi cercò di recuperare la calma. “Ascolta…tutti non fanno altro che dirmi quanto io sia stato coraggioso…generoso, per aver fatto quello che ho fatto. Ma loro non vedono la cosa come la vedo io. Jared….io sono l’uomo più vigliacco ed egoista che possa esistere!” disse ad un certo punto, stupendo Jared, che lo prese a guardare stranito da quell’affermazione.
“Che significa?!”
“Quando ti vedevo diventare sempre più debole, sempre più stanco…mi sentivo inutile. Sapevo che mi stavi lasciando …per sempre. E allora mi è preso il panico e ho provato una paura che solo il più vigliacco degli uomini è capace di provare e quando Patrick mi ha messo davanti alla possibilità concreta di salvarti la vita, beh!, se vuoi, mettila così….non l’ho fatto per te…per amore, ma per puro egoismo. Me ne sono fregato del nostro giuramento?, sì l’ho fatto!” fece risoluto. “ …e l’ho fatto perché non volevo rimanere solo dopo averti avuto con me. Non mi interessava l’averti mentito, l’averti tenuto nascosto tutto…” disse sapendo di giocarsi il tutto per tutto. “…quello che mi interessava era solo che avevo la possibilità di riaverti al mio fianco. Di essere felice!!”

Jared lo guardò stupefatto di quella confessione. Non erano da Jensen quelle parole. Quei sentimenti. Non erano emozioni che gli appartenevano eppure era Jensen che le stava descrivendo così bene.
“Non ha senso quello che dici!” fece perplesso.
“Perché...invece... ha senso l’avermi lasciato senza avermi dato la possibilità di spiegarmi?!” ribattè il maggiore.
Jared deglutì la veridicità di quell’affermazione. Ma dentro di sè, ancora non era pronto a decidere, a ritornare indietro.
“Beh! ti stai spiegando adesso!” fece con tono sufficiente.
I due restarono per un attimo fermi a guardarsi , a cercare dentro di loro altro da dire.
 
Uno, voleva solo restare. L’altro, voleva restare solo.
 
“Jensen…”
“Jared..” lo fermò Jensen. “Per favore…per favore. Io ti amo. Ti prego, trova la forza di perdonarmi. Dammi…..dacci un'altra possibilità!” disse mettendosi una mano sul cuore.
Jared fissò per un attimo lo sguardo sul gesto che sembrava essere disperato. Era nella confusione più totale e in quella confusione non ce la fece a fare la cosa giusta.
“Quando torni a Vancouver, per favore, dì ai ragazzi della produzione che sarò presente fin dal primo giorno di riprese.” disse non potendo nascondere dispiacere in quello che diceva.
“Jared, no…”
“Riguardo noi…mi dispiace, ma nulla… è cambiato!” sentenziò mettendo la grande scrivania fra loro due.
“Jared….” Sussurrò dolorosamente Jensen. Che fosse davvero tutto finito?
“Per favore, Jensen. Vattene, ora.” fece sedendosi sulla poltrona che aveva, fortunatamente dietro di lui, e tenendo la testa bassa. “Va’ via, ti prego!” disse ancora, più piano.

Jensen lo guardò. Guardò il modo in cui Jared non lo guardava.

Sentì comunque il suo dolore, ma per quanto avesse voluto avvicinarsi al giovane e abbracciarlo, almeno un ultima volta, questa volta fece quello che Jared gli aveva chiesto.
Andò via.
 
Jared , dopo quelli che sembravano infiniti minuti, tornò ad alzare lo sguardo verso la stanza che lo circondava e in cui si rese conto di essere di nuovo solo.
Davvero era finita con Jensen?, davvero stava rinunciando a quello che avrebbe giurato essere l’amore della sua vita?
Sentì il cuore impazzirgli nel petto e la mente nella testa. Provava tutto e non provava niente.

Doveva uscire da quella stanza, da quella casa.
Andare via, ancora. Di nuovo. Voleva aria.
Aveva bisogno di aria.
 
Non appena mise piede fuori dallo studio, uno schiaffo forte e improvviso lo raggiunse in pieno volto.
La guancia iniziò a bruciare un attimo dopo aver messo a fuoco il mittente di quel gesto inaspettato.

“Ma cosa….??!”
   
 
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