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Autore: Bad Bionda Bana    17/08/2015    2 recensioni
Taei, una normale ragazza interessata di giornalismo, porta sulle sue spalle il peso di un passato difficile e doloroso. Spinta dal dovere di scoprire la verità sul suo passato, si ritroverà a fare i conti con un segreto ancora più grande.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rimango ad ascoltare Yoona con un'espressione da “mi prendi in giro?”, mentre lei sembra veramente convinta di quello che sta dicendo -Yoona Yoona.- faccio per interromperla da quel suo sproloquio -Scusami, ma credo che tu stia un po' esagerando. Magari può semplicemente essere che suo fratello non stia proprio così bene, che abbia qualche brutta malattia o problema e quindi parlarne lo intristisce.-
-Non mi credi? Prova a chiedere direttamente a lui, vediamo come la penserai dopo. Beh, se non hai altro da chiedermi io riattaccherei prima che mia sorella mi distrugga la camera. Yooseung mettilo giù! Scusami Taei, ci vediamo domani a lavoro. Yooseung!- e riattacca la chiamata. Forse mi sono lasciata prendere un po' troppo da tutta questa situazione, in fondo nemmeno Yoona ha un buon motivo per farmi pensare che Taemin sia effettivamente collegato alla leggenda. Sospiro grattandomi la testa, devo riposarmi, o comincerò a che chiunque potrebbe essere ricollegato al disastro di mio fratello. Fuori si è già fatto buio, si vede che le giornate si stanno accorciando. Torno in camera mia e risistemo i miei appunti e prima di andare a dormire metto la musica della sveglia al massimo, non voglio che si ripeta l'incidente di questa mattina.
La mattina dopo mi sveglio bella riposata, e addirittura cinque minuti prima della sveglia, sono le piccole soddisfazioni che fanno iniziare bene una giornata. Diversamente dagli altri giorni, porto con me tutti gli appunti, il libro e anche il mio computer, dopo il lavoro voglio fermarmi di nuovo in biblioteca, magari l'ambiente mi aiuterà a rimanere più concentrata, l'ideale sarebbe incontrare Taemin e farmi aiutare un po'. Come penso a lui la mia mente inizia a vagare sulla sua immagine stampata nella memoria, al suo viso dai tratti dolci e attraenti, al suo corpo magro ma con qualche accenno di muscolatura. Scuoto la testa, ma perché finisco sempre a pensare a lui in questo modo?
Il cielo non è per niente sereno, ma non sembra dare l'impressione che pioverà, quindi salgo in sella alla mia moto e sfreccio in strada arrivando al palazzo dove lavoro.
-Buongiorno Taei.- Minho mi regala il suo solito sorriso, e pensare che quando avevamo parlato al telefono la sera prima credevo che si fosse arrabbiato con me, anche se non so per quale motivo ben preciso.
-Buongiorno Minho, come stai? Visto, oggi sono più che puntuale e- mi indico la testa -nessun bernoccolo.- ridacchio sedendomi alla mia scrivania.
-Tutto bene, come mai il borsone?- mi chiede curioso sporgendosi per guardare.
-Finito di lavorare mi fermo in biblioteca per la mia ricerca, sai, tutto il discorso sul libro dell'orrore e quelle cose li, e dove poter studiare meglio se non nella corsia con i libri di quel genere in biblioteca?- sorrido -Così mi sono portata via gli appunti e il computer portatile.-
-Sembri essere molto presa da questa cosa, ma come mai vuoi diventare scrittrice di quel genere di libri?-
-Sono sempre stata come affascinata dalle storia horror, pur non essendo in grado di vedere film di questo genere. Ma come dico sempre, guardare un uomo che viene ucciso è una cosa, leggerlo è tutt'altro.- Minho annuisce concordando e ritorna al suo lavoro, mentre io inizio il mio. Come il giorno prima, anche oggi finiamo relativamente presto e dopo aver salutato i colleghi, mi dirigo verso la biblioteca.
Una volta entrata do un'occhiata in giro per vedere se Taemin era di turno, ma nemmeno l'ombra del ragazzo. Mi siedo ad un tavolo e tiro fuori tutto il mio materiale di lavoro. Forse prima di mettersi a cercare, dovevo riorganizzare le idee per capire cosa dovevo cercare, o sarei andata avanti a vuoto trovando magari cose che non mi servivano e tralasciandone altre importanti. Prima di tutto devo sapere chi erano i proprietari della casa al tempo della leggenda e quando mio fratello fu ucciso e vedere se ci sono corrispondenze e chissà, magari rintracciare possibili parenti ancora in vita. Ma prima devo capire a che epoca dovrebbe risalire la leggenda. Poi dovrò indagare su casi similari a quello di Onew, attacchi da parte di animali selvatici, il collo delle vittime squarciato.
-Non ti sei ancora stancata di studiare?- mi spavento nel sentire il sussurro dietro il mio orecchio, a stento mi trattengo dall'urlare, mentre Taemin se la ride beato.
-Mi hai quasi fatto prendere un infarto.- dico dandogli un leggero pugno sul braccio, lui continua a ridere piano -Ieri ho preso il libro, oggi ricerco.- ridacchio -Vuoi unirti a me?-
-Con piacere.- Taemin sorride e si siede accanto a me dando un'occhiata ai miei appunti e al computer -Non hai ancora nulla se non la leggenda del posto. Cosa stai cercando?-
-Voglio trovare a quando dovrebbe risalire la leggenda, a quali anni. E mi servirebbe un piacere enorme come una casa, potresti farlo per me?- tento di mostrare degli occhioni dolci.
-Sentiamo che grandissimo piacere sarebbe se induce una ragazza come te a fare gli occhioni teneri, perché si vede benissimo che non sei tipo da certe cose se non quando estremamente indispensabile.- incrocia le braccia al petto con un sorrisetto da onnipotente che gli avrei volentieri strappato dal viso.
-Hai detto che riusciresti a ricavare qualsiasi informazione senza sembrare sospetto, giusto? Non è che potresti trovarmi i documenti dei vari proprietari della casa nel bosco?- spero vivamente in una risposta positiva, rimanendo sorpresa da quella che invece ricevo.
-Perché vuoi sapere dei proprietari? A cosa ti serve per le ricerche sul romanzo?- mi guardo con sguardo impassibile, quasi serio e cattivo, un po' mi fa paura questo suo improvviso cambiamento.
-No, ecco, diciamo che...- devo pensare in fretta ad una scusa -Voglio controllare se alcuni parenti abitano ancora qua, magari loro hanno un'altra versione diversa della leggenda perciò potrebbe essermi d'aiuto, potrei fare un intreccio con le varie forme della stessa leggenda. Sto attenta ad ogni minimo particolare.- ridacchio cercando di riportare un'atmosfera un po' più leggera.
-Me lo hai già detto.- questo suo tono quasi freddo mi fa accapponare la pelle, non credevo che esistessero persone capaci di cambiare umore così velocemente, e perché poi non lo capisco -In tal caso vado a fare un salto al municipio, ricordo che qualcuno mi deve un favore.- sul suo viso ritorna quel sorriso che aveva poco fa -Intanto tu studia il periodo della leggenda, ci vediamo.- mi fa l'occhiolino e dopo aver parlato con la signora alla cassa esce dalla biblioteca.
Sono ancora un po' confusa per ciò che è appena accaduto, ma ora non ho tempo per pensare a certe cose, devo andare avanti con le mie ricerche. Inizio a studiare il libro preso in prestito, di sicuro dovrò cercare nei primi capitoli, ovvero molti molti anni fa, perché nella leggenda si parla di streghe, quindi in un'epoca ben precisa, un'epoca nella quale esistevano queste credenze infondate. Per fortuna il libro non parte dalla preistoria, in fondo quella è uguale un po' dappertutto a parer mio, non sono mai stata brava in storia. Mi annoto il più possibile, purtroppo il libro non mette nessun nome, di nessuna famiglia, quindi spero che delle indicazioni sugli anni possano bastare per trovarli nei documenti che è andato a recuperare Taemin. Qualcosa di particolare però attira la mia attenzione, il libro in questi capitoli sembra essere scritto in modo più vago, come se quegli anni non avessero avuto così tanto spessore da darci importanza. Giro il libro per controllare il nome dello scrittore: Kang Pyongga. Mi trascrivo il nome negli appunti, una volta a casa proverò a cercarlo nell'elenco telefonico sperando di essere abbastanza fortunata, d'altronde se ha scritto questo libro vuol dire che la storia la conosce.
Tutto d'un tratto sento la suoneria del mio telefono spaventandomi per il volume, non appena copro con la mano la fuoriuscite del suono per attutirlo vedo che la bibliotecaria mi lancia uno sguardo d'odio più acceso che mai, chino la testa più volte in segno di scuse e rispondo al telefono.
-Pronto?-
-Hey Taei, come vanno le tue ricerche?- è Minho, più euforico del solito.
-Direi bene.- stavo per accennare all'aiuto di Taemin, ma forse è meglio evitare il discorso con lui, l'ultima volta non sembrava averla presa troppo bene -Come mai mi chiami per sapere certe cose?-
-In realtà ti ho chiamata per dirti che sono fuori dalla biblioteca ad aspettarti per portarti in un bel locale.- la sua voce sembra sicura ma nervosa allo stesso tempo. Subito non collego, poi realizzo che mi sta “invitando” ad uscire.
-Ehm Minho, non so cosa dire.- non avevo pensato ad una possibile vita sentimentale in questo momento, soprattutto non con Minho, per quanto fosse un bel ragazzo.
-Di di si, insomma, non vorrai lasciarmi qua fuori ad aspettare come un povero illuso.- lo sento ridacchiare un po' più nervoso.
-Va bene.- sospiro sorridendo -Un'uscita non farà mica male, metto via le cose ed esco.- riattacco e inizio a sistemare gli appunti e a mettere via il computer. Quando esco lo vedo appoggiato alla ringhiera intento a guardare la strada, o per lo meno un punto indefinito in quella direzione -Hey.- sfodero un sorriso sperando non sembrasse falso o tirato -Come facciamo con la mia moto? Potremmo trovarci al locale, dimmi l'indirizzo.-
-Ma no dai, ti do io un passaggio. Se facciamo tanto tardi ti riporto a casa e domani ti vengo a prendere riportandoti poi in biblioteca a riprendere la moto.- mi sorride indicando la sua macchina.
-Sul serio Minho, non me la sento di lasciare la moto tutta la notte in un parcheggio. Per di più qui il tempo è abbastanza imprevedibile, se dovesse piovere o grandinare sarebbe la fine per la mia povera moto.- lui fa una piccola smorfia, ma riesco a convincerlo e mi dice l'indirizzo del locale, anche se non ce ne sarebbe bisogno, visto che mi basta seguire la sua macchina. Dopo poco parcheggiamo davanti ad un locale che più che un bar sembra una discoteca, già da fuori si può capire che la musica è molto alta. Prima di entrare mi porge la mano, io la guardo non troppo convinta.
-Non vorrei rischiare di perderti tra la folla, c'è molta gente.- mi sorride in un modo diverso dal suo solito e che non mi piace poi tanto. Reticente gli prendo la mano e sento la sua stretta salda, poi entriamo. La musica è veramente altissima e c'è troppa gente per i miei gusti, troppo contatto fisico indesiderato, ci avviciniamo al bancone e vedo Minho dire qualcosa al barista, sono ad una decina di centimetri da lui eppure non riesco a sentire proprio nulla a causa della musica. Mi guardo un po' in giro più per controllare dove siano le uscite di emergenza e che razza di gente ci sia, poi sento Minho strattonarmi dalla mano, mi giro verso di lui e vedo che mi sta portando verso uno dei privet. Ho la sensazione che la situazione stia prendendo una brutta piega, ma senza dire nulla lo seguo, voglio vedere dove vuole andare a parare.

  
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