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Autore: Mrs_Juliax    17/08/2015    0 recensioni
Gli addii devono essere urlati, agitati, rabbiosi, furiosi.
Con telefoni muti. Con nessun augurio di compleanno.
Con nessun sms che ti chiede come stai.
Con nessuna foto in fondo al cassetto.
Con nessuna forma di contatto mentale e fisico.
Altrimenti è un "arrivederci".
Ed è un'altra storia...
(Crisalideinversa)
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Io che credevo che la mia prima storia d'amore -se così posso definire questa che mi sta accadendo ora- fosse stata tutta rosa e fiori. E' proprio vero che quando l'amore non è corrisposto fa male anche il doppio. Ma non è come quando mi innamorai per la prima volta di Luca, due anni fa. Lui non mi ha mai illusa quindi io sono stata male fino a un po', si, ma alla fine non avevo niente di vero per cui potevo soffrire. Con Matteo è diverso, quando lui non ci sarà io avrò tutti i ricordi che mi assilleranno e non vorrò dimenticarli.
Mamma si è accorta che c'è qualcosa che non va, però ha anche capito che è qualcosa di molto serio e quindi evita di fare domande per ricevere risposte sgarbate.
Finita la colazione mi sono seduta al tavolo con Leonardo e Paolo, li ho osservati giocare a carte in silenzio e ho più volte mandato la mia mente in posti più allegri, lontano dalla realtà e per questo non ho risposto a diverse domande che Paolo mi ha fatto, riguardo il fatto che Matteo -ieri sera- sia uscito di stanza e rientrato solo dopo mezz'ora passata.
La cosa che più odio di questa situazione è che se Matteo mi chiedesse di vederci ancora io sarei così stupida -e innamorata- da dirgli di si. Perchè io voglio sentire le sue labbra sulle mie e continuo a mordermi il labbro perchè so che ieri sera è stato  lui a farlo. E' così ridicolo e allo stesso tempo profondo. Io voglio che lui sia qui ma se ce lo avessi davanti potrei tirargli uno schiaffo.
«Buongiorno» Ovviamente penso al diavolo ed ecco Matteo che, con un solare sorriso sulle labbra, saluta e si siede al tavolo, di fronte a me.
Evito il suo sguardo e anche le sue domande, poi appena vedo mamma mi alzo e la raggiungo, incamminandomi in silenzio verso la spiaggia.
Raggiungo l'ombrellone e metto la borsa appesa sugli appositi ganci, tolgo il vestito e mi stendo sul lettino all'ombra perchè non riesco a sopportare neppure il sole.
«Sai Giulia, stavo pensando all'arrivo improvviso di tuo padre.» afferma improvvisamente mamma, facendomi dimenticare -anche se per poco- del motivo per cui la mia mente è un ring di emozioni contrastanti.
«Non credo venga qui per passare un weekend diverso, penso ci sia qualcosa sotto.» continua e la prima cosa che mi passa per la testa è il famoso detto: conosco i miei polli.
«L'ho pensato anche io.» ammetto, poi ripenso a quando papà mi ha chiesto di promettere che non avrei detto il vero motivo alla mamma, ma lei merita di saperlo.
«L'hai chiamato, non è vero?» chiede e io prontamente annuisco, poi quando sto per riprendere parola, lei mi interrompe «Spero non debba sanare un debito perchè altrimenti sarebbe davvero un'idiota a venire nel nostro stesso hotel!» esclama.
«No emh...» mi morsico l'interno della guancia «Lui ha colto l'occasione per venire a vedere me e Leonardo perchè dice che non lo andiamo mai a trovare.»
Diciamo che è una mezza verità, ma ho la sensazione che mamma non l'abbia bevuta.
«Guarda, so che è tuo padre e io non dovrei parlare male di lui se non è presente, ma credo che con i tuoi diciassette anni puoi benissimo avere la tua opinione.»
«Si mamma, ho la mia opinione e non si allontana di molto dalla tua.» affermo, poi quando arrivano Paolo, Leonardo, Matteo e Anna io decido di andare in mare, sperando che Paolo non mi segua. Raggiungo la riva e mi maledico per la mia scelta perchè l'acqua di mattina è gelata.
Rimango un po' ferma con l'acqua all'altezza della vita pensando se è meglio buttarmi o tornare indietro, poi però scruto -in lontananza- quello che ha tutta l'aria di essere Francesco. Le goccioline d'acqua attraversano il suo fisico scolpito per avere solo diciassette anni e i capelli brillano sotto la luce del sole mattutino. Ricordo brevemente l'espressione che aveva quando ieri ha ripreso la sua camicia e un brivido percorre la mia schiena; devo parlargli.
«Ehy» affermo quando è quasi vicino a me ma dal tono sorpreso con il quale rispondo sono convinta che non mi abbia notata. «Come va?»
«Potrebbe decisamente andare meglio, sai?» ironizza con un sorriso malinconico sul viso.
Mi mordo l'interno della guancia destra e sento un sapore metallico in bocca, così cambio lato anche se il sapore non scompare subito «Volevo scusarmi per ieri sera.»
«E per cosa? Sei liberissima di fare tutto quello che vuoi con lui.» Non so perchè, ma quando sento che pronuncia "lui" uno strano nodo si forma in gola.
«Il punto è..» prendo un respiro e gioco con l'acqua per rendere l'aria meno tesa «Avevi ragione. Lui non mi merita.»
«Cosa te lo ha fatto capire?» chiede serio «Non bacia più bene?»
Non capisco se stia scherzando o no, comunque mi lascio scappare un sorriso e poi scuoto la testa «Ieri mi hai chiesto se lui mi piace e la mia risposta è si, tanto, ma io non piaccio a lui.»
«Oh, questo è interessante.»
«Interessante nel senso "uao!" o nel senso "oh merda!"?» chiedo e questa volta è lui a sorridere.
«Uao!» esclama «Perchè ti bacia allora?»
Mi mordo il labbro inferiore, non sono sicura che le persone possano capire se rispondo con la verità, però credo di avere bisogno di parlarne con qualcuno e Francesco è davvero un bravissimo ascoltatore.
«Divertimento.»
«Divertimento?» chiede abbastanza sorpreso.
«Divertimento.» confermo tristemente, come vorrei che non fosse così.
«Nessuna ragazza andrebbe usata come passatempo, tutti hanno un cuore.»
Annuisco però poi alzo lo sguardo verso gli occhi blu di Francesco e «Ma è colpa mia, lui è sempre stato coerente, solo divertimento. Sono io che mi sono innamorata.»
«E allora lui avrebbe dovuto darci un taglio, così avresti sofferto ma almeno sai che è la cosa giusta.»
«Lui non lo sa.» dico alludendo al fatto che Matteo non sa che io sono innamorata di lui.
«Non devi difenderlo.» afferma Francesco, appoggiando una mano sul mio braccio e guardandomi come se capisse quello che mi sta succedendo.
«Non lo sto difendendo.» rispondo mentre mi incammino, seguita dal ragazzo, fuori dall'acqua.
«Si, lo stai facendo.» Ci dirigiamo verso il bar e poi gli indico il mio ombrellone e quello di Matteo, Francesco annuisce e mi dice di seguirlo. «Comunque stai sicura che lui lo sa.» afferma «Insomma, l'ho capito io guardandoti una sola volta mentre lo osservavi parlare.»
Mi mordo il labbro un po' in imbarazzo mentre lo seguo in silenzio. Attraversiamo due bagni e raggiungiamo quello caratterizzato dagli ombrelloni blu e verdi. Improvvisamente mi prende la mano e mi dirige verso l'ombrellone numero 82; suppongo sia il suo.
«Mio papà è a fare il bagno con Elia.» spiega e io annuisco. Come sono monotona, sarà la terza volta che mi limito ad annuire senza dire niente.
«Allora, perchè ho ragione?»
«Ieri abbiamo.. discusso.» rispondo osservando la famiglia davanti a noi, ci sono due genitori e un figlio e sono così uniti e felici.
«Perchè?»
«Per la ragazza che Matteo ha conosciuto ieri pomeriggio.» affermo e so che Francesco sa a chi mi riferisco perchè c'era anche lui quando li abbiamo visti.
«Se ti consola li ho visti quando tu sei andata via e stavano andando in direzioni diverse.»
«Lo so.» rispondo «Per questo ieri sera è venuto da me.» il mio tono è amaro, come se non credessi alle parole che sto per dire «Lei non l'ha accontentato e quindi c'ero io come seconda scelta.» Credo che ormai Francesco non sappia più che dire e io lo capisco perchè è stato fin troppo dolce, mi ha ascoltato e mi ha capito.
«So che ormai tu sei troppo innamorata per fare un passo indietro, quindi tutto quello che ti posso dire è di terminare la vacanza con lui e poi iniziare una nuova vita a Milano.»
Annuisco, di nuovo. Non è il consiglio che avrei voluto sentire ma è l'unico che possa valere ed è l'unica cosa che io possa fare, non c'è altra soluzione.
«Comunque credo che tu interessi a Matteo. Non gli sei proprio indifferente, l'ho visto.» Aggrotto le sopracciglia e desidero che continui «Ho visto che ti guarda quando tu non ti accorgi. Forse non è niente, comunque non credo che lui sia venuto da te solo perchè quella ragazza gli ha dato buca.»


Sono nuovamente sotto l'ombrellone con il cellulare tra le mani e gli auricolari che riproducono Kids In The Dark degli All Time Low. Faccio qualche partita  a candy crush e poi interrompo il gioco perchè mi arriva un messaggio da Francesco; ci siamo scambiati i numeri poco fa, quando io sono tornata all'ombrellone e lui è andato a fare un bagno con il fratello.

"Che fai?"

 
"Ascolto la musica :)"

"Uuuh, che interessante!"

Sorrido perchè immagino il suo tono se stessimo parlando dal vivo.

"E intendo interessante nel senso "Uao!" ahahah. Dov'è Matteo?"

 
"Qui. Sta leggendo, ma credo che a volta guardi in questa direzione."

Detto ciò mi volto indifferente verso lui e i nostri sguardi di incrociano, poi però io torno a guardare il mio cellulare e lui a leggere il suo libro.

"Non avete parlato?"

 
"Ci siamo lasciati solo quindici minuti fa! Non riesco a incassare così velocemente i tuoi consigli ahaha!"

Francesco mi manda uno smile e io gli chiedo cosa sta facendo.

"Gioco a carte. Con Elia ovviamente."

 
"Che bravo fratello, ma non dovresti distrarti allora!"

"Beh ma sei tu a distrarmi è tutto okay, lo dice anche Elia."

Un lieve rossore si fa spazio sulle mie guance e per qualche minuto rimango a fissare l'ultimo messaggio di Francesco. Penso a come sarebbe più facile se solo io fossi innamorata della persona giusta.. insomma, io e Francesco siamo abbastanza uniti e lui incarna perfettamente l'ideale di bravo ragazzo. Credo che il nostro rapporto sarebbe diverso se solo fossi fidanzati però.. credo che funzioniamo di più come amici. Questa è solo una sensazione, ovviamente.

 
"Dai dai, continua va'! Io torno in hotel, bye."

"Ma è presto!"
 
"Si, ma qui mi annoio in realtà."

"Beh, Elia chiede se vuoi venire a giocare un po' a carte con noi.. :)"
 
"Lo chiede Elia?"

"O Francesco?"

"Segreto."

Rido quando Francesco manda la emoji della scimmia che si tappa la bocca, così lascio il cellulare nella borsa e mi rifaccio la coda.
«Mamma, vado da Francesco.» affermo e mamma annuisce «Ci vediamo direttamente in hotel.»
«Va bene tesoro.» risponde lei, rimettendosi gli occhiali da sole. Passo davanti al lettino di Matteo e guardo che mi sta squadrando, come se qualcosa gli desse fastidio. Senza neanche farci caso, credo di avergli recato fastidio perchè lui lo ignoro da stamattina mentre sto con Francesco da quando sono andata in riva al mare. Questa è la sensazione che provo, poi potrebbe benissimo non importargli dato che è solo divertimento tra noi.


La sera arriva in fretta e mi rendo conto che ormai siamo ad un giorno dalla partenza di Matteo e gli altri e solo a due dalla mia e quella di Francesco, non so in che condizioni sarò quando tornerò a Milano.
«Stasera si gioca?» chiede Paolo, indicando Matteo e mio fratello «C'è una rivincita a briscola che ci aspetta.» Annuisco e prendo posto di fronte a Paolo sentendomi piuttosto intimidita dalla presenza di Matteo e il suo piede sfiora il mio sotto il tavolo.
«Dai che li battiamo!» esclama Paolo mettendo la sua mano aperta davanti al mio viso, ci metto un po' a capirlo ma poi gli batto il cinque e cerco di concentrarmi più che altro sul gioco.
Dopo cinque partite, il cellulare di Matteo comincia a riempirsi di messaggi che potrebbero benissimo essere dei suoi amici, solo che io sono convinta siano di Emily, così con una banalissima scusa mi alzo dal tavolo e chiedo alcuni spiccioli a mamma per poter andare a prendermi un gelato. L'idea che mi passa per la testa è di fare qualche passo da sola, ma se Matteo volesse venire non mi dispiacerebbe perchè vorrei davvero parlargli. 
Lo osservo sperando che possa capire cosa voglio dirgli con il mio sguardo supplichevole, ma lui rimane serio e poi abbassa il viso sul cellulare, rispondendo ad un messaggio. Scuoto la testa incredula e poi mi gratto l'occhio destro che in questo momento è quello minacciato dalle lacrime, scendo i quattro gradini dell'hotel e spero che nessuno abbia notato la scena. Aumento il passo più penso a quello che è successo con Matteo, finchè mi rendo conto che qualcuno mi sta chiamando. Mi giro controvoglia e vengo travolta dall'abbraccio di Francesco che mi stringe così forte che potrebbe strozzarmi, quasi come se non volesse che cadessi in ginocchio per poter sfogarmi piangendo.
«Dio» impreca lui, accarezzandomi più volte i capelli e baciandomi la fronte quando cerco di sostenere il suo sguardo. Stringo un lembo della sua maglia tra le dita cercando di trattenere le lacrime o almeno evitare che siano così abbondanti.
«Sono un'idiota!» esclamo con la voce tremolante e il respiro corto. Vorrei prendere a pugni la prima cosa che mi capita tra le mani e a quel punto piangerei perchè mi farei male.
«Shh.» mormora il ragazzo che, nonostante tutto, continua a tenermi stretta tra le sue braccia.
Non appena mi calmo un po', ci dirigiamo verso la piazzetta di Gatteo Mare e prendiamo un gelato, perchè si sa che è il miglior antidoto contro le delusioni amorose. Parliamo del più e del meno, passando dal film preferito a Francesco Petrarca e l'amore di Dante nei confronti di Beatrice.
Una volta di nuovo in hotel mi fermo prima dei gradini controllando se Matteo è nell'atrio e quando mi assicuro che non c'è, sto per fare un passo ma il mio polso viene stretto tra le dita di Francesco.
«Aspetta.» dice in un sussurro, trattenendomi.
«Cosa?»
Vedo il profilo della sua mascella irrigidirsi, poi mette la mano nella tasca dei jeans e tira fuori un braccialetto con tre cuori, uno blu, uno verde  e l'altro viola.
«E' un pensiero per farti ricordare di me.» Un largo sorriso compare sulle mie labbra e prima di prenderlo in mano allungo le braccia e stringo il ragazzo tra le mie braccia, sussurrando molti grazie che vengono spontanei per via del suo pensiero così dolce e spontaneo.
Quando di separiamo struscio il mio viso nell'incavo del suo collo un po' per l'imbarazzo e poi allontano il viso e mi rendo conto che i nostri nasi si sfiorano. I battiti del mio cuore aumentano a dismisura e sento le guance diventare rosse, Francesco accenna un veloce sorriso, poi vedo che si avvicina lentamente e quando capisco che dirgli di no non lo allontanerebbe, tolgo le mani dal suo collo e lascio che si crei uno spazio tra noi due. Il suo sguardo è deluso, ma io lo abbraccio di nuovo e gli do la buonanotte con un bacio sulla guancia.
So che capirà il motivo per cui l'ho respinto e spero non se la sia presa e che continui ad essere un grandissimo amico.
Raggiungo la camera tenendo le chiavi strette tra le mani, ma non entro perchè sento la sua voce che mi chiama.
«Giulia.» ripete e questa volta sono costretta a girarmi e a trattenere la rabbia.
«Che c'è?»
«Mi dispiace.» afferma e credo sia più che serio
«Okay» rispondo velocemente
«No seriamente.» Matteo mi raggiunge e mi ferma per il polso, costringendomi a restare lì con lui. «Sono stato un'idiota e continuo ad esserlo. Ti tratto davvero male e non ti do quello che in realtà ti meriti. Domani parto e non voglio che tu ti ricorda di me come quello che ti ha fatto soffrire.» dice e mi stringe le mani tra le sue «Non cambiano le cose, perchè sarebbe impossibile avere una relazione con te, siamo troppo distanti, ma voglio che il ricordo che ti porterai dietro sia felice.» Accarezza la mia guancia e poi sistema un ciuffo di capelli dietro l'orecchio «Okay?»
Non credo di aver pensato a troppe cose, solo che Matteo è davanti a me e mi è mancato fin troppo. Ho pianto e ho provato odio per colpa sua, però io continuo ad essere dannatamente innamorata e, anche se la testa mi dice di entrare in stanza e sbattergli la porta in faccia, il cuore mi dice di mettergli le braccia al collo e di stringerlo perchè non avrò altre occasioni per farlo.
Annuisco e poi lo stringo tra le mie braccia, spingendo il mio petto contro il suo e cercando disperatamente le sue labbra.








Angolo autrice: ciao :)
Vi pubblico anche il penultimo capitolo anche se non so bene per quale motivo, vi ho chiesto molte volte di dirvi cosa ne pensiate.. però va beh, se vi piace sono contenta perchè vuol dire che sto facendo un buon lavoro, no? Spero ahah
Ad ogni modo, il nono capitolo è l'ultimo e spero che da completa la storia possa attirare la curiosità di più persone, si vedrà.
Ci vediamo al prossimo ed ultimo capitolo, buon proseguimento di vacanza :*
Julia.






  
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