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Autore: Jack83    17/08/2015    1 recensioni
Un figlio e i suoi genitori
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo, personaggio, Roronoa, Zoro, Tashiji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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Sembrava una giornata normale su un'isola del mare orientale, una calda e placida giornata dove un ragazzo dai capelli neri e dallo sguardo serio stava percorrendo uno dei sentieri che collegava la casa dove abitava assieme alla sua famiglia al villaggio vicino.
Sembrava quasi di sentire la voce della madre: -Mihawk fila subito a prendere l'olio per le spade oppure lo sentirai tuo padre.-

Sbuffo al ricordo “D'accordo” penso il ragazzo “Ma cavolo ne ho colpa io se a volte sono un po' sbadato! A volte mamma è peggio di me!” e ripenso a tutte le volte che la madre, la più forte spadaccina donna del mondo, facesse danni dentro la palestra mentre si allenava oppure istruiva sua sorella gemella Kuina, che aveva preso molto dal padre in particolare il suo senso dell'orientamento pari a zero; cosa che la portava a perdersi anche dentro casa o sulla isola dov'era nata e cresciuta.
Ormai era arrivato al villaggio, salutando con un cenno del viso i passanti che lo salutavano.
Alcune volte si chiedevano, lui e sua sorella, com'era possibile che un ex pirata potente come suo padre e una ex marine come sua madre si fossero messi insieme, tutte le volte che provavano a chiederglielo rispondevano: -È una storia lunga.-

 

Così avevano provato con gli “zii” acquisiti ma, anche lì, non avevano battuto chiodo.
 

Uno diceva: -Mi ha portato via Tashiji-Swan.- è questo gli faceva venire un nervoso non indifferente e, spesso, sua sorella rifilava un calcio allo zio per farlo smettere.

 

Una chiedeva: -Se mi dai 100 berry ti risponderò- E lì la sorella rispondeva che era una approfittatrice.

 

Uno, ridendo a crepapelle, gli diceva: -È una storia troppo divertente...- Ma prima di poter parlare veniva colpito dalla zia che chiedeva i soldi e lo portava via.

Lasciando lui e la sorella sempre con un pugno di mosce e la bocca aperta.

 

Due rispondevano che avevano troppa paura di loro padre per dirglielo ma su uno di loro non facevano molto affidamento visto che, a detta dei loro genitori ed avevano anche loro questa impressione, era un gran fanfarone e bugiardo.

 

Mentre per gli altri zii gli rispondevano sempre che dovevano essere i loro genitori a parlare.

 

Pagato il negoziante e presa la brocca dell'olio non gli restava che tornare alla sua casa e tornare ai suoi pensieri sui suoi genitori.

Un'altra cosa che volevano sapere era come si erano procurati le loro cicatrici, erano molte di più quelle di loro padre che quelle della loro madre.

Cicatrici che, secondo loro, dovevano essere delle medaglie al merito per uno spadaccino della loro levatura.

Il padre, anche in quel caso, non si sbottonava molto, diceva sempre che aveva affrontato qualcuno di molto forte, per le ferite al tronco, e per le ferite alle caviglie era stato un errore di valutazione.
Non aggiungeva altro e questo a lui e sua sorella non bastavano come spiegazioni, erano pur sempre i figli degli spadaccini più forti del mondo.

Solo con loro madre riuscivano a scucirgli qualcosa sulla ferita alla spalla: -È stata un'arpia che aveva mangiato il frutto del diavolo snow-snow che mi attacco ma riusci ad abbatterla-.
Ma qualcosa diceva a lui e a sua sorella che la loro madre avesse omesso una parte della verità ed infatti loro “nonno” materno, un pezzo grosso della marina, grugniva e diceva che sarà divenuta madre ma rimaneva sempre una sciocca ma, e questo gli dava un gran fastidio, continuava dicendo che era inutili insistere con lui e che dovevano chiedere ai loro genitori.
 

 

Ormai giunto a casa sua depose la brocca nel magazzino e andò verso la palestra dove, come al solito, trovo i suoi compagni di allenamento intenti nei loro allenamenti sotto la supervisione di suo padre di sua madre.

Il padre lo notò e subito lo riprese -Mihawk! Ti sei perso come al solito nei tuoi pensieri? Dovevi essere qua da un pezzo!-

Mihawk si ricordo solo in quel momento che suo padre era anche uno dei più grandi utilizzatori di Haki e che quindi lo aveva come al solito beccato.
Con la faccia truce andò a prendere il suo posto vicino a sua sorella e cominciò l'allenamento e, stavolta alzando anche lui il suo haki per non farsi sentire da suo padre, penso che prima o poi sarebbero riusciti a fargli parlare.

 

   
 
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