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Autore: HikariNoShizuku    18/08/2015    4 recensioni
Chiara è una nuotatrice torinese che si ritrova ad affrontare la morte dei suoi genitori all'età di 14 anni. In seguito a questa grave perdita sarà costretta ad abbandonare l'Italia e la sua migliore amica per recarsi in Giappone dove inizierà una nuova vita insieme alla zia che si occuperà di lei e che rappresenta tutto ciò che rimane della sua famiglia.
Genere: Erotico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chap.22
Capitolo Ventiduesimo - 712 (parte prima)



-Oh, insomma e smettila di sbraitare! Tanto non ti metto giù finchè non saremo arrivati- sbuffa Rin, dandomi una sonora pacca sul sedere.
-RIN! Ti ammazzo, deficiente!- esclamo io, irrigidendomi per quel contatto non richiesto con il mio fondoschiena per poi tirargli di rimando una ciocca di capelli sulla nuca.
-Ahia! Non sforzare la spalla o peggiorerà, testa vuota..- mi ammonisce lui, ricordandomi di aver preso una brutta botta nemmeno venti minuti fa.

Oh. Cazzo.
VENTI MINUTI?!

-Rin Rin Rin Rin! Fammi scendere ti scongiuro, gli altri stanno per iniziare il riscaldamento! Hanno bisogno di me! Ti prego fammi tornare indietro, si staranno tutti chiedendo che fine ho fatto! Sono il capitano della Iwatobi, non posso abbandonarli così!- esclamo angosciata, cercando in tutti i modi di sfuggire dalla presa ferrea del rosso ma inutilmente. Il suo braccio sembra essere rivestito d'acciaio..
-Ti ho già detto che ci penserà Mikoshiba a seguire Nanase e gli altri. Tu ora vieni con me e smettila di fare storie!-
-Ma..-
-Basta!- mi zittisce infine, togliendomi ogni volontà di controbattere. In effetti se c'è Seijuro con loro mi sento più tranquilla, ma lasciare Haru da solo non mi va.
Non dopo quello che è successo.
Tuttavia non mi sembra di avere molte alternative, perciò non posso fare che rassegnarmi.
Smetto di contorcermi solo quando mi accorgo di essere di fronte all'hotel dove siamo alloggiati insieme alla Samezuka e per poco non mi prende un colpo. Che razza di intenzioni ha quel maledetto?
-Ne.. Rin..- balbetto terrorizzata, mentre finalmente il rosso mi fa tornare con i piedi per terra e si avvicina alla reception.
-La 712, per favore!- Mi sta ignorando! -Avanti, vieni con me- dice, prendendomi per mano in modo da costringermi a seguirlo e per un attimo i miei pensieri si concentrano unicamente sul calore delle sue dita contro le mie. È incredibile come quel semplice, piccolo gesto mi faccia sentire stranamente al sicuro.

AAAAAAH! Chiara! Cosa ti metti a pensare?! Qui è in ballo la vita o la morte!

Non faccio in tempo a trovare un modo per scappare da quella situazione che mi ritrovo dentro la stanza d'albergo di Rin e la porta di legno chiusa alle mie spalle.
La prima cosa a cui penso è che è molto più grande della mia e questo mi irrita un po'. A quanto pare quelli della Samezuka si trattano bene, eh.
-Vedo che le comodità non ti mancano eh, Ravanello- lo stuzzico, coniando in quel momento un nuovo soprannome da affibbiargli.
È inutile, quando sono nervosa divento acida come il piscio di capra.
Rin mi ignora con classe e mi indica con un gesto della mano il suo letto.
-Dai, siediti- sbuffa, congelandomi il sangue nelle vene.
-C-Che cosa?-
-Siediti. Chiara! Ma che ti prende? Non stare lì sulla porta..- esclama lui, notando la mia indifferenza ed avvicinandosi a passo svelto verso di me.
-N-Non ti avvicinare, pervertito! Che vuoi fare?!- strillo io, alzando le braccia a mò di difesa.
A quelle parole Rin sgrana gli occhi per poi scoppiare in una fragorosa risata, appoggiandosi con il gomito all'armadio per reggersi mentre cerca di riprendere fiato. Inutile dire che le mie guance prendono immediatamente fuoco, rendendo ancora più evidente il palese nervosismo che ancora non mi ha abbandonata.
-Si può sapere che hai da ridere?! Se non te ne fossi accorto io sono ancora incazzata nera con te, e ritrovarmi chiusa da sola con il sopracitato Ravanello in una stanza d'albergo non mi rende molto tranquilla!- sbraito, corrucciando il viso e guardando altrove. Dio che nervi!
Per tutta risposta il rosso si asciuga le lacrime, cercando di darsi un contegno, mentre mi prende una mano tra le sue e si avvicina a me, circondandomi poi le spalle con un braccio e stringendomi al suo petto.
ODIO ammettere quanto mi sia mancato quel contatto. Lo odio profondamente. Perchè lui non mi vuole, giusto?
Però è cosi, dannazione.
-Dunque cosa ti aspettavi, mh? Qualcosa del genere..?- ed eccolo di nuovo a parlarmi con quel tono terribilmente provocante mentre con una mano inizia a disegnarmi piccoli cerchi sulla schiena, dapprima tra le scapole, poi sempre più giù. Rin, appena torno in me ti cambio i connotati.
-
Rin..- mormoro appena, stringendo tra le dita il tessuto della sua maglietta e cercando di controllare l'improvviso tremore che ha preso possesso del mio corpo. Lui capisce immediatamente e finge di scendere ancora più in basso per poi staccarsi in fretta da me, guardandomi con un mezzo sorriso stampato sul volto.
-Mi dica, principessa!- sussurra, scostandomi una ciocca di capelli dal viso per poi sistemarmela dietro l'orecchio.
-E smettila di fare il cretino!- sono arrossita come un termometro e lui se n'è sicuramente accorto, porca miseria. Tuttavia la sua espressione adesso si è fatta più seria ed i suoi occhi mi scrutano con attenzione.
-Senti, Chiara. Mi dispiace molto per.. tutto quanto. Credimi non era mia intenzione..- cerca di scusarsi il rosso, ma il mio umore nero prende nuovamente il sopravvento non appena riafforano alla mia mente i ricordi terribili di quella mattinata e della notte passata in bianco. Non ho intenzione di essere presa in giro ancora per molto, se vuole tagliare definitivamente i ponti con me ha solo da dirlo chiaramente. Io non voglio scuse, voglio solo che lui sia sincero.
-No! Ti prego, smettila con queste stronzate! Se non vuoi più avere nulla a che fare con me dimmelo e basta, non ne posso più di persone che cercano giustificazioni per le loro azioni. Tanto farà male comunque!- esclamo, livida di rabbia e delusione, mentre stringo violentemente i pugni conficcandomi quasi le unghie nella carne.
-Non hai capito, tesoro.. io non volevo..-
-E NON CHIAMARMI IN QUEL MODO! Ti detesto Matsuoka! Detesto il modo con cui giochi con me, con cui mi parli e con cui mi illudi! Il messaggio dell'altra sera è stato più che chiaro, perciò smettila con queste scuse patetiche e abbi almeno la cortezza di lasciarmi in modo dignitoso!- esclamo, mentre grosse lacrime iniziano a sgorgare dai miei occhi. Non ne posso più, il mio cuore sembra voler scoppiare da un momento all'altro.
Ho lo stomaco sottosopra.
Vorrei solo andarmene.
Andarmene e non guardare in faccia nessuno per almeno una settimana.
Non ne posso più di persone che se ne vanno.

Quello che sento invece, non è la voce di Rin che mi dice di non voler più restare al mio fianco, ma la sua mano tiepida che mi accarezza la guancia. Non dice nulla, soltanto un lieve sospiro di sconfitta esce dalle sue labbra.
-E dire che Seijuro mi aveva anche avvertito.. fingere di lasciarti non è stata per niente una buona idea a quanto vedo- sussurra, ed istintivamente faccio scattare il capo verso l'altro, puntanto le mie iridi azzurre nelle sue cremisi. Che diavolo sta dicendo?
-Rin, dammi una spiegazione convincente in meno di trenta secondi o passerai il resto della tua esistenza nella convinzione di essere una bambina di sei anni, sappilo!- lo minaccio, prendendolo per il bavero della camicia.
Una lieve scintilla di speranza che mi accende lo sguardo.
Per tutta risposta lui si siede stancamente sul letto, battendo con la mano la parte di materasso libera accanto a lui, come per dirmi di imitarlo, ed io faccio come mi dice senza fare storie. Voglio sapere che cazzarola è successo nella testolina di Rin nelle ultime ventiquattro ore, perciò dare un calcio al mio orgoglio questa volta risulta uno scherzetto.
Infine Rin inizia a parlare.
-Quando sono stato a casa tua.. beh, non mi crederai ma quella è stata una delle serate più belle che io abbia mai passato insieme ad una ragazza. Ci siamo persino addormentati sul pavimento, rendiamoci conto! Eppure mi sembravi distante, quasi impaurita dalla mia presenza.. l'ho capito quando ti ho accarezzata e tu mi hai fermato subito. In Australia specialmente, ma anche qui in Giappone, per me è sempre stato semplice attirare l'attenzione delle ragazze, e per molte di loro sarebbe stato un trionfo riuscire a stare con me per una notte. Con te invece è stato completamente diverso. A partire dal fatto che per conquistarti ho dovuto lottare con le unghie e con i denti, rispetto a come sono sempre stato abituato a fare. Ma questo mio desiderio di volerti a tutti i costi si è trasformato dal gioco che era a qualcosa di veramente importante. Ho imparato a conoscere quella parte di te più dolce e bisognosa di affetto e questo mi ha fatto un effetto che non credevo possibile.
Chiara, tu per me sei una persona importante. Molto importante. Sapere di averti quasi spaventata nel cercare di toccarti mi ha turbato e ho creduto che sarebbe stato meglio per entrambi lasciarci perdere, almeno per questo week end in modo da concentrarci sulle gare. Sapevo quanto fosse importante per te riuscire a raggiungere la qualificazione ai nazionali, non solo per la nostra scommessa, ma anche per la tua soddisfazione personale e ho creduto che allontanandomi saresti riuscita a concentrarti nel modo più completo in quello che dovevi fare.
Io.. io non pensavo che fossi innamorata sul serio di me-

Resto a fissarlo, sconcertata. Mi sento le dita delle mani intorpidite e solo dopo cinque minuti buoni  mi accorgo di avere le nocche completamente bianche a causa dei pugni che tengo stretti sulle ginocchia.
Lui.. lo ha capito? O forse lo hanno capito tutti tranne me?
Dimmi che mi ami..
Ricordo le sue parole. Eppure ora mi risuonano nella testa quasi come un disperato tentativo da parte sua di capire se quello che provavo per lui era anche solo lontanamente simile a quello che provava per me. Non come una presa in giro.
Dimmi che mi ami..
E come diavolo faccio a dirglielo? Io non lo so se lo amo. O forse lo so ma non voglio ammetterlo. Accidenti, ma perchè devo essere così complicata?!
Quansi come se mi avesse letto nella mente, il rosso si avvicina a me, passandomi un braccio intorno alla vita ed appoggiando la sua fronte sulla mia spalla sana.
-Stai tranquilla, non ho intenzione di chiederti ancora di ammettere qualcosa che non riesci ad accettare. Se dovrai dirmi quello che senti, lo farai quando sarai pronta, però ti prego.. non guardarmi in quel modo. Mi dispiace davvero tanto.. è stato difficile anche per me starti lontano, sai? Le mie gare del mattino sono state un vero e proprio buco nell'acqua..- sospira lui, stringendomi a sè. Ed io lo lascio fare, mentre la mia mano corre istintivamente verso il suo capo, per accarezzargli affettuosamente i capelli.
Mi viene da piangere.
E da ridere.
E da gridare di gioia.
E da prenderlo a ceffoni.
Però adesso è tutto chiaro.
-Sei un idiota, Matsuoka- sospiro di rimando, voltando piano il capo verso di lui mentre lo guardo intenerita. Sembra proprio un bambino.
-Lo so, credimi. Infatti odio ammetterlo ma devo ringraziare Nanase per quello che ha fatto per te, nonostante mi irriti terribilmente sapere che ti ha baciata di nuovo..-
-...-
-Tranquilla, non gli farò nulla. C'è stato nel momento in cui io mi sono tirato indietro, e ti ha salvata. Per questo lo ringrazierò in eterno-
-Wow, che grande notizia! Sta a vedere che magari è la volta buona per voi di tonare ad essere am..- non termino la frase che le mie labbra incontrano quelle di Rin in un dolce e rapido bacio.
-Non dirlo nemmeno! Lui è mio rivale, e lo sarà sempre- ghigna beffardo, godendosi la mia espressione basita ed il colorito violaceo delle mie guance. Lo fisso in cagnesco, prima di restituirgli uno sguardo gelido.
-Ti destesto quando fai così, sai?- ribatto, pungente, suscitando la sua ilarità.
-Vedo che sei tornata la Chiara di sempre!-
-Vedo che non sei cambiato affatto, Matsuoka- sorrido, appoggiando la fronte contro la sua.
-No, in effetti no. Ma adesso sono più che certo che ci vorranno le maniere forti per quello che dovrò fare..- sussurra, facendo scivolare una mano sulla zip della mia giacca azzurra e bianca della Iwatobi, mentre il suo respiro caldo sul collo mi fa rabbrividire.

Ed il mio cuore perde un battito.


*


Angolo del delirio:

Buonaseeeeera pesciolini :D Innanzitutto, GRAZIE per aver seguito la storia fin qui e per aver recinsito in tanti *-*
Come seconda cosa vi chiedo SCUSA per non aver scritto grandi cose bedde (?) in questo capitolo, ma il fatto è che mi invento la storia man mano che la scrivo ahahahah quindi non so mai nemmeno io cosa mi capiterà di buttare giù :) Detto questo spero che vogliate recensire anche questo capitolo e farmi contenta <3
Penso che piangerò quando metterò la parola FINE a questa fanftiction.. mi sono affezionata così tanto a Chiara T__T



  
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