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Autore: Moonlight_Princess    18/08/2015    2 recensioni
"Il ricordo è una piccola parte di noi che sembra piccola ma in realtà, è enorme, soprattutto quando si tratta di un ricordo doloroso"
Quale straziante ricordo è in grado di far sussultare la Regina dei Saiyan?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rosecheena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rosecheena entrò nelle stanze del Principino spalancando la grande porta bianca poco delicatamente. 
Era appena tornata da una riunione con alcuni dei più importanti e illustri ministri del Pianeta e il suo umore instabile,non era certo dei migliori. 
"Madre!" Urló il piccolo Saiyan non appena s' accorse della presenza della donna. 
La Sovrana non gli rispose ma si limitò ad accucciarsi aprendo le braccia in avanti verso il figlio, mentre qualche ciocca di capelli scuri le ricadeva scomposta sul viso. 
Vegeta le corse subito incontro facendosi abbracciare affettuosamente dalla madre, che 
lo strinse forte a sé. 
Dopo poco il piccolo si liberò dalla stretta materna ed inizió a guardare nei profondi occhi di tenebra della genitrice, che erano messi in risalto dal colore sanguigno delle sue stesse labbra.

"Madre..."
"Sì, Vegeta? "
"Prima, quando te ne sei andata, ho sentito che ordinavi ad una guardia di aumentare la sicurezza dei miei appartamenti. ..Perché? Io non ho bisogno della protezione di quegli insetti! Posso difendermi benissimo da solo!" Pronunciò con tono altamente seccato il giovane nobile. 
Esigeva una risposta, e lei lo sapeva. 
Era sempre stata molto cauta quando chiedeva ciò alle guardie; spesso infatti lo faceva quando Vegeta era impegnato o dormiva profondamente ma, stranamente, quel pomeriggio era stata poco cauta...

"Cucciolo, sai che so benissimo quanto tu sia forte ma..."
"MA?"
Se quello non fosse stato il suo piccolo, avrebbe ucciso chiunque si sarebbe preso il permesso di risponderle con quell ' irriverenza che le faceva involontariamente seccare la gola e prudere le mani. 
Ma, com'era ben noto, anche fuori da palazzo,Rosecheena concedeva ogni cosa al suo pargolo e certo non si preoccupava del tono poco adeguato del marmocchio che,all'occorrenza,con un solo  sguardo, era in grado di riportarlo nei gangheri. 
L'espressione accigliata del Principe la ridestó. 
No, non gli avrebbe detto la verità. 
Sia per il suo irriducibile orgoglio da guerriera e sia perché, il ricordo di ciò che era accaduto una notte di circa 4 primavere prima, le apriva ogni volta nel suo cuore di madre uno squarcio che mai era riuscito a rimarginarsi. 
Senza che potesse far nulla per evitarlo, i ricordi raffiorarono nitidamente nella sua mente che, per qualche secondo, le fece rifare un tuffo nel passato. 

*Inizio flashback"

Un giovane dai capelli color bianco ottico e dai grandi occhi blu zaffiro uscì, con la più assoluta normalità, dal grande ambulatorio di corte.
Nulla però sarebbe stato normale quella notte. 
Afferrò malamente uno strofinaccio e si pulì energicamente le mani dalla carnagione chiara, gettandolo infine in un angolo ignoto del lungo corridoio. 
Per lui un'estenuante giornata, passata più da inutile servo piuttosto che da medico quale era, stava finalmente volgendo al termine. 
Per un'altro individuo, invece, la vita era cominciata da poche ore.
Fece la più totale attenzione a non farsi vedere dalle guardie che, seppur poche, lo avrebbero avvistato subito e di conseguenza, sbaragliato i suoi perfidi piani.
Sorrise malignamente al solo pensiero di ciò che sarebbe avvenuto da lì a poco.
Svoltò l'ennesimo corridoio di quell'immenso castello raggiungendo, fin troppo semplicemente, i lussuosissimi appartamenti Reali. 
La vendetta sarebbe stata dolce, dolce come era stato per quei barbari il sangue di persone innocenti...La sua gente.
E non poteva più aspettare per vendicarli, non aveva più voglia di nascondersi dietro una finta maschera di indifferenza...Non ancora, non più. 
I ricordi erano indelebili nella sua mente che ancora ricordava perfettamente ogni cosa.
Si ricordava della sua infanzia, talmente bella e serena da sembrare quella  di una delle tante fiabe che lo  incantavano sempre, facendolo sognare ad occhi aperti. 
Ma, un giorno, cambiò tutto.
Tutto iniziò quando, all'epoca, lui era solo un tenero fanciullo e l'attuale Re Vegeta divenne una figura importante nel momento stesso in cui egli radunò il suo stupido popolo di scimmioni contro il suo.Gli Tsufuro non possedevano la tipica forza bruta dei nemici ma, a loro vantaggio, potevano vantare un'intelligenza superiore e una tecnologia all'avanguardia.
Lo scontro tra i due popoli durò molto a lungo, concludendosi con la netta vittoria da parte dei Saiyan che rinominarono il Pianeta Plant "Vegeta" in onore al loro Sovrano.
I villaggi degli Tsufuro vennero rasi al suolo, gli uomini sfruttati o condotti in massa come schiavi,le donne stuprate o vendute come sgualdrine e i bambini abbandonati al loro destino, eccetto chi manifestava spiccate predisposizioni in qualcosa che a loro poteva tornare utile.
E tutta questa distruzione che ora facevano conoscere in giro per l'Universo, era perché quei mostri smaniavano il controllo e il potere su ogni popolo, su ogni galassia e su ogni Sasso.
Tante cose erano cambiate da allora ma una, no: L'odio che provava per quegli animali non si era  mai affievolito nemmeno di una virgola e la sete di vendetta, bruciava nel petto come una fiamma inaudita che mai, nemmeno per un solo istante, aveva smesso di ardere.
Ma ora, finalmente, l'avrebbero pagata.
Si sarebbe levato un grido su tutto il Pianeta che avrebbe pianto la morte prematura del suo giovanissimo erede al trono.
Aspettò qualche secondo nascosto dietro ad una colonna, per poi avvicinarsi ad una porta dagli innumerevoli intarsi d'oro, aprirla velocemente, ed entrare subito.
La stanza era davvero enorme, lussuosa ed oltremodo  esagerata se si pensava fosse per un piccolo essere come l'occupante di quello spazio, dove regnava una quiete a dir poco surreale.
Vagò con lo sguardo alla ricerca della sua preda tanto agognata. 
localizzata si avvicinò con passo felpato.
A fianco ad una ampia porta finestra che dava su una balconata, vi era sistemata una culla bianca e di forma ovale fatta dello stesso robustissimo materiale con la quale i combattenti con la coda, si facevano costruire corazze e armature. 
Al suo interno, il neonato dormiva placidamente sulla morbida, ondulata rivestitura color crema.
Il giovane lo osservò meglio e con la mano sinistra, accese il suo rivelatore mezzo scardinato puntandolo verso il bambino; una potenza disumana lo investì in pieno. 
Anche la sua incredibile somiglianza con il Monarca contribuì a stupirlo maggiormente. 
Il moccioso sembrava la sputata fotocopia del padre: Stessa capigliatura a fiamma, stesso viso, stesso taglio esotico degli occhi e stesso identico cipiglio stampato in faccia che gli conferiva, già da così piccolo, un'aria sprezzante colma di superiorità mista a boriosità.
Aveva tutti i migliori tratti di un futuro assassino perché, si, quello sarebbe immancabilmente diventato.
Nel suo corredo genetico portava i cromosomi di due genitori che erano un tuttuno con la guerra, con le sue innumerevoli vittime e con le migliaia di carneficine. 
Lo avrebbe ucciso, per spezzare, così, la catena dinastica Reale.
Giusto quella stessa mattina aveva sentito da due suoi colleghi che la possibilità di un nuovo nascituro da parte dei Sovrani con le stesse caratteristiche fisiche e con la stessa incredibile potenza del Principino, non superavano nemmeno il 5%.
La notizia lo aveva convinto più che mai a portare avanti ciò che da quando era poco più che bambino, aveva preso sul serio, come una sorta di vendetta personale da estinguere il prima possibile. 
Fece un passo indietro, socchiuse gli occhi zaffirini e sollevò in alto un braccio, pronto a farla finita con il ki-blast più potente che riuscisse a creare; sapeva benissimo che, con tutta probabilità, l'impatto avrebbe provocato un forte rumore che avrebbe destato l'attenzione di tutti ma ciò, non gli importava, o almeno non più. 
Lo avrebbero ucciso, facendo strazio in ogni modo possibile ed immaginabile del suo corpo ma nonononostante quest'amara consapevolezza, aveva realizzato negli anni che non gli importava più di condurre una vita da infimo sottoposto e poi, il vecchio Angani era morto tempo prima, dilaniato da una sofferenza che gli aveva attanagliato il cuore troppo precocemente. 
il colpo energetico dalle sfumature giallognole era pronto.

"Addio piccolo Principe senza gloria ne corona*"

In tutta l'enorme struttura si udì  un colpo che, come previsto,  fece un rumore madornale che però ne coprì un secondo, nettamente di calibro inferiore, quasi inudibile rispetto al primo che lo sovrastò completamente. 
Il giovane Tsufuro cadde a peso morto sul pavimento piastrellato, un foro sanguinante all'altezza del cuore ormai spappolato, i meravigliosi occhi sbarrati e un sorriso finalmente felice e soddisfatto per esserci riuscito, per avercela fatta.
Oh quanto si sbagliava...

Rosecheena era sull'uscio della porta, piegata in due dal fiatone per quella disperata corsa e con ancora un braccio puntato dritto davanti a sé mentre l'altro, poggiato sullo stipite. 
In una manciata di secondi riacquistò la sua regale postura e subito si preoccupò di controllare il giaciglio dove poche ore prima, vi avevano deposto il futuro Erede al Trono.
Con suo grande sollievo constatò che lui era lì, sano ma soprattutto SALVO.
Gli occhioni neri come la notte del figlioletto la osservavano sicuri, senza il minimo accenno di paura sebbene i fortissimi boati avrebbero mandato in lacrime qualsiasi altro lattante come lui.
La Regina sospirò sollevata.
Aveva rischiato di perderlo per sempre, per un bastardo di alcun valore...Mai aveva pensato che qualcuno potesse attentare alla vita di suo figlio poiché credeva che tra Nappa, le guardie e lei stessa sarebbe sempre riuscita a vegliarlo, proteggendolo. Si era sbagliata di grosso e ora quell'errore lo stava per pagare con ciò a cui teneva di più in tutto l'Universo, con ciò che valeva più della sua stessa vita. 
Oh ma non avrebbe più commesso tale sbaglio, questo era certo.
Pochi istanti e accorsero anche tutti i membri della reggia che erano stati attratti dal tremendo frastuono; in prima linea vi era il Re che si avvicinò alla consorte senza proferire parola.
Il suo sguardo severo e composto non aveva bisogno di inutili spiegazioni: Anche uno stupido avrebbe notato la collera che pervadeva il Monarca che, avendo capito subito l'imminente tragedia sfiorata, non esitò ad esternare prontamente quando, la sua attenzione,  venne catturata dal corpo esamine.
Fece una smorfia a dir poco disgustata e disintegrò quell'ammasso di carne morta, che provocò subito un odore sgradevole.
E poi, poi la guardò senza fare nulla, senza dire nulla mantenendo a lungo il contatto visivo. 
L'ebano dei suoi occhi si perse nelle cupe distese di lei, annegando in quei pozzi di pece nera  che aveva imparato a leggere non prima di essersi guadagnato la sua fiducia.

"Cosa fate ancora lì imparato!? Muovetevi a pulire i resti di questa feccia!" Ordinò autoritario ai servi che erano rimasti in disparte, non sapendo cosa fare.
Guardò suo figlio, suo sucessore e futuro Re di tutti i Saiyan; non avrebbe più rischiato di perdere il mocciosetto per una svista del genere...La sua donna gli getto una fugace ma, allo stesso tempo, intensa occhiata quasi a comunicargli le sue paure di giovane genitrice.

"Da oggi in avanti voglio che gli appappartamenti del Principe Vegeta siano continuamente sorvegliati...Se gli dovesse succedere qualcosa pagherete con la vostra vita, chiaro?"

'tsk, come se la vita di mio figlio valesse al pari di quella di questi stupidi idioti' Pensò superba la Regina. 

Il Sovrano si avvicinò con passo cadenzato alle tre sentinelle che erano di guardia quella sera

"Siete solo degli incapaci...Su, avanti, sparite!" Disse, accompagnando la minaccia verbale a quella pratica. 
Una forza devastante li colpì lacerandogli e bruciandogli le teneri carni poi, per loro, ci fu solo l'oblio.

*Fine flashback*

E da quel giorno così fu.
Rosecheena divenne molto aapprensiva, preoccupandosi di far seguire il figlioletto ovunque egli andasse senza cercare, ovviamente, di mostrare questa sua debolezza troppo apertamente. 
Fino ad allora ci era riuscita senza difficoltà. 
Occultava la questione  adducendo al fatto che, il suo cucciolo, seppur fortissimo era comunque il Principe e per questo, doveva essere strettamente sorvegliato. 
Nappa, combattente d'élite, lo scortava la maggior parte del tempo e lei, con quell' enorme colosso senza cervello, si sentiva un tantino più sicura. 

"Allora?"
La voce tra esigente del piccolo la riportò alla realtà. 

"Ascoltami Vegeta, fafacciamo una cosa...Se non mi farai più domande su questa questione vedrò di chiedere al Re di portarti personalmente con lui nella prossima visita su una lontana stella stracolma di prigionieri con cui divertirti...Allora, che ne dici?"

Al piccolo Principe brillarono gli occhi. 

"Davvero lo farai?"
"Solo se accetti le mie condizioni"
"Mmm..." Fece finta di pensarci su, giusto per non far vedere quanto in realtà fremesse dal voglia di acettare subito.
"Va bene ci sto" sentenzió mostrando una finta indifferenzindifferenza che la donna non mancò di notare; sapeva che era proprio così, da queste piccole cose, che involontariamente Vegeta stava rafforzando il suo autocontrollo. 
Il giovane nobile si avvicinò alla madre che prese ad accarezzargli dolcemente la folta chioma. 
Ella sorrise, lui era tutto il suo mondo.

  *si riferisce al fatto che non arriverà mai all'età per essere incoronato Re.

Hola people! Eccomi qui con un'altra one shot un po' più particolare e forse diversa (?) Mi farebbe molto piacere se qualcuno di voi fosse così gentile da lasciare una piccola recensione...Negativa o positiva (ovviamente!) Temo che le mie storie piacciano poco e vorrei capire il perché visto che, per postarle, ci metto molto siccome scrivo da un tablet e gradirei sapere se vale la pena continuare o invece smettere di scriverle, in modo così da regolarmi...Grazie per aver aperto la storia, per averla letta e un GRAZIE particolare a chi dedicherà qualche minuto della sua esistenza a recensire.
   
 
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